venerdì 30 aprile 2010

vecchissima

...ma non l'avevo mai vista!

venerdì 23 aprile 2010

ultime notizie dal popocatepetl

Di tutte le webcam che avevo impostato sulla mia pagina igoogle, per motivi tecnici è rimasto solo il popocatepetl.


Lo scruto in diretta diverse volte al giorno, fuso permettendo, e aspetto e aspetto di avere uno scoop in esclusiva sull'eruzione, ma lui sbuffa sereno (mentre il Eyjafjallajokull si dà da fare).

Ogni tanto, una mosca si poggia sull'obiettivo.

martedì 20 aprile 2010

placebo e nocebo

Beh, davo un'occhiata alle query che portano a questo blog e questa l'ho trovata strepitosa:

"acutil vitaminico con l'assunzionne di omeopatici causa effetti collaterali ?"

Ovvero:

"un placebo chimico e prodotto da multinazionali farmaceutiche , se assunto insieme ad un placebo allo stato puro e prodotto da produttori di rimedi alternativi, può provocare un effetto nocebo?

Ovviamente, la risposta è "sì"

lunedì 19 aprile 2010

i quaderni canterini

Devo essermi fatta, in qualche momento della mia vita, l'idea che se avessi recuperato - o mantenuto - ogni singolo frammento anche solo blandamente significativo del mio passato in forma di amico/parente/figurante mi sarei guadagnata l'eternità, in una specie di valle di Giosafatte ante-giudizio, con le persone al posto delle ossa.

Per una come me, quindi, Facebook è un gioco interessante. Mi viene in mente un brandello, un nome, un cognome, e parto alla ricerca del frammento perduto per ricostruire il puzzle.

E' così che l'altro giorno ho scritto a Maria Giulia.

Era stata mia compagna in quarta e quinta elementare, e pur non essendo lei la mia migliore amica, ci eravamo frequentate un po'. Mi piaceva forse proprio perché il suo mondo orbitava a distanze siderali dal mio. Seconda figlia di sette fratelli (io figlia unica) di una famiglia molto cattolica (i miei ebrei atei) e molto serena (noi furibondamente litigiosi). La mamma era giovane, bella, sfornava torte e allevava la sua squadra di bambini, da uno a dieci anni: avevano delle sedie di legno con un cuore intagliato, e le tendine a quadretti rossi e bianchi. Tutto era curato e sacrale, in quella famiglia, i giochi di costruzione di legno, le bambole di pezza...nessuna concessione alle mode, ma con molta dolcezza.

Neanche io avevo la Barbie, e avevo poche bambole - in genere viste da mia madre però con manifesto disprezzo femminista. Non ero certo viziata, eppure coltivavo una mia forma di consumismo subdolo e infelice, che - penso nella speranza che mi decidessi finalmente a studiare - non mi veniva negata: la cancelleria. Ogni quaderno nuovo mi sembrava una promessa, e quando poi lo avevo iniziato, diventava subito lo specchio della mia pochezza di studiosa, del mio orribile disordine, della mia incostanza. E così lo dismettevo il prima possibile con qualche scusa per cominciarne un altro denso di nuove promesse.

Maria Giulia no. Maria Giulia aveva dei quaderni un po' cicciotti, non con i quinterni come i miei ma con la costa incollata. Quando ne iniziava uno nuovo, la parte ancora vuota a sinistra veniva riempita con un quaderno vecchio d'appoggio, e da pagina vergava con una calligrafia pochissimo leziosa e molto personale, pigiatissima e ordinata tutte le sue pagine perfette. Inesorabili. Non uno sbrego, non una cancellatura. Se sbagliava, usava il gommino con grande perizia e riusciva ad eliminare ogni traccia di inchiostro anche se le parole, pigiate com'erano dal suo tratto, attaccavano ogni foglio scritto al fogli vergine, e quando staccava la pagina scricchiolava un po, cantava, con un rumore caratteristico, e si andava ad appoggiare sulla parte soffice e già scritta. Aveva una scrittura che si sarebbe persino potuto definire "brutta", ma che nell'insieme dei suoi modi mi incantava: ammiravo illimitatamente questa sacralità che mi era impossibile, e in ogni nuovo quaderno la promessa era diventare la Maria Giulia che non ero, per scontrarmi col mio limite.

