martedì 30 ottobre 2007

quella sinistra dello scontro di civiltà

Un articolo interessante di Eugenio Mastroviti su Secondoprotocollo, a proposito del rapporto tra sinistra estrema inglese e diritti individuali: non riuscivo a spiegarmi come mai in Inghilterra fosse stata presa la decisione di estradare la lesbica iraniana senza alcun clamore.
Mastroviti risponde, oh, se risponde.
Due brevi considerazioni: l'area che va dai Comunisti Italiani alla variegata sinistra terzomondista e "antisistema" raccoglie consensi, in Europa: è tutt'altro che ininfluente - malgrado il vittimismo che la contraddistingue - e dove fa sentire il suo peso elettorale fa danno. La seconda: qualcuno mi spiega perché ci tengo tanto a convertire (fortunatamente con scarso successo) gli antidemocratici al voto? Saranno pubblicati anche gli insulti.

eruzioni

domenica 28 ottobre 2007

una domanda ispirata da "resto del mondo"

La scienza non produce la cappella sistina perché non ha la grammatica spirituale per farlo o perchè non ha una committenza sufficientemente ricca o sufficientemente motivata che glielo consenta?

(domanda ispirata dalla citazione di resto del mondo di Richard Feynman, nel post precedente)

venerdì 26 ottobre 2007

preferisco i vulcanologi

Il Krakatoa è un vulcano di quelli che quando si incazzano lo fanno sul serio.
Dopo l'eruzione del 1883, che fu sentita fino a 5000 chilometri di distanza, per mesi e mesi si susseguirono tramonti mai visti - e in tutto il mondo - che furono riprodotti da un pittore inglese, William Ashcroft (vorrei tanto vederli, ma in rete non li ho trovati) dovuti, si presume, al pulviscolo dell'aria che aveva avvolto praticamente tutto il globo.

Non stupisce che i vulcani - simbolo di potenza distruttrice e al tempo stesso creativa, tanto creativa da mutare i connotati del territorio facendo nascere nuove montagne e nuove fertili isole, legati al fuoco e alle viscere della terra fossero considerati delle divinità.

Una delle "ragioni" di chi è avverso alla scienza in favore della religione e del pensiero mitologico, è che il mondo - senza il mito "perde di fascino".

E' curiosa, come motivazione, trovo. Perché non dubito che vivere nel grembo amniotico del mito - grembo amniotico condiviso - sia un modo ad un tempo confortante, e straordinariamente vivido di essere al mondo. Un modo che ci consente di sentirci "integri", di vivere il nostro ambiente e chi con noi lo condivide e lo interpreta sotto la stessa lente come un tutt'uno, un continuum che ad un tempo ci ingloba, ma ci precede e ci sopravvive , che ci guida e ci vigila, sollevandoci da ogni responsabilità o comunque indicandoci una strada univoca.

Ma rimpiangere quel grembo è come rimpiangere l'infanzia perduta: quando ne usciamo è per sempre, e non c'è possibilità di ritorno: con la mia amica Maddalena, in quarta ginnasio, provammo a "giocare" a make believe come avremmo fatto spontaneamente non più di due anni prima. Fu un tentativo goffo e patetico, sostanzialmente triste, perchè fu subito evidente che non potevamo più: che quella forza straordinaria dell'infanzia era abbandonata, e per sempre.

Ecco, credo che il tentativo di "conservare" il fascino del mito attraverso una finzione sia sostanzialmente un'operazione necrofila.

lupo mannaro spaziale

filosofi a zena

Oggi Ipazia farà una rocambolesca conferenza qui, e io sono contenta per lei.

giovedì 25 ottobre 2007

lunedì 22 ottobre 2007

il signoraggio

Uriel, sul signoraggio.

Per leggerlo dovete copincollare questa URL: http://snipurl.com/1she2, (non posso linkarlo direttamente, perchè il tenutario del blog vi manderebbe in una spazzatura, il perché è ignoto e irrilevante.)

E' un post interessante, solo mi sembra discutibile questo:

"I "signoraggisti" sembrano fingere di credere che una moneta abbia il valore nominale solo perche' viene stampata con quel valore; fingono di ignorare che se la banca fallisse nel fornire quel servizio sorgerebbe immediatamente un mercato NERO della moneta , il cui cambio seguirebbe un valore diverso da quello nominale."
I "signoraggisti" che ho incontrato io sono abbastanza baluba da non fingere affatto. Ci credono davvero.

