mercoledì 29 novembre 2006

predisporsi al micidiale

Ieri sera all'Ambra Jovinelli ho visto "Predisporsi al micidiale" l'ultimo spettacolo di Bergonzoni. Non lo conoscevo per nulla, e oltre ad avere accessi di risate tali da disordinare i connotati e l'assetto psicofisico, sono rimasta molto colpita dall'originalità del suo stile. Credo sia l'unico comico che riesce a sintetizzare (almeno) tre tipi di comicità diversa, che arrivano a livelli diversi come un profumo. Di base, il calambour: il buon vecchio gioco di parole, che fornisce le fondamenta sul quale però si struttura una narrazione mitragliante e totalmente surreale: le associazioni sono legate tra di loro in modo spudorato, senza alcuna logica e ne risultano situazioni da comicità dell'assurdo divertentissime. Non è un moralista, e per fortuna, ma la sua recitazione - e questo direi che è il terzo livello di comicità - è una recitazione satirica: la catena di personaggi che "recitano" l'assurdo incarnano volta per volta e con realismo assoluto - a contrasto con l'assurdità neutra dal punto di vista del contenuto del testo - personaggi pomposi, saccenti, arroganti, mistificatori, finti modesti e ripetitivi: tutti convinti delle loro paradossali teorie. L'unico limite è che il tutto è talmente denso che a volte ci si ritrova ad avere cali di attenzione, dovuti non già a noia ma ad eccesso di concentrazione.

sabato 25 novembre 2006

modificare la carta di kilombo?

Ho letto qua e là le polemiche intorno alla elezione di Francesco Costa, che propone di inibire su Kilombo, aggregatore di blog di sinistra, quei post che pubblicano il simbolo della bandiera di Israele con la stella di David trasformata in croce uncinata. Non mi dilungo - ora - sulla nascita e la persistenza, ne' sulla funzione culturale del luogo comune trito, ripetuto e banale prima ancora che osceno, che equipara gli ebrei ai loro precedenti carnefici. Sarebbe lungo e complicato. Faccio solo notare che Cloro al Clero, che si è messa alla testa della battaglia contro la presunta "censura", nell'argomentare che la bandiera di Israele è "politica" e non già religiosa o etnica, cade nella trappola disvelatrice di usare il termine "aschenaziSti". Gli aschenaziti di certo non sono categoria politica, ne' nazionale ma casomai etnica. Come i bantù, i sardi, gli hopi.
Da qualche tempo in qualche zona della sinistra si assiste a un fenomeno di "liberazione" dai lacciuoli del politicamente corretto, simile in tutto e per tutto a quello che avviene per i leghisti. Loro vanno fieri - come gli insurgenti sedicenti di sinistra, nel potersi rilassatamente concedere qualche insulto violento ai negri, o ai terroni. Liberatorio. Il problema è che a sinistra la liberazione è accompagnata anche da una ipocrisia: basta sostituire il termine "ebreo" al termine "sionista", e poi applicare tutte le tradizionali teorie contro gli ebrei, o inneggiare al loro genocidio (i cinque milioni di cittadini Israeliani non sono una "categoria politica", giusto, Cloro?) diventa perfettamente lecito, consentito e appunto liberatorio.
Dunque chi è affetto da quella particolare forma di razzismo, se non può fare a meno di provarlo dovrebbe a rigor di costituzione kilombiana quanto meno tornare a inibirselo. Oppure c'è una alternativa praticabile, all'inibire il razzismo o la violenza contro gli ebrei su kilombo: abolire del tutto la clausola che proibisce l'inneggiare alla violenza o al razzismo. Io personalmente non ho nulla in contrario nel fare del nostro aggregatore un contenitore totalmente non selettivo e senza etichetta, dove possa galleggiare qualsiasi tipo di merda puzzolente in nome della libertà di parola che mi è pur cara. Quello che trovo inaccettabile è espungere l'odio contro gli ebrei dalla categoria di razzismo. Questo sarebbe davvero molto grave.

venerdì 24 novembre 2006

occhi diversi

Uno stesso evento, la morte di una vecchia kamikaze palestinese, e due modi di descriverlo, quello di Martinez e quello di MMAX commentati in un bellissimo post in I tempi e le idee. Io - diversamente da MMAX - non provo compassione per questa vecchia, non più di quanta ne provi verso Baruch Goldstein, o verso qualsiasi omicida di mafia. Se comprendo la vendetta come categoria personale, la trovo oscena, immonda e immorale come categoria politica, indipendentemente dalla quantità di rughe e di morti di chi la pratica.


giovedì 23 novembre 2006

di ottimo umore

Una allegra lettera del mio babbo ad una sua amica di infanzia.