Ci siamo scritte qualche messaggio. Mi ricordava? Mi ricordava. Dopo le cerimonie di routine "sono-spostata-ho-figli-lavoro-qui-e-lì-come-passa-il-tempo" ho pensato bene di raccontarle la storia di come i suoi quaderni mi fossero entrati nell'anima: in fondo se uno va a caccia di un frammento questo qualcosa avrà pur significato!

Niente. La confessione dei quaderni deve averla terrorizzata, perchè non ho più ricevuto risposta. Maria Giulia scomparsa.
Probabilmente avrà pensato che preda di raputs di feticismo da cancelleria vintage sarei andata a casa sua, l'avrei strangolata, le avrei rubato i quaderni e li avrei bruciati in un sabba infernale.

Peccato. Ho dovuto prendere atto di due miei errori tipici.

Tra me e gli altri c'è una differenza. Io avrei amato essere ricordata così, e mi sarebbe piaciuto saperlo con tanta distanza: a lei - con tutta evidenza - no.

E il secondo errore è che il passato non è ciclico, non ritorna, è lineare e a volte è infinitamente più potente se non lo si va a disturbare.

sabato 17 aprile 2010

basta con la sinistra dell'odio

Con grande angoscia leggo - di blog in blog - che sotto uno dei tanti post commemorativi di Vianello, qualcuno - coperto dall'anonimato - ha ricordato senza simpatia il passato politico recente di Vianello, quando diede la sua garbata e affettuosa adesione nella vittoriosa prima campagna elettorale di Berlusconi (a ricordarne il passato più antico, ci ha pensato Tremaglia, e non - grazie al cielo - il cattivo e disgustoso avvoltoio comunista).
Pare, leggo, che ci sia la seria preoccupazione che l'odio feroce del commento possa arrivare forse - chissà - all'orecchio della Mondaini, ed aumentarne con gratuita crudeltà lo strazio. E' orribile, mi rendo conto, e quindi mi lancio in una ricerca sul blog search: è una inondazione di condoglianze, di amore, di vicinanza. E' la prima notizia nei telegiornali di due giorni, prima degli sbuffi dell'innominabile vulcano, prima delle accuse alla Goldman Sachs! i funerali in diretta! La Parietti! Signori la Parietti è di sinistra ed eccola stringere le mani di Sandra con affetto! Non siamo solo capaci di odiare, noi, non c'è solo il cattivo commentatore, che possa bruciare all'inferno! Il nostro Fazio, nostro, un uomo di sinistra, ricorda Raimondo con commozione... e il nostro Serra ne ricorda con amore l'ironia, e tanti, tanti altri...
Cerco, cerco, disperata, di lanciare un grido di amore io stessa per coprire l'orrenda, viscida dimostrazione di intolleranza di chi ha osato addirittura lasciare un commento su un blog criticando l'attore post mortem...non si fa!
Non si fa! E' odio, è cattiveria, è male, è perversione...ma non trovo altre tracce, non diteci che odiamo! Anche noi ricordiamo Tante Scuse, quelle volte che ci era concesso dopo il carosello, anche noi lo abbiamo amato, tra una lettura di Marx e una di Engels! Dunque abbiate compassione per il viscido commentatore! Wagner fu un musicista immenso! Celine un grande scrittore! Mai più! Not in my name!

le fazioni dell'energia

Leggo sempre con interesse il blog Petrolio, che mi pare informato e competente. L'autrice fa parte di quella - piuttosto numerosa - schiera che attende con con ansia l'apocalisse da "picco" del petrolio. Io sono convinta, con lei (beh, diciamo che mi ha convinto lei) che la politica sia drammaticamente miope al riguardo, e che i giornali apotropaicamente taccino di complottismo un allarme che potrà essere forse eccessivo, ma che non ha nulla delle caratteristiche psicotiche di chi vuole trovare a forza un colpevole per ogni problema, e farne un capro espiatorio.
Ora, nel contempo questo blog mi spiazza e mi è difficile da capire, perchè l'autrice boccia - mi pare - qualsiasi alternativa al petrolio che non siano il solare o il vento. Niente biodisel, niente nucleare.
Qualche giorno fa ho letto in giro un post dove si sosteneva che il solare era una stronzata e che la soluzione era la coibentazione delle case.

