venerdì 28 aprile 2006

singolari eccidi

Dialogo raccontato da una mia ex prof, incontrata ieri. Di prima mano, assolutamente reale*.

Interrogazione su Manzoni. La prof domanda qualcosa a proposito della bibliografia del Manzoni e l'allieva risponde: "non c'è".
La prof, esterrefatta, chiede lumi. "In che senso non c'è?" L'allieva spazientita: "Professoressa, non c'è più". Alla crescente perplessità dell'insegnante l'allieva, violentemente offesa e indignata, risponde , quasi gridando: "Non c'è più, l'ho letto sul libro!"
Prende il testo e legge, trionfante "La bibliografia di Manzoni è sterminata".
Portiamo una corona di fiori ogni anno, sul luogo dell'eccidio.

*Ipazia mi informa or' ora che l'ha sentita l'anno scorso. Questo mi pone dei seri problemi: o la mia ex prof è una contaballe, o la fonte della sua fonte è la stessa, oppure (ma mi pare improbabile) gli studenti sparano sempre le stesse troiate.

ordinare i link

Ora, un problema del blogghista è mettere in ordine i link. L'ordine alfabetico, così come l'ordine di "apparizione" dice poco - a chi dovrebbe usufruirne. L'ordine di gradimento, oltre ad essere relativo, ha il difetto di offendere. Non vorrei mai essere l'ultima in una lista ordinata per gradimento.
Così ho pensato di ordinare i link per temperatura, dai più caldi - ovvero quelli aggiornati più spesso, ai più freddi, quelli aggiornati poco.
Ovviamente questo implica una cura, da parte della tenutaria (io): un blog può raffreddarsi o riscaldarsi senza che io me ne accorga. Sono ovviamente beneaccette segnalazioni.
AGGIORNAMENTO
Sì, ma ci vuole troppa manutenzione. D'ora in poi l'ordine è alfabetico.

mercoledì 26 aprile 2006

tic globali

Di nuovo Hugh su gapingvoid.

martedì 25 aprile 2006

miti di fondazione

In un articolo su Libero di oggi Nicholas Farrell invita [1] gli italiani ad andare a commemorare il 25 aprile al cimitero inglese, invece che ricordare la lotta partigiana.
La lotta partigiana (da leggere l'articolo di Ipazia in memoria di Enzo sereni e della brigata ebraica) ha avuto un ruolo certamente marginale, da un punto di vista militare, se paragonata all'intervento degli alleati: tuttavia il contributo di quei pochi è stato fondamentale al riscatto di una nazione che il fascismo l'aveva voluto e foraggiato, e la Resistenza è - o è stata fino a qualche anno fa - alla base del mito di fondazione, collettivo, della Repubblica Italiana.
Il mito di fondazione è una necessità di ogni gruppo sociale umano, a partire dalla tribù per arrivare agli imperi e alle nazioni, da Romolo e Remo alla Mayflower: imprescindibile per qualsiasi collettività, come tutti i miti ha ovviamente degli aspetti fantastici - persino quando è basato - come in questo caso, su solidi elementi di realtà.
La distruzione dei miti di fondazione del nostro paese - la Resistenza ma anche il Risorgimento - ad opera della destra, non è una novità. La riconciliazione nazionale, l'equiparazione di aggressori e aggrediti, la concordia tra vincitori e vinti - ritornelli ricorrenti da molti anni - rovesciano il contenuto profondo della festa, neutralizzandola: all'identificazione nazionale con l'antifascismo - irreale nella sua coralità - ma funzionale a necessità antropologiche, si è sostituita la concordia nazionale: ovvero il nulla.
Ammetto che non so come leggere - se non con un senso di vaga irritazione - l'appello di Prodi al voto referendario, in occasione del 25 aprile. Se da una parte è vero che la costituzione italiana è nata da una larga maggioranza che allora non aveva difficoltà a definirsi "antifascista" e che questa stessa costituzione rischia di essere non cambiata ma totalmente snaturata, e da una operazione certamente non basata - come invece dovrebbe - su larghe intese, è altresì vero che Prodi, approfittando della ricorrenza per chiamare al voto, dà un ultima e forse definitiva picconata a questo nostro fulcro identitario. Trovo, in altri termini, che l'intervento di Prodi sia giusto nella sostanza ma inopportuno nella forma: forse sarebbe stato più utile appellarsi ai valori della costituzione, in occasione del 25 aprile, senza riferirsi direttamente a quel referendum che la vuole giustamente salvare.
Quello che mi chiedo è, essendo profondamente convinta che alcune necessità antropologiche siano imprescindibili, su cosa fonderemo la nostra nazione?

