domenica 31 maggio 2009

principio di realtà

Dopo dubbi, ripensamenti, indecisioni, arieccomi a votare per un partito la cui politica mi sembra a dir poco discutibile e inefficace.
Mi sarebbe piaciuto - per una volta - contribuire ad una mazzata al Partito Democratico, ma credo che sia un errore pensare che queste europee non siano importanti.
Una vittoria schiacciante del PDL, dopo lo scandalo Mills e il Casoria Gate, darà un messaggio inequivocabile: carta bianca a Berlusconi quasiasi cosa accada, e quel che ne consegue da un punto di vista istituzionale potrebbe non essere bello.
Gli argomenti che ho sono pochi e per nulla attraenti, ma a me paiono solidi e difficilimente discutibili. Provo a rispondere a quel che mi dice chi è stufo e non lo vota più.

Ho sempre votato PDS, Ulivo, Partito Democratico, ma l'argomento del "voto utile" mi ha stufato.

Credo che l'errore di questo ragionamento consista nell'immaginare il partito per cui si vota come una specie di amante da perdonare, punire, premiare, o abbandonare al proprio destino battendo nuovi lidi: il "voto utile" è invece l'unico e solo criterio possibile, sempre: se l'alternativa è tra una secchiata di merda e una di acido muriatico - se pure a malincuore - occorre - per sopravvivere- scegliere la merda.

Dice: ma la merda non mi piace, e preferisco le caramelle. Eh, sapessi quanto piace a me. Dice: tu mi vuoi far sporcare di merda. No, dico solo che l'acido muriatico è peggio, e non c'è una alternativa. E' ne' più ne' meno che il principio di realtà.

E' - questa pretesa di amoreggiare con la propria sovranità come narcisi allo specchio - una caratteristica del tutto italiana, viziata probabilmente dal passato: un blando e tollerabile regime democristiano che lasciava le briciole del potere ad un partito comunista, che non governando poteva mantenere la sua purezza e non scendere a compromessi ideologici: inoltre un sistema proporzionale dove guadargnarsi il governo non era prioritario - grazie al consociativismo - consentiva la sopravvivenza di ogni fede politico-religiosa, dal comunismo al partito-culto dei radicali.

Gli elettori quando votavano partito comunista votavano per il loro ideale ottocentesco, che si sarebbe realizzato un giorno, i radicali il loro avvincente leader dalla favella infiammata e l'occhio ceruleo: a governare intanto ci pensava la DC, nemico bonario ma caritatevole e a suo modo generoso.

Nelle democrazie dove l'alternanza è possibile - invece - non funziona affatto così: in Francia tutto l'elettorato di sinistra votò a malincuore Chirac, per fermare Le Pen: in India i musulmani hanno votato in massa Congresso ben consapevoli del pericolo che rappresentava - per loro - la vittoria dei fondamentalisti indù: un voto, questo dei musulmani indiani assai più "laico" di quei laici che non votarono Rutelli come sindaco di Roma.

Non voto PD perchè è bene che arrivi un messaggio. Quale situazione migliore delle europee, meno importanti delle politiche e delle amministrative?

Ho io stessa, prima di decidermi a rivotare PD, praticato questo argomento. In verità far arrivare un messaggio è più difficile di quanto si possa pensare: neppure la sconfitta di Rutelli al comune di Roma, corredata dalla vittoria di Zingaretti alla regione, è servita a fare "arrivare il messaggio", e ora però ci dobbiamo sopportare una città lurida, alberi tagliati a gogò, feste della polizia e dei carabinieri megagalattiche e dispendiosissime, una politica tutta orientata a favorire il trasporto privato, a discapito dei mezzi pubblici che sono sempre meno efficienti e manutenuti. E non ci consola affatto pensare a quanto sia pulita la coscienza di chi - per non votare quel leccaculo dei preti - ci ha messi in mano all'ex picchiatore fascista.

