giovedì 26 febbraio 2009

concorrenza tra ronde

Pare che le ronde saranno sponsorizzate. Come fa notare Namib, in un newsgroup:

"Ci sono mezzi più rozzi ed antichi: in fondo, in molte regioni d'Italia, già esistono organizzazioni che "proteggono" a pagamento (ma finora, a causa della nostra Costituzione sovietica, erano malauguratamente illegali) gli abitanti spaventati. Hanno nomi pittoreschi: Camorra, 'Ndrangheta, Mafia, Nuova Corona Unita. Le Ronde del po-pollo IEC (= Inc**ato E Contento) dovranno vedersela con un'agguerrita concorrenza"

lunedì 23 febbraio 2009

rombi futuristi e sol dell'avvenir

Sono reduce da una festa futurista.

Ah, non ci sono andata, intendiamoci, sono reduce perchè viene a farmela sotto casa, Alemanno, la festa futurista - bum bang - il rombo dei motori: Al di là del fatto che la destra anti-culturame ha ben poco da far fruttare, ed è normale che lo sprema, l'effetto di una festa futurista di questi tempi è piuttosto sconcertente. Difficile infatti immaginare niente di più anacronistico: dice, almeno insieme al petrolio finisce l'effetto serra. Col cazzo: Lovelock - che è il più ottimista di tutti - pensa che chi non morirà di guerra o carestia (gente darwinianamente attrezzata, sicuro) potrà forse emigrare ai poli.

Il bello del futuro che abbiamo di fronte è che ci ucciderà di sicuro, non si sa se di guerre, carestie o fumi mefitici, ma bel frattempo, chi ha il gusto dell'orrido può inventare nuove modalità partecipative, o farsi una buona scorta di pop corn e patatine e stare a guardare.

lunedì 16 febbraio 2009

evoluzione buddista

Interessante il post di Eugenio: secondo l'Indipendent, le teoria darwiniane avrebbero una origine buddista. E' interessante: non si riesce a concepire che l'empatia (che è il fondamento dell'etica) sia una qualità universalmente umana, che prescinde dalle formulazioni religiose.

sabato 14 febbraio 2009

o sei fuori o sei dentro

Un interessante descrizione di come si diventa ebrei, senza credere in Dio.

E' esattamente quello che è successo a molti ebrei lontani dalla cultura ebraica e dalla religione durante il fascismo, è quello da cui sono stata risparmiata io essendo convertita alla nascita (mia madre non è ebrea) ed è quello che non è accaduto ad Amery, ebreo senza alcun legame con l'ebraismo, morto suicida dopo Auschwitz, orfano della sua haimat tedesca e deprivato definitivamente della sua anima.

Da parte di molti antisionisti, e paradossalmente di molti ebrei, questo "ritrovarsi" ebrei proprio malgrado e sentirsi tali senza credere e - quel che più conta - senza "osservare", non è visto con simpatia.

I primi pensano che si tratti di uno strano trabocchetto per ottenere qualche non meglio identificato vantaggio. Un passaporto in più, la possibilità di lagnarsi delle persecuzioni, magari un bell'appartamento a Sderot.

I secondi vedono questa identità povera di contenuti culturali e religiosi come una sorta di "resa" all'agenda del nemico. Non si può, dicono, costruire la propria identità sotto il diktat del tuo "nemico".

Io dico invece che non è ne' bello ne' brutto, semplicemente è un dato di fatto "naturale", quasi fisico, e inevitabile. Quando il grado di casino supera una certa soglia la bestia si sveglia e chiede il suo tributo, e se ti chiami Cohen o sei fuori - e devi dichiararti "contro" al di là di ogni possibile equivoco e sfaccettatura - o sei dentro, e fortunatamente finora si può essere "dentro" l'ebraismo senza subire alcun diktat.

Oppure finisci come Amery, senza identità. E allora sei morto.

martedì 10 febbraio 2009

una margherita carnivora

Cari xyz del PD.

Come i miei amici sanno, ho passato anni a far campagna elettorale per voi. Voi PCI, voi PDS, voi DS, voi Ulivo, e voi PD. Non ho mai apprezzato la logica del "tanto peggio tanto meglio", la logica del "voto la mia parrocchietta perché rispondo solo alla mia coscienza".

Ho votato e fatto votare per voi perché eravate una grande forza che voleva governare in alternativa alla destra.

Ora però sento di avere smarrito il senso del votarvi e farvi votare, quindi mi appello a voi perchè mi convinciate che ne vale la pena. Perchè sto pensando anch'io di votare lo sbirro, alle europee.

Provo a spiegarvi perchè sono - perchè siamo - tanto scorati. Provo a spiegarvi perchè ci state perdendo.