Mi sembra incredibile, davvero, che tutti - tutti! - affrontino l'argomento in termini binari. Se sei per il solare, sei contro il biodisel, se sei per il vento sei contro le centrali nucleari, se sei a favore del nucleare fai di tutto per boicottare il solare. Non so. Il mio parere è che se da oggi iniziassimo a pannellare tutti i tetti (condomini compresi, perchè no?) facessimo decine di centrali nucleari, passassimo al biodisel, coibentassimo tutte le case, mettessimo pale a vento in tutte le campagne e in tutte le terrazze, iniziassimo una politica cinese del figlio a testa, diminuissimo e ottimizzassimo i consumi e utilizzassimo la monnezza come carburante avremmo fatto la metà di quello che serve e forse ne usciremmo lo stesso con le ossa rotte.

Trovo desolante e incomprensibile "cavalcare" rabbiosamente questo o quel sistema come "unico" e contrapposto a tutti gli altri, tipico del ragionare per "parrocchie" e non in modo laico e pragmatico.

giovedì 15 aprile 2010

avviso ai naviganti

Credo occorra scrivere un paio di cose, nel caso - non certo - in cui la ripresa di questo blog si stabilizzi.

La rete per me è stata una scoperta elettrizzante. Un mondo pieno di gente che - come me - amava discutere. Mi sono fatta degli amici, dei conoscenti, dei nemici, e fino a qualche tempo fa mi sono sempre divertita.

Mi sono data alcune regole. Flammare fino all'inverosimile, magari insultare a sangue ma mantenendo la bussola della discussione sugli argomenti. Risparmiare la persona, la mamma della persona, la sessualità della persona, l'aspetto fisico della persona (cazzeggi a parte, ovviamene). Soprattutto, e a questo principio sono certa di essere stata fedele, non diffondere dati o considerazioni personali e intime, neppure della gente che mi sta più ferocemente sul cazzo al mondo. Queste regole per me continuano ad essere auree e a queste mi continuerei ad attenere in qualsiasi situazione mi trovassi: trovo odioso rovinare questo bel gioco, libero, con maldicenze, calunnie e sputtanamenti.

Mi sono trovata, più di una volta, a sentirmi accusare di cose molto strane. Se discuto con voi - vi prego di credermi - non è perchè vi amo/odio/penso/bramo/schifo . Se pensate questo, siete egocentrici. La persona/blog/nickname con cui discuto - perchè il discutere sia sufficientemente appagante e divertente per me - deve avere due caratteristiche: essere sufficientemente distante dalle mie posizioni e sufficientemente attrezzato a difenderle. Non amo accanirmi sui deboli. Se avete la sensazione che vi cerchi per qualche altra ragione oltre a questa, vi consiglio di allontanare gli occhi dal vostro ombelico.

Il grosso del divertimento - ahimè - è passato. Da una parte non tira una bella aria. C'è delusione, mancanza di speranza, disgregazione, frustrazione. Dall'altra sicuramente non sono una persona gradevole con cui discutere, e probabilmente invecchiando sono peggiorata. Ho avuto degli scontri molto pesanti, che non ho assolutamente capito e che mi hanno ferito: mi voglio difendere dall'eventualità che questo risucceda. Da me avete alcune garanzie: quelle di cui sopra. Per il resto qui le possibilità che si discuta ci sono. Con calma e serenamente se è possibile, se no anche polemizzando, se no anche litigando. Se vi piace chiacchierare con gente con cui siete sempre d'accordo, vi prego serenamente di cambiare blog: l'ultimo dei miei problemi è il rating o gli accessi.

Un ultima cosa: la mia politica di moderazione è di manica immensamente larga. Amavo molto il blog non moderato ma ci sono tre cose che non accetto: la diffusione di dati (miei o altrui, e per altrui intendo chiunque e basta) le calunnie, e il flodding ripetitivo. Purtroppo sono stata funestata da tutte queste iatture e sono stata costretta moderarlo. Se però non vedete pubblicare il vostro post, a meno che non abbiate floddato, spammato o diffuso dati e/o calunnie, segnalatemelo.
A volte non mi arriva l'avviso in mail e non guardo direttamente dalla bacheca, non sempre blogspot funziona come dovrebbe.