Cara [...]
non mi lamento della "mia vecchiaia", ma della vecchiaia intesa come istituto, che mi pare più brutta vista da dentro che da fuori perché non ha nulla di folkloristico ed è instabile più ancora che l'infanzia, che pure ha i suoi guai. Non so come avvenga in Francia ma qui in Italia, con l'autunno, si risvegliano mosche superstiti particolarmente tormentose, che qualcuno sostiene essere nate dalle lavorazioni della vendemmia. La morte è una vendemmia, e la mosca tormentosa il suo simbolo. Quando fa buio hai ancora voglia di uscire di casa? Una volta era il buio che ci attirava verso nuove avventure. Dov'è l'interruttore che abbiamo dentro? Prima eravamo falene e adesso siamo corbacchioni appoggiati ai fili del telegrafo che con i loro corpi neri disegnano nell'aria dell'imbrunire le note della canzoncina :
"Miserere nobis, domine".

Lo vedi che quando voglio so essere allegro e su di morale? E tutto per non pensare a quel che succede nel MO, dove si sta sviluppando una straordinaria sindrome psicologico-culturale: quello che fanno gli arabi, o i mussulmani in generale, viene descritto con caratteristiche meteorologiche, sismiche, vulcanologiche, oceaniche. Con molta freddezza cioè e ostentazione di profonde conoscenze storiche e culturali: Alawiti, Abbassidi, Maroniti, Copti, Sciti, Sanniti, Wachabiti, Alì I, Maometto II, Mammalucchi, Ottomani, Magrebini. un insieme complesso retto dalla legge della necessità, spietata ma imperscrutabile come quella delle galassie. Al contrario Israele è onnipotente, mentre i suoi avversari di conseguenza sono onniinnocenti. Ma la cosa più importante è che Israele e gli ebrei in generale sono visti dall'esterno come esclusivamente retti da categorie morali. Essi agiscono in base agli impulsi del male o talvolta del bene in nome degli imperativi categorici o, assai più spesso, contro di essi. Non sono necessitati. Mai.

Allegria.

martedì 21 novembre 2006

la cronaca dei sociologi zombie

Naturalmente la notizia del pestaggio al ragazzo autistico finito in rete ha provocato l'effetto domino notizia/fatti, e non c'è giorno in cui non vengano pubblicate notizie, notiziole o non notizie sull'argomento. Intendiamoci, non penso che il bullismo non sia un problema - e anche grave - ne' sostengo che i giornali non debbano parlarne. La cosa più sconcertante però è la totale piattezza nello sciorinare ipotesi sociologiche e opinioni: il mandato è invisibile ma ha la forza di un tornado: allinearsi l'uno all'altro senza alcuno scarto di originalità. E come al solito - la banalità impone che sia internet, l'origine di ogni male (insieme ai videogiochi) Nessuno nota e fa notare, come parrebbe invece ovvio, che i bulli in questione sono stati beccati grazie ad internet, e non già per colpa di. E dire che - fra le altre cose - l'enfasi demonizzatrice sulla perfidia del mezzo eccita gli animi degli esibizionisti, che amano riconoscersi tra le schiere dei cattivi, quando il far notare che esporre le proprie vergogne è - prima ancora che vile e ributtante - faccenda da pirla, secondo me farebbe al contrario passare la voglia: nelle schiere dei cretini non ci vuol star nessuno. Ma invece no: l'effetto domino impone ai giornalisti zombie di allinearsi rigorosamente alle opinioni dei loro colleghi: qualsiasi opinione che abbia un pallido barlume di originalità, qualsiasi visione collaterale, non allineata e non perfettamente conformista genera inquietudine e non può essere neppure pensata.

lunedì 20 novembre 2006

i post migliori

Sono quelli che non si scrivono mai. [semicit]

venerdì 17 novembre 2006

w Marx, w Disney, w Han-na e Barbera

Il "Manifestoon", ovvero il Manifesto del Partito Comunista a cartoni animati. (hat tip Marco D'Itri)


una pratica molto dura

A volte, in pausa lavoro, una chiacchierata su ICQ può diventare uno scambio esistenziale profondo, aprire nuovi mondi, creare realtà impensate, insegnare delle cose.

