lunedì 10 marzo 2008

il piccione impiccione

Il mio amico storico Francesco ha aperto un blog "il piccione impiccione": flautista, esperto di rock, ottimo fotografo e ottimo cuoco.

Ha certamente gusti musicali più complessi e sofisticati dei miei, anche se resto sempre stupita quando qualcuno (mi riferisco ad un articolo incredibile citato integralmente da Uriel nel post "la truffa dei Beatles", ma andateci da soli che i miei link a quel blog vi porterebbero a un pornazzo) teorizza che i Beatles fossero dei mediocri strimpellatori, convenzionali e servi della reazione.
Non saranno stati formalmente rivoluzionari ne' innovatori...e stocazzo ce lo vogliamo poi aggiungere? a me pare che neppure Bach fosse un innovatore: hanno scritto canzoni meravigliose e tanto basta.
Nessun obbligo ad apprezzarli, ci mancherebbe: trovo però stucchevole e ottuso l'approccio ideologico di quell'articolo: mi ricorda i molti revolucionarios de mi nonno che sostengono che Hollywood è nata per distrarre le coscienze del proletariato, come se "A qualcuno piace caldo" togliesse qualcosa all'opera omnia di Tarkowsky, o "Blackbird" servisse a far dimenticare Frank Zappa eseguito da Boulez. Yawn.

36 commenti:

Anonimo ha detto...

i beatles erano musicisti modesti (soprattutto lennon e starr) ma sono stati i più grandi di sempre, e non credo ci possano essere dubbi.
il vizio di vedere tutto con il filtro dell'ideologia è vecchio, purtroppo.
una volta una ragazza mi disse "lo sai, vero, che i beach boys erano dei fascistoni?", e ciò, temo, solo perché nelle loro canzoni si parlava di surf, corse d'auto e sesso invece che di rivoluzione (canzone dei beatles, ad ogni buon conto).
vieri razzini, già capostruttura cinema di raitre ora ahimé dedito ad altre occupazioni, mi ricordo che presentando una retrospettiva su hawks lo definiva più o meno come un alfiere del progressisimo.
howard hawks, dico.

Anonimo ha detto...

Non e' ideologico nel senso politico; la reazione di cui parla non e' nei confronti dei cambiamenti sociali, ma di quelli musicali.

"A me mi piace" non puo' essere un giudizio sulla qualita' di qualcosa. "A me mi piace" mangiare la salsiccia cruda col limone, non ho pero' la pretesa di aver fatto haute couture.

Il problema del fan dei Beatles e' che pretende anche che i quattro Alberto Camerini della situazione siano stati degli innovatori , che abbiano cambiato la musica e che fossero anche dei grandi musicisti....


Uriel

Rosa ha detto...

x uriel: sì, io trovo discutibile che il valore di un opera o di un artista possa essere calcolato in base al quoziente di innovatività. Se così fosse, ripeto, Bach sarebbe un povero coglione.

Anonimo ha detto...

vieri razzini, mitico!

Anonimo ha detto...

I Beatles erano dei musicisti decenti. I loro meriti a mio avviso sono stati due: prima quello di coniugare l'energia del rock a ritmiche tipiche della musica europea (non shuffle come il blues e il rock americano quindi). Il secondo merito è stato quello di coniugare la psichedelia che nasceva in quei tempi con lo stile musicale dei loro esordi, in modo da renderla fruibile per più persone. Se non ci fosse stato Sgt. Pepper, i Pink Floyd avrebbero smesso nel '70.

Anonimo ha detto...

Varg: quando i beatles hanno iniziato a mettere elementi psichedelici nelle canzoni, la psichedelia non era "nascente", era gia' matura e pimpante. Solo che i Beatles non se n'erano accorti.
Non sono mai arrivati PRIMA delle cose, anzi sono sempre arrivati con uno o due anni di ritardo rispetto all'avanguardia.
E non l'hanno resa fruibile, l'hanno sterilizzata: come dire che Veltroni sia "Marx fruibile".


rosalux:"sì, io trovo discutibile che il valore di un opera o di un artista possa essere calcolato in base al quoziente di innovatività."

