Non ho mai pensato che se Obama fosse stato eletto sarebbe sopravvissuto al suo mito: quello che deve fare - superare il crack del sistema evitando che la gente sia alla fame, e operare in tempi rapidi una riconversione energetica - è quasi impossibile e non credo che potrà essere fatto in modo indolore. Si vedrà - col tempo - se l'uomo vale davvero o se è solo un bravo promotore della sua immagine.
Ma che il processo di erosione del mito inizi ancor prima del suo insediamento è cosa che mi lascia esterrefatta. Da Dagospia al Manifesto, a Giulietto Chiesa (ma perchè stupirsi?) - per non parlar del papa - l'è tutto un ciacolare di trilaterale, lobby ebraica, uomo del sistema, marionetta dei potenti, "prodotto Obama"...all'improvviso tutti scoprono finanziamenti di lobbies,
truschini filosionisti...il nuovo presidente insomma poteva essere amato solo se se perdente: d'altronde l'impero del Male non può redimersi, deve essere sconfitto.
venerdì 14 novembre 2008
il miglior presidente è quello che non c'è
Pubblicato da Rosa alle 12:32
Etichette: elezioni americane
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40 commenti:
E' la societa' dello spettacolo, bellezza. Uno spettacolo soporifero. Debord aveva previsto tutto 40 anni fa.
Comunque secondo me il buon Obama inciamperà sulla bioetica.
Il buon Chricton, pax animae suae, aveva previsto tutto anche lui (Cfr. Next)
Mah, la bioetica - da qualunque punto di vista la si veda - è una questione del tutto marginale rispetto al troiaio che ci aspetta
troiaio? che troiaio?
ti riferisci alle migrazioni bibliche? allo scontro di civilta'?
... o all'imperialismo americano?
comunque, io non trovo marginale che si faccia strada e si diffonda la cultura della buona morte.
Tout se tien.
crisi economica, energetica, geopolitica, guerre...pensa tu quanto il tema della "cultura della buona morte" - ovvero del non uso della tecnica per prolungare stato vegetativo possa essere preso in considerazione in un paese in cui un bambino con la leucemia e genitori non assicurati non viene curato e muore! Il testamento biologico negli USA è realtà consolidata, e credo neppure messa in discussione dagli ultrà cattolici (che magari uccidono i ginecologi per l'aborto)
uhm mi sa che adesso che ha vinto gli viene a tutti un attacco d'invidia e cominciano a tirargliela... è vincitore, c'ha la moglie bella, due figlie deliziose ed è pure bello e abbronzato, che fanno non rosicano? ;-)
"ovvero del non uso della tecnica per prolungare stato vegetativo ".
Ah, cosicchè si dovrebbe usare la buona tecnica per interrompere lo stato vegetativo. Ma per interrompere questo stato la tecnica e' molto semplice e consiste nel chiudere una flebo, la stessa che talvolta vediamo nei telefilm quando il killer si camuffa nottetempo da medico e va "a staccare la spina". Sapessi che raffinatezza...
Seconda considerazione: quelli che fanno morire un bambino di leucemia perche' non ha la carta di credito rifornita sei proprio sicura che non appartengano alla stessa risma dei tecnocrati della buona morte?
Terza considerazione: i killer dei ginecologi stanno ai cattolici come i talebani stanno agli islamici...
Il punto è che crisi economica, energetica, geopolitica, guerre, hanno come basso continuo la morte comminata a fin di bene.
x farlocca: eh, già!
x psalvus: scusa, perchè la semplicità o la complicazione della tecnica dovrebbero avere un peso etico e fare la differenza? Chi è tenuto in vita da un sondino nasogastrico è condannato a vivere con l'unica speranza che abbia abbastanza sensibilità da godersi le piaghe da decubito e chi è tenuto in vita da chemioterapici invece può essere lasciato andare? E... perchè mai, se è possibile sapere?
Ah, un'altra domanda. Io - pur fondando la mia personale morale sul principio etico di non provocare - direttamente o indirettamente - sofferenza - non mi permetterei mai di importi le mie scelte e costringerti a staccare i tubi. Tu invece pensi di poter decidere cosa debba fare io. Che cosa ti fa pensare di avere per le mani una morale tanto superiore alla mia da dovermi imporre una violenza simile?
" Tu invece pensi di poter decidere cosa debba fare io."
Quel che decidi tu (o che hai deciso tu, testamento) lo lascio alla tua libertà. Ma chi mi dà l'arroganza (questa si che mi pare arroganza) di giudicare le piaghe da decubito dell'altro come indegne di vita e persino di esser curate.
Nel caso Englaro siamo precisamente alle prese con una disponibilità da parte di suore a farsi carico di una cura a oltranza. Cura nel senso di semplice accudimento, non di chissà quale sfoggio di tecnologia. E a poco prezzo.
