lunedì 23 novembre 2009

vintage porno

E, irrimediabilmente delusa dalla politica, mi dedico alla sola cosa che funzioni veramente su internet, la pornografia.
Siore e siori, a voi Eveready Harton in Buried Treasure.
Naturalmente l'ho scaricato da me, che su youtube appena lo mettono su zacchete, qualche bizzoco lo segnala.
Bambini, sciò, per favore. E pure tu, psalvus, non so se è il caso! :-D (dai, scherzo..)

domenica 22 novembre 2009

eppure ci somigli, a quella scimmia

E mentre nessun distributore in Italia compra Agorà, il film sulla filosofa Ipazia vittima dell'integralismo cristiano (qui la petizione per vederlo anche in Italia), al tg2 ci raccontano che la teoria dell'evoluzione è una cazzata nazista, dimostrando di non conoscere neppure a livello scolastico la teoria di Darwin - che mai ha teorizzato alcuna "sopraffazione del più forte", ma la sopravvivenza del più adatto. [hat tip: in minoranza]

martedì 10 novembre 2009

le mie ninne nanne

mercoledì 4 novembre 2009

croci e bandiere

giro qua un post che ho inviato a it.cultura.religioni.cristiani.

Cari cattolici del NG,

fin da bambina sono stata istruita, da non cattolica, ad avere un comportamento distante ma corretto durante le preghiere a scuola. Mi alzavo - per rispetto - e non pregavo.
Non ho mai avuto piacere nel vedere un simbolo così prettamente religioso e a me estraneo come il crocifisso in un aula che avrei voluto condividere con i miei compagni, insieme ai suoi muri verdolini, alle carte geografiche e i nostri disegni e non subire con simboli di molti ma non di tutti - e di sicuro non miei.
Eppure quando fu il turno della mia classe, al liceo, di ritirarlo furtivamente dal muro sghignazzando e di sostituirlo il cartello "torno subito" non partecipai allo scherzo, forse per abitudine a non trattare - più che a riverire con amore e men che meno a dileggiare - quei simboli pervasivi e i suoi potenti portavoce.

Oggi trovo però piuttosto disgustosa la canea di tutto l'arco costituzionale, e la solita reverenziale sottomissione di quelli per cui voto, riguardo alla decisione della sentenza della corte europea sulla legittimità del pretendere l'assenza dalle aule pubbliche di qualsiasi simbolo particolaristico, così come d'uso in tutti i paesi occidentali - dalla Francia agli Stati Uniti.

E qui vengo alla mia domanda. Quanti - dei parlamentari ululanti - ostentano quel simbolo nelle loro case? Quanti di voi, cattolici praticanti, lo appendono nelle stanze da letto, o nei salotti, o negli studi, quel simbolo? Non siete in molti, ad addobbare le vostre case con quel simbolo così denso di significati e di sapori... ospedale, confessionale, dolore della croce, contrizione...eppure quello che non mostrate nelle vostre privatissime case lo volete nelle classi di tutti, e più che mai adesso che di tutti non è.

E' diventata una bandiera, quel simbolo che volete imporre. Non vi offende questo? Non vi offende che quella croce - simbolo per voi di redenzione e di sacrificio diventi una sorta di "spada etnica"? Non vi turba che sia uno strumento invece che di amore di offesa, invece che di sacrificio di violenza? Non vi preoccupa che il messaggio universalista sia imposto come manifesto di identità, non da scegliere ma da subire? Che sai accostato alle "tradizioni" nostrane, al pari della tarantella o della amatriciana? Non pensate che questa serrata identitaria impoverisca di significato , invece che approfondirlo, quel simbolo che sostenete di amare?

lunedì 2 novembre 2009

specifiche tecniche

Segnalato da Psalvus, un grande post sulle "specifiche tecniche".

domenica 25 ottobre 2009

zoologia e politica

Massì, guardiamo il bicchiere mezzo pieno!In fondo solo pochi mesi fa tre candidati così sarebbero stati un sogno bagnato. [cit]
Purchè naturalmente non abbiano l'abitudine di farsi ingroppare dalle giraffe del giardino zoologico, che-dio-ce-la-mandi-buona.

varie ed eventuali riguardo alla miserrima attualità

Due parole per dire che no, non è affatto la stessa cosa.
Ricattabile, sì, e ricattato. Ma ha pagato di tasca sua e non con candidature a destra e a manca, o vi risultano candidati trans amici di Marrazzo in regione? E quanti family day ha organizzato?
E con questo avremmo già detto l'essenziale e chiuso qualsiasi altra faccenda, dal punto di vista politico, se non fosse che Marrazzo si è autosospeso, B. ha mentito, negato l'evidenza, e ha fatto partire i mastini mediatici al contrattacco ed è ancora lì.
Non è la stessa cosa nemmeno per il cazzo.
Poi, un piccolo pensiero - non politico, eh - sulla compulsività maschile (no, non dico tutti, ma dico molti e spesso) riguardo al sesso ci sta pure, che se hai responsabilità di quel tipo, sei un personaggio pubblico, e hai quegli stipendi potresti pure sforzarti un po' è tenere chiusa la patta [semicit]. Vabbuò, vado a votare Franceschini, che in sintesi non ho voglia di votare chi è sostenuto da D'Alema e pensa che Bassolino sia una buona cosa, ne' ho voglia di votare qualcuno che non ha alcuna possibilità di vincere, quindi vada per il un-po'-fuffoso Franceschini. Con quanto entusiasmo lo lascio immaginare ai miei quattro lettori.

mercoledì 21 ottobre 2009

la destra del fare (pietà)

La destra - dicono - ha le idee chiare, diversamente dalla sinistra non litiga e fa.
Certo, colpisce qualche piccola incrinatura, tipo - chessò - che Brunetta è favorevole al mercato superflessibile e Tremonti invece vuole tornare al posto fisso, ma che volete: son questioncelle di second'ordine e sul burqua son tutti d'accordo.

Che poi trovo buffa l'idea di definire "valore" il posto fisso. Chiaro che è un valore, anche 100.000 euro in banca sono un valore, e da tenere ben stretto. Se ce li hai.
Ma se per "valore" si intende virtù sociale, etica, politica, beh può essere un valore il non lasciare nessuno senza tetto o con la fame, il dare a tutti il diritto di studio, non "il posto fisso" e qualsiasi politico degno di quel nome dovrebbe porsi il problema di trovare delle strade per realizzarli, quei valori lì, e non di dare una ricetta precotta e per di più scaduta.

In anni dorati, in cui circolavano soldi e c'era lavoro e le pensioni non erano in crisi, in Italia si è usato il lavoro fisso al posto dello stato sociale: c'erano i disoccupati? Si creavano una serie di posti di lavoro statali fittizi e il problema era risolto. Per il resto il mercato tirava, non c'era ancora la concorrenza della Cina e simili, ed era tollerabile - in quella situazione florida e felice, una certa scarsa mobilità del mercato del lavoro. Ti prendevi gente a lavorare, il mercato tendeva a crescere e ti tenevi chi avevi. Al più se ti era piombato tra capo e collo il classico assenteista fancazzista mugugnavi un po', ma poi ti consolavi per il semplice motivo che erano gli anni sessanta.

In realtà quando Tremonti annuncia roboante che "il lavoro fisso è un valore", dice - tanto per cambiare - uno slogan vuoto, vacuo e inutile blabla. Tornare al lavoro fisso come era inteso qui un tempo implicherebbe tornare agli anni sessanta, e giuro che se Tremonti ci riuscisse lo voterei anch'io.

Quella pacchia è finita perchè è finita: perchè la concorrenza c'è, perchè c'è la crisi energetica, perchè ora c'è pure la crisi finanziaria: il problema casomai è che finito quel mercato al suo posto sono stati creati una serie di contratti di lavoro che non solo non sono "fissi" ma sono pagati molto al di sotto di quello che serve per sopravvivere, oltre che a inibire qualsiasi possibilità di crescita lavorativa all'interno di una azienda, e inoltre non sono state create "reti" per sostenere chi da quel mercato resta fuori.

Come mai questi uomini d'azione destri e virili s'azzuffano tra liberisti e statalisti e non mettono mano ai contratti di lavoro, che così come sono fanno schifo?

martedì 20 ottobre 2009

cadono le inibizioni

Eravamo convinti che la sostanziale mancanza di ideologia potesse essere una tutela, una protezione. In fondo questa destra, così poco articolata e così molto coincidente con una persona sola, aveva come sola ragione sociale la sua, quella di salvare l'azienda e le palle dai guai giudiziari, eccetera. Siamo stati cresciuti, noi che abbiamo fatto in tempo a smettere di essere comunisti prima che diventasse di gran moda, nella convinzione che l'ideologia fosse sostanza mefitica - ma sostanza. Ma l'ideologia molto spesso è un semplice cappotto, la vestina bella della domenica. Non è che puoi convincere una svaria di milioni a votarti perchè hai delle gatte da pelare, e la vestina ti torna buona.
E così si annusano gli umori, e si cavalca questo e quello. Ci sono gli attentati? Il pericolo terrorista si annida sotto ogni barba, sotto ogni palandrana. Fino a dieci anni fa, questa scena

http://www.youtube.com/watch?v=qJhjQcwum2A&feature=player_embedded

non sarebbe stata pensabile. C'è chi la chiama "correttezza politica", ma insultare uno perchè ha la barba o il vestito lungo (o - se è per questo - gli ormai celebri calzini turchesi) non sarebbe stato semplicemente pensabile. Non fa bello. Le persone non si insultano per come vanno vestiti perchè non fa bello, e quanto bastava.

ma l'odio antislamico, che gli islamici son tutti terroristi, non è certo sufficiente ad inibire altri odi, se vogliamo antitetici, tipo quello per gli omosessuali, che il fondamentalismo vuole morti. Sempre dieci anni fa, nessuno avrebbe osato dire ad un omosessuale che aveva l'"orgoglio del deretano". Perchè non faceva bello, non era educato, perchè - semplicemente - non si fa.

http://www.youtube.com/watch?v=4-zdl7aTcO0&feature=player_embedded

Cadono inibizioni.
Qualche giorno fa, su IPI, un po' come boutade sostenevo che sarebbe stata molto comoda, la teoria del complotto giudo-pluto-pippo-paperinico a giustificare l'ensamble di debenedetti - stampa internazionale - fini-con-la-kippà.
E' fantapolitica, senz'altro, ma da lì a pochi giorni la Magli ti va a dire sul giornale che il pericolo negro e il pericolo mussulmano e tutte le religioni del libro aniconiche prima o poi prenderanno a martellate michelangelo e sarcazzo cos'altro, perchè l' America vuole la gobalizzazione (mondializzazione, si chiamava un tempo) e il melting pot.

Io, quando leggo "America" in quel contesto lì, leggo "ebrei". E infatti oggi mi hanno ricordato che in un altro articoletto in rete dell'antropologa - quello della crisi economica orchestrata dagli ebrei - dice:

"Certo che è stata l'America, ma dire "America" significa dire "Ebrei".

Certo, poi nello stesso giornale magari si pubblica con slancio un articolo di Giorgio Israel contro gli evoluzionisti, che il cappottino si cambia a seconda del clima.

