domenica 25 ottobre 2009

zoologia e politica

Massì, guardiamo il bicchiere mezzo pieno!In fondo solo pochi mesi fa tre candidati così sarebbero stati un sogno bagnato. [cit]
Purchè naturalmente non abbiano l'abitudine di farsi ingroppare dalle giraffe del giardino zoologico, che-dio-ce-la-mandi-buona.

varie ed eventuali riguardo alla miserrima attualità

Due parole per dire che no, non è affatto la stessa cosa.
Ricattabile, sì, e ricattato. Ma ha pagato di tasca sua e non con candidature a destra e a manca, o vi risultano candidati trans amici di Marrazzo in regione? E quanti family day ha organizzato?
E con questo avremmo già detto l'essenziale e chiuso qualsiasi altra faccenda, dal punto di vista politico, se non fosse che Marrazzo si è autosospeso, B. ha mentito, negato l'evidenza, e ha fatto partire i mastini mediatici al contrattacco ed è ancora lì.
Non è la stessa cosa nemmeno per il cazzo.
Poi, un piccolo pensiero - non politico, eh - sulla compulsività maschile (no, non dico tutti, ma dico molti e spesso) riguardo al sesso ci sta pure, che se hai responsabilità di quel tipo, sei un personaggio pubblico, e hai quegli stipendi potresti pure sforzarti un po' è tenere chiusa la patta [semicit]. Vabbuò, vado a votare Franceschini, che in sintesi non ho voglia di votare chi è sostenuto da D'Alema e pensa che Bassolino sia una buona cosa, ne' ho voglia di votare qualcuno che non ha alcuna possibilità di vincere, quindi vada per il un-po'-fuffoso Franceschini. Con quanto entusiasmo lo lascio immaginare ai miei quattro lettori.

mercoledì 21 ottobre 2009

la destra del fare (pietà)

La destra - dicono - ha le idee chiare, diversamente dalla sinistra non litiga e fa.
Certo, colpisce qualche piccola incrinatura, tipo - chessò - che Brunetta è favorevole al mercato superflessibile e Tremonti invece vuole tornare al posto fisso, ma che volete: son questioncelle di second'ordine e sul burqua son tutti d'accordo.

Che poi trovo buffa l'idea di definire "valore" il posto fisso. Chiaro che è un valore, anche 100.000 euro in banca sono un valore, e da tenere ben stretto. Se ce li hai.
Ma se per "valore" si intende virtù sociale, etica, politica, beh può essere un valore il non lasciare nessuno senza tetto o con la fame, il dare a tutti il diritto di studio, non "il posto fisso" e qualsiasi politico degno di quel nome dovrebbe porsi il problema di trovare delle strade per realizzarli, quei valori lì, e non di dare una ricetta precotta e per di più scaduta.

In anni dorati, in cui circolavano soldi e c'era lavoro e le pensioni non erano in crisi, in Italia si è usato il lavoro fisso al posto dello stato sociale: c'erano i disoccupati? Si creavano una serie di posti di lavoro statali fittizi e il problema era risolto. Per il resto il mercato tirava, non c'era ancora la concorrenza della Cina e simili, ed era tollerabile - in quella situazione florida e felice, una certa scarsa mobilità del mercato del lavoro. Ti prendevi gente a lavorare, il mercato tendeva a crescere e ti tenevi chi avevi. Al più se ti era piombato tra capo e collo il classico assenteista fancazzista mugugnavi un po', ma poi ti consolavi per il semplice motivo che erano gli anni sessanta.

In realtà quando Tremonti annuncia roboante che "il lavoro fisso è un valore", dice - tanto per cambiare - uno slogan vuoto, vacuo e inutile blabla. Tornare al lavoro fisso come era inteso qui un tempo implicherebbe tornare agli anni sessanta, e giuro che se Tremonti ci riuscisse lo voterei anch'io.

Quella pacchia è finita perchè è finita: perchè la concorrenza c'è, perchè c'è la crisi energetica, perchè ora c'è pure la crisi finanziaria: il problema casomai è che finito quel mercato al suo posto sono stati creati una serie di contratti di lavoro che non solo non sono "fissi" ma sono pagati molto al di sotto di quello che serve per sopravvivere, oltre che a inibire qualsiasi possibilità di crescita lavorativa all'interno di una azienda, e inoltre non sono state create "reti" per sostenere chi da quel mercato resta fuori.