A chi appartiene la ragazza?
L'ossessione dei cattolici credo sia che la pietosa spinta verso il baratro comminata della morale biotech possa divenire una pratica che allevi surrettiziamente dai doveri di solidarietà verso gli altri.
Questo i cattolici non lo direbbero cosi', ma io mi faccio interprete per cosi' dire.
quando sento parlare di eutanasia e testamento biologico, penso spesso a mia madre, cattolica praticante nell'ultima parte della sua vita. Con il senso dell'assurdo che la caratterizzava, quando vedeva un vecchio/a in preda all'alzhaimer o mezzo paralizzato o comunque ridotto davvero male (faceva volontariato in ospedale e quindi ne vedeva tanti) ci diceva "ragazzi quando sto così promettetemi che mi date la polpetta" intendeva la polpetta avvelenata, quella che in campagna spesso si usava per eliminare un animale troppo malato. Ecco l'idea che per la morale di qualcuno un giorno io mi debba trovare ad essere un peso per me stessa e per chi dovesse avere la disgrazia di volermi bene, mi fa orrore... ragazzi quando starò così promettetemi che mi darete la polpetta...
x psalvus: la morale biotech? ma di che stai parlando?
Comunque la mia domanda - Englaro a parte - è: ora che si dovrà fare (spero) una legge sul testamento biologico, pensi che la cessazione dell'alimentazione con il sondino nasogastrico e il respiratore debbano essere escluse, dal testamento, o incluse?
x farlocca: eh, il punto è che una eutanasia vera e propria in questo paese non sarà mai accettata, quindi non resta che studiarsi i modi per praticare un suicidio decente e togliersi la vita ben prima del momento in cui sarebbe necessario ma non puoi più farlo, perchè se speri che qualcuno ti dia la polpetta...per l'alzheimer perà è impossibile perchè - tranne alcuni casi eccezionali - non ti accorgi compiutamente di rincoglionire. Comunque per me va benone l'ospizio, l'unica idea che proprio non tollero è ricadere sui miei cari.
Rosa @ psalvus:
"Che cosa ti fa pensare di avere per le mani una morale tanto superiore alla mia da dovermi imporre una violenza simile?"
Come, "che cosa"?
Il suo amichetto invisibile, ovvio.
Shylock
"studiarsi i modi per praticare un suicidio decente"
Un suicidio passato dalla mutua, insomma.
Ci aveva provato il buon Giorgio Conciani, prescrivendolo sul suo ricettario. Ma non lo capirono, lo radiarono dall'albo.
Ma a questo punto, senti, io rivaluterei alcuni metodi studiati una sessantina d'anni fa e che furono applicati in prima istanza a vite infelici e, a vario titolo, non degne d'esser vissute.
E' chiaro che in quel caso qualcuno si fece prendere troppo la mano.
Ma l'intenzione, il primum movens era compassionevole, della stessa indole di compassione di chi invoca la polpetta avvelenata.
Vogliamo rileggerci i dicumenti?
Tu stai teorizzando - con un paragone offensivo che decido di non rilevare - l'identità - assurda - tra omicidio e suicidio: da buon cattolico ritieni che la vita appartenga a Dio e metti sullo stesso piano i due atti. Perchè io che cattolica non sono debbo subire i tuoi precetti morali? Io penso che ognuno debba poter disporre del proprio corpo.
E non hai risposto alla mia domanda: quando verranno stabiliti i parametri del testamento biologico, sarai favorevole ad inserire anche l'interruzione della alimentazione e respirazione forzata, nelle possibilità del testatore?
sarà che sono farlocca ma io a psalvus non l'ho capito. se io voglio la polpetta per me che centrano gli altri? nel senso mica la voglio dare a lui che non la chiede, al max a lui do un tavor per placare il delirio di onnipotenza-onniscienza.
ps bellissimo commento shylock
Grazie, farlocca.
In realta' la battuta non e' mia, ma la differenza fra te e me e' che tu le battute le copi, io le rubo ;-)
Shylock
"l'identità - assurda - tra omicidio e suicidio"
perchè assurda? Quando gli imperatori romani non ce la facevano da soli si facevano aiutare da uno schiavo.
Mi pare che tu pretenderesti che si disponessero leggi per l'aiutino.
Ma che leggi vuoi che possano sortire in un contesto biotech in cui tutte le morali si devono equivalere? Delle situazioni grottesche e funeree tipo Next di Crichton (scura se ri-cito).
Inoltre, vorresti garantirti il diritto ad avere in certi casi staccata l'alimentazione forzata.
Ma io mi batterei piuttosto per il diritto ad avere una morte rapida e in narcosi piuttosto che morire lentamente per fame e sete.
Quello che e' venuto fuori dal caso Englaro, infatti, non è una morte pietosa, ma una morte la piu' atroce possibile, quella per sete, che non si sa ancora bene chi se la sentira' di mettere in pratica.