Anche Raul Casadei la pensa cosi'. In ogni caso, anche uscendo dall'innovativita', di qualita' ne trovi poche. Come musicisti erano dei mediocri , come idee copiavano a iosa i Beach Boys americani (solo che il pubblico europeo non li conosceva) con un anno di ritardo, le canzoni sono banalissime.

Certo, tu puoi dire che un artista sia tale anche quando, completamente privo di sensibilita', si trova ad ignorare i fenomeni sociali e musicali piu' importanti. Un poeta che canta l'amore sublime durante un massacro e' sicuramente un gran poeta.

Solo che e' un nevrotico alienato.


Uriel

Anonimo ha detto...

ops, sparito il mio intervento sulla fase ritentivo-anale di alcune canzoni dei Beatles. Peccato :(

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Melina2811 ha detto...

Ciao e buona serata da Maria

Rosa ha detto...

ciao, buona serata anche a te, Maria :-)

Rosa ha detto...

x psalvus: se vedi che un commento non ti viene pubblicato, rimandalo serenamente. Tieni conto che io non casso praticamente nessun post: sono stata costretta a moderare perchè ci sono stati degli abusi pesanti, certamente non da parte tua. :-)

Anonimo ha detto...

x Uriel: La psichedelia era già viva, certamente, e i Beatles se ne sono accorti quando è stato. Se non se ne fossero accorti non ce ne saremmo accorti nemmeno noi né nessun altro a parte quattro gatti che nel giro di tre anni avrebbero fatto la fine di Syd Barrett a parlare con gli alberi.

Anonimo ha detto...

be', io sono stato un beatlesmaniaco in tempi non sospetti come si dice, e come dicevo nel post precedente che poi e' sparito (tranquilla Rosalucs, so che non c'entri, e' un difetto di google/blogger) c'e' un bel capitolo sulla struttura delle canzoni dei Beatles nel libro di Franco Fabbri "Il suono in cui viviamo". Per costui vi è una dicotomia fra canzoni del tipo Verse/Bridge e canzoni Strofa/Refrain. L'innovazione dei Beatles sta nella preponderanza numericamente schiacciante di canzoni del primo tipo (genitalita' orale) rispetto a quelle del secondo tipo (genitalita' anale-ritentiva).

L'analogia del piacere dell'ascolto col piacere sessuale e' una delle cose piu' esilaranti del saggio di Franco Fabbri.

Esempio: Yesterday, Nowere man, I follow the sun... ecc sono del primo tipo; Girl,...ecc sono del secondo.

A parte questo, penso che il fattore bellezza nelle canzoni dei Beatles sia legato molto all'imprinting musicale di ognuno di noi (e' il famoso relativismo culturale, che fa tanto incazzare il Papa)

Anonimo ha detto...

x Uriel: La psichedelia era già viva, certamente, e i Beatles se ne sono accorti quando è stato. Se non se ne fossero accorti non ce ne saremmo accorti nemmeno noi
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Certo. Come dire : se non ci fosse stato Veltroni, nessuno saprebbe chi era MArx. Mi spiace, ma svilire qualcosa allo scopo di diffonderlo non e' "diffonderlo" e' "svilirlo". Poi, "se ne sono accorti quando e' stato" e' semplicemente un modo per dire "se ne sono accorti in ritardo".

Il ragionamento, comunque, e' emblematico: parti dall'idea che siccome nessuno e' disposto a mangiare qualcosa di diverso, il merito sta in chi glielo cucina come sempre. In pratica io mangio solo carne, e il merito dei beatles e' di avermi cucinato una bistecca di carciofo. Farmi cambiare dieta era proprio troppo rivoluzionario, eh?

In pratica hai confermato il giudizio sul fatto che i Beatles fossero un gruppo reazionario: erano reazionari nella misura in cui banalizzavano il rinnovamento ad uso di chi voleva ancora e sempre la solita merda di canzonetta da 3 minuti.

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A parte questo, penso che il fattore bellezza nelle canzoni dei Beatles sia legato molto all'imprinting musicale di ognuno di noi
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In pratica, ti piacciono le canzonette di 3 minuti perche' sei stato educato cosi'.

Credo sia l'inno di una generazione: l'assoluta mancanza di critica verso la propria educazione.