Come mai questi uomini d'azione destri e virili s'azzuffano tra liberisti e statalisti e non mettono mano ai contratti di lavoro, che così come sono fanno schifo?

martedì 20 ottobre 2009

cadono le inibizioni

Eravamo convinti che la sostanziale mancanza di ideologia potesse essere una tutela, una protezione. In fondo questa destra, così poco articolata e così molto coincidente con una persona sola, aveva come sola ragione sociale la sua, quella di salvare l'azienda e le palle dai guai giudiziari, eccetera. Siamo stati cresciuti, noi che abbiamo fatto in tempo a smettere di essere comunisti prima che diventasse di gran moda, nella convinzione che l'ideologia fosse sostanza mefitica - ma sostanza. Ma l'ideologia molto spesso è un semplice cappotto, la vestina bella della domenica. Non è che puoi convincere una svaria di milioni a votarti perchè hai delle gatte da pelare, e la vestina ti torna buona.
E così si annusano gli umori, e si cavalca questo e quello. Ci sono gli attentati? Il pericolo terrorista si annida sotto ogni barba, sotto ogni palandrana. Fino a dieci anni fa, questa scena

http://www.youtube.com/watch?v=qJhjQcwum2A&feature=player_embedded

non sarebbe stata pensabile. C'è chi la chiama "correttezza politica", ma insultare uno perchè ha la barba o il vestito lungo (o - se è per questo - gli ormai celebri calzini turchesi) non sarebbe stato semplicemente pensabile. Non fa bello. Le persone non si insultano per come vanno vestiti perchè non fa bello, e quanto bastava.

ma l'odio antislamico, che gli islamici son tutti terroristi, non è certo sufficiente ad inibire altri odi, se vogliamo antitetici, tipo quello per gli omosessuali, che il fondamentalismo vuole morti. Sempre dieci anni fa, nessuno avrebbe osato dire ad un omosessuale che aveva l'"orgoglio del deretano". Perchè non faceva bello, non era educato, perchè - semplicemente - non si fa.

http://www.youtube.com/watch?v=4-zdl7aTcO0&feature=player_embedded

Cadono inibizioni.
Qualche giorno fa, su IPI, un po' come boutade sostenevo che sarebbe stata molto comoda, la teoria del complotto giudo-pluto-pippo-paperinico a giustificare l'ensamble di debenedetti - stampa internazionale - fini-con-la-kippà.
E' fantapolitica, senz'altro, ma da lì a pochi giorni la Magli ti va a dire sul giornale che il pericolo negro e il pericolo mussulmano e tutte le religioni del libro aniconiche prima o poi prenderanno a martellate michelangelo e sarcazzo cos'altro, perchè l' America vuole la gobalizzazione (mondializzazione, si chiamava un tempo) e il melting pot.

Io, quando leggo "America" in quel contesto lì, leggo "ebrei". E infatti oggi mi hanno ricordato che in un altro articoletto in rete dell'antropologa - quello della crisi economica orchestrata dagli ebrei - dice:

"Certo che è stata l'America, ma dire "America" significa dire "Ebrei".

Certo, poi nello stesso giornale magari si pubblica con slancio un articolo di Giorgio Israel contro gli evoluzionisti, che il cappottino si cambia a seconda del clima.

Ma insomma cadono le inibizioni, si liberano forze. C'è chi brinda alla nuova libertà e c'è chi molto meno.

domenica 18 ottobre 2009

la difesa della razza

L'America vuole uccidere i popoli mescolando le razze.
Interlandi su La difesa della Razza? No. Magli, su "il Giornale".

martedì 13 ottobre 2009

è gratis, costa caro e non mi serve: cos'è?

