venerdì 29 febbraio 2008

solkatten

sionismi

Un post che condivido, del mio amico MMAX.

La pretesa politica che Israele sia "il bastione armato dell'occidente" o che debba essere "una simpatica repubblica paciosa che si fa impiombare" sono delle attribuzioni che non gli competono e che ledono il principio di autodeterminazione del popolo ebraico.
In buona sostanza Israele è un Diritto non un Primato carico di significati terzi , significati che non gli appartengono.

mercoledì 27 febbraio 2008

panzane a gogò

Se sei un antimperialista, vuoi fare un quadro del mondo e ti tocca - come ragione sociale - il compito di appiattire qualsiasi dinamica complessa nei due unici poli di di "imperialismo" e "resistenze", ti ritrovi con l'imbarazzante compito di dover convincere il mondo che l'Iran sia un modello di pluralismo, le battaglie per i diritti civili una maschera dell'imperialismo yanqui, e gli appetiti imperialisti di un dittatore sanguinario una giusta rivendicazione post coloniale.
Il passo che segue - dove si accenna di volata al tentativo di Saddam di ottenere l'egemonia sul petrolio mediorientale, e fanculo al Kuwait - è uno dei più spassosi capolavori di ipocrisia che mi sia mai capitato di incontrare nella vita:

Nel caso del Medio Oriente c’è un elemento in più a favore dell’imperialismo. Si tratta delle cosiddette “frontiere maledette”, in larga misura lascito del colonialismo occidentale. Se uno stato dell’area ne chiede il superamento in virtù della loro assurdità storica (è il caso dell’iniziativa – peraltro politicamente improvvida – di Saddam Hussein nel 1990 nei confronti del Kuwait) questo diventa un casus belli che ne giustifica l’aggressione.

venerdì 22 febbraio 2008

parole e golfini d'angora in soffitta

Mi divertono le mode linguistiche. Tipo che un bel giorno, per ragioni a me ignote, "piuttosto che" è diventato sinonimo di "eccetera", come racconta Massimo Manca in questo suo post.
Il nuovo uso si è diffuso con voluttà: si sentiva che quell'accezione faceva sentire l'utente particolarmente a la page, e la vecchia accezione in breve tempo è stata relegata nella soffitta delle locuzioni in disuso, come robaccia scamuffa: pronta per essere riesumata, come la maxigonna o i golfini d'angora.

E infatti succede anche di questo: è la terza volta in una settimana che sento usare "avere contezza", locuzione che fino a due settimane fa era del tutto in disuso.
A tutt'oggi, su google ci sono 3800 occorrenze e 79 su google gruppi e in questo post si monitorerà l'infezione memetica.

rehab

Oh, a me sta scafaciona mi piace un sacco, e nel pezzo ci ritrovo un po' di "don't pass me by" dei Beatles.

mercoledì 20 febbraio 2008

moderne derive e i sistemi del bel tempo che fu

Psalvus, in un commento al mio post di indagine sulle motivazioni di Ferrara (oggetto misterioso e dunque interessante - anche se fortunatamente non molto rilevante sotto il profilo politico) parla di oggettiva "deriva eugenetica".
A mio avviso non esiste proprio nessuna "deriva eugenetica".
L'eugenetica era una pseudoscienza che si proponeva di migliorare la specie umana (o - peggio - la razza). Aveva proprio un obiettivo di tipo "sociale". Nulla, ma proprio nulla, collega le odierne diagnosi prenatali ad una ideologia sociale, o a ideologie di alcun tipo, quindi non esiste nulla che assomigli neppure un po' a questa deriva di cui tanto si starnazza.
Semplicemente si tratta di prevenire - in maniera sempre più precoce e indolore - disgrazie che ben prima della formulazione della pseudoscienza di cui sopra, e in tempi un po' più rustici sotto il profilo etico, portavano -ad esempio- a sistemi (a dir poco discutibili ma non ideologici) come la Rupe Tarpea: oggi un bambino down è accolto dalla società un po' meglio - mi pare - di come non lo fosse nel paleolitico, nell'Egitto dei faraoni o nel medioevo, e ha sicuramente aspettative e qualità di vita infinitamente migliori di quante non ne avesse anche solo quarant'anni fa.