Ma insomma cadono le inibizioni, si liberano forze. C'è chi brinda alla nuova libertà e c'è chi molto meno.

domenica 18 ottobre 2009

la difesa della razza

L'America vuole uccidere i popoli mescolando le razze.
Interlandi su La difesa della Razza? No. Magli, su "il Giornale".

martedì 13 ottobre 2009

è gratis, costa caro e non mi serve: cos'è?

Ho sempre guardato gli allettamenti della TIM a usufruire di non si sa quale rutilante gratuità a nove euro al mese con grande sospetto, ma una volta ci sono cascata e mi sono presa - chissà perchè - la magnifica offerta/promozione TIM casa zero.
Una volta accortami - dopo mesi - che il servizio era per me singolarmente inutile e pertanto caro, chiamo per disattivare il servizio e la tipa del 119 mi dice che non è più attivo da un pezzo.
Le credo (come i bambini che pensano che se lo dice la TV è vero) e passa altro tempo. Qualche giorno fa chiamo la TIM per sapere quanto credito ho e scopro che era disattivato il servizio, e come no, corcazzo!
Chiamo il 119, protesto, lo faccio disattivare.
Oggi mi sorge un sospetto: e se mi avessero coglionato di nuovo? Riprovo a chiamare e scopro che tra le mie promozioni attive c'era - fino al 10 novembre - TIM casa zero.
Chiamo 119 e spiego alla nuova tipa la mia situazione.
"Ci penso io" fa lei, e inizia a smanettere per disattivarla. Passano una decina di minuti buoni, ma niente, non riesce. Dopo un po' sconsolata mi fa: "ho provato a disattivarla, e mi appare una scritta. Sa cosa dice? Chiamare il 119"
Abbiamo riso molto, insieme, con sodale amarezza. Lei ha preso un appunto assicurandomi che mi richiamerà, e il mio Tim casa zero è ancora lì.

pubblicità progresso

sabato 10 ottobre 2009

morto un papa...

Mi ha accompagnato fedele per anni, lui: era capace di sostenermi nei momenti di bisogno, sul lavoro, nelle risse in postacci malfamati così come nei salotti radical-chic, ma all'occorrenza sapeva darmi torto, e quando questo accadeva con lui non discutevo mai.
Quando Giovanni Fontana ha comunicato la tragica notizia della sua morte ho sentito un tuffo al cuore. Ma tutto finisce, tutto passa, tutto si rimpiazza, e ora ne ho trovato un altro.

Al momento, devo dire, mi pare che abbia prestazioni addirittura superiori: non so quanto sia profondo, ma è sicuramente più organizzato (il De Mauro, assurdamente, ti metteva ogni significato di un lemma in una pagina distinta, allungando senza alcun motivo il tempo della ricerca).

sabato 3 ottobre 2009

alle tre a piazza del Popolo

A proposito degli argomenti della destra, riguardo alla libertà di stampa:

Il fatto stesso che si critichi Santoro (che a me non piace niente, ma qui non ha nessuna importanza) perchè "è di parte" è una assurdità che presuppone un pensiero totalitario, ovvero che esista la verità e la verità sia "neutrale".
L'informazione non può e non deve essere neutrale: deve essere plurale, il più plurale possibile, e non avere pretese di neutralità.

Dicono, poi, che in Italia c'è la libertà di stampa.

Qui è molto buffo, perché è evidente che il parametro usato sono le dittature sudamericane, il fascismo, il comunismo reale. Ovviamente se il paragone è quello l'Italia brilla per democrazia, ma se si confronta - correttamente - il nostro paese con gli altri stati democratici la fallacia dell'argomento si fa evidente: in nessuna democrazia occidentale c'è una simile concentrazione di potere sui media e in particolare sulle emittenti televisive.

Ma - dicono - Berlusconi è democratico e fa trasmissioni di sinistra.
A parte che non è vero - una ad una - ha fatto fuori tutte le voci critiche mantenendo solo le più svaccate e meno intelligenti, ma la fallacia logica qui è macroscopica: a nessuno verrebbe in mente di consentire l'omicidio ai miti perchè "tanto non ucciderebbero mai".

E poi - di nuovo - non è questione di misurino: un abile manipolatore mette in un dibattito due iene della sua parte e due imbelli dall'altra: ecco che formalmente la trasmissione è ineccepibile ma il risultato è uno sbilanciamento grave. Chi è abituato a manipolare il consenso non ha bisogno di essere spudorato: la destra fa campagna elettorale sulla sicurezza e improvvisamente le notizie di nera, con particolare riferimento ad azioni illegali degli extracomunitari, aprono tutti i telegiornali. Formalmente si tratta di legittime scelte editoriali, indiscutibili. Nella sostanza è campagna elettorale efficacissima, e (ovviamente) di parte.

Il punto è che l'unica tutela che garantisca una reale parità è il pluralismo: non c'è "par condicio" o regoletta interna che possa garantire una informazione realmente democratica - a parte il creare e coltivare la pluralità.

Io oggi alle tre e mezza sono a piazza del Popolo.

domenica 27 settembre 2009

i tristi cantori invidiosi

Radical, mi sa che non lo sono: anticomunista e antiterzomondista e nemmeno poco, e nemmeno da ieri.
Chic poi non ne parliamo. Se si tratta di moda o di lifestyle, c'è chi gusterebbe volentieri il laphoraig gli tocca la grappa scadente: capita in questo mondo crudele. A me gusterebbe avvolgermi di scialli nepalesi fatti di pelo di culo di capro selvatico dei monti dipinto a mano, magari ornato di perline di vetro del turkmenistan, e invece va che vado di strazza di bancarella, cavvufà.
Da qui però a dover per forza apprezzare, per solidarietà e in virtù della mia personale invidia sociale, una pietosa lagna rocchettara ripetitiva e di bassa lega su quanto i ricchi non capiscono che i poveri proprio stan male, che tu ci hai l'Armani e io soltanto l'Ovviesse e questi son dolori veri, beh ragazzi... c'è un limite a tutto, eh, you fucking commies di destra e di sinistra.

Se deve essere invidia sociale, meglio che sia aperta, serena e conclamata: viva i peli di culo di capro selvatico dei monti - er ferrari dei frikkettoni - che sto allucinante sbomballamento di minchia su quanto sono tristi i poveri nella loro povertà e quanto sono cattivi i ricchi che nella loro cattiva cattiveria pensano persino di poter fare i poveri che non sono capaci perchè loro c'hanno l'armani o la scialla di pelo di culo e io soltanto l'ovviesse.

venerdì 18 settembre 2009

aiutati che il ciel ti aiuta

Allora, siccome i signori che pretenderebbero di scalzare Berlusconi autodefinendosi "partito a vocazione maggioritaria" hanno qualche serio problema di comunicazione, la ovvia conseguenza è la gente alla fine non capisce quello che dicono.

Sì, una buona quota di persone è convinta che per votare alle prossime primarie occorra essersi iscritti, magari entro lo scorso luglio. E invece non è così, perché alle primarie possono votare tutti coloro i quali dichiarano di essere elettori, anche al momento stesso del voto.

Ho letto su diversi blog che potrebbero votare solo gli iscritti, e ho sentito più di una persona esprimere con fermezza questa opinione errata. Quindi sospetto che questo messaggio distorto sia arrivato a molti, senza che nel PD - occupato a fare riunioni fondate sul tema "come arrivare alla gggente" - si avvedesse minimamente della falla comunicativa.

Questo è evidente dal fatto che chi, sfiorato dal dubbio, provasse a fare una ricerca sulle primarie approderebbe sul sito del PD, dove una homepage pasticciata, noiosa, affollata, ridondante e dispersiva lo condurrebbe a pagine del tutto inefficaci il profilo comunicativo e prive di risposte a domande fondamentali quali: "chi può votare alle primarie"?

Con le primarie alle porte e una situazione pietosa del partito - che sembrerebbe non avere carte da giocare neppure contro il dottor Jackill, non mi pare una cosetta secondaria.

Per capire che il voto alle primarie E' APERTO A TUTTI il nostro volonteroso aspirante elettore non avrebbe possibilità che chiedere all'oracolo google lo statuto del PD, dove verrebbero - finalmente! - chiarita l'esistenza di due figure con diversi compiti, diritti e doveri: gli elettori e gli iscritti.

Si comprenderebbe quindi che per iscriversi occorre tesserarsi e versare le quote, cosa che darebbe il diritto - oltre che ovviamente votare alle primarie - di votare i candidati da presentare. E si verrebbe a sapere che per diventare elettori non è richiesto altro che dichiarare - in qualsiasi momento incluso quello un attimo prima del voto, di essere - appunto - elettori.

Cito testualmente:

"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."

Ovvero: non necessariamente gli iscritti, il cui voto occorre per presentare le candidature, ma gli elettori. Si va al seggio e si dichiara: "Sono elettore del PD". Punto e stop.

Adesso copincollo cambiando colore.

Per le ragazzine appena maturate e abili al voto ma ancora con la barbie nello zainetto: in rosa.

"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."
Per i maschietti che ancora abbiano bisogno di colori identitari, in azzurro.

"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."
Per gli ecologisti e i leghisti pentiti:

"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."

Per i signori e le signore d'età, che inizino ad avere problemi di presbiopia:

"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."

Per quelli che votano PD ma il cuore batte a sinistra:

"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."
Per quelli che "Piccolo, in corsivo e in grigio che fa più fino":


"2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto."
Naturalmente non escludo di essere io (non sarei la sola, però) a non avere capito un tubo riguardo al tema "chi può votare alle primarie". Sono disposta a rivedere le mie conclusioni al riguardo, di fronte a prove migliori delle mie, ma non sono disposta a rivedere la mia conclusione fondamentale: il PD comunica con il buco del culo.

un augurio per Socci

Mi unisco, nella sostanza e nella forma all'augurio di Giovanni Fontana ad Antonio Socci.