Qui Grillo "spiega" il signoraggio. Notare le scritte che compaiono sul video, sono emblematiche dell'approccio mentale di questa gente. Del tipo "se vuoi sapere qualcosa sul signoraggio, chiedi a google".

sanità rubizza

Ecco, vabbeh che il principio di seduzione mi sembra - per una umanità che deve diventare adulta - meno inquietante e più pacificamente contenibile del principio di autorità, ma che proprio sentissimo tutta questa necessità di investire i soldi nostri per vedere Roma letteralmente tappezzata dal faccione di questa infermiera rubizza, e questo per convincermi che la sanità è in buona salute, beh, è leggermente inquietante.

domenica 21 ottobre 2007

bonjour tristesse

James Watson, lo scienziato che nel 1953 scoprì insieme a Francis Crick la struttura della molecola del DNA, è stato ricoperto di sputazzi dell'intera comunità scientifica, Cavalli Sforza in prima linea, dopo aver dichiarato che l'Africa non ha speranza perché i negri sono meno intelligenti dei bianchi. [qui un bel post di Falecio]
Ora l'ultraottantenne, con la coda tra le gambe, dichiara di essere stato frainteso: mica voleva dire che i negri sono geneticamente inferiori, lui.
Peccato che gli sputazzi altrettanto unanimi della comunità scientifica diretti ad Ariel Toaff siano contati meno del due di picche per buona parte dell'opinione pubblica, e che il disinvolto studioso - al pari di Watson deciso ad avere il suo momento di gloria mediatica globale cavalcando lo scandalo nonché l'ondata collettiva di allergia alla correttezza politica - sia oggi considerato dai più
un eroico studioso vittima della censura.

venerdì 19 ottobre 2007

esterofilia malriposta

Ora. Non è che provi un gusto particolare a mettere alla gogna il pirla di turno, che poi in questo caso devo dire che fa pure una discreta simpatia.
No.
E' che proprio è lo specchio della mia coglionaggine, lui.
Perché io sono inguaribilmente, e stoltamente esterofila: vittima del luogo comune che vuole gli italiani più coglioni - e ignoranti - di chiunque altro. [hat tip: il gazzettino rosa]

giovedì 18 ottobre 2007

la vendetta di rachel barnacle

ovvero: ciò che rosalux pensa veramente:

mercoledì 17 ottobre 2007

martedì 16 ottobre 2007

web tales: Cloro e i misteri della Torah

Era una Bimba dura all'apparenza, ma pura nel cuore: aveva tanti aculei come di ferro in superficie, ma un nucleo di puro oro fuso, perle e diamanti brillante, rilucente, intoccato.

Un giorno, non si sa come, non si sa perchè, si trovò a varcare La Porta. Era, il mondo dietro la Porta, un mondo strano e periglioso, un mondo ambiguo e pieno di lusinghe: un mondo-natura, che si creava attorno a se' stesso come i rami di una pianta, senza muri ne' steccati. Un mondo tutto da scoprire, dove combattere, dove difendersi, dove essere se' stessi.

Ma per muoversi dentro questo mondo-natura, per guardarsi dai pericoli che lì si annidavano la Bimba aveva una bussola, che il Venerando Saggio le aveva un giorno regalato, reduce da una terribile sconfitta.

"Sappi, mia dolce, e pura, e combattiva Bimba" aveva detto il Saggio, "che ovunque tu sia, in questo mondo o in quello al di là di ogni Porta, dovrai guardarti dai Nemici. Essi sono menzogneri, ma come sanno Coloro i Quali Sanno, essi combattono per il Dominio del Mondo, per la sconfitta finale dei puri di cuore: non ti far dunque attrarre dalle loro lusinghe"

E al di là della Porta - nel mondo-natura dove tutto è insieme, e contemporaneamente, se solo lo sai cercare - la Bimba aveva finalmente incontrato i suoi Nemici, o meglio, la loro fallace Ombra.

Ma l'ombra venefica era viscida e piena di insidie, era un ombra manovrata da un golem, un ombra malefica e bugiarda assai più di quanto la dolce fanciulla pura - avvezza combattere fronte a fronte, con guerrieri forse malvagi ma sinceri - avesse mai pensato. L'ombra del nemico si presentava a lei - ma quel che è peggio al mondo intero, mondo fragile e credulone, privo della Bussola del Saggio - tramite menzogne e infingimenti.

Padri di famiglia, loro? Pacifici cittadini? La Bimba non ci aveva creduto, all'Ombra, per fortuna sua e di tutti i Popoli del Mondo, e aveva combattuto - ferma e inflessibile - la sua dura battaglia.