La parte DS del Partito Democratico, che sarebbe maggioritaria, sembra totalmente succube della parte minoritaria ex Margherita.
Perchè non si fa valere per il peso che ha, esponendo il partito ad una emorragia elettorale spaventosa?

Ci sono analisi sulla sconfitta di Roma? Perchè a me la sconfitta di Roma sembra evidente: Rutelli ha perso nonostante fosse stato un buon sindaco, perchè è totalmente appiattito su posizioni clericali. La sua posizione riguardo alla agghiacciante legge sulla fecondazione assistita - e non solo - ha lasciato gran parte dei vostri elettori frustrati e profondamente scontenti. Io l'ho votato Rutelli, ma non è stato bello.

Vi dite europeisti, e non riuscite ad associarvi con chi sarebbe naturale associarsi - i socialisti europei - a causa delle ubbie identitarie dei vostri compagni di strada, che non sanno costruirsi un identità se non nella negazione e nella proibizione.

Se continua così, il PD diventerà una versione un po' più grande della margherita. Una margherita carnivora.

Guardandosi poi indietro...bisognava fare una riforma delle TV e non è stata fatta, bisognava fare l'antitrust, e non è stata fatta perchè se no ci facciamo dettare l'agenda da Berlusconi e sembriamo antipatici, bisognava fare una legge su testamento biologico e fare opposizione alla legge sulla fecondazione assistita, non è stata fatta perché se no poi ci perdiamo per strada la Binetti (che ha il compito di convincere Casini a votare Democratico, ma non ci riesce) e tanto noi siamo marxisti e cene fottiamo della sovrastruttura, che tornino pure le mammane tanto si va tutti ad abortire in Svizzera.

La cosa migliore che avete fatto è la riforma della pubblica amministrazione e Bassanini...invece di essere premiato è finito nel dimenticatoio: come mai? Dov'è finito Bassanini?

Si sa che D'alema e Veltroni non si possono vedere, ma la faccenda sembra essere priva di contenuti politici interessanti. Quali sono le loro differenze di vedute, riguardo ai programmi? Riguardo alla loro idea di società? Riguardo ai progetti politici?

Impossibile capirlo.

Dovevate fare delle primarie serie e invece è stata una buffonata preconfezionata. Vi abbiamo votato anche lì, ma non è stata - credetemi - proprio per nulla una festa della democrazia: è stato un rituale vuoto, scontato e triste.

Datemi un buon motivo per votarvi alle europee e per non desiderare di vedervi in agonia, per favore.

sabato 7 febbraio 2009

army dreamers

Va bene. MMAX mi rievoca antiche passioni, posto anch'io la mia di canzone preferita di Kate Bush!

venerdì 6 febbraio 2009

lettera ai cattolici

Cari cattolici.

No, non mi riferisco a tutti i cattolici, insieme astratto, composito e - grazie al cielo - variopinto. Mi riferisco a quei cattolici con cui dovrei condividere le mie sorti politiche, con cui dovrei discutere, con cui dovrei confrontarmi, inevitabilmente. Con cui voglio confrontarmi.

I cattolici di sinistra, i cattolici della Margherita, i cattolici del Partito Democratico.

Provo a vincere la furia che mi fa tremare, in queste ore di tortura, perchè so che i nostri destini sono legati indissolubilmente: condividiamo lo stesso paese e ormai le stesse formazioni politiche. Noi non possiamo fare a meno di voi, e voi non potete fare a meno di noi: il problema è che tutto questo per ora non ha preso una forma possibile, accettabile. Non per me e non per molti altri.
E' lo scoglio principale fondamentale su cui questo neonato partito si è arenato: basti vedere il caso di Roma, con Zingaretti vincente alla regione lazio e Rutelli sconfitto a Roma.
Voi cattolici credete nel libero arbitrio. Io non so se esista, ma quasi mi avete convinto. Ed è da qui che voglio partire, dal libero arbitrio.
Voi cattolici, pur credendo nel libero arbitrio, assomigliate - paradossalmente per la vostra formazione - moltissimo a quegli estremisti - di sinistra o di destra - irriducibili che non essendo capaci di costruire distruggono.
Noi - di voi - sappiamo finora che siete contro l'aborto, contro l'eutanasia, contro la pena di morte, contro la pillola del giorno dopo. Vi abbiamo visto riempire pagine di strali per negare la possibilità di scelta a chi ha una visione della vita e della morte diversa dalla nostra, negando a noi la possibilità di esercitarlo, il libero arbitrio, questa idea rivoluzionaria che voi avete inventato e a cui noi abbiamo voluto e vogliamo credere, nonostante gli scienziati e i filosofi abbiano più di un dubbio.
Molte energie, le vostre, impiegate a decidere in vece nostra, a proibire, forti dei luoghi comuni, di una diffusa paura di perdita di identità e di un grande - immenso potere che opera nel nostro paese: il Vaticano.
E io però oggi voglio dialogare con voi, e per farlo ho proprio bisogno di chiedervi se non provate un briciolo di imbarazzo, un briciolo di vergogna, ad attribuire al "laicismo" una mentalità fondata sul darwinismo sociale, sulla sopravvivenza del forte. Ho un amico malato di sclerosi multipla che è stato in vacanza in Olanda, e gli pareva di volare. Non cammina più, ma una volta segnalato il suo stato aveva chi andava a prenderlo alla stazione, e poteva muoversi ovunque, in ogni strada, museo, mezzo pubblico. Nella laica Olanda, oh miei compagni di strada, esiste la possibilità di praticare l'eutanasia attiva, e questa possibilità di scelta è corredata da una infinita possibilità di vivere e godere la vita da malati, da disabili, da handicappati. Io stessa ricordo che - andando in quel paese - ero rimasta stupita da quante persone in carrozzella si vedessero in giro. E non è che in Olanda ci siano più paralitici che in Italia, è che in Olanda vanno al cinema, al bar, nei ristoranti. Vivono! In Italia - semplicemente - sono costretti a stare a casa a rimirare le loro piaghe da decubito.