lunedì 14 settembre 2009

granceola, o memorie di una wannabe veg


Chi ama mangiare lo sa: l'attesa di una cena all'aperto, cucinata da un amico-ottimo-cuoco e annaffiata da ottimi vini è un momento festoso e allegro. Tanto più se è una casa al mare, se la calura agostana si è appena sciolta in una mite e frizzante atmosfera settembrina, se è il crepuscolo e il sole decide di tingere il cielo di tutte le sfumature dal verde smeraldo al viola violacciocca.
E così quando il mio amico Francesco torna dalla spesa, mi offro (dovere, sono ospite a casa sua) per un aiuto in cucina: ho già bevuto un bicchierozzo, tanto da perfezionare qb la gioia di vivere, ed essere al tempo stesso presente e partecipe.
Sfodera - all'inizio non capisco perchè - un ghignetto apertamente sadico ed estrae dai sacchetti di plastica gli incarti della pescheria, spiegandomi che sì, certo, ovvio che posso aiutare.
Si tratterebbe insomma di tagliare in due i granchi-sugo-per-la-pasta, che sono talmente freschi - pensa che figo - da essere ancora vivi, infatti l'incarto si muove.
L'inattesa corvè improvvisamente trasforma la lieta aspettativa della cena in un incubo psichedelico. Chiarisco subito che sono disposta ad offrire il mio aiuto per qualsiasi mansione - fosse anche la più umile - che non implichi la trasgressione di uno dei dieci comandamenti, intesi in senso allargato.
Dunque no, non taglierò in due alcuna creatura vivente.
L'amico mi congeda con malcelato disprezzo. Non c'è - a quanto pare -altro da fare, e questo mi permette di sedermi di fronte al tramonto a fare due conticini con la mia coscienza, quella intollerabile scassacazzi.
La cena sembra ormai rovinata, perché - come implacabili impietose formiche - i pensieri scorrazzano impazziti mettendomi di fronte alle mie contraddizioni.
Non aiuto l'amico, io? quella delle bisteccone alla fiorentina da un chilo? E quando all'amica americana che mangia carne "but not babies" gli ho propinato il vitel tonnè a la maniera di Ada Boni spacciandolo per vetusto tacchino? Tutti gli stufati, i cosci d'abbacchio, i deliziosi roast beef...ogni singolo pollo arrosto, trancio di pesce spada, per non parlare dei polpi (mio padre non li mangia, sostiene siano intelligentissimi) sfilano davanti ai miei occhi, sbattendo i ciglioni disneyani.
Provo a fare i conti: di quanti cadaveri - io anima pia che mi tiro indietro inorridita se si tratta di tranciare in due un granchio - mi sono resa responsabile? Quanti babies pecorelle, cefalopodi da nobel della fisica, quanti capi fiduciosi e giocherelloni sono passati all'altro mondo (o al limbo? Dove vanno? Dove finirò io, pecorella sbattezzata?) per la mia cruda mano , se pure così vile e ipocrita da non riuscire a finire il granchio che renderà buona la mia cena?
Sopraffatta dai pensieri e sperando di distrarmi rientro in cucina. Serve per caso aiuto?
Non serve, e gli arti della granceola già fremono sul fuoco. Ebbene sì, si muovono ancora, la pentola è tutto un brulicare, un fremere, un contorcersi. La visione mi colpisce come un pugno nello stomaco. Torno in fretta al mio tramonto ormai scialbato cercando di calmarmi. E' un riflesso, la bestia non soffre più, mi ripeto. Ma i dubbi si insinuano velenosi: chi mi dice che in ogni emi-granchio ancora vitale non ci sia un emi-io in un inferno di dolore? Sì, lo so, una parte di me osserva che io sono favorevole all'aborto, e infatti confermo: lo sono, quanto più precoce possibile: gli arti se pure assai eso-ossuti della granceola mi ricordano i miei e quelli dei fratelli assai più della catena di DNA di una morula e ad ogni buon conto ho sulla coscienza un milione di capi di bestiame, tra ovini, bovini, suini, prodotti ittici e pollame, e neppure una morula.
Hitler era vegetariano, mi ripeto, cercando di far evaporare la fila di abbacchi schierati davanti ai miei occhi non per saltare l'ostacolo e portarmi al sonno ma per andare al patibolo. "Ad baculum", recita l'etimo, e il bastone del boia lo tengo in mano io.
Stasera pasta all'olio, e in futuro con la carne ho proprio chiuso.
E mentre mi dimeno, torturata dai miei sensi di colpa di carnivora come un granchio in una pentola, inizia a levarsi il profumo: il sugo di pomodoro danza con il delicato pesce freschissimo in un matrimonio coronato da semini di finocchiella selvatica. I colori hanno lasciato posto ad un nero pieno di stelle....massì, forse posso apparecchiare e versarmi un altro bicchierozzo di Elba Bianco.
Portare le stoviglie in tavola mi fa bene, nella pentola la granceola si muove sì, ma solo per effetto del bollore del sugo: la quiete della morte è sopravvenuta, nessun emi-granchio semicosciente può inchiodarmi alla mia mortalità, la mia percezione del dolore e a quella dei fratelli. Il fratello granchio è diventato oggetto: nessuna empatia per i cadaveri.
Il mio amico Emiliano - e il ricordo mi allevia la pena - se potesse scegliere nella prossima vita si reincarnerebbe in un maiale selvatico in Corsica: per quei giorni da bestia brada e felice sarebbe disposto a finire salsiccia e figatellu.
E forse in effetti quei granchi hanno avuto giorni migliori dei miei, rifletto, e forse potrei correggere un po' i miei propositi vegetariani: magari potrei partire da domani.

O potrei - chessò - limitare la mia natura carnivora nutrendomi esclusivamente di quelle bestie antipatiche: magari potrei mangiare caimani, serpenti, boje panatere.

Che poi, a dirla tutta, pure i bovini tutta questa simpatia non me l'hanno mai fatta, eh.

domenica 13 settembre 2009

chissà se bossi lo sa

Da guardare attentamente: ai magrebini, dalla (sua) TV, Berlusconi parla così.

sabato 12 settembre 2009

fantozzi, le sinecure e le bambole sul letto

Mi disgusta, è vero, il complesso - giustificatissimo - della destra di non produrre cultura, perché prende una forma aggressiva - come sempre accade con i complessi - per diventare ignoranza autocompiaciuta: il complesso - una volta entrato come slogan in circolazione - diventa luogo comune, un meme contagiosissimo e ad alta diffusibilità - come è logico - essendo il mostrare i muscoli bene oliati o dimenare le chiappe su un cubo assai più semplice, immediato e remunerativo che studiare i quanta, l'Arte del Gandhara, l'oboe o avere la più pallida nozione di cosa sia Eisenstein.

E grazie al cazzo.

Mi chiedo solo: se la nota recensione di Fantozzi diventa un inno di liberazione nazionale, perché non anche la sua proverbiale sottomissione al Padrone? In fondo pure quello mi pare un tratto molto "nazional popolare", no? Un tratto culturale tipico, DOC, da conservare come identità insieme alla pizza, al rosario, al ragù e alla bambola tutta pizzi sul lettone matrimoniale.

Fatta questa premessa però credo sia inevitabile indagare su come la sinistra sia riuscita a dissanguare il suo patrimonio culturale, così florido nel dopoguerra e via via più povero durante lo squallore provinciale della prima repubblica.

Erano anni di benessere, quelli, e l'abbondanza dovuta al ritrovarsi dalla parte giusta della barricata (oltre che al disporre di fonti energetiche a basso costo, ma è un altro discorso) veniva distribuita a piene mani, purché il sistema non venisse messo in crisi.

E così, se chi stava al governo poteva lucrare sulle infrastrutture e sistemare tutto il parentame nella pubblica amministrazione chi stava all'opposizione aveva una fetta di torta su una faccenda che alla DC interessava poco. La cultura, appunto.

Trovo orribilmente scialbo e modaiolo il bollare sommariamente qualsiasi sperimentazione come "arte degenerata": la sperimentazione e la capacità di dire cose nuove sono elementi importanti nell'arte e non è affatto obbligatorio che siano sempre fruibili come caramelline, ma quello che succedeva in quei tempi infausti funzionava così: chi riusciva a tirare su una compagnia teatrale e a mettere le mani sulla bumba (ovviamente, non per via di merito ma solo ed esclusivamente di conoscenze) faceva "teatro sperimentale".
Ovvero metteva su dei testi tanto pomposi quanto destrutturati - che la costruzione narrativa è fatica - e li faceva recitare dal parco di cugini, amici, fratelli aspiranti attori - sempre e invariabilmente del tutto incapaci e incompetenti. Potevi solo sperare di non avere amici nel giro che ti offrissero un omaggio (e a me non capitava, ne avevo purtroppo moltissimi) perché il risultato era una tale puzzolentissima pizza di merda che gli spettatori paganti in sala erano ne' più ne' meno che zero.

Ogni sera una replica, pagata dai contribuenti, a spettatori zero esclusi i tapini incastrati con i biglietti omaggio.

Il cinema non andava meglio: quanti articoli 28 sono mai arrivati in sala? Eppure a vincerlo erano in tanti, e sarebbe costato meno mandare i registi a scaccolarsi in un ministero.

E così un paese che aveva avuto il neorealismo, Fellini, Pasolini (non mi pare fossero gente di destra, eh) regalava il suo patrimonio al cinema americano, che sapeva trarne buon uso, e a casa lo disperdeva in un rivolo di sinecure e privilegi - quelli sì - come Fantozzi - tratto nazional popolare trasversale a tutte le ideologie e culture politiche da noi.

venerdì 11 settembre 2009

arriverà quel giorno

Ed ecco che finalmente siamo arrivati al "culturame", neologismo coniato da quel gran bravo amico del popolo Scelba per definire "gentucola" intellettualoide da quattro soldi stile Calvino o Quasimodo o Primo Levi.
E vediamo ora quanto vi sembra radical chic questa frase:
Quando finirà questo incubo, carissimi signori conniventi della merdosissima moda fascio/burozzo Chaveziana der popolo de noantri, verrò personalmente ad infilarvi un dito nel culo e ad estrarvi tutti i fetentissimi budellini vostri, mentre urlerete "no, io non intendevo..." "veramente mi riferivo a Win Wenders, a Fassbinder" "no, no, parlavo solo ed esclusivamente di Dacia Maraini, non intendevo Kafkbwfghrbhbh..."

Arriverà quel giorno, giuro. Io aspetto, e so che lui arriverà.

giovedì 10 settembre 2009

pokemon enciclopedici

Mi arriva un commento ad un mio vecchio post su wikipedia: un commento di protesta.
Dice, il commentatore, che alcune voci di Wiki italiana sono presidiate da gente incompetente e arrogante.
E così vado a dare un'occhiata a Perle Complottiste, che da un po' di tempo la tiene d'occhio, e scopro che per wiki italiana i pokemon sono enciclopedici, mentre le vittime di terrorismo no.
Ecco, Wikipedia è un'idea geniale, produrrà cose interessantissime, altrove, ma è - come il governo Italiano - il democraticissimo specchio di chi la presidia.
Quindi in Italia fa schifo.
E ora venitemi sotto a dire che sono una radicalchic esterofila e vetusta (ehy, yeah, per the young people essere di destra è un must, oh, yeah! I ggggiovani votano Berlusconi yeah! Che è fiiiiiiiigo!) che così facciamo due bei chiacchierini.

domenica 30 agosto 2009

dalla come il verderame e salverai il mondo!

