sabato 26 gennaio 2008

prospettive

Figlioccia dell'Inghilterra, alleata degli USA, l'Australia immaginata da qui sembra robba de casa.
E invece, stabilito che l'unica specialità autoctona è il vegemite, una sorta di estratto di lievito spalmabile per cui gli australiani vanno matti, puoi stare giorni a mangiare indonesiano, thailandese, vietnamita, malese senza vedere una sola pizzeria, e ti accorgi presto che non è roba esotica.
E' l'onda del Pacifico, che è lì, lontano ed alieno per noi, ma non per loro: gli australiani non solo mangiano asiatico: cucinano asiatico.
Nella hall della borsa di Sidney, la prima sala - quella gremita - è quella che offre i tabelloni delle borse di Tokio, Singapore: poco più in là, in una sala un po' più piccola, Londra Francoforte e New York. Ma le sedie lì sono tutte vuote, e nel museo di arte contemporanea è Shazia Sikander, artista pakistana, con le sue mutevoli miniature digitali animate a fare entrare in uno strano mandala, tutto orientale, fatto di dissoluzioni e ricomposizioni.
Dall'Australia, che ci piaccia o no, l'Europa è molto, molto lontana.

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