Un bambino, però, non una morula: se gli integralisti cattolici o gli atei devoti non riescono a vedere la differenza fra un bambino e una morula (e starnazzano all'eugenetica invece di battersi contro le barriere architettoniche) mi pare che sia un problema davvero tutto quanto loro: le persone che hanno un'anima e un cuore la differenza tra un bimbo e una morula la sanno vedere.

(Ah, Psalvus, se non vedi il post, rimandalo. Ripeto, io non modero i contenuti.)

martedì 19 febbraio 2008

dialogo tra salvatore musumeci e pol pot

Dialogo surreale socio-filosofico tra Salvatore Musumeci (cioè Cochin, cioè io) e Pol Pot (cioè MMAX), intorno alla menzogna femminile nel sesso, alla perfezione e alla perfettibilità dell'essere umano.
La veterofemminista è lui, sia ben chiaro.

Cochin (01:56 PM) :
tu fai una apologia della sincerità, a me interessa una tendenza alla sincerità, non un patto eterno con l'inferno per i trasgressori

MMAX (01:57 PM) :
io credo sinceramente che tu abbia abdicato ad una possibilita' ..e che ti appoggi a questa negazione .
Non è un problema di linguaggi..perchè il punto preciso è "fingere o non fingere" e le culture e modalita' relazionale che ruotano attorno a questo.
MMAX (01:57 PM) :
ma quale inferno...ma c'e' un problema se questa trasparenza viene meno..

Cochin (01:57 PM) :
no, non ho abdicato a un cazzo NON CREDO alla perfezione degli esseri umani, punto e diffido di chi ci crede
Cochin (01:58 PM) :
ti confesso che questo tuo fervore mi inquieta
Cochin (01:58 PM) :
l'idea di fare di una materia come il sesso un terreno di disquisizioni ideologiche, e dichiarazioni burocratiche, mi spaventa
Cochin (01:59 PM) :
perchè tra un uomo e una donna c'è anche un territorio più oscuro, più incerto, in cui occorre poter stare senza terrore
Cochin (01:59 PM) :
che non vuoi dire torbidume ovunque, vuoi dire una zona meno certamente visibile

MMAX (02:00 PM) :
alla perfettibilita'..al dialogo..cazzo in una relazione di anni? in un ambito circoscritto? Scusa ma questo tuo generalizzare forzato lo trovo non corretto.
Sono stato molto chiaro..con i massimi sistemi mi ci pulisco il culo..si ' l'Uomo non è perfetto,,sono d'accordo..ma tu neghi il miglioramento possibile nel grado zero del pregiudizio possibile..ovvero l'amore.
E' sinceramente terribile

Cochin (02:00 PM) :
no

MMAX (02:00 PM) :
vuol dire meno visibile se uno ha dei problemi dati da una cultura
MMAX (02:00 PM) :
si

Cochin (02:00 PM) :
non nego il miglioramento. Nego la perfezione come nego la verità
Cochin (02:00 PM) :
e non penso che la menzogna sia niente di culturale
Cochin (02:00 PM) :
inoltre ci metti una rabbia in questo discorso che mi spaventa

MMAX (02:01 PM) :
allora di questo parlo..in un letto lavorare per la trasparenza e la leggerezza è migliorare

Cochin (02:01 PM) :
mi pare di discutere con bin laden

MMAX (02:01 PM) :
no la rabbia ce la metto perchè mi sembra di parlare con un maschio intervistato da pasolini nel 66

Cochin (02:01 PM) :
cazzate
Cochin (02:01 PM) :
davvero sai?
Cochin (02:01 PM) :
pol pot
Cochin (02:01 PM) :
ecco chi mi ricordi
Cochin (02:02 PM) :
uno che porta nelle braghe dei calzoni il libretto di mao

MMAX (02:02 PM) :
salvatore musumeci agricoltore siciliano di 60anni "La fimmina paradiso della minGhia deve essere"

orientamenti e vocazioni

Scopro con Google Analytics che il mio post "Suore Nude", oltre ad avere un successo strepitoso (è in assoluto il primo con cui vengo trovata, e infatti ho raggiunto la vetta di google per quelle parole chiave) genera un bounce rate decisamente più basso di "intervista a primo Levi", l'altro great hit del mio blog.
In altri termini, i pornazzari che cercano immagini di suore nude e mi raggiungono, sembrano essere più interessati al resto del mio blog di chi cerca notizie su Primo Levi, il che getta una luce interessante sulla ghianda vocazionale di questo spazio, i suoi futuri orientamenti e il sul suo destino.
Per intanto:

Nei commenti a questo post è attualmente in corso un interessante e acceso dibattito sul rapporto tra obesità e posizione alla pecorina.

venerdì 15 febbraio 2008

il perfido pupino prolife

Io forse sono tonta, ma ci ho messo un po' a capirlo.
La ragione sociale del partito di Ferrara è quella di spezzare il Partito Democratico.
L'arma clericale è stata fin dall'inizio quella principale della destra: i PACS, la fecondazione assistita, e l'ala maggioritaria del neonato Partito Democratico ha rinunciato senza troppo dolore a battersi far valere quei diritti, di pochi e quindi "non interessanti"un po' come le malattie rare per le case farmacologiche. Le coppie omosessuali e quelle sterili son pur sempre una minoranza, andassero a farsi fecondare in Svizzera che ormai abbiamo l'Europa e non rompessero i coglioni.
Questa linea - molto cinica ma probabilmente indispensabile alla loro sopravvivenza - aveva fatto sì che la destra avesse poco margine per impostare la campagna elettorale sul tormentone etico. Dopotutto la 194 era talmente intoccabile da non poter essere toccata neppure dai partiti cattolici e di destra, senza un serio rischio di perdere molti, molti voti.
Ed ecco che dal ventre immenso del cinico e ributtante giornalista neonasce il perfido pupino prolife, che non ha come ragione sociale ne' la vittoria elettorale ne' aborto, ma l'uccisione in culla del neonato pupone democratico.
Per questo questa petizione che mi è arrivata stamattina in mail mi lascia perplessa.
Questo blog è favorevole senza alcuna esitazione non solo alla 194, ma alle unioni civili, alla fecondazione assistita e alla RSU 486, ma nel contempo ritiene che si debba evitare in ogni modo di impostare la campagna elettorale prossima ventura sui temi etici, come invece vogliono strumentalmente le destre e il Vaticano per mezzo dell'osceno cabarettista teocon.

mercoledì 13 febbraio 2008

ma Ferrara a sua moglie

...dico a lei, a letto, la sera. Non so. Ma che cosa le dice, tipo: "haahahahahaha c'è caduto faccia di velluto" pensando a Casini, si scola mezza boccia di gin la mette a pecora e la tromba, oppure veramente tra di loro si raccontano che insomma, che c'è lo scontro di civiltà, che bisogna davvero contrapporre idee forti per fermare l'avanzata dei mori? Che cosa?
La domanda è: per mentire con efficacia agli altri, fino a che punto si può essere sinceri con se' stessi e con i propri cari più prossimi?

Cosa si dicono in privato, a letto, Ferrara e sua moglie?

bilance fasciste

E sul web fioriscono paragoni su paragoni, tutta una corsa ad ogni possibile manifestazione di intolleranza (e ce ne sono, oh, se ce ne sono) per per rendere bene evidente che l'attività di pubblicare liste di ebrei a scopo di denigrazione è attività ludica e di poco conto e soprattutto - che sia ben chiaro - isolata. Il vero razzismo è sempre altrove.

MMAX descrive la faccenda in modo molto efficace.

Fascisti che altri fascisti stanno usando per coprire la montagna di merda antisemita..

martedì 12 febbraio 2008

il prencipe Romano e la fazion di Ceppaloni

Ebbene sì, i blog possono produrre capolavori.

lunedì 11 febbraio 2008

hai mai letto kundèra?