Finchè un giorno, qualcosa accadde al di Là della Porta, che cambiò per sempre il corso della battaglia.

Era, la Bimba , avvezza a frequentare, per combatterla, una Maga Cattiva, asservita ai Nemici, e lì - alfine - incontrò un Nemico Vero.

Un Nemico proprio come lei aveva immaginato, nelle sue pudiche fantasie di Bimba lucidando la sua spada: un nemico senza maschera ne' menzogna.

E il Nemico, che disprezzava i Popoli per la loro vile debolezza, ebbe per lei, solo per lei, per la Bimba, un attimo di stordimento. Quella debolezza che ci si può concedere tra Forti.

E così iniziò a renderla partecipe dei Segreti del Libro, quel libro Nascosto , il libro nessuno conosce, riempiendola di orrorifica e stuporosa angoscia.

Ma la legò a un segreto: lui, combattente senza paura delle schiere dell'oscurità, e lei, la Bimba fanciulla dal cuore di Diamante, pronta alla pugna per salvare i popoli del mondo.

Lui le avrebbe svelato i segreti, e lei non li avrebbe raccontati al mondo.

Continua [lo spero]

il cancro del diavolo e la cappella sistina

Al netto dell'analisi sociologica sulla "puttanificazione" della società, fenomeno che - come sostenevo in risposta ad un post di Salemelik - mi pare essere emblematico non tanto di un generico "occidente" (categoria piuttosto vasta e dunque poco pregnante) quanto piuttosto di una Italietta repressa e dunque ossessionata dal sesso, e al netto dell'horror vacui da mercificazione e vanità del tutto, quello che mi colpisce dello strale di Martinez su una vecchia pubblicità che riduce la citazione evangelica "Chi mi ama mi segua" alla stregua di uno slogan stampato su un culetto in pantaloncini è che fa notare quasi con stupore , oltre che con indignazione, che che la nostra società (e la legge che questa ha prodotto) difende la persona fisica - e in second'ordine i suoi beni - più delle sue idee, religiose o politiche che siano.
In realtà quella pubblicità è - appunto - vecchia, direi addirittura obsoleta.
Oggi sarebbe impensabile: la religiolatria è talmente diffusa da contagiare persino persone dichiaratamente atee come Giuliano Ferrara o - che mi risulti - lo stesso Miguel Martinez (ma - mi chiedo - voi atei devoti brucereste anche "Brian di Nazareth" dei Monty Pyton?) .
Sono in tanti oggi a considerare motivato, se non addirittura giusto, il puttanaio sollevato per la blasfemia delle vignette danesi, e in tanti ritengono che la risposta al fervore religioso di buona parte dell'Islam sia un pari fervore religioso, ma cristiano, oppure - ed è la stessa cosa - la conversione all'islam, nella sua versione più politica e intransigente. E' con rimpianto che si sottolinea su Kelebek l'inutilità della violenza come "giusta" risposta alla blasfemia.
Naturalmente la religiolatria include solo quelle fedi che si fondano su miti sufficientemente vecchi e soprattutto che siano sostenute da un apparato sufficientemente strutturato e potente.
Nessuno è pronto a proteggere con altrettanto zelo la fede nell'astrologia, nelle fate, o - Dio non voglia - in Babbo Natale, perfida invenzione della coca-cola e simbolo di mercimonio e truffe ai danni dell'infanzia.
Dawkings nel suo libro "L'illusione di Dio", ipotizza che la tendenza umana alla fede sia una sorta di sottoprodotto, di "scoria" di altre funzioni più utili: ad esempio la credulità infantile. Una specie di dna impazzito, che - come il cancro che affligge il Diavolo della Tasmania - ha come unico scopo la sopravvivenza di se', anche ai danni della vittima che infetta.
A vedere la convinzione con cui tanta parte del mondo sembra se non praticare, ammirare il sacrificio della carne per la sopravvivenza del il mito, viene il dubbio che il paragone non sia affatto così azzardato.

(Anche se invero occorre ammettere - se pur di malavoglia - che il cancro del Diavolo della Tasmania non risulta a tutt'oggi aver mai prodotto la Cappella Sistina, ne' - men che meno - alcunché di paragonabile come livello musicale e filosofico alle cantate di Bach)

domenica 14 ottobre 2007

un cadeau velenosetto

Come altre famiglie di giudii, i miei sono stati beneficiati , chissà perché, di un gentile cadeau della Mondadori, e me l'hanno passato senza manco leggerlo: "La Israel Lobby".
Con le mie frequentazioni dei bassifondi di internet c'ho il pelo, e posso ben fare da filtro a loro, che preferiscono al momento sollazzarsi con letture più gioiose e interessanti, avendo letto e visto cose cupe quanto basta.
Ora, sono appena all'introduzione, e se non sono ahimè particolarmente attrezzata dal punto di vista storico per controbattere sulle nozioni e sui fatti, non mi sfugge la assoluta pochezza logica dell'impianto a sostegno della tesi del libro, ovvero che a causa degli ebrei gli USA starebbero agendo - in politica estera - contro i loro stessi interessi.