Voi, miei compagni di strada, sapete molto bene che il nostro paese, sulla carta così pietoso e così pronto a sposare le cause dei deboli quando si tratta di proibire, se si tratta di agire improvvisamente si ritrova con un braccio cortissimo, e poche e scarse energie.

Siamo - noi italiani - imbarazzantemente arretrati, nel campo dell'aiuto ai disabili, ai più deboli, e voi - se provaste ad avere il coraggio di dire di no ai diktat del Vaticano - e ad uscire dal circolo vizioso della proibizione, potreste dare un immenso contributo a migliorare questo paese, e a far venire la voglia di vivere a chi è più sfortunato, invece che imporre a noi una morale che non ci appartiene privandoci dell'esercizio del libero arbitrio.

Io penso, credo, temo che questo sia un nodo fondamentale, da superare. Non possiamo che fare un pezzo di strada insieme, noi e voi.

Possiamo incominciare da qui? Dal permettere invece che dal proibire, dal costruire invece che dal distruggere?

giovedì 5 febbraio 2009

legalize it

E combatti Hamas: "Mettete delle foglie nei vostri cannoni".

mercoledì 4 febbraio 2009

Eluana non è un potos

Psalvus chiede nei commenti cosa si pensa di questo pezzo scritto da un suo amico su Facebook, riguardo alla vicenda di Eluana Englaro. Io - che sono sotto torchio lavorativo - mi sono limitata a rispondere così (decimo commento: ma qualcuno sa come si fa ad ottenere la URL del singolo commento?) . La risposta di RB però mi pare più articolata, incazzata e vivace, quindi di nuovo approfitto del fatto che il suo progetto di blog si sviluppa - in pratica - sul ritmo della costruzione della Sagrada Familia, le fotto il post e - evvai - anche oggi ho svortato aggratise!

Segue dunque la risposta a Psalvus di RB.