Probabilmente poi - in chi è portato a interpretare i messaggi pro domo sua - il "messaggio" letto sarebbe semplicemente...che Franceschini ha fallito, e a me invece non pare che il punto sia quello. Franceschini - dopotutto - non è poi così male.

Un modo migliore per fare "arrivare il messaggio", posto che questa volta c'è facoltà di scegliere i candidati, è - perlappunto - scegliere candidati sufficientemente laici e per bene.

Semplice, lineare, efficiente, ficcante.

Non mi riconosco nel Partito Democratico, e quindi voto Sinistra e Libertà.

Premetto che - se pure apprezzi certi aspetti di Sinistra e Libertà - non mi riconosco neppure in quel partito, a partire da personaggi come la Sgrena per arrivare a certe posizioni dei verdi - per esempio quelle riguardo al nucleare - mi pare che mi pare che l'argomento sia un altro. Con ogni probabilità Sinistra e Libertà non arriverà al quorum: votarlo quindi è del tutto inutile.

Non mi riconosco nel Parito Democratico e quindi voto Di Pietro.

Non perchè le sue posizioni riguardo alla giustizia, sulle quali sono teoricamente d'accordo, ma per una sostanziale diffidenza. Di Pietro sembra essere più nemico del Partito Democratico che di Berlusconi: rischia di essere l'ennesimo partitucolo di guastatori, sostanzialmente interessati a mantenersi un posto al sole cavalcando la protesta, più che a governare. La vittoria di Di Pietro sarebbe un balsamo per la destra, che dai suoi megafoni non farebbe che sottolineare - purtroppo a ragione - quanto la sinistra non esista più.

Non mi riconosco in nessun partito, quindi non voto.

Essere fantasmi elettorali è un lusso che ci si può permettere quando le alternative sono praticabili, quando non ci sono rischi costituzionali, quando la democrazia è solida e si ha la certezza che esista un terreno condiviso riguardo a pinzellacchere come la divisione dei poteri o la libertà di stampa.

Non è così per il nostro paese.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

tanti dubbi e poche certezze... se le vogliamo chiamare tali.
Traduzione: ennesima vittoria di Berlusconi.

Il vero problema, quello che eviti di affrontare, è un altro.

La sinistra è stata troppo tempo protesa a cercare di governare più che a creare un vero programma, perchè quello di prodi tale non era; si trattava di mettere d'accordo piu' partiti legati solo dall'antiberlusconismo!

la sinistra per troppo tempo si è preoccupata dei salotti buoni, allontanandosi dalle fabbriche e dai bisogni reali della gente.

la sinistra per troppo tempo ha disprezzato gli elettori. perchè mai dovrei votare chi mi da dell'idiota solo perchè in passato ho votato altri? perchè dovrei votare chi, con pochi voti di scarto ha preteso di governare senza un progeramma?

La sinistra è stata troppo lontano dal popolo non sapendo coglierne gli umori e le necessità ed anche quando messa di fronte all'evidenza di certe istanze le ha liquidate con superficialità.

Superate questi limiti e forse potrete tornare ad affrontare le elezioni con maggiore tranquillità

castruccio

Anonimo ha detto...

Vabbe', e' quello che proponeva Montanelli trent'anni fa, sai che roba.
Oltretutto, non tieni conto di una realta' semplice-semplice: se io produco merda e vedo che comunque me la comprano e continuano a comprarmela, secondo te sono incentivato a migliorare il prodotto?

Shylock

Rosa ha detto...

Shy: Vabbe', e' quello che proponeva Montanelli trent'anni fa, sai che roba.

rosa: mavah?

shy: Oltretutto, non tieni conto di una realta' semplice-semplice


rosa: come ho scritto, prima di tutto non posso permettermi il lusso di tenerne conto, secondo il partito democratico è una tale accolita di mentecatti da non avvedersi minimamente del messaggio dell'elettorato. Hanno imparato qualcosa, finora, dalle sconfitte?

Anonimo ha detto...