Grennie (08:32 PM) :

ma te le gelatine

Cochin (08:32 PM) :

sì

Grennie (08:32 PM) :

la mastichi?

Cochin (08:32 PM) :

sì, non posso farne a meno

Cochin (08:32 PM) :

tu?

Grennie (08:32 PM) :

io adotto una tecnica diversa

Grennie (08:32 PM) :

a seconda dei periodi

Cochin (08:32 PM) :

cioè?

Grennie (08:32 PM) :

in questi giorni

Cochin (08:32 PM) :

sì

Grennie (08:32 PM) :

le succhio fino alla sparizione

Cochin (08:33 PM) :

io non ce la faccio

Cochin (08:33 PM) :

a un certo punto il dente affonda

Grennie (08:33 PM) :

è una pratica molto dura, che richiede grande disciplina

mercoledì 15 novembre 2006

nuove bandiere

Qui la proposta di nuova bandiera di un Savio Anziano di Sion, autore del blog Simply Jews : le strisce della bandiera israeliana non rappresentano il Nilo e l'Eufrate, come aveva sostenuto a gennaio Mahmoud Zahar ponendo come condizione alla tregua il cambiamento della bandiera israeliana, ma bensì il Pacifico e l'Atlantico.

martedì 14 novembre 2006

la solitudine di Israele

Qualche giorno fa è stata pubblicata una intervista a D'Alema sull'Unità, dove il nostro ministro degli esteri si è lanciato garrulo nella ormai consueta e rituale pratica di demonizzazione dello stato di Israele (lodando però paesi come la Cina, sottolinea Ipazia). Come fa notare Furio Colombo in un suo articolo sull'Unità, è sorprendente la totale mancanza di qualsiasi riferimento alla condizioni oggettive drammatiche in cui Israele si trova ad operare. Con - ciliegina sulla torta - una vibrata protesta sulla presunta inesistente presa di posizione ufficiale degli ebrei "democratici" nei confronti della politica di Israele. (a questo proposito, qui la lettera a D'alema all'Unità del gruppo "Martin Buber ebrei per la Pace") Aggiungerei che la cosa più grave è che D'Alema sembra considerare il problema Israelo palestinese come il Problema risolto il quale cesserà il terrorismo, il rincaro del petrolio, e ogni attuale mestizia. Due terzi dell'intervista sono dedicati a Israele, e la scoloritura del ruolo di mediazione americana viene attribuita esclusivamente alle responsabilità dello stato ebraico. Giustamente (e senza perdere la pazienza, che il cielo lo protegga) Furio Colombo fa notare che la spendibilità americana come possibile figura di mediazione si è del tutto logorata con la guerra in Iraq, guerra nella quale Israele non ha avuto alcun ruolo.
Ma Ali Rashid su Liberazione sembra avere una soluzione, alla solitudine di Israele disegnata da Furio Colombo. Basterà che Israele riconosca di essere nata con l'unico scopo di opprimere e saccheggiare il popolo arabo.

Gli articoli che ho linkato sono tutti contenuti sul sito della camera della "rassegna stampa". Uno strumento molto pratico anche se non del tutto ben impostato, e poco friendly. Gli articoli sono su varie pagine, nell'illustrazione che trovate qua sotto vedete come muovervi per capire quante pagine sono (circolettato rosso in alto) e come far scorrere le pagine (circolettato rosso in basso).

sconsiglio la pet therapy - Maybe e i vocalizzi

Ora, ero decisa a non parlare del mio gatto, che poi è una gatta, sul blog.

Non tanto perchè consideri disdicevole farlo, ma perchè non credevo che sarei riuscita a convincere i lettori della sua atroce quanto inemendabile cattiveria.
Ora però ho imparato a mettere i video su you tube, posso produrre prove, e "Sconsiglio la pet therapy" diventerà una rubrica fissa sul blog: non so chi l'abbia inventata, la pet therapy, ma so che il delinquente non ne ha segnalato gli effetti collaterali, quanto meno quelli del felino domestico.

Ora, un essere umano, che sia stonato, intonato, rauco o squillante, a casa sua dovrebbe avere il sacrosanto diritto di abbandonarsi, sotto la doccia o altrove, al canto e al vocalizzo. Maybe, se qualcuno in questa casa canta, se va bene reagisce con totale disprezzo. Il più delle volte, però manifesta senza senza mezzi termini la sua la sua ira funesta.