mercoledì 14 aprile 2010

il mistero misterioso

E' impressionante - me ne sono accorta discutendo sul newsgroup dei cristiani - quanto da una parte vivendo in Italia il cattolicesimo sia la amalgama primigenia, ma quanto - al di là dei diktat culturali e del folklore o della superstizione - si fondi sostanzialmente e proprio sulla enunciazione di realtà misteriose e potenti proprio perchè inspiegabili.
Discutevo con un signore colà di ascesi. Io - come scrivevo nel post precedente - non ho proprio nulla contro una scelta di distacco dal sesso (o da qualunque altra cosa "mondana"). Penso, semplicemente, che per chi voglia intraprenderlo si tratti di un percorso complesso e progressivo, fatto di successi e fallimenti, e che l'illusione di rinunciare per sempre e per patto divino alla pulsione più potente dell'essere umano - subito dopo quella ad alimentarsi - negandola, sia illusorio e anche rischioso.
Questa considerazione sta generando una discussione che mi mette a contatto, appunto, con il mistero. Un cattolico colà mi spiega che qualsiasi ascesi lontana dal Cristo è "male", perchè l'ascesi, il sacrificio, senza "amore" è egoismo.
Io non ho capito bene cosa significhi, ma questa considerazione mi ha generato delle considerazioni che riporto qui:

Il "desiderio" per il buddismo (ma forse non solo) è considerato fonte di sofferenza, e la coppia
piacere/sofferenza una inscindibile trappola. L'ascesi è la tendenza ad uscire dalla dualità, ovvero dalla trappola di cui sopra, e aspirare all'unità. Da atea, sono assai meno duale dei buddisti, perchè per me esiste solo ed esclusivamente la carne/materia. Nulla di ciò che è da chi ha fede considerato "anima" è separabile da quella. Ma il loro disegno (mandala, vah), quello dei buddisti, lo vedo e lo capisco, anche se non me ne faccio avvincere fino in fondo.
Arduo è invece il compito di comprendere, a livello emotivo e razionale, il cristianesimo, per chi come me non ne abbia il background familiare e non voglia fermarsi ai puri aspetti di folklore.

Per il cristiano/cattolico Dio è uomo, e già iniziamo con una sorta di paradosso, perchè se per l'ateo esiste solo la carne/materia, e per il buddista esiste l'uno, l'assoluto, che entra nella ruota del mondo, che si "incarna" per diventare duale e comprendere e ritornare a se' stesso, il cristiano non ricompone la dualità. Umano e divino sono separati nel mondo ma...uniti in Cristo.
In questa visione quindi l'ascesi non è l'allontanamento dalla carne, così come concepita dal buddismo, come rappresentazione delle pulsioni umane che fatalmente portano alla sofferenza.

La carne è - può essere - divina, ma sempre, solo ed esclusivamente nella sua polarità di sofferenza. L'altra polarità, quella del desiderio, del piacere è annullata, cancellata e negletta. Demoniaca. Il diamante della ascesi cristiana è la negazione del piacere per l'estasi della sofferenza, perchè Cristo è sì umano - ma solo ed esclusivamente nel suo aspetto più
tragico. L'altra faccia della medaglia è Dio, l'Uno, l'estasi assoluta. E' come se le due polarità fossero un divino necessariamente e sempre "estatico" che deve essere controbilanciato da un umano necessariamente e sempre sofferente.

Qualsiasi percorso di sofferenza - mi pare - avvicina il cattolico a Dio, e qualsiasi percorso di piacere è in se' demoniaco. Non ci sarebbe alcuna contrarietà da parte mia a questa particolare "forma" religiosa, se non fosse destinata a tutti, per amore o per forza, che in Italia anche solo far passare l'uso della terapia del dolore è un problema: io, ebrea atea di osservanza buddista, se avessi una malattia terminale sarei costretta a "dosare" la morfina per potermi gustare a pieno le spine, e i chiodi, di un racconto che non mi appartiene, ne' per nascita ne' per elezione.

E' un po' come se i cultori del BDSM, nei confronti dei quali non provo alcuna acrimonia, beninteso - una volta andati al potere fornissero tacchi a spillo e frustino a tutti e proibissero per legge qualsiasi altra espressione nel sesso. Sarebbe nel contempo una cosa molto misteriosa e ancor più preoccupante.

martedì 13 aprile 2010

se chi predica razzola come razzola...