Il che e' proprio il messaggio reazionario dei Beatles, quindi potremmo dire che tu sia coerente.

Uriel

Rosa ha detto...

"reazionario" è un po' come "commerciale"
Categorie ideologiche stantie, assolutamente inadatte a valutare un'opera, soprattutto quando la stessa non veicola affatto contenuti di tipo ideologico.
Non mi hai ancora detto se Bach era "reazionario", peraltro. Ma trovi intrinsecamente "sbagliato" che mentre qualcuno si inventava il cubismo, altri osassero dipingere nature morte? Giorgio Morandi era reazionario? E che è, il pensiero unico applicato all'arte?

Anonimo ha detto...

x Uriel: "se ne sono accorti quando è stato" vuol dire esattamente quello che vuol dire. Ritardo è qualcosa che viene dopo, ed è difficile pensare che nel 66 i Beatles avessero copiato dai Pink Floyd visto che il loro primo album è dell'anno dopo. Anzi, ascoltati Arnold Layne e poi dimmi chi ha copiato da chi. Riguardo alla cuicna mi raccomando, mai mettere lo zaziki su un piatto non greco, altrimenti lo svilisci e sei reazionario.

Nella seconda parte del tuo commento rispondi a una persona diversa da quella a cui rispondi nella prima parte
varg

Rosa ha detto...

Varg, scusami ma ho dovuto modificare il tuo testo, perchè - presumo involontariamente - avevi copincollato l'intera sequenza di commenti. Se l'ho modificato male, riposta pure e cancello quello modificato da me.

Anonimo ha detto...

x Uriel: "se ne sono accorti quando è stato" vuol dire esattamente quello che vuol dire
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Cioe', nulla. Si tratta di una tautologia evidente.

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ed è difficile pensare che nel 66 i Beatles avessero copiato dai Pink Floyd
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I pink floyd non sono "la psichedelia".L'articolo sul mio blog e' molto piu' complesso .


In ogni caso, pensare che le masse abbiano bisogno di mediatori per cogliere l'avanguardia e', sempre e comunque, un discorso reazionario.

La puoi girare come ti pare, ma nel momento in cui te ne esci col discorsetto che i Beatles siano stati mediatori tra le masse e qualcosa che altrimenti sarebbe rimasta loro sconosciuta stai facendo la summa dell'ideologia reazionaria: le masse vanno guidate, esse hanno bisogno di mediatori che predigeriscano loro i concetti piu' difficili.

Credo che tu non ti accorga di quanto loro sono reazionari in quanto sei pienamente assuefatto di concetti reazionari come "ebbero il merito di portare alle masse qualcosa che altrimenti non avrebbero conosciuto".

Cosa tipica del pensiero reazionario, o se preferisci del pensiero "riformista".



Uriel

Anonimo ha detto...

Hai visto giusto caro Uriel, io sono un reazionario della più bell'acqua ...

Anonimo ha detto...

x Uriel: Secondo me portare l'avanguardia alle masse è un merito. Se è un pensiero reazionario non lo ritengo un problema.

Rosa ha detto...

x uriel: io quoto Varg, però vorrei capire perchè è reazionario. Se Tarantino rende la nouvelle vague digeribile per un largo pubblico americano con cinquant'anni di "ritardo" (ma rispetto a cosa, poi) dov'è il problema?

Anonimo ha detto...

Non ho mai smaniato particolarmente per il Beatles. Anzi, a parte qualche canzone, li ho sempre trovati piuttosto noiosi. Tuttavia, secondo me il post di Uriel è del tutto delirante. Il fatto che sia così maniacalmente dettagliato, lo rende ancora più delirante. Sono cose che succedono: si scava l'argomento fino all'osso, e si finisce per perdere il senso delle proporzioni. Trovo del tutto legittimo ritenere i Beatles sopravvalutati, ma non vedo come possano essere dipinti come armi di distrazione di massa: con tutto quello che stava accadendo negli U.K. - musicalmente e non - la tesi mi sembra quanto meno ridicola.

Anonimo ha detto...

(rimando, che' non era apparso)

Bellezza, imprinting....