La prossima puntata di "Sconsiglio la pet therapy" avrà come tema la stretta relazione tra gatti e politici.

sabato 11 novembre 2006

meno male che non la vediamo...

...peccato che non la usiamo.

Un bellissimo spot tedesco per l'energia solare.

Hat Tip: Petrolio

venerdì 10 novembre 2006

le islamofemministe


Questo mondo ha un fascino surreale. Dico, è un mondo in cui l'islamofemminista Barbara, commentando nel blog neo-islamo-femminista Haramlik spiega al fondamentalista islamico Ali che...le beghe tra sciiti e sunniti sono una boiata pazzesca.

"Vogliamo una Commissione che difenda le donne e a nulla ci servono le discussioni tra i diversi tipi di Islam ...chi ce l'ha più fico, chi ha capito di più.... Siamo nel 2006 e le cose della vita vanno affrontate in base alla realtà di oggi, seguendo il Sacro Corano che sicuramente è ben lontano dalle ipocrisie che emergono da alcune argomentazioni."

Sul blog di Lia, dunque, queste donne coraggiose non solo combattono per riformare l'Islam italiano in materia di divorzio, ma anche per l'unificazione del mondo mussulmano.

Dico, e tutto questo a commento di una intervista dove l'islamofemminista Lia intervista l'islamofemminista Angela Lano vantando la libertà di costumi del Marocco e dell'Egitto, quando - e chi segue il blog di Lia lo sa - quei due paesi sono considerati - quanto meno da Lia - traditori della causa islamica.

E in questo stesso mondo la islamofemmista Angela Lano, come fa notare Fb in Una macchina di Amorosa Grazia, si qualifica come di sinistra e afferma:

"c'è una fortissima laicizzazione, un profondo allontanamento da tutto ciò che è spiritualità, religiosità praticante, l'islam italiano - che al 30, 40% è un islam praticante (una percentuale molto più alta dei cattolici praticanti) - è una risorsa che con i suoi valori potrebbe dare un esempio di etica e di spiritualità: potrebbero essere veramente un modello."

A fronte di tale confuso smarrimento, lo credo che si cercano identità forti!

Per descrivere un mondo così ci sarebbe bisogno di Bunuel.

giovedì 9 novembre 2006

gay pride a gerusalemme, e un video per turisti

AGGIORNAMENTO

Putroppo occorre registrare che hanno vinto i bizzochi trasversali. Niente parata gay, la manifestazione si svolgerà in uno stadio.

Viva il sangue, abbasso le paillettes.


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Nel blog Hottest (hat tip Ipazia) ci si chiede se Gerusalemme sia "Gay ready".
Il link porta a uno spottino ad uso e consumo turistico, semplicissimo ma secondo me molto interessante, perchè va a toccare il cuore delle ansie che suscitano eventi come il gay pride, e in generale l'apertura alla comunità gay, spesso ghettizzata e autoghettizzata.
La verità, secondo me, è che gli uomini - e che vengano a negarlo qui - hanno il terror panico di cascarci. I maschi - gay o etero - hanno una sensualità proprompente, esigente, e la controparte femminile è spesso difficile, per alcuni può sembrare addirittura inarrivabile, mentre i maschi omosessuali sono sessualmente disponibili. (infatti l'omosessualità femminile non ha affatto lo stesso potenziale ansiogeno)

Il fusto dello spottino arriva, prova a infilare il pallone in mezzo alle gambe ai ragazzi presenti, non ci riesce, quando arriva un'altro fusto disponibile la palla passa e gli altri sfumano all'orizzonte.

Il messaggio è chiaro e potente: si può giocare insieme una partita in allegria senza necessariamente finire a letto. Tranquilli, maschi etero: avete il controllo della vostra sessualità.

Beh, devo dire che dopo aver sentito di quei deficienti bizzochi degli ortodossi lanciare pietre e bruciare cassonetti, questo video semplice, incisivo, intelligente e conciliante mi riscalda il cuore.

l'immondezzaio di wikipedia


"l'immondizia di un uomo è il tesoro di un altro uomo". Questo il sottotitolo del blog Wikidump (hat tip: Marco d'Itri). Gli articoli candidati alla cancellazione da wikipedia: dalla descrizione di teorie del complotto di scarso successo ad articoli che trattano i "fictional worm" ovvero i vermi nella fiction. Ogni post dà il relativo link alla voce su wikipedia, tramite il quale è possibile accedere alla discussione dei wikipedisti intorno all'opportunità o meno di tenere o cassare quella determinata voce.
Interessantissimo.

venerdì 3 novembre 2006

noi laici, e la morale altrui

Leggendo il blog Haramlik, riguardo alla vicenda della riforma morale dell'Islam italiano, trovo questo commento del vignettista Mauro Biani.