Non è per girare il coltello nella piaga, ma sembra che la castità sia compito arduo persino per chi la sceglie - si presume - spinto da fede, per motivi spirituali e venendo da generazioni di educazione cattolica. Vedo postare sui newsgroup con sollievo, da cattolici, un articolo del newsweek dove si riportano statistiche che dimostrerebbero essere l'incidenza di pedofili tra i preti pari a quella che alligna tra i laici. Parliamo di un comportamento "deviato", che è venuto alla luce perchè penalmente punibile: ovviamente degli altri comportamenti ci arriva solo il gossip, i report delle prostitute, le chiacchiere di paese su questo o quell'intrallazzo, e i lazzi su quel che accade nei posti di soli uomini (o sole donne).

Se è vero quindi che non esiste una specifica "tendenza pedofila" tra i preti, si può inferire senza passare per maliziosi che tutti i preti facciano sesso, da soli o in compagnia. Vabbeh, diciamo molti, via: la sessualità umana è variabile e anche tra i laici c'è chi ha un interesse per il sesso blando, c'è chi lo pratica poco, c'è chi non lo pratica affatto.
Tendo a pensare che una scelta di ascesi debba passare per gradi, che sia un percorso difficile, e che possa essere compiuto solo come percorso personale e senza imposizioni di sorta: che occorra accogliere i fallimenti e i ritorni indietro, ed eventualmente rinunciare all'arduo percorso senza perdere lo stipendio, cosa impossibile per un prete.

D'altra parte non sono tra quelli che vogliono insegnare ai preti come si vive e non metto in discussione la castità obbligatoria di chi diventa prete per scelta, anche se penso sia lecito chiedersi se non avvenga una "selezione naturale" di coloro che - avendo una sessualità socialmente stigmatizzata - sanno di trovare il conforto di un ruolo socialmente bene accolto che esclude doveri coniugali forse troppo impegnativi per chi ha altri gusti.

Quello che invece mi turba è la pressione che le autorità ecclesiastiche fanno su tutti gli altri, sul mondo, nel portare avanti la loro missione di conversione globale.

Prendiamo l'Africa: non si tratta solo di AIDS : non ci vuole Malthus per sapere che qualsiasi gruppo umano o cresce fino ad esaurire spazio e risorse (e poi si contrae per miseria, fame e malattia) oppure si autoregola.

Il controllo delle nascite quindi è una necessità che - mi pare - non viene negata neppure dai cattolici, che infatti propongono la castità come soluzione sia per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, sia per la sovrappopolazione.
Ora, quello che mi chiedo è: una volta stabilito che i preti sono, riguardo al sesso, soggetti alla stessa pressione del resto della popolazione, e che rispondono nello stesso modo, come si può - come possono i cattolici - pensare realisticamente di convertire alla castità il mondo intero, a partire da continenti che culturalmente non hanno un background cattolico, e quindi non sono allenati per nulla a vedere l'ascesi sessuale come virtù?

Io non vedo alternative al problema: castità, malattia o contraccezione, e l'ultima ipotesi mi pare di gran lunga la più realistica e incruenta.

Postato su it.cultura.religioni.cristiani

mercoledì 7 aprile 2010

al risparmio di energie neuronali

La rassegna stampa radiofonica di stamattina riporta un articolo del buon Reichlin, che protesta con piglio severo e altezzoso sprezzo sulla tendenza della sinistra a incartarsi intorno a tormentoni irrilevanti come "chi deve essere il leader del partito" programmi inani come "bisogna sconfiggere Berlusconi" o luoghi comuni come "bisogna abbassare i toni dello scontro" mentre dovrebbe...."darsi un programma" e "sviluppare una nuova idea di paese".

A parte che hai detto un prospero, peccato che tra i tormentoni della sinistra il buon Reichlin non elenchi anche il più frequentato, ovvero: "la sinistra dovrebbe darsi un programma" e "sviluppare una nuova idea di paese", esortazione che - va detto - non costa dispendio di preziose energie neuronali più di quanto non siano impiegate nell'affermare che "bisogna abbassare i toni dello scontro".

martedì 6 aprile 2010

aborto e carriere dei ginecologi

L'ostilità cattolica nei confronti della RU 486 è dichiaratamente mirata - visto che l'aborto non sembra poter essere messo in discussione, almeno per ora - a "non banalizzare l'aborto" ovvero a
rendere il più dolorosa possibile l'interruzione di gravidanza.