la notte dei cristalli viene per tutti

Il nostro futuro Presidente del Consiglio è un razzista conclamato, ma - evidentemente - per gli antisionisti e i combattenti antimperialisti (quelli - per intenderci - che non si sono sporcati e mai si sporcheranno le mani a votare per impedire al succitato razzista di diventare Presidente del consiglio: ah, il voto, questo costume ovvibilmente plebeo) la colpa, la connivenza...yessir, è degli ebrei.
Ora, vivendo questi tempi amari, respirandone il clima a pieni polmoni, si vedono e si sentono tante belle cosette.
Pestaggi di zingari, svastiche contro gli scrittori ebrei, neri o arabi accusati di delitti che non hanno commesso, omosessualità usata come insulto in parlamento, le profanazioni di tombe, suicidi di ragazzini gay, liste di proscrizione, cattolici integralisti antisemiti che diventano maitre a penser: Un incubo, e se la rete è - come credo - uno specchio riflesso dell'ondata di intolleranza che viene cavalcata strumentalmente da politici, sappiamo tutti (anche se qualcuno purtroppo fa colpevolmente finta di non vederlo) che la lista di proscrizione del demente non è che uno sputo in un oceano di odio, insulti, di pregiudizi e di violenza: il settanta per cento del nostro mondo è convinta che gli zingari rapiscano i bambini e un altro settanta per cento è convinto che gli ebrei li lascino crepare sulle torri in fiamme. (ovviamente i due insiemi si incrociano)
Caro Martinez, sappi che l'unica, la sola voce che ho sentito parlare contro l'odio antizingaro, è stata ieri in radio ed era la voce di Michele Sarfatti, un ebreo: una persona a differenza di te e correttamente associava i diversi razzismi in un unico fenomeno, piuttosto che denunciarne uno solo promuovendone strumentalmente un altro, per infiammare le menti con nuovo odio.
Non è una operazione innocente, quella di fare distinguo tra razzismi, quella di far finta che siano fenomeni diversi, usando l'artificio retorico - d'effetto, intendiamoci, ma vile - del paragone: non è innocente perché quando il clima si fa così brutto la notte dei cristalli arriva davvero, e ce n'è per tutti: zingari, ebrei, mussulmani, immigrati, neri, omosessuali e a sguazzare nell'intolleranza e nell'odio come fai tu ci si sporca le mani. Molto di più che a votare.

intercettazioni

Una conversazione ICQ tra due noti antisionisti, intercettata da MMAX.

domenica 10 febbraio 2008

una modesta proposta

In merito al recupero ratzingeriano della preghiera per la conversione degli ebrei che ha destato vive preoccupazioni sul futuro delle relazioni ebraico-cristiane, in una riunione familiare è emersa la seguente proposta per il Santo Padre: noi ebrei ci facciamo battezzare in massa, però in cambio tutti i cattolici dovranno farsi circoncidere.

venerdì 8 febbraio 2008

socrate show

Su Ipazia, un avvincente plot filosofico a puntate.

giovedì 7 febbraio 2008

il tempo del viaggio

C'è uno strano rapporto - inversamente proporzionale - nella percezione del tempo, almeno per me. Se è tempo denso di eventi e di emozioni, corre veloce mentre lo vivi ma rallenta sui lassi temporali più estesi: acquista profondità. Al contrario, una giornata di routine sembra infinita, dieci anni di routine passano in un fiato. Forse la percezione del tempo è così diversa, soprattutto nell'infanzia ma anche nell'adolescenza, proprio perché ogni giornata è - indipendentemente dagli eventi - densa. Di conoscenza, di novità, di paura, di concentrazione, di felicità e di traumi.
E così, il tempo del viaggio, del viaggio lungo e lontano, diventa una specie di bolla in cui le regole del tempo normale e adulto, il tempo di routine, scompaiono e si ritorna alla percezione infantile. Più o meno così:
creando una buffa distorsione: quando si torna e si rientra al tempo di routine, ciò che è accaduto prima del viaggio...sembra assai più vicino di quello che è accaduto durante.
Questo è solo perché avevo voglia di dire che sono contenta di avere condiviso il tempo esteso e intenso di imprevisti, gioie e difficoltà di un lungo viaggio con un certo ragazzotto che oggi compie giusto diciassette anni, e che presto - come natura vuole - prenderà il volo e i lunghi viaggi se li farà da se'.

nel nome della letteratura

L'appello di Nazione Indiana di solidarietà agli organizzatori della Fiera del Libro.

