mercoledì 2 gennaio 2008

woodford festival 2007I2008


Centomila persone in una tendopoli allagata, per una settimana di musica strepitosa, balli, canti, immane display di cibi esotici e fricchettume vario: acqua a catinelle sulle coperte e le lenzuola, e gli stivaloni di gomma sono finiti dopo il primo giorno, nel raggio di cento chilometri da Woodford. Gli australiani però sono tosti: dagli zero ai novantanni, circolano nella fanga da un tendone all’altro, dicendo « Don’t worry, it’s just a cyclon« .
Quanto a me, questo tuffo negli anni ‘70 lo prendo come un rito iniziatico di ingresso nella mezza eta’.

7 commenti:

Psalvus ha detto...

io ho un'amica, sixty aged ormai, che ha partecipato a Woodstock: anche li' molto, molto fango...


(il libero amore invece?)

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

splendido :-)

vanessa ha detto...

Rosalux, hai notato quella specie di corvo appollaiato in ogni ramo d'albero in città che non fa altro che emettere un verso piuttosto simile al vagito di un neonato?
Dopo una giornata al sole di Bondi Beach si rischia passare 10 minuti buoni a cercare questo "bambino" abbandonato da qualche mascalzona dietro qualche cespuglio...

Rosa ha detto...

Qui ce n'e' che ridono, che piangono, che starnazzano, che gracchiano...ti svegliano facendo un tale casino che rimpiangi il traffico di roma!

vanessa ha detto...

Eh, il tuo commento mi riempie di nostalgia...
Non ci si fa mai l'abitudine a quei "neonati volanti", o almeno: un annetto non è bastato. Però far loro un filmino mentre sono in azione è più che divertente.

Anonimo ha detto...

ehi, amica. Ma che fine hai fatto? Sei finita nella tasca di un canguro?

Rosa ha detto...

No, sono tornata ieri, ho 40 di febbre e consegne a raffica quindi devo lavorare. Fine del sogno australe. :-/