[1] Ma come è possibile che Feltri ospiti nel suo giornale articoli così rozzi, infantili e mal scritti? Ne chiedo ragione ai suoi estimatori.

domenica 23 aprile 2006

il rabido sergio [ritratti virtuali]

Un De Cesari di sinistra: irriducibile, immutabile, asociale. Non morde: ma quanto abbaia, porca puttana.

Prossimamente: webmaster

sabato 22 aprile 2006

egologia

Questo gapingvoid lo metto tra i link. Sostiene di essere giunto negli anni alla conclusione che l'arte non se la compra nessuno e quindi si è messo a vendere vini. Se trovo da qualche parte il vino Stormhoek lo compro, in suo onore.

venerdì 21 aprile 2006

l'anonimato nei blog

Ipazia analizza in una serie di interessanti post (di cui aspetto con ansia il seguito) il rapporto tra blog e identità.
Io devo dire che la maschera del nick spero sia più solida di quanto lei non descriva.
Ad esempio: come giustificare l'aver fatto - con grande sicumera e arroganza - campagna elettorale per i DS - con l'argomento che sarebbero stati un solido bastione a difesa della coalizione - quando D'Alema già sta facendo un troiaio che la metà basta per il cadreghino, facendo polpette delle mosse strategiche di Prodi e dando subito alla coalizione un' impronta di incoerenza e litigiosità?
Trattasi di solida e concreta cazzata ed è molto confortante che non l'abbia detta io.

giovedì 20 aprile 2006

il cuore sanguinante delle Madri

Andavo, giorni fa, a prendere un caffè al bar con un paio di conoscenti - donne, colte, di estrema sinistra, sulla cinquantina - quando una di loro mi indica un passante. Era stato - mi racconta - il bidello di suo figlio: per qualche motivo (che non mi sa spiegare neppure con un esempio) non le era piaciuto il suo modo di interagire con i bambini, e così aveva allertato le maestre e le altre madri in base a questa sua sensazione. L'altra subito la incalza, informandoci con grande soddisfazione che non le piaceva affatto la camminata di quell'uomo. Io - cercando di mettere a freno la mia tendenza polemica - faccio gentilmente notare che è una situazione infelice, quella in cui di indica un uomo in base ad una sensazione, e che mi disgusta l'idea di infamare un innocente. Faccio appena in tempo ad esternare la mia inquietudine che la Madre mi spiega - con volto addolorato e fare saccente - che anche il suo bambino è innocente. Questa apparente spiegazione fa cadere un silenzio tombale nella riunione. Mi accorgo che - non schierandomi acriticamente con le sensazioni della madre - immediatamente vengo degradata da simpatica conoscente ad odiosa avvocatessa di pedofili.
Le Madri in italia sono una istituzione potentissima, soprattutto quelle che vivono la propria condizione con viscerale ed autocompiaciuta arroganza. Qualche anno fa una donna (ricchissima) si lamentava - nella segreteria scolastica - perchè proprio lei che era stata così brava da regalare al mondo i suoi cinque bambini, non dovesse godere di fantastiche esenzioni nel pagamento della mensa. E nessuno dei presenti le dava torto, perchè la convinzione generale - fallace e paradossale - è che le donne che seguono l'egoistissimo istinto di moltiplicare i propri geni e diffonderli per il mondo siano campionesse mondiali di altruismo, e che pertanto debbano essere sostenute e favorite - quale che sia la loro pretesa.
E così nel nostro paese, con la crisi della aviaria, la protesta delle Madri contro le carni avicole nelle mense scolastiche invece di essere ignorata e dileggiata - come meritava - è stata accolta immediatamente e il pollo è scomparso dalle scuole. 10.000 persone hanno perso il lavoro e una leggenda metropolitana è stata sancita dalle istituzioni, ma sono dettagli irrilevanti: l'essenziale è le campionesse di altruismo dormano tranquille.

come google...