Finora, due le evidenze a sostegno della vetusta tesi, i cui memi primigeni risalgono ai protocolli dei savi anziani di Sion, con buona pace della litania di excusatio non petite degli autori, come fa notare giustamente Luciano Tas nel suo articolo sopra linkato.

I democratici e i repubblicani avrebbero - a giudizio degli autori - pareri differenti in merito a tutte le questioni politiche tranne una: l'appoggio ad Israele: questo sarebbe a loro avviso un caso assolutamente unico nella storia degli Stati Uniti.

A parte la considerazione ovvia che dichiararsi a favore dell'esistenza dello stato di Israele - minacciata esplicitamente da tutti i suoi nemici - non implica affatto sposare un pensiero unico al riguardo del Medio Oriente, essendo Israele stessa tutt'altro che omologata su una unica linea politica. Sicuramente Clinton ha affrontato la questione israelo-palestinese con volontà politica del tutto diversa da quella operata da Bush: convengo però che schierarsi per la sopravvivenza dello stato di Israele implica fare una scelta di campo ed escludere coloro i quali sono irriducibilmente avversi allo Stato Ebraico.

Un caso unico, nella politica americana?

Ma certo, come è ben noto i democratici finanziavano a pioggia la Cuba di Fidel Castro, e i repubblicani hanno rapporti preferenziali con la Corea del Nord. Giammai si eran visti repubblicani e democratici schierati su posizioni analoghe, in politica internazionale.

Altra prova scientifica sarebbe la guerra in Iraq.

Siccome la si sta perdendo, e dunque è andata contro gli interessi americani, ne consegue logicamente che qualcuno ha manovrato per fare andare male le cose: l'America non può sbagliare.
Naturalmente se la guerra in Iraq fosse stata vinta in tempi rapidi, e si fosse instaurato un governo amico favorevole a fare buoni affari con gli yankee - come da tradizione americana a prescindere dalla famigerata lobby - l'America avrebbe fatto certamente i suoi, di interessi, e questo libro non sarebbe mai stato scritto. Si può pensare che gli americani volessero vincerla quella guerra: ma gli israeliani no?

Paradossalmente, gli stessi autori nuotano nella loro contraddizione con una improntitudine quasi ammirevole. Prima sentenziano che la convergenza di interessi tra gli israeliani e gli americani ha cessato di esistere con la fine della guerra fredda, e poi - dopo avere sostenuto la proposizione illogica secondo la quale se il pantano Iraqueno è stato ferale per gli americani, la colpa è della lobby pro-israele - ripetono infinite volte che quella guerra lungi dall'aver giovato a Israele l'ha anzi danneggiata.

A casa mia la scelta di invadere l'Iraq si chiama tragico errore politico, oscena mancanza di lungimiranza, esemplare vaccata: ricordo che l'epilogo di quella guerra era stato previsto assai prima che la guerra iniziasse, da analisti politici colpevolmente e stoltamente ignorati dalla amministrazione neo-con.
Secondo Mearsheimer e Waltz, invece, è evidente ingerenza di uno stato straniero.

Una domanda sorge spontanea a questo punto: Da quale lobby erano manovrati, gli americani, in Viet Nam?

voto, e tiro a sorte

Da parole valigia:

Io vado a votare, domani, per dare un truciolo di chance in più a questa improbabile possibilità, oltre che per evitare che il PD (che nascerà comunque) non nasca già delegittimato.