"In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale amministrazione israeliana, possono tranquillamente, diremmo perfino banalmente!, coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele."

mercoledì 6 febbraio 2008

escher e il demone israello

E così alla Fiera del Libro sarà ospite nientepopodimeno che il demone Israello, rappresentato da alcuni scrittori peraltro davvero niente male.
Mi rifiuto di sottolineare - come hanno fatto in molti - le posizioni politiche dei vari Oz, Grossman, Yehoshua, eccetera, che pure appassionatamente condivido: sarebbe assai poco interessante una fiera che filtrasse le opere letterarie da ospitare in base alle opinioni politiche dei rispettivi autori.
Ricordo invece che nei paesi dove è garantita la libertà di espressione - e Israele, che piaccia o no ai suoi nemici - è uno di questi, non c'è mai, in nessun caso, ne' dicotomia ne' identità tra intellettuali e stato, come invece purtroppo accade - inevitabilmente - sotto tutte le dittature.
I sostenitori del boicottaggio invece, fervidi seguaci del pensiero unico (il loro) sembrano considerare organico al potere chiunque non abbia una posizione eversiva, di totale appoggio a chi vuole che quello stato non esista più. Come se Umberto Eco dovesse essere considerato d'ufficio berlusconiano solo perché non sostiene l'internazionalismo proletario e la lotta contro gli Stati Imperialisti delle Multinazionali tramite attentati delle BR.
E' difficile - e francamente neppure così interessante - seguire la cronologia degli inviti, le disdette, le strumentalizzazioni politiche fatte scoppiare ad arte a ridosso della Fiera.
E' interessante notare invece che c'è chi chiede, per lenire le atroci ferite inferte dall'imperare alla fiera del Demone Israello, che vengano rappresentati gli scrittori palestinesi.
Richiesta assolutamente sensata, a me pare, se non fosse che gli stessi richiedenti - come appare straordinariamente evidente in questa bizzarra lettera al Manifesto pubblicata da Lia, chiedono di essere rappresentati vicino a degli scrittori vicino ai quali...non vogliono per nessun motivo e giammai essere rappresentati.
Ci sarebbe da scervellarsi su bizzarrie simili come su certe figure impossibili di Escher, se non fosse che - invece - trattasi di banale - se pur contorto - chiagni e fotti.
Quello che - ovviamente e tanto per cambiare - tra gli alti lai a sostegno dei poveri egiziani esclusi, viene attribuito, invece - per oliare un po' i luoghi comuni dovessero mai arrugginirsi - ...alla proverbiale lagnosità giudaica.
Ovviamente, inutile dirlo, in un indignato post di chiagni e fotti.

lunedì 4 febbraio 2008

le ragioni per non tacere

Al contrario di Uriel (e di molti amici e parenti) sono tendenzialmente dell'idea che contrastare le bubbole, le leggende metropolitane, le "arcaiche cazzate" con una buona dose di argomenti sia opera assolutamente benemerita, fondamentale e irrinunciabile.
La teoria è che le bubbole, se incontrastate, si dissolvono spontaneamente come ogni moda. Io non credo. Prima di tutto le mode sono ricorrenti: per molti (oggi come duecento anni fa) gli zingari rapiscono i bambini, i gatti neri portano male e io sono responsabile della morte di Gesù. I i tempi e le modalità di superamento di una moda, poi, non sono scritti da nessuna parte: le teorie farlocche in certi casi devono provocare qualche milione di morti, prima di essere superate per benino e di essere riconosciute come cazzate, e nessuno garantisce che i mezzi di comunicazione siano "dalla parte" di una seria, ponderosa e argomentata ricerca , anzi: sono invece spesso schierati con i portatori sani (e non) di baggianate.
Infine non esiste affatto una legge naturale che porta le società umane a propendere verso la ragione allontanandole dalla superstizione.
Se ad uno storico italoisraeliano figlio di un famoso rabbino prende la vena di fare il botto di vendite con un libro che riesuma la calunnia del sangue, cavalcando la moda anti- correttezza politica, e i mezzi di comunicazione gli danno - come è prevedibile - corda non è certo ignorando il tutto che si contrasta l'ennesimo ricorso del vetusto boom memetico, ma contrastando e argomentando con pazienza. Come - grazie al cielo - ha fatto la comunità scientifica mondiale nel caso Toaff, e come ha fatto - per esempio - Dawkings in "L'illusione di Dio",nel caso dei creazionisti.