U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Ho mal di testa.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Sono biologicamente predeterminata a mettere su famiglia.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè non ne ho voglia.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè non mi hai ancora offerto una cena.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè ti puzza l'alito.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè la tua insistenza mi smonta.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè hai il pisello piccolo.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè sono fidanzata.
U: Me la dai?
D: No.
U: Perchè?
D: Perchè sei lubrico.
U: Me la dai?
D: Sì.
U: Sì?
D: Sì.
U: E perchè?
D: Perchè - come femminista - sono convinta che la prostituzione sia una piaga millenaria da sconfiggere, e non tollero la vista delle povere rumene sfruttate, per non parlare delle africane, che spesso sono vittime di episodi di razzismo, e siccome sono convinta che per ogni donna ci sia un futuro lontano dal marciapiede, in collaborazione con Don Benzi e Paolo Barnard ho iniziato una attiva militanza come volontaria nel gruppo "diamola come il verderame"

venerdì 28 agosto 2009

un uomo coraggioso

Berlusconi si dissocia dalle pizze di merda che il direttore del suo giornale lancia contro i suoi nemici ma lui - Feltri - che è un vero uomo e un giornalista integro, fiero se ne impippa e continua a metterne a palate nel ventilatore.
Che uomo, che tempra, che indipendenza: nessuno, neppure il suo capo può mettergli la musacchia! E se un domani dovesse persino arrivare a dire che Berlusconi è un grande statista, che l'unto del signore, che è finanche bello, alto e pieno di capelli sono certa lo farebbe senza remore...è lui il direttore e non si fa comandare da nessuno!

sabato 22 agosto 2009

i padroni dei numeri

Un signore mette in rete un elenco autogenerato con tutti i numeri da 1 a 9999999999 - per studiare i tempi di indicizzazione di Google - e si ritrova con più di 400 messaggi, molti dei quali insulti e minacce. Leva il mio numero di telefono! Violazione di privacy! Ti denuncio!
Il tapino prova a spiegare loro che i numeri non appartengono a nessuno, ma loro non sentono ragioni: c'è anche il numero di mia sorella! Di mia nonna! Di mio zio! La mia data di nascita! Il mio numero civico! Delinquente!

venerdì 21 agosto 2009

tristi storie di infanzia

Avevo tre, quattro anni, quando mio padre e mia madre misero per la prima volta il vinile di Jannacci e mi fecero sentire la canzone a me omonima. Ricordo ancora le loro fragorose risate quando - colma di indignazione per le calunnie, mi difesi: Ero buonissima, io, e non avrei mai, mai lasciato un signore disperato a rovinarsi i piedi sotto la mia finestra.
ll dannato quattrocchi del post precedente - ha ragione RB - con me sapeva di essere al sicuro.


giovedì 20 agosto 2009

non si è nerd per nulla

Una piscina affollata è prima che strumento di benessere fisico o di allenamento sportivo, una palestra di convivenza. Ogni corsia deve diventare un orologio, con lancette perfettamente sincrone a dispetto di ogni possibile differenza di velocità: la distanza di ognuna delle lancette da tutte le altre è direttamente proporzionale al benessere di tutti. Quattro vasche sue sono due mie. Se mi arriva dietro mi fermo e lo lascio partire.
Mentre rifletto su questa "fisica" o forse "antropologia dei nuotatori" in attesa appunto che le corsie si svuotino all'avvicinarsi dell'ora di chiusura, una silouhette poco o nulla imponente si staglia di fronte a me.
E' un ometto sui venticinque anni, occhiali a culo di bottiglia e costume a braghette con le palme: sorride, ignaro del fatto che l'oscurare a me l'ultimo sole del pomeriggio è poco meno che un'onta.
"posso prendere la sdraio"?
La domanda è singolarmente cretina. Io sono sdraiata su un'altra sdraio, e ovviamente per quello che mi riguarda la sdraio accanto a me può fondersi per l'effetto joule, venire rubata da Alphadraconiani, o essere lanciata ad altezze vertiginose dallo sbruffo di un geiser. Me ne straimpippo.
Sento una specie di pizzicorino che dagli arti converge nella pancia, e subito debbo realizzare che non si tratta - purtroppo - di frisson erotico per Quattrocchi ne' di sballo da fumi di cloro. E' irsutismo da irritazione.
"sì, certo" rispondo secca.
"sicura"?
Non si è tolto dal sole e io sono sicura.
"Non c'è problema."
"ma sicura-sicura? Era solo perchè volevo farmi un pisolino, ma posso farne a meno".
Respiro e trattengo l'impulso di stringere forte forte il suo pallido colluccio da pollo. Mi freno. Povero ragazzo, non ha fatto niente di male e io sono una jena, tanto per cambiare.
"Sicura-sicura" azzardo un sorriso a la Nicholson, e mi alzo per controllare la piscina. Oramai sono rimasti in pochi, uno per corsia, e una sola risplende vuota, invitante e placida sotto l'ultimo sole: è il mio momento, la mia corsia. Il mio bagno di fine giornata.
Congedo il nerd e mi avvio a passo rapido verso l'agognato momento clou. A quell'ora è bellissimo nuotare: schizzi e schiamazzi si sono chetati, il primo bagno ha corroborato il corpo e la mancanza di abbaglio da sole diretto aiuta a rendere il nuoto una attività ad un tempo fluida, ritmata, piena di energia e senza affanno.
Finita la seconda vasca di puro piacere, sollevo la testa.
E' lui.
Niente "pisolino" a quanto pare.
Quattrocchi ha deciso di essere il mio compagno di corsia, a quanto pare.
Per la seconda volta evito di soffermarmi con troppa voluttà sul colluccio da pollo.
E tenendo conto che qualsiasi avventore della piscina di sesso maschile - per vetusto, malandato, magro, bambino, zoppo, sordo, cieco, muto o paralitico che sia - va più veloce di me, per la seconda volta sfodero un sorriso-Shining e lo invito ad andare.
"Prego"
"No, no, io sto un po' qui" mi fa dimesso, appoggiando i culi di bottiglia sul bordo della piscina.
Mi sorprendo a ghignare tra me e me: ho trovato il primo maschio a cui dare una lezione natatoria comme il faut, - penso. Una volta partita però, bracciata dopo bracciata - mi accorgo subito che non è la competizione il motore e la ragione ultima del mio bagno: sono determinata a ritrovare l'incanto della piscina di fine giornata.
A fine vasca azzardo una caprioletta per ripartire e mi accorgo che lui è dietro di me.
No, non dietro di me a metà vasca. E' a una bracciata da me.
Mi freno.
Lo guardo.
Sorrido Shining.
"prego" gli faccio.
"no, no" bela lui. "io mi riposo un po'".

Aspetto mezzo prezioso minuto (le sei e mezzo son lì che arrivano) e poi, rassegnata, mi avvio.
Per tutta la vasca una percezione idrodinamica mi suggerisce ciò che tutta me stessa rifiuta di credere.
Lui è lì, a pochi centimetri da me. Mi fermo, lo invito ad andare, mi comunica che vuole riposarsi, riparto, arrivo, ed è lì. Una, due vasche. Mentre nuoto non l'acqua tiepida, non la tensione muscolare, non la respirazione è il centro del mio io, ma una domanda ed un dubbio: è sadico o è cretino?
Arrivata al bordo mi avvio alla scaletta, esco: l'orologio mi darebbe ancora cinque minuti ma ormai è del tutto chiaro che la festa è finita.
Mi giro e lo vedo.
Nuota, sereno, nel blu.
Sadismo? Stupidita?
Semplice genio.
Il bastardo mi ha fottuto.

venerdì 14 agosto 2009

risse linguistiche

Nel post precedente, che immaginavo nella mia ingenuità poter scatenare appassionate discussioni sulla laicità e il PD, si è invece aperta una (appassionata) discussione sull'uso/abuso del plurale "le fila".

Io, che di questi tempi sono newsgrouppara perché ho un sacco da lavorare e quindi ho bisogno di molte fonti per perdere tempo, ho postato la questione su it.cultura.linguistica.italiano.

La questione non solo era già stata affrontata, ma aveva scatenato una spaventevole rissa con scommesse, offese e incazzi vari.

Che ovviamente ho rinfocolato.

LOL, e poi dicono che i NG non sono divertenti.

il PD, o della Politica Dello struzzo

Cari Dirigenti del Partito Democratico,

sono una vostra elettrice, una di quelle che vi garantisce - da sempre ma non per sempre - il voto con l'unica ragione del "minor male possibile": una elettrice scontenta, come una buona parte della vostra base, della vostra palese inefficienza ed imperizia nell'affrontare questioni importantissime della vita politica del nostro paese e prendere - come è doveroso per un grande partito politico - delle posizioni di sintesi.

Riguardo al ricorso al TAR del ministro Gelmini, la vostra posizione viene descritta giustamente dai giornali come "assordante silenzio". Dirigenti che si sono sciacquati la bocca - per raggranellare qualche voto alle primarie - con proclamati programmi di "laicità", ora lasciano la parola alla Binetti, a Fioroni e a qualche sparuto e sconosciuto personaggio in rappresentanza della posizione laica - posizione che rappresenta invece una parte importante e direi maggioritaria del vostro elettorato.

Noi scontenti siamo la maggioranza, e potete ringraziare - per avere il nostro voto - solo l'inanità e la sconvolgente pochezza, ferocia e impudicizia della eterogenea accolita di omuncoli di basso calibro che compongono i partiti a voi concorrenti.

E' un semplice dato di fatto che l'ora di religione - così come è concepita - non possa dare crediti formativi, visto che la sua fonte giuridica è, paradossalmente, il concordato stesso, e precisamente dall'articolo 9 comma 2:

Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento.
All'atto dell'iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell'autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione.
E' troppo, chiedervi di ricordare che il TAR ha semplicemente fondato la sua decisione sul concordato? Un credito formativo che possa essere ottenuto attraverso un'ora di religione dà luogo - ovviamente - ad una discriminazione: chi non la frequenta non potrà ottenerlo e sarà dunque discriminato, non avendo in orario scolastico alternative valide e altrettanto paganti.

Certo - nel partito militano laici (che tacciono) e cattolici (che parlano) ma questo è un vostro problema, di cui dovete - con urgenza e al più presto, farvi carico.

Perché - invece di perseverare nella politica dello struzzo - non usate l'immaginazione?

Quanto vi sarebbe costato, in termini di scontri interni, proporre che i crediti formativi vengano assegnati solo ed esclusivamente dal momento in cui verrà istituita e formalizzata l'ora alternativa a religione - un'ora di musica, di informatica, o una seconda lingua?
Troppo creativo pensare che si possa fare una proposta che avrebbe il vantaggio di dar crediti all'ora di religione senza discriminare? Che avrebbe il vantaggio di non poter essere controbattuta, ne' accusata di biechilluminismo, o di "laicismo" imperante? Che avrebbe il vantaggio di far capire - chiaramente e senza troppe polemiche - perché la decisione del TAR è - semplicemente - scontata e non può essere discussa senza rivedere il concordato stesso?

L'illusione che l'emorragia di voti finisca fisiologicamente, che ci sia uno zoccolo duro di elettori che accetterà qualsiasi imperizia e inefficienza e incapacità da parte della vostra dirigenza è assolutamente infondata. Parola di chi vi ha votato fino ad ora.

(lettera inviata a L'unità)

lunedì 10 agosto 2009

tupaia, sulla influenza suina

Un post chiaro, esauriente, interessante e ben scritto. Sono colpita: possibile che da quando sta influenza circola sia la prima volta che capita (almeno a me) di leggere - su riviste, giornali, ovunque - una roba così?
Grazie di cuore a Tupaia.

giovedì 6 agosto 2009

la pec

Una storia italiana.

sicuramente...