Quoto, alla lettera.
Anch'io domani vado a votare, e non so ancora per chi. Probabilmente tirerò a sorte.

martedì 9 ottobre 2007

sfida all'okay, cocca

Una sfida all'ultimo sangue tra una bimba di nove anni e una trentenne, davanti a un distributore di bibite in palestra.
E con questo post l' Edipeo Enciclopedico si aggiudica - meritatamente - l'unico commento del mitico, nonché laconico, nonché programmaticamente perfido Marco D'itri che io abbia mai visto nella bloggosfera.

lunedì 8 ottobre 2007

stategie

Non so a voi, ma a me il piano stategico mi fa pensare un po' ad un vecchietto zoppo che s'avanza brandendo minaccioso una mazza, o chessò, alla Gloriosa Macchina da Guerra di Occhetto....

domenica 7 ottobre 2007

peccaminose eppure ovvie considerazioni

Da quando il sindaco di Firenze ha deciso di rimpolpar le casse con le punizioni esemplari ai pulivetro, l'è tutto un discutere nella bloggosfera, gnustruppi e fuori (che poi che differenza ci sarà mai tra VL e RL che a me mi pare sempre la stessa pappa fritta e rifritta qualcuno ancora me lo deve spiegare) insomma, l'è tutto un discutere intorno al tema della linea dura e la linea morbida, dove da una parte ci sono i difensori ad oltranza dell'immigrato, e 'sti cazzi se la vecchietta viene vessata al semaforo in cambio di una rinzozzata de schiuma ar tergicristo, e dall'altra i paladini della brava génte, che tornino a casa loro, vadano a lavoraaare e yawn.
Insomma, so bene che la banalità che testè andrò a snocciolare verrà presa come una infame boutade similprotestante da sinistra - che è la carità il valore principe de noantri - valore mediterraneo e cattolico e dunque autoctono e dunque sano, mentre il lavoro è roba foresta e anglosassone - e so bene che altresì verrà preso come un ignobile tentativo di far radicare lo straniero nel suolo patrio, nel farlo proliferare a discapito della nostra goggidentità e guai a chi ce la tocca.
Ma mi spiegate, qualcuno mi spiega, perchè - contestualmente alle supermulte - il comune non ha organizzato una dislocazione dall'inutile attività di pulivetro all'utile attività di facchini alle stazioni ferroviarie, o di lavatori di macchina davanti ai supermarket, o di facchini sempre ai supermarket, che vacca si trova un cristo che ti dà una mano quando ne hai bisogno?
Dico, ma una banalità simile è proprio peccaminosa a tutto tondo? E perchè? Qualcuno me lo spiega?

sabato 6 ottobre 2007

1 milione di prodi

Quando sono andata al gay pride, a Roma, ho incontrato un amico di un amico che vedendomi lì sì è illuminato.
"Grazie!" mi ha detto commosso "è importante sentire la solidarietà della società civile" .

Ho provato timidamente a dirgli che non era lui, a dovere ringraziare me, ma casomai io lui. Poco tempo prima a Campo de' Fiori avevamo manifestato, un manipolo di attempati ex compagni, non più di un centinaio, per la laicità dello stato.

Una tristezza.

Non penso che gli omosessuali siano peggiori o migliori degli eterosessuali. La condizione umana degli omosessuali, però, e il loro numero cospicuo, li mette in prima linea su una battaglia che è di tutti: degli ebrei, dei musulmani, degli sterili, degli atei, dei professori di scienze: di tutti coloro i quali - per diversi motivi - vengono vessati quotidianamente dalla arroganza della superstizione e del pregiudizio.
Una condizione che può essere ovviamente vissuta con sofferenza e nascosta, che può essere taciuta o semplicemente omessa dalla propria biografia, ma che quando viene riconosciuta e vissuta come un fatto pubblico, è una benedizione per tutti.

Chi partecipava al gay pride - che lo volesse o meno - era in piazza non solo per i diritti dei gay, ma per tutti quelli che ritengono che le leggi dello stato non possano e non debbano essere orientate dal clero, da antichi libri, dalla superstizione. Che le leggi dello stato debbano scaturire dalla dialettica tra le componenti della società e non da un atto di fede fondato su una verità "a priori".

Comunque Cadavrexquis qui risponde a Palmiro: omettere l'eterosessualità dalla propria biografia pubblica è impensabile, ridicolo e impossibile: omettere l'omosessualità dovrebbe essere a rigor di logica altrettanto assurdo, ma viene costantemente fatto. E significa rendere questa condizione alla stregua di una "cisti" isolare una parte fondamentale del proprio essere da tutto il resto della propria personalità.

martedì 2 ottobre 2007

outing italico

Aggiornamento:
Qua la prima puntata di
"Web Tales: Cloro e i Misteri della Torah"

L'outing delle star, atto di senso assai più politico che cronachistico, in Italia è purtroppo evento assai raro. Capezzone, capo di un partito che da sempre millanta l'esclusiva delle lotte per i diritti civili, ci informa che la sua donna ideale è la Marcuzzi, ma alla domanda se ha avuto rapporti omosessuali ci fa sapere che - invece - sono "affari suoi". [hat tip: cadavrexquis]