...anch'io oggi mi addobbo in onore del grande Joan Mirò.

mercoledì 19 aprile 2006

recensioni in cerca di quadri n.3

La contemporaneità della poetica di ZXY potrebbe rendere arduo percepire a pieno la reale e universale entità della connessione alimentazione-arte-religione. Laddove Giotto rappresentava l'angelo della annunciazione come un oggetto-nello-spazio-sacro, e Raffaello come la platonica incarnazione del bene, dell'innocenza, della vita non prima della morte, ma oltre la morte, ZXY ne rovescia l'intimo significato.
Altrove, ma non così lontano, con una immediatezza che quasi sconvolge lo spettatore alieno da questa problematica, "l'Angelo" di ZXY è affetto da un'anoressia tragica, al limite del paradosso. L'opulenza dell'Ovest, tradito e traditore? Forse, ma anche il bisogno di purificarsi, di evacuare, di rovesciare sulla madre terra tutte le estenuanti proiezioni di un Dio-padre, o anzi, di un Padre Dio che quando non perdona uccide.
In ben altra sede, e in tempi assai più amari, battezzai ZXY il "Deus ex machina" dell'Arte Contemporanea. Il mio giudizio di allora, dopo questa illuminante personale, non può che risultarne confermato. La negatività post-moderna, sospesa tra classicità e minimalismo, ha esalato il suo eroico, distruttivo, ultimo respiro.

martedì 18 aprile 2006

l'imprevedibile tonibaruch [ritratti virtuali]

L'amabile, intelligente e analitico dottor Toni nottetempo - nei bassifondi di IPI - subisce una straordinaria metamorfosi trasformandosi in un troll sanguinario: mr. Baruch. (qui ritratto nella fase violenta, dopo aver stuprato il suo nemico con una tastiera)

Prossimamente: sergio

domenica 16 aprile 2006

Hatchepsut e la teoria dei vasi comunicanti

La strage di Hatchepsut è - per gli integralisti e chi li ama - il giusto destino dei turisti, puzzolenti e starnazzoni, emblema della volgarità della società di massa.
E così Martinez alla piramide di Giza (chissà - mi domando - che ci faceva lui, lì) elabora e ripropone sul suo blog (*http://kelebek.splinder.com/*) a coronamento di un colto articolo antimperialista la vecchia, stanca, trita e ritrita teoria dei vasi comunicanti: luogo comune condiviso dalla quasi totalità della comunità umana eppure quasi mai sostenuto se non da poche e confuse prove: gli egiziani poveri non hanno le fogne - fa notare il blogghista - e a pochi metri di lì i turisti-capitalisti-gaudenti sventolano la loro croce di Osiride in pura plastica cinese. Cotanto scandalo nell'accostare i due eventi farebbe presupporre il ritenerli in stretta correlazione: più turisti alle piramidi, meno fogne agli egiziani, maggiore corrosione delle vetuste tombe per mezzo dell'orina dei miserabili. Che le fucilazioni dei turisti all'uscita del tempio della faraonessa servano a preservarne le fondamenta dall'azione ammoniacale mi pare assai discutibile, quello che invece mi riempie di stuporosa ammirazione è l'abilità con cui si possano assemblare e strutturare in un discorso intuizioni, nozioni, immagini, brandelli di ideologie (notevole il riferimento a Spilberg quale "maestro-mago dell'immaginario occidentale" letteratura da bassifondi di Internet cui Martinez allude senza sporcarsi troppo le mani) per arrivare a delle conclusioni tanto banali.

caleidoscopio

Può succedere, la mattina della domenica di pasqua, di dover andare a ritirare il materiale per un lavoro a casa del capo, che abita a Ponte Milvio (fallo tu, la tua pasqua è già finita) e di rimanere senza macchina. Può succedere di valutare cupamente le ipotesi, imprecando all'indirizzo del marito che ti-ha-soffiato-il-mezzo-per-andare-a-divertirsi-da-amici: in autobus è mal collegato, il taxi costa troppo, la bici è faticosa... Può succedere di vincere la pigrizia e una volta tanto scegliere l'opzione giusta, prendere la bici, affacciarsi da ponte Regina Margherita e di notare la pista ciclabile.

Può succedere di scendere le scale e di farsi tutti il tragitto, da ponte Regina a Ponte Milvio, in un mondo parallelo, silenzioso, fatto di ciclisti, canottieri, paperelle, vecchietti che portano a spasso i cani, padri che portano a spasso i bambini, e tutti che si salutano - come si fosse in passeggiata sui monti - storditi da uno strano incantesimo che rende il mondo di sotto leggero e diverso dal mondo di sopra, cupo e pesante. E se succede, quando succede, allora bisogna essere capaci di riconoscere che se Torino è una lanterna magica, Roma è un mirabile, incredibile, imprevedibile caleidoscopio.

