lunedì 8 gennaio 2007

fatta la legge, trovato l'inganno

Lia afferma sul suo blog due cose interessanti, che forse mi saranno utili a chiarire - finalmente -la mia posizione.
La prima cosa che afferma è - mi pare - una verità incontrovertibile: i matrimoni fittizi sono escamotage per fare sesso senza prendere gravosi impegni matrimoniali.
La seconda è - mi pare altrettanto incontrovertibilmente - falsa: Lia sostiene che questa scappatoia sarebbe una faccenda estranea ai paesi islamici, e praticata esclusivamente dalla comunità italiana, poco ligia ai dettami coranici.
Ora, questo è ciò che trovo scritto nel primo sito (non so quanto attendibile, ma di certo non italiano) che si trova su google con parole chiave "temporary marriage": L'articolo si intitola"temporary marriage in islamic law" e recità così:
"A woman with whom temporary marriage is contracted, is not entitled to subsistence even if she becomes pregnant."

Niente grana: neppure se rimane incinta.

A quanto pare, a dare una scorsa ai primi siti dei 67.500 (!) sull'argomento, la questione sembra proprio essere questa: un escamotage per evitare i doveri matrimoniali concedendosi passione, a partire dal sesso con le prostitute per arrivare agli amori contrastati: amori impossibili in ambienti culturali bigotti, eppure necessari e inevitabili per mera spinta sentimentale e biologica: quella corrente che porta da sempre uomini e donne appartenenti alla specia umana ad amarsi indipendentemente dal giudizio del clero: Paolo e Francesca - privi ahiloro dei vantaggi di origine divina concessi ai mussulmani - ne pagarono se ben si ricorda conseguenze assai peggiori del faticoso ottenimento del rimborso della nostra.

Non sto sostenendo che lo scandalo, circoscritto da Lia alla comunità islamica italiana, vada esteso all'intero mondo mussulmano: al contrario.

A quanto pare l'istituto del matrimonio temporaneo è in certi casi - anzi - una salvezza.
In questo articolo, si narra di una storia d'amore in Iran, resa possibile dall'istituto del matrimonio temporaneo, in assenza del quale - lì - accadrebbe questo:
"even though unmarried couples who have sex or even date and hold hands can be arrested, fined, even flogged"

Con quale logica possiamo invocare il corano come fonte di diritto quando si tratta dei diritti della sposa, e negarlo quando si tratta del divieto dei rapporti prematrimoniali, e delle severe punizioni che da quello discendono?

Dal mio punto di vista i matrimoni temporanei non sono il problema, ma la conseguenza inevitabile (come è inevitabile l'escamotage dell'annullamento di sacra rota) di un problema assai più grave: la volontà regolare i rapporti tra i sessi con inflessibile rigore. Un mondo antico che si impone sul moderno senza mediazioni: sarebbe bello che questo fosse oggetto di una battaglia culturale interna all'islam. Il compito dei laici, invece, resta quello di tenere lontani i libri sacri da quelli di giurisprudenza, e vigliare perchè nessuno li confonda.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Come giustamente osservato da Rosa, il problema è tutt'altro che italico ma islamico in genere e riguarda la posizione della donna nell'islam, perchè non è proprio vero quanto afferma Rosa che la donna "moglie piena" sia tutelata al 100%.
La mia domanda, da profano, è semplicissima: cosa vuole Lia e soprattutto, da chi?

Vuole dalla legge italiana un intervento in un rapporto prettamente religioso? ed a che titolo l'italia e la mlegge italiana può o deve intervenire in un affare interno religioso se non con un pacs?

O per davvero vuole qualcosa dall'islam, lei non islamica? perchè una persona che si professa non islamica vuole modificare una religione cui non appartiene se non per aver aderito con un matrimonio da concubina?

O l'una o l'altra e la prima dimostra che la richiesta e pretestuosa perchè si chiede A per ottenere B, si fnge di attaccare l'islam per invocare una regolamentazione giuridica

Anonimo ha detto...

C'è poco da aggiungere a quanto scritto dalla nostra gentile ospite e da baldambembo.

Il cd matrimonio a tempo è strettamente collegato al corano e non ad una sua interpretazione parziale o viziata e, quindi, alla quella poligamia che qui si vorrebbe importare.

Mi associo alla domanda di Baldambembo: a chi si rivolge Lia? Allo stato italiano affinchè si intrometta in un ordinamento religioso - che fra l'altro non ha alcuna intesa intercorrente - o all'islam?

Come potrebbe intervenire l'Italia se non regolamentando le unioni di fatto, perchè di unioni di fatto si tratta?

Visto che Lia ha escluso la strumentalità dell'azione... resta allora aperto il fronte islamico: ella si rivolge all'islam e qui i dubbi aumentano: perchè una non islamica pretende di cambiare una religione che non è la sua (sempre a voler credere alla sua parola al riguardo)? Solo perchè ha alunni islamici o perchè ha lavorato in egitto?
Il discorso non regge: una religione di 1500 anni, fra l'altro divisa nel mondo intero e frammentaria al massimo in italia dovrebbe cambiare le proprie regole per lei.