Quindi tu proponi di votare per (testuale) "un'accolita di mentecatti" come migliore opzione disponibile?
Cioe', il tuo messaggio e': comprate merda perche' e' quanto di meglio offre il mercato?
Torno a chiederti: pensi con cio' di contribuire, nel tuo piccolo-piccolo, al miglioramento della qualita' del prodotto PD?
In other words, pensi che cosi' facendo l'accolita di mentecatti non spaccera' piu' merda o almeno si preoccupera' di profumarla un po'? O che nemmeno smettendo in massa di votarli si riuscira' a mandarli a casa? E che c'hanno, il seggio ereditario?
La realta' del nostro sistema elettorale, fino a prova contraria, e' l'esatto opposto: se tu non voti i mentecatti, i mentecatti non verranno eletti.
Lascia stare quegli altri, i kattivoni nazifascioleghisti che crocifiggono gli zingari, etc. Concentrati per un attimo suoi _tuoi_ mentecatti (quelli che agli zingari gli spianano solo il campo con le ruspe): e' da loro che vuoi essere rappresentata, ora e in futuro?

Shylock

Yossarian ha detto...

Guarda Rosa, prima di commentare questo post di cui francamente ammiro l'onesta' intellettuale ( e la brillante esposizione of course)devo fare una precisazione un po' OT e un po'no visto che si parla di sinistra:

Il sottoscritto (che non e' piu' di sinistra) la bastona spesso ed e' convinto di quello che fa, non perche' si e' accodato a un trend recente e vorrei davvero sottolineartelo, ma semplicemente perche' e' suo costume (ed e' piu' o meno un 'maverick') dal 1976, data in cui ha cominciato a fare politica. Quindi, chi si fa venire il nervoso o s'incazza per questo, temo dovra' rassegnarsi a farselo venire finche' scrivero' su internet. Ci tenevo a precisartelo: non mi sono accodato a nessun trendy populista. Sono cosi' e basta da 30 anni. E poi, francamente, dopo il post della 'befana multiculti' svetti in testa alla mia classifica personale.

Ciodetto, guarda Rosa, il tuo post non fa una grinza e onestamente non posso che essere d'accordo sui motivi per cui hai deciso di votare un partito in cui non credo piu' da un pezzo.
Mi auguro solo che in questo partito, qualunque sia il risultato, cresca la consapevolezza della lealta', dell'onesta' e della statura intellettuale di una parte dei suoi elettori. E mi riferisco a te e a tanti altri.
Mi auspico che questo partito smetta di pigliarvi per i fondelli perche' allo stato attuale delle cose, e in tutta sincerita', non vi merita.
Spero che questo partito a cui voi dimostrate una lealta' francamente toccante e, non esagero, da citare ad esempio, inizi a fare politica e non aria fritta, se vuole dare un calcio in culo a Silvio Berlusconi, che anche il sottoscritto disprezza soperchiamente, in quanto, come afferma giustamente Rachel, non fa nemmeno politica, non e' un politico e agisce esclusivamente pro domo sua.
Francamente se fossi di destra, e anche a destra di gente seria e onesta ce n'e', io mi vergognerei sia di lui, sia della Lega.

Tutto qui, il post mi e' piaciuto e non vedo perche' non dovresti votare PD. Hai tutto il mio rispetto e spero che lo stesso rispetto che ti viene dato da uno che non e' piu' di sinistra ti venga dimostrato dal tuo partito. Sarebbe ora.

Ciao :-)

ellekappa ha detto...

E i Radicali?

Rosa ha detto...

x yossarian:
non è fedeltà la mia, sarei felicissima di poter non votare PD. (peraltro Palmiro, che è moderatamente di destra, vota PD per gli stessi motivi per cui lo voto io)

x ellekappa
Uhm, non raggiungono il quorum, e comunque non amo per niente Pannella.

Anonimo ha detto...