sabato 15 aprile 2006

Torino la bella

Torino è la mia città, e quasi ogni anno ci torno, quasi sempre in occasione della pasqua ebraica. L'ho sempre amata anche se mio malgrado e per fortuna ho dovuto sacrificare il tappeto olfattivo della mia infanzia sull'altare dell'ecologia: la città non puzza più di smog. Quest'anno la città, imbandierata e ancora fiera della sua nuova identità olimpica, l'ho trovata ancora più bella. I torinesi sono al settimo cieli "Vedi? Ci sono i turisti, sembra di stare a Firenze!" "Mi hanno chiesto le informazioni in inglese" "Abbiamo la metropolitana" "Hai visto, tutto pedonale!". Sono fieri della loro città, e non hanno affatto torto. Solo il Museo del Cinema, nella mole antonelliana - nata come sinagoga e diventata simbolo della città - vale assolutamente il viaggio: le ombre cinesi, le anamorfosi, gli effetti ottici d'epoca - in mostra nelle sale del primo piano del museo - si incarnano nell'edificio stesso, che è una fonte costante di sorprese e colpi di scena: entrare nella mole è come entrare in una lanterna magica. Ombre diaboliche sulla grande cupola, effetti di luce, e il piccolo ascensore in vetro che ti porta su in cima facendoti tremare di vertigini. Sarà stata la crisi della FIAT, la paura di perdere l'identità di città operaia, saranno state le olimpiadi, o chissà cosa a risvegliare le energie di Torino ...ma l'è propi bela.

martedì 11 aprile 2006

il mondo dei sogni

L'immagine di Prodi e Fassino che cantano vittoria dal palco di Santi Apostoli è a dir poco inquietante. Avrei tratto conforto da invocazioni al coraggio, da una seria valutazione di una realtà, da una volontà di rassicurare e non già di pompare entusiasmo sulle macerie.
Questa totale astrazione dalla realtà è qualcosa che lascia profondamente sconcertati, e preoccupati.

lunedì 10 aprile 2006

il sardonico maisele [ritratti virtuali]

Rissoso, biscazziere e sciupafemmine.

Prossimamente, Tonibaruch.

domenica 9 aprile 2006

regala anche tu una blastula alla pupa

Feti da ninnare, di tutte le età.

flessibilità e vuoto: due fattori strutturali

Sarebbe interessante studiare le dinamiche delle coalizioni.
Io sono convinta che la condizione fondamentale per tenere in piedi coalizioni eterogenee sia quella di avere un partito elettoralmente forte che abbia la capacità di collocarsi al centro (della coalizione stessa, riguardo a qualsiasi tema) e questa capacità coincide nel migliore dei casi con una buona flessibilità, nel peggiore con il vuoto.
Il ruolo di Forza Italia nella coalizione della destra - dal punto di vista strutturale - è mio avviso sconcertante e illuminante al tempo stesso.
Casini, AN e Lega riescono a stare insieme solo a condizione dell'esistenza di Berlusconi, il quale ha buone potenzialità di mediazione essendo molto forte nei numeri, e al tempo stesso nemmeno flessibile, ma addirittura vuoto.
Se si escludono le leggi "ad-personam" infatti Berlusconi non sembra avere alcuna ideologia - o idea di governo precisa.
Essendo al tempo stesso forte e vuoto, è in grado di accontentare ora l'uno e ora l'altro dei suoi satelliti e di imporre, ora all'uno ora all'altro, decisioni sgradite.
I DS sono diventati un partito flessibile, è per questo che occorre dar loro forza.

sabato 8 aprile 2006

razionali misure di precauzione



La logica del "non si sa mai, tutto fa brodo e male non fa" è assolutamente razionale, e illuminista. Qualcuno conosce sciamani?

venerdì 7 aprile 2006

eddai, cazzo, votate DS

Sarà l'ansia, ma vedo la montata del voto identitario, in questi giorni di passione.
Metà della gente che conosco vota Rosa nel Pugno, l'altra metà Comunisti Italiani: se questa realtà delle mie personali conoscenze - che spero essere contingente e casuale - avesse una qualche rilevanza statistica, vincere le elezioni sarebbe praticamente inutile.

La tenuta del governo - a fronte di un calo dei DS a vantaggio degli altri partitini - sarebbe zero, si tornerebbe al voto - con buone probabilità di perdere (chi rivota una coalizione che non tiene?)

Questa valutazione viene percepita - da molti - come "bassa politica".
Come un eccessivo "tatticismo" che non tiene conto dei programmi.

Io credo che i programmi siano fondamentali, semplicemente ritengo che in politica la bontà di un programma si valuti in relazione a una banalissima valutazione della sua fattibilità, e del rapporto rischi/benefici, e che chi vota debba comunque tenere conto di queste valutazioni.

Noto invece che proprio i "partitini" identitari in questione, RnP, CI e rifondazione hanno un ego ipertrofico, sono convinti (ed è una vocazione ovvia, essendo partiti identitari) di non dover venire a patti con niente e con nessuno.