Siamo restii ad ammettere che la musica - essendo un linguaggio ancorche asemantico- ha le tare e le magagne di qualsiasi linguaggio . Dobbiamo rassegnarci alla torre di babele anche per quanto riguarda il linguaggio cosiddetto universale della musica.

Rostopovich che suona sotto il muro di Berlino appena crollato sperava di essere universale. Si sbagliava.
La sua immagine era giusta, i suoni sbagliati.


Le sottigliezze delle 21 parti in cui e' diviso l'intervallo di ottava degli arabi e i maqam che ne conseguono comportano che se non ci sono nato non saro' capace di intendere i melismi sublimi (per loro) di Um Kalsoum.

Rassegnarsi!

Certo, posso far finta, con aria da conneisseur snob, da coglione. ...


La rivoluzione dei beatles nel linguaggio armonico della musica pop del dopoguerra e' stata sopravvalutata (come anche nel nostro ambito nazionale quella della struttura armonica delle canzoni di battisti). Eppure fu una novita' che aveva come sfondo gestaltico quello che si era consumato fino a un'attimo prima. Dopo di loro tutto il prima suono' trito e stantio.

Noi - soprattutto chi non ha vissuto il passaggio . i piu' giovani avranno un'altra prospettiva gestaltica-antiquariale...and so on...

Mi e' capitato di ascoltare adesso quache rara canzone dei beatles che non conoscevo: brilla alle mie orecchie invecchiate e antiquarie per la sua banalita'.

mancano in questa canzone riscoperta tutte le rimembranze leopardiano e vengono fuori le magagne in prospettiva storica.

Rosa ha detto...

x RB: Sono felicissima di leggerti qui :-)
x psalvus:
Riguardo all'universalità della musica, a me pare che sia un territorio intermedio, e che si avvicini abbastanza ad essere universale. Quando sono andata in India, rabbrividivo all'idea di andare per templi a sentir concerti di musica classica indiana. Il marito musicista ha avuto la meglio, e dopo i primi ho iniziato a capire. Alle fine alcuni mi piacevano moltissimo, e nel complesso andavo molto, molto volentieri, e tutto questo in meno di un mese. Naturalmente senza alcuna sostanziosa mediazione "teorica": è proprio il mio orecchio che ha iniziato a discernere quei suoni.

Anonimo ha detto...

x Uriel: Secondo me portare l'avanguardia alle masse è un merito.
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E' reazionario credere che le masse abbiano bisogno di qualcuno che porti loro l'avanguardia, ovvero che non sarebbero capaci di arrivarci da sole.

Chissa' quante parole del periodo cui sopra saranno ignorate del tutto, mi chiedo.

Uriel

Anonimo ha detto...

Tuttavia, secondo me il post di Uriel è del tutto delirante.
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ovviamente, non si dice il perche'.

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Il fatto che sia così maniacalmente dettagliato, lo rende ancora più delirante.
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Ottimo esempio di argomentazione a fortiori usata come prova. Peccato che non abbia senso: se dettagliare quanto si dice e' "maniacale", allora si richiede che una dimostrazione "normale" non parli dell'oggetto di cui si discute.

Geniale, veramente.

Spero di essere davvero maniacale, non vorrei trovarmi con un lavoro precario in un call center, cosa che merita chiunque non sia abituato a entrare nel merito di quanto dice.

Aspetto qualche argomentazione, BTW.Ah si': suppongo che anche le argomentazioni siano sintomo di qualche malattia mentale.Le persone normali discutono di un quadro senza mai menzionarne una qualita' qualsiasi, suppongo.

Nei call center.

Uriel

Anonimo ha detto...

Se Tarantino rende la nouvelle vague digeribile per un largo pubblico americano con cinquant'anni di "ritardo" (ma rispetto a cosa, poi) dov'è il problema?
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Faccio un disegnino? In fondo, il disegnino ha il merito indubbio di portare la scrittura agli idioti. Dov'e' il problema se ti chiedo "faccio un disegnino"?

Che sto dando per scontato che tu non vada oltre le figure, ecco cosa c'e'.

Hai mai letto qualcosa di Leo Strauss? Dimmi, lo consideri un progressista? E perche'?