Parliamo di piante, di natura, e di dio. Preciso che io non credo in dio, ma credo parecchio nella natura degli esseri viventi.
Se il tuo amico avesse impiegato la metà delle capacità (?) che ha nel generare ciarpame suppurante patos, per informarsi sul mondo arboreo, allora si sarebbe tenuto ben lontano dal parallelo vegetale-stato vegetativo. Soprattutto utilizzando come esempio un potUs.
Perché vedi, il potus non credo che morirà.
Ha scelto la pianta sbagliata. Il potus non lo ammazzi nemmeno se lo usi per il lancio del piattello. In mancanza di luce si snoda come un groviglio di serpi verde pallido verso il minimo chiarore, in mancanza d'acqua scava profondo nella terra, e sopravvive .
E' - come si dice - la sua natura.
E' in realtà la natura di ogni cosa viva.
Il potus terrà duro perché è in grado di farlo - in quanto vivo. Poteva essere una metafora plausibile, se avesse fatto riferimento al caso di Rosanna Benzi: anche lei ha tenuto duro finché ha potuto, perché appunto ha potuto, ma Eliana ha perso quella capacità nel momento in cui s'è schiantata con l'auto contro un muro.
La cosa che più mi disgusta della gente come il tuo amico, è questo chiamare in causa la natura soltanto in determinati momenti di una determinata vicenda. La natura per loro, è come un salvacondotto per le loro idee becere da utilizzare soltanto per certe frontiere, soltanto per certi scali. Ma non tutti.
E' "innaturale" che ad Eluana venga "tolta" la vita ora. Ma non sembra a loro innaturale che le sia stata prolungata artificialmente diciasette anni fa. Questa gente - questa feccia- ha dimenticato del tutto cosa significa appartenere al mondo vivente, e di quanto la morte faccia parte della natura delle cose. Hanno inventato un dio che dispensa la morte come castigo per non dover fare i conti con il loro terrore cieco di quello che di fatto E' la natura (e senza dubbio è negli insegnamenti di dio): nascere, crescere, e morire.
Non mi importa se questi signori vogliono sostituire la parola dio a natura, perché comunque sia, Eluana è stata chiamata fuori dai giochi quel 18 Gennaio del 1992, non è stato né dio né la natura a infilarle sondini nel naso e IV nel braccio, né ad attaccarla ad un aspiratore, né a idratarla artificialmente. La natura (o dio) ha smesso di essere un argomento valido per questa gente dal momento in cui Eluana ha cominciato ad essere tenuta in vita artificialmente.
E una carta che è uscita dal mazzo non la si può ripescare a random solo perché ti fa comodo.
Se quel notevolissimo pensatore del tuo amico amasse davvero rendere plausibile il suo sottile parallelo, allora gli consiglio di fare così: che prenda il potus e gli dia una bella passata col lanciafiamme. Fuoco, e a volontà. In effetti è l'unica cosa in grado di ucciderlo sul serio. Quel che - diciamo - potrebbe essere l'equivalente di un trauma cranico irreversibile per un essere umano.
Poi se lo tenga in soggiorno, e riprenda ad annaffiarlo e concimarlo, e rinvasarlo e compagnia bella. A quello stecco fumante infilato nella terra, tutte queste cose gli deve fare, come se fosse ancora in grado di germogliare di nuovo. E lo deve tenere in bella mostra, in soggiorno, che tutti vedano come ha cura lui del suo potus.
E a quel punto, che osservi lo "stato interiore" delle persone che assistono allo spettacolo. Dalle occhiate che gli scoccheranno le persone "naturali", e sì - perché no - anche quelle che credono in dio. In un dio di cui davvero si sentono fatti a immagine e somiglianza, e non al dio fatto a immagine e somiglianza delle più meschine paure umane - allora forse capirà.
Capirà che piccolo ometto meschino, che razza di rivoltante essere umano sia.

Ecco cosa ne penso.

R.B.

domenica 1 febbraio 2009

due piccioni e la fava Sgarbi

Via Psicocafè, mi giunge voce di questa mostra, che tratta un tema affascinate trattato con inquietante protervia ideologica.

So poco di filosofia, ma questo attribuire a Nietzsche - in qualità di Senza Dio - la paternità ideologica del nazismo mi pare preoccupante, oltre che fondato su una banalità.
Sgarbi - con tono neutrale da scienziato delle arti e lanciando il suo discorso in modo ambiguo e indistinto, ci racconta che la matrice del nazismo (e quindi della follia?) è l'essere "senza Dio". E così per lui è il senza Dio Nietzsche che spiana la strada all'esplodere della hubris umana rendendo folle e violenta l'umanità. Non pago di aver propinato con apparente neutralità scientifica banalità dal comfort politico di un maglione di cachemire, Sgarbi approda - senza chiasso - al luogo comune per eccellenza: l'odio degli ebrei per gli arabi e degli arabi per gli ebrei è una follia che - sembra suggerire il filo rosso che conduce il suo discorso - è da attribuirsi al fatto che non solo i "senza dio" sono privi della griglia morale che salva dalla follia e dall'omicidio, ma anche quelli che onorano un Dio sbagliato: e giù tutto in un calderone dove Hitler e Olmert e Meshaal si fanno lieta compagnia, in attesa di raggiungere all'inferno il Voltaire, da dove guarderanno i santi inquisitori godersi la vicinanza a Dio nell'alto dei cieli, loro sì.

La follia nella pittura, da Bosch al suerrealismo, non è mai stata poi una "bandiera ideologica" - men che meno un elogio dell'irrazionale nei confronti della ragione - perseguito con assai più programmaticità dai romantici di tutti i tempi che dal surrealismo o dal dadaismo.

Nulla avevano a che fare con l'arte di regime delle ideologie novecentesche quegli artisti che in quegli stessi anni tentavano l'avventura di portare la luce sull'inconscio, considerati "arte degenerata" dai nazisti.

L'astuto Sgarbi, saldando l'arte con la propaganda politica, acchiappa due piccioni con una fava entusiasmando probabilmente i suoi datori di lavoro e lasciando me con più di un dubbio.