"Il problema è: quei commentatori o postatori, ci sono o ci fanno? Ci sono. E' il problema è proprio questo. Ora che ci sarebbe un tema molto "vicino" come la tua esperienza, su cui dibattere e portare fuori dalla riserva "barbablù", direi quasi a "costringerlo" al confronto, i più fieri Libertari dei blogoccidentaldemocratic, invece di cogliere al volo la ghiotta occasione per dare aria e luce agli sbandierati valori occidentali, non trovano di meglio che spernacchiarti (ognuno a suo modo, magari anche da vecchi comprensibili antagonismi), ma senza neanche provare ad usare le armi del confronto, appunto, democratico e laico con l'Altro da sè."


Non so a quali sbeffeggiatori si riferisse, ma io - beh - di sicuro ho sbeffeggiato.
E devo dire che sono sinceramente sorpresa dalla confusione in cui si svolge questo strambo dibattito lanciato da Lia: e - se pur a malincuore - interrompo lo sbeffeggiamento e provo a chiedere un po' di cose a Biani, a Lia, alla Valent e a chi per loro.

Non conosco i termini della questione, non so cosa promettano questi matrimoni musulmani che poi in effetti non mantengono, non so cosa abbia chiesto Lia che non le è stato dato (e mi piacerebbe saperlo, anche perchè se no si discute di nulla) quello che so è che da che mondo è mondo, le feste sono una gran bella cosa ma se non c'è un pezzo di carta scritta, verba volant.

Prendiamo - chessò - le cerimonie dei figli dei fiori, paramatrimoniali.

Si faceva una bella festa, giravano i cannoni, e la si chiamava "matrimonio hippy".

Si può ben dire che gli hippy teorizzavano una vita comunitaria, che erano per far l'amore e non la guerra: avevano una loro morale, ma quelle feste avevano valore, ai fini dei diritti della sposa?

Se bastasse fare una festa, allora perchè i gay e le coppie di fatto chiederebbero i pacs? Farebbero la festa, e ciccia al culo.

Non funziona, la festa e basta.

Biani si lamenta del fatto - ma che ridere, signori - che i blog "liberaldemocratici" non si occupino finalmente della moralità dei musulmani.

E' la notazione più ridicola, patetica e paradossale che mi sia capitato in sorte di sentire.

L'unico interesse - da laica - che ho nei confronti delle istituzioni religiose - quali che siano - è che rispettino il codice del mio paese, l'unica richiesta sensata che ho da fare e che mi sembra sensato fare.

E secondo voi dovrei chiedere a chi professa una religione di essere coerente con la propria fede? Da laica?

La follia deve essere di moda, ultimamente.

Trovo immorale che alcuni preti mettano le mani sui bambini, ma mettere le mani sui bambini è un reato, per il nostro codice. Se poi la cosa deve essere affrontata da un punto di vista religioso, allora spetterà alle gerarchie ecclesiastiche occuparsene, mica a me.

Non voglio che i preti mettano la mani sui bambini perchè non voglio che nessuno metta le mani sui bambini. Non perche i preti in quanto preti abbiano diritti o doveri diversi dagli altri, o perchè io senta di potermi fare da tutore della coerenza delle fedi altrui.

Forse sarebbe bene idealmente che qualcuno spiegasse alle ragazze da marito di qualsivoglia fede (Lia compresa) che qualsiasi atto che si compie davanti a Dio resta faccenda di chi lo contrae e di Dio, e in assenza di un pezzo di carta valido presenta grossi rischi.

giovedì 2 novembre 2006

donne e riforme urgenti



Una riformatrice sorpresa nell'atto dello spendersi per una causa che vale la pena.

razzismi

Una riflessione di Ipazia sul razzismo che condivido: quante volte l'amico, il maestro, il mentore, nascondono una presunzione di superiorità tutt'altro che innocente?

donne per le riforme

Scopro soltanto ora, leggendo l'appassionato post di quell'uomo di cuore che è MMAX, che mentre io prendo in carico l'onere di spendermi per la riforma del buddismo, Lia di Haramlik si lancia in un impresa ancora più meritoria. La riforma dell'Islam.
Dovremmo associarci in un nuovo movimento: donne per le riforme delle religioni altrui.