Naturalmente sono prontissima a cambiare idea, non appena un dilibertiano mi spiegherà come conta di conciliare il suo comunismo con i liberisti rosisti, o quale strategia politica hanno i rosisti per condurre una trattativa fertile con i cattolici mastelliani.

pepperlandia's coglione

giovedì 6 aprile 2006

deduzioni di marketing

E' uno strumento magnifico, questo del counter, perchè ti permette di ficcare il naso in quello che succede dall'altra parte del blog, i lettori.
Immagino che i dati forniti dovrebbero suggerire al blogghista astute strategie di marketing, e la faccenda mi lascia un po' perplessa: il primo dato è che c'è una serie di blogger che ti leggono dallo strumentino in alto di blogger "search all blogs". Sono per il 90% anglofoni, e di solito i loro contatti durano zero (zero!) sec. (hey, you fucking blogger, I know you don'understand my language, but can you please stay just 10 sec just to make me feel happy when I check the counter - me and my nice template?) Ehm, pardon. Dunque, dicevo...poi ci sono gli affezionati, i pochi ma buoni - in parte amici ma non solo...due o tre si collegano dall'estero: i "returning visitor", i cocchi belli, insomma.
Ci sono i collegamenti da newsgroup (ma solo se il link è organico al post, non se è in sign), che generano picchi che si smontano in 2 o 3 giorni, infine...rullo di tamburi, quelli che giungono a te con le parole chiave.

Finora io sono stata trovata con le seguenti parole chiave:

paura dormiveglia panico paralisi
sindrome compulsiva
ornitofobia (almeno 4 ingressi)

Ora, quando una cosa accade una volta, non significa nulla: è un caso. Quando accade due volte sorge il sospetto, la terza - almeno così la percepisce il nostro senso statistico interno - è una certezza: le strade che portano a me, sono quelle della nevrosi.

martedì 4 aprile 2006

abbasso il fast gossip

Per carità, mentirei se mi spacciassi per una persona discreta, che narrare e sentir narrare vicende altrui è sempre stato un punto fermo delle mie "favourite things".
Però - e mi imbarazza e giuro di farlo qui per la prima ed ultima volta - voglio mugugnare su quanto erano belli i tempi andati, quando i pascoli erano verdi e non esisteva ICQ.

Insomma, un tempo il pettegolezzo era una roba passabilmente lenta, e soprattutto si elaboravano complicati strumenti collettivi, veri e propri microcosmi culturali condivisi gruppi di amici, o classi, o addirittura scuole, allo scopo di controllarlo o - quanto meno - rallentarne il flusso.

Quando andavo al liceo si era stratificato un complesso rito, che accompagnava la confidenza (il cosiddetto "serveggio").

All'inizio si chiedeva al ricevente il classico "giura", poi - vista la scarsa efficacia del metodo s'era aggiunto un "sulla tua testa". Una volta beccato il giuratore a far corna e incrociare dita furbescamente dietro la schiena si era aggiunto in un primo momento un poliziesco "mani bene in vista", che era sfociato infine - considerata la possibilità dei più furbi e determinati di incrociare financo le dita dei piedi - nella formula definitiva di: "giura sulla tua testa, non valgono ne' corna ne' scongiuri".

Insomma a questo punto - purchè il giuratore fosse soggetto ad una dose sufficiente di superstizione, si poteva star tranquilli.

Ovviamente i pettegolezzi tendevano anche allora - eccome - a diventare flusso, ma lo facevano in modo straordinariamente lento - se paragonato all'oggi. Se la notizia era che X aveva un intrallazzo con Y, probabilmente il ritmo di espansione del pettegolezzo raggiungeva la massima espansione - comunque ristretta - quando i due si erano già belli che mollati.

Oggi no.

Oggi la domanda "ma con chi intrallazza X? " ti spunta allegra e spensierata tramite una finestella ed un "cucù", magari mentre sei in altre faccende affaccendato.
A chiedertelo è un amico, Y, e se commetti l'errore di rispondere prima di vincolarlo con sobrie raccomandazioni, nel pugno di istanti che ci vogliono per scrivere "ma non dirlo in giro", la notizia è rimbalzata sull' ICQ di Z, che ha fatto partire un SMS a W che l'ha prontamente pubblicato in rete, dove è leggibile dall'universo mondo.

un grido da pepperlandia: salviamo i lampioni!

lunedì 3 aprile 2006

il solitario namib [ritratti virtuali]

Oh, Namib, lupo solitario, che sofferenza quella bandiera...
(chi riconosce i lineamenti della luna?)

Prossimamente, Maisele.