Ho sempre guardato gli allettamenti della TIM a usufruire di non si sa quale rutilante gratuità a nove euro al mese con grande sospetto, ma una volta ci sono cascata e mi sono presa - chissà perchè - la magnifica offerta/promozione TIM casa zero.
Una volta accortami - dopo mesi - che il servizio era per me singolarmente inutile e pertanto caro, chiamo per disattivare il servizio e la tipa del 119 mi dice che non è più attivo da un pezzo.
Le credo (come i bambini che pensano che se lo dice la TV è vero) e passa altro tempo. Qualche giorno fa chiamo la TIM per sapere quanto credito ho e scopro che era disattivato il servizio, e come no, corcazzo!
Chiamo il 119, protesto, lo faccio disattivare.
Oggi mi sorge un sospetto: e se mi avessero coglionato di nuovo? Riprovo a chiamare e scopro che tra le mie promozioni attive c'era - fino al 10 novembre - TIM casa zero.
Chiamo 119 e spiego alla nuova tipa la mia situazione.
"Ci penso io" fa lei, e inizia a smanettere per disattivarla. Passano una decina di minuti buoni, ma niente, non riesce. Dopo un po' sconsolata mi fa: "ho provato a disattivarla, e mi appare una scritta. Sa cosa dice? Chiamare il 119"
Abbiamo riso molto, insieme, con sodale amarezza. Lei ha preso un appunto assicurandomi che mi richiamerà, e il mio Tim casa zero è ancora lì.

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sabato 10 ottobre 2009

morto un papa...

Mi ha accompagnato fedele per anni, lui: era capace di sostenermi nei momenti di bisogno, sul lavoro, nelle risse in postacci malfamati così come nei salotti radical-chic, ma all'occorrenza sapeva darmi torto, e quando questo accadeva con lui non discutevo mai.
Quando Giovanni Fontana ha comunicato la tragica notizia della sua morte ho sentito un tuffo al cuore. Ma tutto finisce, tutto passa, tutto si rimpiazza, e ora ne ho trovato un altro.

Al momento, devo dire, mi pare che abbia prestazioni addirittura superiori: non so quanto sia profondo, ma è sicuramente più organizzato (il De Mauro, assurdamente, ti metteva ogni significato di un lemma in una pagina distinta, allungando senza alcun motivo il tempo della ricerca).

sabato 3 ottobre 2009

alle tre a piazza del Popolo

A proposito degli argomenti della destra, riguardo alla libertà di stampa:

Il fatto stesso che si critichi Santoro (che a me non piace niente, ma qui non ha nessuna importanza) perchè "è di parte" è una assurdità che presuppone un pensiero totalitario, ovvero che esista la verità e la verità sia "neutrale".
L'informazione non può e non deve essere neutrale: deve essere plurale, il più plurale possibile, e non avere pretese di neutralità.

Dicono, poi, che in Italia c'è la libertà di stampa.

Qui è molto buffo, perché è evidente che il parametro usato sono le dittature sudamericane, il fascismo, il comunismo reale. Ovviamente se il paragone è quello l'Italia brilla per democrazia, ma se si confronta - correttamente - il nostro paese con gli altri stati democratici la fallacia dell'argomento si fa evidente: in nessuna democrazia occidentale c'è una simile concentrazione di potere sui media e in particolare sulle emittenti televisive.

Ma - dicono - Berlusconi è democratico e fa trasmissioni di sinistra.
A parte che non è vero - una ad una - ha fatto fuori tutte le voci critiche mantenendo solo le più svaccate e meno intelligenti, ma la fallacia logica qui è macroscopica: a nessuno verrebbe in mente di consentire l'omicidio ai miti perchè "tanto non ucciderebbero mai".

E poi - di nuovo - non è questione di misurino: un abile manipolatore mette in un dibattito due iene della sua parte e due imbelli dall'altra: ecco che formalmente la trasmissione è ineccepibile ma il risultato è uno sbilanciamento grave. Chi è abituato a manipolare il consenso non ha bisogno di essere spudorato: la destra fa campagna elettorale sulla sicurezza e improvvisamente le notizie di nera, con particolare riferimento ad azioni illegali degli extracomunitari, aprono tutti i telegiornali. Formalmente si tratta di legittime scelte editoriali, indiscutibili. Nella sostanza è campagna elettorale efficacissima, e (ovviamente) di parte.

Il punto è che l'unica tutela che garantisca una reale parità è il pluralismo: non c'è "par condicio" o regoletta interna che possa garantire una informazione realmente democratica - a parte il creare e coltivare la pluralità.

Io oggi alle tre e mezza sono a piazza del Popolo.