Uriel

Rosa ha detto...

x uriel: sì, se non riesci a spiegarmelo a parole, fammi un disegnino dove mi spieghi perchè per te Tarantino è "reazionario" per aver portato la nouvelle vague ad un vasto pubblico americano. BTW, ne' Tarantino ne' i Beatles volevano "portare l'avanguardia" al largo pubblico per motivi ideologici che gli vengono attribuiti, quindi l'accusa di essere "reazionario" in base alla definizione che ne hai dato è proiettiva non di una realtà ma di una tua opinione.
Spero di non doverti fare anch'io il disegnino.
Le avanguardie arrivano alle masse quando qualcuno ha la capacità artistica di portarcele.
Vedi i Beatles e Quentin Tarantino.

Anonimo ha detto...

Rosa: se non distingui uno che scrive lettere per gli analfabeti e uno che gli insegna a scrivere da solo non e' colpa mia.

Degradare qualcosa perche' sia comprensibile a tutti e educare la gente a
leggere la cosa nella sua forma originale sono cose diverse.

In un caso stai emancipando, nell'altro caso stai solo imbonendo.

In ogni caso, siccome amo il pensiero di leo Strauss, credo proprio che lasciero' a livello di scrittura reticente quanto ho detto.


Uriel

Rosa ha detto...

Perchè non vuoi entrare nel merito degli esempi che ho fatto?
E' ottusità ideologica attribuire un intenzione a chi - come i beatles o tarantino - è semplicemente cosi bravo da raggiungere molti invece che pochi con un linguaggio che è nato come di avanguardia.
Il mediatore è il mercato, e chi arriva alle masse con la nouvelle vague è semplicemente più bravo di chi ci arriva con il millesimo polpettone strappalacrime.
Che poi tutti i soldi che guadagna quella gente ti facciano rodere il fegato è cosa che capisco, chiaro. Di certo loro non lavorano in un "call center", cosa che ami attribuire alle persone che insulti.
Comunque, secondo la tua logica da volantino da potop anni 70, anche la fotografia sarebbe "reazionaria".
In fondo la sua riproducibiltà la rende accessibile a tutti, no?

Anonimo ha detto...

E' un effetto bellissimo: sento la consistenza e il profumo della carta del libretto rosso dell'associazione Italia-Cina. Risento il "dibbattito". Quel madeleine!
Grazie :)

Rosa ha detto...

x psalvus: :-)

Marco Aurelio ha detto...

X tutti coloro che tacciano di delirio il post di Uriel: andate a vedere il sito da cui è tratto (www.scaruffi.com), soprattutto la parte di musica. E' difficile trovare in rete un sistema di pensiero tanto coerente, concreto e specifico. E se penserete che parli male di tutti, andatevi a leggere le schede degli Slint, dei Bonzo Dog Doo-Dah Band, degli Oregon, di Michael Jones, di Diamanda Galas, dei Codeine, dei Butthole Surfers, degli Husker Du, dei Minutemen, dei Residents, dei Red House Painters, dei My Bloody Valentine, dei Low, dei Vampire Rodents, degli Shit & Shine...
Non sapete chi sono costoro? Provate ad ascoltare qualcosa e a giudicare chi facesse meglio tra uno qualunque di questi e i Beatles. E poi provatevi a chiedere chi tra i Beatles e tutti costoro messi assieme abbia ricevuto più attenzione dalla stampa musicale di tutto il mondo. E poi tirate le vostre conclusioni.

Anonimo ha detto...

Io anche se apprezzo i Beatles non taccio di delirio nessuno, anche perché il post in questione non l'ho letto. Comunque sia tra i nomi che hai elencato conosco solo la Galas. I Beatles hanno avuto un successo mondiale e lei solo a livello di nicchia. La conclusione è che alla maggior parte della gente piace sentire canzoni orecchiabili anziché robe tipo: "Sinfonia H7318/B2 dell'Unghia Incarnita ad Aprile in Do## carpiato per Orchestra e sei Galline Strozzate e una sirena antincendio".

Marco Aurelio ha detto...

I Magnetic Fields, i Red House Painters, i Low e Michael Jones, tra quelli che ho citato, fanno canzoni molto melodiche ed orecchiabili. Provate a fare un confronto fra loro e i Beatles e poi ne riparliamo.

Anonimo ha detto...

Il tricheco era Paul.