In poche parole: ha accettato un matrimonio a tempo, destinato spesso alle "meretrici", fregandosene dell'esistenza di una moglie ufficiale e di una famiglia già formata, tanto secondo i dettami islamici quanto secondo quelli cristiani e CIVILI, ed oggi vuole tutela? invoca tutela dallo stesso islam che utilizza in tutto il mondo quell'istituto? non regge ancora...(per fortuna lo psicopatico sarei io :-)))

Se avesse per davvero voluto un matrimonio religioso islamico, perchè non lo ha contratto in quelle forme? se avesse voluto una ulteriore tutela giuridica, perchè non lo ha contratto nella unica moschea idonea? Troppo comodo gridare oggi allo scandalo.

Rosa ha detto...

potreste tenere fuori le vecchie ruggini? Non modero i commenti, ma mi dispiace che un confronto che coinvolge temi importanti e che può essere - pur nei limiti del totale disaccordo - passabilmente sereno e pubblico, debba finire in mail privata.

Anonimo ha detto...

Rosa hai ragione,
ma... quali sono i temi importanti? quelli proposti da Lia?
Comunque se la "signora" in questione non avesse alzato i toni... ma la mancanza di argomenti le è stata fatale.
Riuspetto comnque le volontà della padrona di casa: anche io, al suo posto, non ci terrei a ricevere mail di lia.

Lia ha detto...

Solo tre precisazioni al volo:

1. I matrimoni a tempo fanno parte dell'islam sciita e sono espressamente rifiutati dall'islam sunnita.

2. Non ho mai detto che nei paesi islamici non si ingegnino per fare sesso: gli egiziani (che sono sunniti) hanno il matrimonio 'orfi', per esempio, che è permesso (al contrario di quello a tempo) ed è, appunto, una scappatoia, peraltro mal vista dai religiosi. Io ho detto che è la poligamia, ad essere percentualmente molto meno diffusa là che qua.

3. Ripeto per la milionesima volta che lo Stato non c'entra niente col discorso che faccio. Quello che io dico è che c'è una classe dirigente RELIGIOSA e politica, in Italia, che è in flagrante incoerenza rispetto ai discorsi che porta avanti pubblicamente.

Però l'ho già detto un centinaio di volte. Non posso continuare a ripeterlo.
Se, da tutto quello che ho scritto nei commenti precedenti, si è capito che considero i matrimoni a tempo un problema, vuol dire che mi spiego male.
Ripetermi non risolverebbe la cosa.

Anonimo ha detto...

Premesso che una menzogna - ma vale anche per una fregnaccia - ripetuta centinaia di volte non potrà mai assurgere a livello di cosa seria, trovo grave che chi si dice insegnante affermi "vuol dire che mi spiego male".

Se non si riesce ad esprimere un concetto con meno di una ventina di righe...

Non ho mai creduto alle "classi difficili": può capitare anche qualche studente distratto o poco recettivo ma se tutti non comprendono allora la colpa è dell'insegnante.

La nostra incapacità a comprendere è condivisa da tutti quelli che hanno seguito la questione nei vari blog.

Questo significherà pure qualcosa, o no?

Anonimo ha detto...

risposta al volo alle precisazioni al volo:

1) Sì, però mi pare che tu delimitassi il problema all'islam italiano, ed invece non è così.
2) Non ho mai detto che tu abbia detto che i mussulmani non si ingegnino per fare sesso. Quello che mi chiedo invece è perchè - da islamofemminista, ti occupi di più della coerenza islamica che del bigottismo? Perchè ti vengono le bolle quando senti parlare di "integralismo"? Perchè -ad esempio- consideri la faccenda del velo assolutamente secondaria?
3) L'ho capito benissimo, che lo stato non c'entra. E' proprio per questo che la tua battaglia è una battaglia "politica" interna al club. Quanto alla poligamia: nessuno ha mai parlato di minorenni, parlavo di adulti consenzienti, che all'atto del matrimonio dovrebbero dichiararsi disponibili o meno alla poligamia. Potrebbe essere una cazzata, non lo nego, ma è interessante capire perchè.

Anonimo ha detto...

Splendido confronto tra donne intelligenti. Peccato i due troll.

Anonimo ha detto...

2 donne, due troll, ed ora un cretino, anzi una cretina: dall'odore direi una "diversamente astemia" che recentemente sfrutta l'indulto a destra e manca: occhio che il cumulo massimo è 3 anni e qui, a poco a poco, è stato ampiamente superato :-)

ti offendi se ti definisco "diversamente incensurata"?

Anonimo ha detto...

Ricordate quando dicevo che la "questione Lia" era strumentale? che al massimo Lia era stata sua malgrado sfruttata da dacia?

Evidentemente sono stato profetico: l'Ucoii ha chiesto alla camera, fra le altre cose, la possibilità di celebrare legalmente, matrimoni religiosi... validi solo ai fini religiosi

questi fingono di non volere la poligamia e di attaccarla, ma solo per regolamentare i matrimoni religiosi multipli (senza valore di legge) con legge