...c'è una spiegazione ragionevole, ma non riesco ad immaginarla. [cit: Marco D'Itri]

martedì 4 agosto 2009

RU486 e quella macabra propaganda

La RU486, oltre ad essere meno dolorosa e pericolosa per la donna di quanto non sia un aborto chirurgico, interromperebbe la gravidanza ad un livello di sviluppo embrionale più precoce.
Per anni gli antiabortisti hanno volantinato agghiaccianti fotografie di aborti di feti al quinto mese, quegli aborti terapeutici cioè che oggi vengono spesso fatti per esempio a causa di una legge - quella sulla fecondazione assistita - che impedisce a chi soffre di malattie genetiche di selezionare l'embrione subito dopo la fecondazione.

In pratica - tutto fa pensare che gli antiabortisti di fatto ritengano preferibile abortire un feto formato piuttosto che un embrione ad uno stadio precoce, a dispetto dei cuoricini che battono, delle gambine che scalciano, dei pollicini succhiati, e di tutta quella retorica che per anni è stata il cavallo di battaglia del Movimento per la Vita.

Non ritengono - gli antiabortisti - che questa retorica sia - a tutti gli effetti - orribilmente ipocrita, e che dovremmo casomai noi volantinare quelle agghiaccianti foto degli aborti che - a puro scopo punitivo - i militanti pro-life vogliono rendere più frequenti di quanto non sarebbero con la RU486 o con una legge meno barbara sulla fecondazione assistita?

Per chi sia interessato ad eventuali risposte o considerazioni (non che ci speri) degli antiabortisti, la domanda è stata postata anche sul gruppo di discussione it.cultura.religioni.cristiani.

mercoledì 29 luglio 2009

ospiti estivi


A voi: il cugino di campagna!

venerdì 24 luglio 2009

metodologie di indagine

Se doveste beccare una signora in gonna lunga, grandi orecchini, e lunghi capelli brizzolati raccolti in una grossa cipolla a forzare la serratura di una villetta dell'Olgiata, fate subito la prova congiuntivo: se lo usa, è sicuramente una proffia radical chic della Normale di Pisa, rimasta fuori da casa sua: se la fermate rischierete di venire messi alla pubblica gogna per pregiudizio razziale.

giovedì 23 luglio 2009

ponte ponente

A proposito di errori di traduzione, chi è stato in colonia se la ricorda sicuramente, la conta: "ponte ponente ponte pi, tappe - tapperugia - ponte ponente ponte pi - tappe tapperì!"
Molti anni fa una mia amica scoprì, andando a fare l'animatrice in una colonia francese, l'origine dell'apparente nonsense della conta italiana:


Pomme de reinette et pomme d’api
d'api, d'api rouge
Pomme de reinette et pornme d’api
d'api, d'api gris

Ma nulla sfugge alla rete: qui un prof della Sapienza analizza la buffa origine della conta italiana.

mercoledì 22 luglio 2009

la fertilità dell'errore

Ero sicura che Monsieur de La Palice fosse ai suoi tempi una sorta di maestro in tautologie, un Catalano d'altri tempi, supremo poeta dell'ovvio.
Ed ecco che ora scopro l'etimo del termine "lapalissiano": come spesso succede, un errori di traduzione crea fertili equivoci...mi dicono che una ragazza ci è addirittura rimasta incinta senza avere rapporti!

ancora sulle allarmanti tranquillizzazioni

Insisto, tutta questa voglia di "tranquillizzare" riguardo all'influenza A ha un effetto potentemente allarmante.
Ed è curioso, non si riesce a capire se la faccenda sia enfatizzata o se al contrario sia tenuta sotto tono. Leggo, su questo post, le caratteristiche che la renderebbero "diversa" da una influenza comune, e resto perplessa.

1) sviluppo di un virus già presente e conosciuto fin dall’inizio del secolo scorso, ma ritenuto marginale, quindi trascurato.
Un virus noto, ovviamente mutato. Differenze con le influenze precedenti? Che significa, praticamente "trascurare" un virus?
2) localizzazione geografica dei primi focolai in aree ad altissima concentrazione e crocevia del mondo

Per quel che mi consta, le influenze di solito iniziano in Asia, ovvero non propriamente in luoghi sottopopolati e da lì fanno il giro del mondo. Di nuovo, dov'è la novità?

3) facilità e rapidità di diffusione perché non legato a barriere di stili di vita o di consumo ma a semplice contatto uomo-uomo con modalità canonica cui siamo assuefatti.

Proprio come per qualsiasi influenza.

4) forma lieve a decorso relativamente breve e controllabile che ha ridotto e riduce di fatto le precauzioni
Ecco, appunto. E dunque?

5) infine grande can-can mediatico finalizzato soltanto a creare attenzione/interesse ma non a dare informazione seria e ragionata atta a favorire la prevenzione.
Questa parrebbe - a prima vista - essere l'unica caratteristica che differenzia questa influenza da tutte le altre influenze, e ci si aspetterebbe che chi l'ha scritto dicesse "andate e prendetevi l'influenza".

Invece no. Questa influenza bisogna prevenirla, bisogna stare attenti a non prendersela, bisogna arginarla. Non è curioso?

E a proposito degli allevamenti brutalizzanti, non è sempre l'allevamento, brutalizzante, industriale o meno l'origine di tutte le influenza, che funestano l'umanità dai tempi di Tucidide (e presumibilmente anche prima, vista l'antichità di questa pratica. Dove, la differenza, tra oggi e ieri?

Oh, nulla da ridire sull'allevamento allo stato semi-brado. Ho visto giusto pochi giorni fa suini scorrazzare felici sui monti della Corsica,un mio amico mi ha confessato che se mai si reincarnasse, non gli dispiacerebbe punto nascere porcello in Corsica, vivere un paio di stagioni e finire perzuttu e figatellu.

Naturalmente la pratica sarebbe da sviluppare, con grande vantaggio della felicità suina ed umana: quello che mi chiedo (e chiedo all'autore dell'articolo) è: su grande scala potrebbe funzionare, o richiederebbe spazi dedicati troppo vasti?


Nella foto, pacifica aggressione suino-semi-brada sulle montagne della Corsica.

martedì 21 luglio 2009

sabato 18 luglio 2009

SOS: difendiamo il piccione

Sarà che ogni volta che qualcuno dalle stelle precipita alle stalle e diventa la pietra dello scandalo mi fa subito simpatia, ma a me pare un po' triste che i piccioni siano piombati nel giro di pochi decenni dal rango di attrazione principe delle nostre gite turistiche infantili ("guarda i tetrarchi" "aspetta, gli do un altro popcorn" "visto come pende la torre?" "mi ha beccato la mano!" - nutriti e pasciuti, parte integrante delle piazze di tutto in paese - all'essere vituperati e offesi. "Topi volanti" "sono sporchi" "li ho sempre odiati" "parassiti" "portano un sacco di malattie" "la loro cacca è devastante". Tutti noi abbiamo passato l'infanzia garruli a nutrire le grige bestie (e che cavolo) per poi insultarle velenosamente? E così mi ha fatto piacere sapere che il Rhynchophorus ferrugineus, bestiaccia - lei sì - immonda che - a quanto pare - sta devastando tutte le palme (d'importazione anche loro, saranno contenti i verdi) ha trovato in loco un predatore, unica speranza di salvezza per l'esotico vegetale: il volgarissimo, vituperato piccione.

Che poi me l'hanno detto, ma mica lo so se è vero.

Ehi, Tupaia, è vero o è una leggenda metropolitana?

(nella foto, me medesima in placida osservazione dei futuri pericolosi untori)

giovedì 18 giugno 2009

lumi su d'alema

Scrivo nella speranza che qualcuno mi dia dei lumi.

D'Alema ha esortato - in un momento in cui c'erano già le farneticazioni sul "complotto", la sinistra a prepararsi per eventuali "scosse", dando ad intendere di "sapere cose". Era assolutamente evidente che quell'ambiguità poteva essere interpretata in molti modi, e sicuramente dalla destra in modo strumentale, come è poi ovviamente accaduto.

Per quale motivo D'Alema in un momento di così grave crisi politica e istituzionale, invece di usare lo strumento della massima chiarezza fa discorsi fumosi, allusivi, ambigui e poco chiari?

Perchè se per caso non ci fosse una spiegazione plausibile, forse bisognerebbe prendere in considerazione che l'ipotesi l'espressione nervosamente astuta e volpina di D'Alema non nasconda questa grande perizia e destrezza, e creargli le condizioni adatte per un sereno pensionamento.

martedì 16 giugno 2009

the antichrist

The antichrist - Lars Von Triers

spoiler:

Mentre una coppia tromba allegramente, il bimbo di tre anni attraversa la stanza, si affaccia alla finestra e precipita giù.
Ospedale: la madre è sotto psicofarmaci, il padre - terapista - decide che il dolore va affrontato e i farmaci fanno male. Prende la moglie in terapia e vanno nel bosco - luogo d'elezione delle paure di lei.
Nel bosco la natura è nemica e ventosa, le volpi sono assassine e gli uccellacci sono cattivi: piovono ghiande sul tetto e sul cranio dei personaggi, in rallentì.

L'uomo viene aggredito da un nugolo di zecche, mentre la moglie è sempre più in crisi, e soffre.

A un certo punto una volpe parla e dice: "tutto è caos"

Il personaggio di lui si va delineando sempre più come quello dello psicologo pomposo e molesto. Tenta tutto il repertorio a sua disposizione per calmare le mattane della moglie: lezioni di respirazione, grafici della paura, esortazioni ad affrontare i fantasmi.

Nel frattempo lo spettatore si fa molte domande, tipo: "com'è che la Gainsborough è così cozza?" "che ore sono?" "Sono lì da giorni e non mangiano un cazzo" "ma perchè mettono l'aria condizionata così alta al cinema" "Crea più sofferenza la noia o il disgusto"?

All'improvviso, un evento repentino e preoccupante sveglia gli spettatori dal coma: La donna, talmente martoriata dalle rotture di palle del marito terapista, gli molla una pietrata sul cazzo, e - dopo avergli fatto una sega da cui escono spruzzi di sangue - approfittando dello stordimento di lui gli buca una gamba col trapano, gli infila un perno da parte a parte, a cui attacca una ruota.

Lui sulle prime è stordito, lei va a urlare nel bosco.

Lui è la razionalità, lei la natura selvaggia: madre e matrigna. L'uomo terrorizzato si sveglia, si trascina con tutta la ruota attaccata alla gamba in una tana di animali che lo torturano ancora, beccandolo a sangue . Lei urla nel bosco "bastardo, bastardo" finchè non lo trova, e lo seppellisce.

Poi si pente e lo disseppellisce, e nel pentimento si taglia via un pezzo di fica, spiegandogli che debbono arrivare i tre viandanti e qualcuno morirà.

Lui a quel punto però si è rotto il cazzo anche metaforicamente oltre che fisicamente, e la strangola, e così a morire è lei, che è brutta, cozza e strega.

Zoppicando il ferito si avvia verso casa mentre il bosco rischiara, e mangia (finalmente!) delle more. Qui Lars Von Triers vuole significare che la natura è sì demoniaca (La natura è il tempio di satana: cit) ma è anche benevola, e inoltre vuole significare che l'equilibrio è ristabilito, e che il film è finito. Infatti, per calmare gli spettatori, Von Triars mette anche il cartello "epilogo"

Molte donne arrivano nel bosco, ma il loro volto è invisibile, elogio indiretto dello jihab.