Ma "tenere in magazzino" la RU 486 ha un altro effetto, secondo me. Passare dall'aborto chirurgico all'aborto chimico significherebbe (significa, alla faccia loro) liberare i ginecologi disponibili ad abortire dal giogo cui sono costretti dagli - innumerevoli - colleghi obiettori. I non obiettori infatti - pochi rispetto alla richiesta - sono a tutt'oggi costretti a non occuparsi di altro che di quello, avendone la carriera totalmente distrutta. L'aborto chimico, io credo, fa paura perchè libera le carriere dei ginecologi che non si rifiutano di fare il loro dovere rendendoli più competitivi, l'obiezione di coscienza è purtroppo anche questo: un comodo sistema per mettere KO i propri colleghi con la benedizione del Papa.

venerdì 2 aprile 2010

e ci vuole una motivazione

Oggi una simpatica lettrice mi scrive: brava, bene, bis, continua a non scrivere, yuhu.

Abbuò, l'esistenza stessa di qualcuno che si prende la briga di notificarmi nei commenti che è ben contento che io non scriva, pur - beninteso - marcandomi stretta e tenendomi d'occhio, mi impone di tornare alla ribalta a nutrire i suoi feed. Le contraddizioni umane mi affascinano, e avevo giusto bisogno di una motivazione dai lettori.

Due o tre cose che mi turbano della cosiddetta sinistra, ammesso che il termine stesso voglia dire qualcosa (e secondo me non vuole dire proprio niente).

Premetto che gli attuali "destrorsi di complemento" - tanto trendy al giorno d'oggi signora mia, - erano trendy anche quando loro - ovviamente di ultrasinistra che essere di destra era not fashonable - mi davano della fascista-imperialista-capitalista-sionista-liberista perchè votavo a favore del nucleare, al referendum e non pensavo che gli israeliani andassero grigliati e flambè.

Oggi son tutti lì ad applaudire al Cota, e chissà - le loro bambine avranno presto degli bambini per rinfoltire la stirpe padana, (e - mi auguro - un treno superveloce giusto in mezzo alle chiappe). In fondo - loro - non sono cambiati: contro lo sviluppo tecnologico e per l'incremento demografico e per i valori veri. Contro la bieca borghesia e per il virile popolo. Coerentemente trandy, loro, e sempre con le masse.

Tornando alla presunta sinistra, non so davvero se sia la mia partita. Lo è per alcune cose, per altre meno. Lo è come possibile alternativa all'attuale compagine, ma lo sarebbero anche i raeliani, se si presentassero con qualche chance di vincere, quindi le sue sorti mi stanno a cuore per definizione e mi tocca prendermene a cuore il futuro e farmi qualche domanda:

1) Il partito democratico continua a perdere voti a sinistra e a voler conquistare il centro. Perchè? Perchè la realtà delle cose non lo scalfisce mai?

2) A sinistra del PD c'è un vuoto totale. Logica vorrebbe che questo vuoto debba e possa essere riempito con grande soddisfazione. Perchè questo non accade, andando contro le leggi stesse della fisica?

3) Quale malattia affligge la sinistra, da non voler vincere? Non voterei mai Grillo, ma come è possibile che - approcciato da De Magistris in una prospettiva di allenza alla sinistra del PD con Vendola e Di Pietro abbia declinato l'offerta...con nessuna motivazione in particolare?

Riformulo: Non ho nulla in contrario all'agire per il proprio interesse. Grillo lo fa, e con successo: propone un partito del nulla e ne riceve in cambio denaro e potere. E' un mini berlusconi con un minisuccesso: comprensibile. Quello che mi turba - profondamente - sono i "grillini". Perchè lo fanno?

4) Il partito Democratico si è volutamente liberato di tutto il suo patrimonio: fine delle sezioni, fine delle feste dell'unità, fine del centralismo democratico. Però invece di mettere su delle primarie cazzute - che se dobbiamo fare gli amerregani facciamolo fino in fondo - dove la gente sta col fiato sospeso e fa il tifo, mette su delle squallide garette dove si sa sempre prima chi ha già vinto. Se per caso ha qualcuno per le mani che può vincere, cerca di farlo fuori e di evitare le primarie. Perchè?