Son d'accordo che si deve (*sempre*) andare a votare e anch'io voglio votare a sinistra. Mi pare però che la tua scelta, sicuramente rispettabile, sia motivata da un'unica preoccupazione, cioè da come il risultato elettorale potrà essere giocato mediaticamente in Italia dalla destra (con valutazioni che, tra l'altro, anche su questo piano condivido solo in parte). Chi sono queste persone da eleggere (che avranno pure dei nomi e cognomi) e che cosa andranno a fare in un'istituzione che insomma non tantissimo ma un po' conta diventano questioni neanche meritevoli di menzione. A me sembra che in questo approccio qualcosa che non va ci sia.
Cordialmente,
Panda

Luca Tassinari ha detto...

La grossa sfiga per noi sinistri radical-chic e salottieri è che in questo momento non esiste un'alternativa praticabile a sinistra del PD. Quindi sono d'accordo: turarsi il naso e via, anche se temo che il PD medesimo sia efficace contro la destra tanto quanto un rimedio omeopatico contro la tubercolosi.

Rosa ha detto...

x panda: non so, il discorso non è solo mediatico. E' che davvero la sinistra ha dimostrato di non riuscire ad avere una coalizione coerente o capace all'occasione di adattarsi alle decisioni della maggioranza. Quindi quando la destra preme su questo tasto, una volta tanto purtroppo ha ragione. Di Pietro non ha dimostrato di essere meglio degli altri: io voglio un partito, o una coalizione, in cui decida la maggioranza, e gli altri stiano muti come pesci.

x luca:
"il PD medesimo sia efficace contro la destra tanto quanto un rimedio omeopatico contro la tubercolosi"

ROTFL

Anonimo ha detto...

Certo, il centro sinistra ha un grave problema di leadership (e più in generale di selezione della classe politica), non da oggi; mi pare che ci sia anche un problema di contenuti (di una leadership forte che volesse, chessò, riaprire la bicamerale non saprei veramente che farmene); ho anche qualche dubbio che la soluzione sia rinverdire il centralismo democratico... Quel che intendevo è che, dando per scontato - come tu stessa ammetti - che l'esito sarà sostanzialmente irrilevante per l'evoluzione interna del centro-sinistra, non è meglio, visto che una volta tanto ci sono le benedette preferenze, guardare ai candidati e scegliere quelli?

Ciao, Panda

Rosa ha detto...

Sì, ma devono essere in un partito che possa raggiungere il quorum.

Unknown ha detto...

Io capisco ma non concordo.
Prendiamo me come esempio, che ho appena votato in quel di Milano.
Mi ritrovo, come candidato alla provincia, un tal Penati, che è, a mio modesto avviso, alla stregua del peggiore dei leghisti, su certi temi.
In questo caso io *non posso* votare, in nessun caso, la coalizione che lo sostiene.
Per quanto riguarda le europee, beh, io il naso già me lo son turato in passato pur non avendo mai votato PDS/DS/PD, ma sempre RC.
Men che mai oggi, dove un voto alla frammentaria cosiddetta "sinistra radicale" non avrebbe senso alcuno, mi sognerei di votare PD: cosa dovrei votare, di preciso?
Io non ho capito, e non scherzo affatto, quale sia il programma del PD, quale sia la fottuta *politica* di questo pseudopartito.

Come giustamente oservava Tb in altra sede, questo PD da un lato si lancia a pesce sulle eventuali pruderie suscitate dal caso Noemi e lo fa nel peggiore dei modi possibili, senza mettere il focus sull'unica cosa degna di nota, ovvero che il PdC *mente*, spudoratamente, e non si cura affatto del taglio sempre più beceramente razzista che sta assumendo il governo in carica e il PdC stesso.
E non lo fa perchè, banalmente, ha sempre rincorso le destre su questo campo.

E allora vaffanculo a PD, RC e SeL, per motivi diversi: ho dato il mio voto a De Magistris e già so che non ci dormirò per qualche notte.

Rosa ha detto...

Io invece concordo ma non capisco! :-)
Davvero, non c'è nulla di quello che tu dici che non sia assolutamente vero: eppure votare Di Pietro ci allontana dalla possibilità di costruire una alternativa al PDL, e quindi è sbagliato.