Morale:

1) Le donne son pericolose e numinose, sono in contatto con la nascita e con la morte, adepte del tempio del demonio e dunque vanno coperte di veli o pixelate, altrimenti si corre il serio rischio di ritrovarsi con una ruota appesa ad una gamba.
2) Sempre meglio prendere psicofarmaci che sposare uno psicanalista.
3) Se vai in un bosco di querce, portati il caschetto.
4) Se vai al cinema d'estate, portati una felpa.

domenica 14 giugno 2009

idealismo culinario

Cerca - e non è impresa da poco - di convertire l'Inghilterra tutta alla buona cucina a partire da Rotheram: l'idea - basata sullo storico passaparola da madre a figlia - sposta il canale di trasmissione da verticale ad orizzontale: ognuno dei suoi di otto allievi, poverissimi e totalmente incapaci di cucinare, superintossicati da fast food, si è impegnato ad insegnare ogni ricetta ad altri due amici: Jamie Oliver ha aperto un food Center e racconta la sua avventura revolucionaria sul canale del Gambero Rosso: the Jamie's Ministry of Food.

la notte dei morti viventi

Alain De Carolis recupera una serie di articoli durissimi della Padania su Berlusconi, cancellati dalla rete e da lui recuperati attraverso archive.org.

venerdì 12 giugno 2009

onorata e commossa


Finalmente anche io, insieme a (quello scassacazzi di) Yossarian mi sono conquistata un premio nella bloggopalla! Onorata e commossa ringrazio Rachel Barnacle, di London Alcatraz!

martedì 9 giugno 2009

au claire de la lune



Hat tip: Marco D'Itri

qualche commento alle elezioni

L'ha fatto lui. Io mi limito a sottoscrivere.

lunedì 8 giugno 2009

america, america!

In Europa avanzano - oltre alla destra conservatrice - ogni sorta di feccia razzista e xenofoba, cui ovviamente a pieno titolo inserisco l'orrido partito "antisionista" dell'antisemita Dieudonnè (che non è andato un granché bene, grazie al cielo). Eppure la bloggosfera antisionista locale sente il bisogno di a raschiare il fondo di youtube per dimostrare che gli Israeliani al baretto sono cazzoni e razzisti. Wow, sai che scoperta, fossero poi molto diversi dei barettari di Londra o di Milano...
Israele è in Europa, oggi più che mai, e c'è poco da rallegrarsene visto dov'è l'Europa.

Intanto l'America - che sta un passo in avanti (non è la prima volta, eh?) - incassa il primo ottimo risultato diplomatico: alla faccia di Fiamma Nierenstein, Giorgio Israel, Oliviero Diliberto e compagnia: In Libano perdono gli Hetzbollah, e aspetto speranzosa le elezioni in Iran.

sabato 6 giugno 2009

è bello, è buono, è bravo

Essù, eddai, eccheccevò? E' solo un piccolo voto, epperfavore, ammamma.

mercoledì 3 giugno 2009

i paladini della verità

Ooooh, finalmente spira aria di verità: e je ce meno sopra: da ora in avanti, carcere senza condizionale per i genitori che raccontano ai figli di babbo natale, pena di morte per chi va in giro con il cornetto rosso o si gratta le palle quando passa il carro da morto, che il doppio cieco ha dimostrato che grattare i coglioni non ci protegge punto dalla sfiga.
D'ora in avanti, nella nuova era della fine della menzogna, saranno consentiti solo quei rapporti adulterini dichiarati: l'amante menzognero verrà pubblicamente torturato.
Chiunque arrivi in ritardo ad un appuntamento e racconti una scusa dovrà pagare una multa da 500 euro fino a 2000.
Inoltre insieme all'omeopatia saranno vietati farmaci come il Cebion, che vengono assunti nella fallace idea che abbiano qualche efficacia sul raffreddore: è noto che se si supera la dose di vitamina C che chiunque non sia un marinaio scorbutico può assumere con una alimentazione normale questa NON viene assimilata.
Inoltre saranno proibiti tutti i farmaci per la memoria come l'Acutil, che vengono assunti da maturandi nella speranza di riuscire a compensare la cannabis ma non hanno alcuna efficacia dimostrata.
In via precauzionale saranno altresì proibite le pacche sulle spalle, gli abbracci e i baci a chi ha subito un lutto, in attesa di poter mettere insieme un sufficiente numero vedovi per il trial.

1) Per i pirlotti pronti a balzare come un misirizzi: ovviamente sono favorevolissima a non far caricare il servizio sanitario nazionale di farmaci o terapie che non abbiano passato un accurato vaglio scentifico, nei confronti del quale ho piena fiducia.

domenica 31 maggio 2009

principio di realtà

Dopo dubbi, ripensamenti, indecisioni, arieccomi a votare per un partito la cui politica mi sembra a dir poco discutibile e inefficace.
Mi sarebbe piaciuto - per una volta - contribuire ad una mazzata al Partito Democratico, ma credo che sia un errore pensare che queste europee non siano importanti.
Una vittoria schiacciante del PDL, dopo lo scandalo Mills e il Casoria Gate, darà un messaggio inequivocabile: carta bianca a Berlusconi quasiasi cosa accada, e quel che ne consegue da un punto di vista istituzionale potrebbe non essere bello.
Gli argomenti che ho sono pochi e per nulla attraenti, ma a me paiono solidi e difficilimente discutibili. Provo a rispondere a quel che mi dice chi è stufo e non lo vota più.

Ho sempre votato PDS, Ulivo, Partito Democratico, ma l'argomento del "voto utile" mi ha stufato.

Credo che l'errore di questo ragionamento consista nell'immaginare il partito per cui si vota come una specie di amante da perdonare, punire, premiare, o abbandonare al proprio destino battendo nuovi lidi: il "voto utile" è invece l'unico e solo criterio possibile, sempre: se l'alternativa è tra una secchiata di merda e una di acido muriatico - se pure a malincuore - occorre - per sopravvivere- scegliere la merda.

Dice: ma la merda non mi piace, e preferisco le caramelle. Eh, sapessi quanto piace a me. Dice: tu mi vuoi far sporcare di merda. No, dico solo che l'acido muriatico è peggio, e non c'è una alternativa. E' ne' più ne' meno che il principio di realtà.

E' - questa pretesa di amoreggiare con la propria sovranità come narcisi allo specchio - una caratteristica del tutto italiana, viziata probabilmente dal passato: un blando e tollerabile regime democristiano che lasciava le briciole del potere ad un partito comunista, che non governando poteva mantenere la sua purezza e non scendere a compromessi ideologici: inoltre un sistema proporzionale dove guadargnarsi il governo non era prioritario - grazie al consociativismo - consentiva la sopravvivenza di ogni fede politico-religiosa, dal comunismo al partito-culto dei radicali.

Gli elettori quando votavano partito comunista votavano per il loro ideale ottocentesco, che si sarebbe realizzato un giorno, i radicali il loro avvincente leader dalla favella infiammata e l'occhio ceruleo: a governare intanto ci pensava la DC, nemico bonario ma caritatevole e a suo modo generoso.

Nelle democrazie dove l'alternanza è possibile - invece - non funziona affatto così: in Francia tutto l'elettorato di sinistra votò a malincuore Chirac, per fermare Le Pen: in India i musulmani hanno votato in massa Congresso ben consapevoli del pericolo che rappresentava - per loro - la vittoria dei fondamentalisti indù: un voto, questo dei musulmani indiani assai più "laico" di quei laici che non votarono Rutelli come sindaco di Roma.

Non voto PD perchè è bene che arrivi un messaggio. Quale situazione migliore delle europee, meno importanti delle politiche e delle amministrative?

Ho io stessa, prima di decidermi a rivotare PD, praticato questo argomento. In verità far arrivare un messaggio è più difficile di quanto si possa pensare: neppure la sconfitta di Rutelli al comune di Roma, corredata dalla vittoria di Zingaretti alla regione, è servita a fare "arrivare il messaggio", e ora però ci dobbiamo sopportare una città lurida, alberi tagliati a gogò, feste della polizia e dei carabinieri megagalattiche e dispendiosissime, una politica tutta orientata a favorire il trasporto privato, a discapito dei mezzi pubblici che sono sempre meno efficienti e manutenuti. E non ci consola affatto pensare a quanto sia pulita la coscienza di chi - per non votare quel leccaculo dei preti - ci ha messi in mano all'ex picchiatore fascista.

Probabilmente poi - in chi è portato a interpretare i messaggi pro domo sua - il "messaggio" letto sarebbe semplicemente...che Franceschini ha fallito, e a me invece non pare che il punto sia quello. Franceschini - dopotutto - non è poi così male.

Un modo migliore per fare "arrivare il messaggio", posto che questa volta c'è facoltà di scegliere i candidati, è - perlappunto - scegliere candidati sufficientemente laici e per bene.

Semplice, lineare, efficiente, ficcante.

Non mi riconosco nel Partito Democratico, e quindi voto Sinistra e Libertà.

Premetto che - se pure apprezzi certi aspetti di Sinistra e Libertà - non mi riconosco neppure in quel partito, a partire da personaggi come la Sgrena per arrivare a certe posizioni dei verdi - per esempio quelle riguardo al nucleare - mi pare che mi pare che l'argomento sia un altro. Con ogni probabilità Sinistra e Libertà non arriverà al quorum: votarlo quindi è del tutto inutile.

Non mi riconosco nel Parito Democratico e quindi voto Di Pietro.

Non perchè le sue posizioni riguardo alla giustizia, sulle quali sono teoricamente d'accordo, ma per una sostanziale diffidenza. Di Pietro sembra essere più nemico del Partito Democratico che di Berlusconi: rischia di essere l'ennesimo partitucolo di guastatori, sostanzialmente interessati a mantenersi un posto al sole cavalcando la protesta, più che a governare. La vittoria di Di Pietro sarebbe un balsamo per la destra, che dai suoi megafoni non farebbe che sottolineare - purtroppo a ragione - quanto la sinistra non esista più.

Non mi riconosco in nessun partito, quindi non voto.

Essere fantasmi elettorali è un lusso che ci si può permettere quando le alternative sono praticabili, quando non ci sono rischi costituzionali, quando la democrazia è solida e si ha la certezza che esista un terreno condiviso riguardo a pinzellacchere come la divisione dei poteri o la libertà di stampa.

Non è così per il nostro paese.

venerdì 29 maggio 2009

befana multi culti

Tremate, tremate....

giovedì 28 maggio 2009

similitudini tra i razzistoni e la sinistra sbroc [cit]

Esistono delle curiosi similitudini negli argomenti - pascolando naturalmente tra quelli più tonti - dei razzistoni e della sinistra sbroc [cit: yossarian]

Tra i commenti - e non è la prima volta che sento praticare l'argomento tanto pirlesco - un signore mi chiede se io mi avvalgo di lavoro domestico, e ipotizzando che si tratti di mano d'opera straniera ritiene che io pratichi...lo schiavismo.

Analizziamo il principio informatore del tonto teorema.

Possiamo postulare due sottoprincipi che ne discendono a rigor di logica: chi pratica il tonto teorema mi faccia sapere in quale dei due si ritrova.

prima ipotesi:

I lavori umili sono per loro natura negativi e vergognosi, e affidarli a terzi è equiparabile allo schiavismo.

Dunque essi dovranno essere aboliti per decreto.

Le persone devono funzionare in base ad una rigorosa autarchia, aggiustandosi i loro tetti, spazzando i marciapiedi dove camminano. Nella società nuova dunque si andranno a formare delle turnazioni di tutta la cittadinanza atte a pulire le strade, le metropolitane, le case, aggiustare tetti, pulire spazzacamini, sgorgare le fognature.

seconda ipotesi:

I lavori umili esistono, possono sì essere affidati a terzi, ma solo ed esclusivamente a terzi di pari condizioni socioeconomiche, melaniniche, etniche, culturali, linguistiche e sessuali, per non dare l'impressione di voler discriminare.

Pertanto è consigliabile (se non obbligatorio) per un settentrionale astenersi dal farsi piastrellare il bagno da un meridionale: un italiano non potrà assumere colf straniere, un laureato non potrà farsi sgorgare da un lavandino da chi abbia solo un diploma superiore. Un professore universitario potrà assumere solo personale domestico pari per censo, livello sociale, colore della pelle, nazionalità, e livello di studio, e così un chirurgo, un impiegato o un dentista. In questo modo sarà possibile risolvere anche il problema delle badanti che tanto ci affligge: basterà infatti cercarle nell'albo degli avvocati.

E infine, per rispondere al tonto commentatore: certo che mi faccio aiutare a casa! Il mio sogno, se solo potessi permettermelo, sarebbe una governante - preferibilmente svizzera o altoatesina - a tempo pieno.

domenica 24 maggio 2009

la sinistra trascura i vecchi, e fa anche le puzze

Psalvus aggiunge al mantra di accuse berlusconiane (leninisti, laicisti, radical chic) una nuova accusa, rispolverata per l'impellenza di trovar difetti a chi non vota Berlusconi: la sinistra ha abbandonato i valori: vuole accogliere immigrati perchè abbandona i vecchi al loro destino.

Ora, questo appellarsi ai valori "tradizionali" può essere comprensibile, ma occorre farsi carico dei problemi di "sistema" che questo comporta.

Una famiglia media italiana semplicemente non ha possibilità di sopravvivenza se esclude dalla propria economia il lavoro femminile.

Inoltre gran parte delle famiglie italiane vivono - di fatto - in situazioni urbane e in famiglie mononucleari.

Naturalmente è possibile rimpiangere il bel tempo andato, dove le famiglie erano nuclei allargati, microcosmi e dove il lavoro domestico, i bambini da crescere, gli anziani da curare era suddiviso tra sorelle, cugine, figlie grandi, nonne valide, madri, lavoratrici flessibili e non specializzate, mentre gli uomini faticavano in campagna.

Non sono in grado di rimpiangere un mondo che non conosco - chissà se lo conosce Psalvus - ma che accusi con acrimonia la sinistra di essere causa dell'urbanizzazione, delle famiglie mononucleari, dell'industrialismo, del lavoro femminile e per conseguenza della necessità di affidare gli anziani a terzi, è cosa che mi lascia piuttosto allibita.

Io credo che chiunque amministri una qualsiasi realtà non possa e non debba farlo coltivando un passato mitico o un eden futuro, ma che piuttosto abbia il dovere di migliorare la società a partire da quello che la società è.

Non torneremo nelle campagne a coltivare i campi e a suddividere tra parenti i doveri domestici, e se lo faremo non sarà perchè qualche moralista ci rampogna, ma forse perchè una qualche apocalisse ci annienterà, e non sono sicura che ci sia da augurarselo perchè a sopravvivere saranno in pochi.

Non abbiamo alcuna possibilità - noi che non abbiamo i mezzi e arriviamo a fine mese con i nostri lavori specializzati - di dedicarci ad un anziano malato di alzheiemer a giornata piena.

Se nell'arco della nostra vita facciamo gli avvocati, i dentisti, le maestre o i parrucchieri, non abbiamo ne' la possibilità economica, ne la flessibilità di interrompere le nostre attività per dedicarci ad altre attività. Qua non si tratta di giudicare quanto questo sia bello o sia brutto, semplicemente questa è la nuda realtà dei fatti.

Non è "la sinistra" ad avere inventato la specializzazione del lavoro, ma un sistema industrializzato e urbanizzato, la sinistra casomai dovrebbe avere delle buone idee per amministrarlo.

Si potrebbe - ad esempio - finanziare tentativi di cohousing, di collaborazione condominiale, aprire spazi comuni urbani? Metà dello spazio cittadino di Roma è fatto da terrazze condominiali con tanto di ex ambienti per le cisterne che sono oggetto di liti per stendere i panni, e completamente inutilizzate...sarebbe tanto impensabile incrementare l'uso collettivo di questi spazi, finanziare degli esperimenti di co-housing - altrove praticati e con successo - inventare dei modi nuovi di vivere i legami sociali, che non siano una famiglia allargata che si può rimpiangere fino a strapparsi i capelli ma che - di fatto - non esiste più?

La sinistra - più che rimpiangere valori del bel tempo andato - dovrebbe coltivare i suoi di valori, che sono la cura per la cosa pubblica, la collaborazione, la convivenza civile al di là e oltre lo stretto nucleo familiare.

venerdì 22 maggio 2009

estraneità

Piazzale Flaminio, entro in un bar.

Il cassiere è un giovane magrebino, una signora davanti a me sta pagando, percepisco uno scambio di battute che mi pare sulle prime scherzoso. Me ne disinteresso.
Inizio a bere il mio caffè, a due metri dalla cassa, e non sento nulla.
All'improvviso la tipa esce dal bar e si mette ad urlare che il cameriere l'ha insultata: nel giro di niente si aggrega una anziana signora, che insulta il cassiere e minaccia di chiamare la polizia, un tizio sui cinquanta, che apostrofa il cassiere con "vieni fuori che ti spacco il culo" più un numero indefinito di persone che commentano e insultano il giovane.

Il padrone del bar arriva, teso, cerca di capire cosa è successo.

La verità è che non è successo nulla, se non che uno scambio di battute tra cliente e cassiere ha creato un'onda di linciaggio. Intervengo.

Incazzata.

Spiego al padrone del bar che il cassiere non ha fatto un beneamato cazzo, i linciatori improvvisamente si smontano, l'onda evapora così come era nata.

Qualche giorno fa un autista ATAC mi aveva consigliato di non salire a piedi su collina Fleming (posto per ricconi, NDR) perchè c'era gente che "non è come noi".

Ovviamente mi sono ben guardata dal dargli retta.
Premesso che collina Fleming è pericolosissima, perchè in Italia la speculazione edilizia impedisce di creare marciapiedi anche negli abitati dei super-ricchi, la strada è piena di badanti, di giardinieri, di fattorini. Di immigrati che si fanno il culo e vanno a piedi. Gli abitanti, quelli che sarebbero "come me", a parte il conto in banca, beninteso, vanno in macchina.

Qui ogni minuto che passa aumenta il grado di odio e di degenerazione del tessuto civile, ogni minuto che passa i proclami del leghisti entrano nella carne e nel sangue della gente, e diventano odio inconsulto e insensato.

Sono ebrea, mi è stato raccontato per bene quello che è successo in Italia durante il fascismo, e penso di avere chiaro che cosa significhi diventare capro espiatorio e oggetto di odio.

Sta succedendo di nuovo, e nella stessa forma in cui è successo allora: la gente non ha soldi, non ha lavoro, non ha identità, non ha delle regole in cui riconoscersi come collettività.

Si riconosce solo ed esclusivamente nell'odio, fomentato ogni giorno e sempre di più. Questo paese mi è ogni giorno più estraneo.

mercoledì 20 maggio 2009

lettera ai genitori

Visto che si parla di scuola, e si sente ripetere costantemente che la sinistra non fa nulla e la destra ha buon gioco perchè "riconosce i problemi"- da chi scambia una campagna di marketing per attivismo - mi limito a copincollare una lettera dei presidi del Lazio ai genitori, che circola per le scuole elementari in questi giorni. Chissà che bene farà questa situazione a risolvere "l'emergenza immigrati".

Qua non si tratta di destra o sinistra, il mondo di prima semplicemente sta venendo triturato, e ora ci divertiremo con la sanità.

Faceva schifo, il mondo di prima ma lo rimpiangeremo e pagheremo tutti.

Scuola, una lettera choc a 200.000 genitori

19/05/2009

Questa lettera è stata inviata oggi - martedì 19 maggio - da molti dirigenti scolastici del Lazio ai genitori degli alunni delle loro scuole. Tratta del futuro della scuola. Ha un titolo serio ("Grave situazione finanziaria della scuola") e un contenuto allarmante.

Gentili genitori,

Questa lettera viene inviata contemporaneamente da centinaia di dirigenti scolastici delle scuole statali del Lazio per rendere pubblica la grave emergenza finanziaria in cui si trovano le scuole. Abbiamo pensato di informare direttamente i nostri utenti riassumendo le cause e le conseguenze di questa emergenza.
Le cause dell’emergenza:
A cinque mesi dall’inizio del 2009 non abbiamo avuto neanche un euro per il funzionamento quotidiano delle scuole.
Dal corrente anno i fondi per pagare le supplenze sono stati ridotti del 40%.
Non abbiamo i soldi per pagare le visite fiscali che sono obbligatorie.
Non abbiamo i soldi per i corsi di recupero che sono obbligatori.
Le scuole statali italiane devono avere dallo Stato circa un miliardo di euro per spese legittimamente affrontate negli anni passati e mai rimborsate dall’Amministrazione.
Circa il 52% degli edifici scolastici del Lazio non ha le certificazioni relative alla sicurezza e le aule sono quasi tutte sovraffollate.
A questa situazione si aggiungono i pesanti tagli del personale docente e del personale ATA (bidelli e amministrativi). Nel Lazio: 3.211 docenti in meno già dal prossimo anno scolastico e parecchie centinaia di bidelli ed amministrativi in meno. Tutto questo nonostante l’aumento degli alunni iscritti.
Le conseguenze sui vostri figli:
Scuole costrette ad elemosinare persino la carta igienica e le fotocopie.
Alunni che restano senza docente per un gran numero di ore.
Forte riduzione del recupero scolastico e dei progetti educativi non finanziati direttamente dai genitori.
Azzeramento dell’ora alternativa all’insegnamento della religione nelle scuole medie e alle superiori.
Aule chiuse perché inagibili e progressivo aumento del rischio di incidenti.
Siamo convinti che il problema più grave in questo momento sia la scarsa informazione sulle reali condizioni della Scuola Italiana da parte della società civile (e non solo della politica) che fa sì che si investa poco e male nell’istruzione e nella formazione, uniche garanzie per il futuro del Paese. Per cambiare questa situazione abbiamo bisogno di Voi e del Vostro sostegno.
I Dirigenti scolastici delle scuole faranno di tutto per garantire il diritto allo studio e, nello stesso tempo, il contenimento della spesa. Ma nelle attuali condizioni le due cose non sono più conciliabili.
La Scuola è di tutti noi in quanto genitori, cittadini, lavoratori, operatori. E’ importante intervenire prima che sia troppo tardi. Vi invitiamo allora a diffondere questo appello con tutti i mezzi a disposizione, facendo pressione nei confronti dei diversi soggetti coinvolti: Ministero, Comuni, Province, Regione, forze politiche e sindacali
L’Associazione delle Scuole Autonome del Lazio invierà una lettera ai cinque prefetti della regione, in quanto garanti dei servizi pubblici e convocherà un’apposita conferenza stampa.
Grazie fin d’ora per il vostro sostegno.
Il Dirigente Scolastico



martedì 19 maggio 2009

Bibi è un coglione? Secondo me, sì.

Poco fa, in una discussione su un NG, un mio amico ha sostenuto che la costruzione di nuovi condomini in Cisgiordania da parte di Israele possa essere una "leva" per mantenere in simmetria i rapporti con l'alleato americano.

Francamente trovo che uno degli errori peggiori che si possano fare sia sottovalutare - tra le spinte che portano all'azione - la coglioneria, e cercare motivazioni tattiche elevate: secondo me - sarò una snobbettina di sinistra - gli Israeliani al governo ci hanno in effetti mandato dei coglioni, e quello che ne avranno in cambio sarà politica cogliona.

Ma prendiamo per un attimo in considerazione l'ipotesi che la vena di far cemento in Cisgiordania non sia ripresa per eccitare l'elettorato coglione locale - tipo il Berlusca tutto saturo di figa che tanto avvince le amate sponde - ma per... far vedere i muscoli ad Obama.

Beh, l'intenzione sarebbe diversa, sì, ma parimenti cogliona.

Io credo che - andando sul grossolano - i rapporti tra Israele e Usa si siano fondati sostanzialmente su uno scambio: Israele aveva grazie agli USA cannoni puntati su nemici pericolosissimi, gli USA grazie a Israele avevano cannoni puntati sul petrolio.

Che se a qualcuno puta caso fosse venuta l'idea di fare l'enplain e monopolizzarsi la bumba, o chennesò di orientarsi su altri mercati e alzare la posta, o di far esplodere qualche altro grattacielo, quei cannoni lì erano piazzati in modo parecchio strategico.

La crisi però credo che abbia reso piuttosto evidente che le cose non stanno precisamente così. Il grado di interconnessione dei mercati è talmente fitto e complesso che non puoi eliminare nessun fattore senza mandare in vacca tutto il cucuzzaro, e di brutto. Il petrolio era alle stelle, con la crisi è precipitato...e non c'è stata una Cina emergente che ha preso il posto degli USA. Se gli USA non comprano, la Cina non produce e non compra e tutti fanno la fame.

Naturalmente il fattore coglioneria non sussiste solo in Israele, bisognerà vedere come si metteranno le cose in Iran, ad esempio, e probabilmente questo sarà possibile solo dopo le elezioni, ma se laggiù (non è detto, forse Bibi può solidamente contare su nemici coglioni quanto lui) non entrasse in funzione appieno il fattore coglioneria, e prevalesse la consapevolezza della interconnessione, probabilmente tutto l'afflato integralista, la voglia di usare ricatti con il grande Satana, tutte queste cosine che hanno caratterizzato la politica di quasi tutti i paesi produttori di petrolio, verrebbe a perdere un po' di nerbo.

Se questo fosse vero ci sarebbe un unico anello debole: Israele.

Israele non è un mercato potente come la Cina, gli Usa o la Russia, o l'India, e non ha nessuna materia prima da offrire a alcunchì.

Ci si potrebbe trovare nella singolare situazione in cui Israele continua ad avere bisogno di cannoni puntati contro nemici molto pericolosi, ma gli USA potrebbero avere un interesse assai più blando ad usare l'alleato in medioriente come regina, che verrebbe degradata a pedone.

E questo è il motivo per cui secondo me pensare di mostrare i muscoli ad Obama costruendo un condominio in Cisgiordania, potrebbe essere una bella coglionata.

venerdì 15 maggio 2009

la stoltezza della popololatria

Leggo tra i commenti questa considerazione:

"io credo che i DS prima, e il PD ora siano l'unico esempio di classe politica che pretende di essere votata da persone che manifestatamente disprezza."
Non so quale fossero i sentimenti delle persone per bene tedesche nei confronti di chi - ed era la maggioranza - nel '33 in Germania operò la scelta che portò alla fine della democrazia e alla catastrofe. Quello che è certo - e la storia lo dimostra - è che la democrazia, che è a tutt'ora il migliore dei sistemi possibili, non è in grado di tutelare se' stessa, e talvolta perde forza e si autodistrugge.
Quali considerazioni si possono fare? Se non si crede nel libero arbitrio si considera l'uomo - innocente per definizione e totalmente plagiabile - vittima della storia e non autore, allora non si può disprezzare ma soltanto osservare con sgomento fenomeni che sono paragonabili ai terremoti, ai cataclismi, alle disgrazie naturali.

Se si crede nel libero arbitrio allora si può - eccome - disprezzare chi vota per l'autodistruzione della democrazia, chi ha fede nell'uomo forte, chi rinuncia ad esercitare il proprio senso critico.

A dirla tutta, non ho le idee chiare. Non so se esista o meno il libero arbitrio, e quindi oscillo tra il disprezzo e lo sgomento.

Quello che di per certo so è che "il giudizio del popolo" non è verità, e che la democrazia non sempre ha gli enzimi che occorrono per autoproteggersi. La "popololatria" è - come tutte le forme di idolatria - antitetica di per se' al concetto stesso di democrazia, che implica per definizione la libertà di critica e di pensiero.

giovedì 14 maggio 2009

l'italia è invasa, sì, ma dagli ultracorpi

Pare (la fonte è Ugo Magri stamattina su Prima Pagina, giornalista della Stampa) che il gran parlare di questi giorni intorno all'intercettazione delle navi dei clandestini sia l'ennesimo spottino per fare applaudire il pollesco neo e vetero elettorato leghista e paraleghista. Infatti non è affatto la prima volta ne' il primo governo sotto il quale questo accade, ne' è segno di un nuovo trend che porterà a risolvere il problema dell'immigrazione clandestina: è piuttosto - questo sì - la prima volta che tutto ciò viene baldanzosamente sbandierato come efficientismo governativo.
E' curioso come gli zelanti neo invasi dagli ultracorpi si preoccupino di sviluppare concetti catalaneschi come quello che il terzo mondo dovrebbe smettere di essere terzo mondo per svilupparsi, mentre non si chiedono come mai l'attuale governo non si ponga neppure lontanamente il problema di combattere il lavoro nero - che degli immigrati clandestini si pasce e si nutre - e come mai l'attuale governo tenti in ogni modo di scoraggiare i regolari, partendo dalle tasse per il rinnovo, le difficoltà burocratiche, e nessuna politica di integrazione.
Ma le telefonate a Prima Pagina sono eloquenti: forbiti signori che telefonano perchè gli immigrati "vogliono quelle case popolari che non hanno dato a mio padre" o "rubano il lavoro che hanno tolto a me a cinquant'anni".
Gli ultracorpi sono riusciti a penetrare con tale abilità, nei cervelli delle persone, da farle davvero passare per vere, queste cazzate! In un paese che fin dalla rutilante era craxiana le "case popolari" le riservava - quelle belle - per i propri amici e quelle brutte per i propri autisti, ora la mancata assegnazione delle case popolari diventa "colpa degli immigrati".
E questo isolamento, la mancata integrazione, lo scoraggiare i regolari, il permanere del lavoro nero e degli schiavi che occorrono per mandarlo avanti, verrà pagato col sangue, in un paese dove da qui a poco non si saprà come pagare le pensioni: nel frattempo le schiere dei ultracorpizzati si preparano a premiare il governo con un bell'80% dei consensi.

domenica 10 maggio 2009

due link, così

Due segnalazioni, con la preoccupante sensazione che leggere i blog stia diventando decisamente più interessante che leggere i giornali.
"Dialogo tra un cristiano e un non so", mi pare che il titolo renda superflua la presentazione e Scuola e Povertà, un'analisi delle cause dell'era berlusconiana.

venerdì 8 maggio 2009

il popolo e l'idrovora

C'è una cosa che mi ha rotto i coglioni.
E quando intendo "rotto i coglioni" intendo "fracassato la minchia".

Mi ha sfinito - se vogliamo dirla in modo più elegante.

Ed è lo slogan "la sinistra è radical chic", "la sinistra è snob", "la sinistra dei loft".

Fa parte - insieme a "con l'antiberlusconismo non si va da nessuna parte", di quel vasto repertorio di luoghi comuni cristallizzati che sono la prima e più efficace arma di Berlusconi e delle sue schiere, ripetuto a raffica, fino alla nausea, in ogni contesto.

Particolarmente efficace perchè - essendo uno slogan totalmente vuoto e privo del benchè minimo contenuto - si presta ad essere applicato ad ogni occasione.

Parli di superfetazione delle veline tra i candidati? Sei elitario, perchè le ragazze del popolo vogliono fare le veline.

Sostieni che il decreto sicurezza sia una vaccata? Sei snob perchè gli italiani non ne possono più di avere i negri tra i coglioni.

Pensi che sia curioso che Berlusconi vada a parlare di candidature elettorali alla festa di un signor nessuno? Elitario! Berlusconi vince perchè sta con il popolo.

Ritieni che non sia opportuno consentire alla gente di crostificarsi nuove stanze intorno alla casa? Radical chic ambientalista!

Non c'è tema politico al quale questo spot non venga sistematicamente applicato, con tenacia e ripetitività straordinarie - un vero e proprio bombardamento.

Naturalmente chiamare "club" le sezioni - dopo averle, va detto, annientate - è stata una delle tante vaccate di cattivo gusto inventate da Veltroni, e sono davvero convinta che polverizzare il patrimonio di strutture della sinistra per accontentare le ubbie identitarie di quei quatto sfigati della Margherita sia stato un errore esiziale.

Ovviamente non è sensato risparmiare critiche, soprattutto se si desidera poter votare un partito di centro sinistra in grado di andare al governo. Il partito democratico, rinunciando a stare con i Socialisti Europei, mandando in vacca tutta l'eredità "strutturale" del Partito Comunista, si è votato all'autodistruzione pur di mostrarsi "mondo" di comunismo e poter finalmente abbracciare la DC.

Ma non era una trappola semplice, da cui uscire, perchè i "creativi" dell'altra parte avevano pronta nel repertorio l'altra mitraglia. Fai le sezioni? Sei comunista! Stai coi socialisti europei? Sei comunista. E parliamo di una mitragli a reti unificate.

Non è gente facile da combattere, questo oramai è assodato.

Quello che non capirò mai è cosa porti tanta gente di sinistra a fare propri e a divulgare proprio quegli slogan che - insieme alla "cornucopia berlusconiana", fatta di cemento selvaggio, bellone in parlamento e pistoleros - stanno rendendo invincibile l'idrovora.