Secondo te' e' stato umano estinguere la vita di Terry Schiavo per sete piuttosto che con una iniezione letale che ormai non si nega negli States al peggiore assassino?
Come vedi le contraddizioni fioccano. La causidicita', che gia' è di per se una barzelletta tragica, avrebbe il suo di che rifulgere... E rifugerà, oh se rifulgerà.
Ho visto cose nel futuro che voi umani non potete nemmeno immaginare...
x psalvus: detto alla brutale il tuo discorso è: staccare i tubi provoca sofferenza (lo negano tutti i neurologi, ma tu ne sai di più) quindi meglio l'eutanasia , ma siccome l'eutanasia è nazista a decidere per me ci devi pensare tu che hai una morale "migliore" e mio mi devo fare i miei decenni di agonia senza rompere i coglioni.
Psalvus:
"La causidicita', che gia' è di per se una barzelletta tragica, avrebbe il suo di che rifulgere... E rifugerà, oh se rifulgerà."
Aaaah, rifulgerà, sì, come rifulgerà, mmmmh...
Ma farsi le seghe (sia pure verbali) non è peccato?
Shylock
Staccare i tubi provoca sofferenza, come provoca sofferenza a una pianta non annaffiarla. Non stiamo parlando di vita "vegetativa"?
Non sappiamo, non sapremo mai di che tipo di sofferenza si tratta, perche' nessuno e' ritornato mai a raccontarcelo "da li'" - i morti non ritornano - chi ritorna da un coma e' dimentico. Dunque il mio ragionameno e' per empatia, per simpatia.
Io non ho nessuna morale migliore da far prevalere, mi sembra di avere solo degli argomenti migliori. Migliori in ogni caso degli insulti che mi sto beccando qui.
Io non sto insultando nessuno.
@shylock le seghe a fin di bene sono perdonate anche dal più rigido dei cattolici ;-)
x psalvus: non puoi continuare ad eludere il problema però: noi abbiamo una visione diversa della faccenda ma per me questo non è un problema, la cosa sarebbe componibile: visto che il mio corpo è mio e il tuo è tuo, ognuno decide per se'. Tu sei d'accordo con questo, oppure pensi che del mio corpo è bene che decida tu? Quanto agli insulti: Shy non è cattivo, lo dipingono così: non te la prendere, dopo un po' ci si fa il callo.
@farlocca: si vede che non conosci bene i cattolici, che le seghe se le fanno si' quanto e piu' degli altri, pero' di nascosto.
@psalvus: ella mi confonde e mi disdora, ravvisando nella mia concione una protervia, affe' mia, affatto inesistente. Trattavasi invero di richiesta di delucidazioni dettata da mera curiosita' (della quale, com'ella certamente rammenta, ci doto' l'Etterno Fattore), senza causidicita' veruna.
Nel merito, io non ti sto insultando, bensi' mi sto dimostrando piu' cristiano di te, nell'applicare il precetto evangelico: "Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno."
Per cui se vedo uno che gioca a fare il Giulianino Ferrara in sedicesimo, gli spiego quello che sta facendo: si sta facendo le pippe con le parole. Ne' piu' ne' meno.
Shylock
c'è un testo che forse va bene per tutti noi:
Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, nonostante il titolo è cosa seria (http://www.giuliocesaregiacobbe.org/seghe.htm)
grazie farlocca, prendo nota!
"Caro Augias. Dio non voglia che un giorno il mio corpo, il mio nome, la mia vita biologica, la mia persona ridotta all'inconsapevoleza e all'impotenza finiscano preda di questi feticisti, idolatri della sopravvivenza, che a spese della mia volontà e dei sentimenti di chi mi vorrà bene usino quanto resterà di me per la loro pagana lotta (da pulpiti, scrani o teleschermi) contro Sorella Morte, fieri di poter strappare a lei e infliggere a me un giorno in più, un'ora in più, un minuto in più prima del baratro del Nulla. Proiettano la loro rapacità spietata sul Dio di una religione fondata sulla carità e sull'amore capovolgendone il profetico messaggio di speranza. Riferimento gratuito e quasi blasfemo al cristianesimo e al messaggio di Gesù che era tutt'altro se si avesse il coraggio di guardare davvero ai vangeli e non agli interessi immediati."
Rubrica lettere La Rep. di ieri
che ve ne pare? La sottoscrivereste per intero, giusto? Ebbene, è proprio da qui che bisognerebbe partire per capire "il baratro" di odio che chi usa queste parole frappone nei confronti di un Alien che considera suo nemico. Che ha bisogno, necessita' e impellenza di considerare suo nemico.
...
x psalvus: assolutamente: sono convinta che non si potesse dire meglio e anzi grazie mille per averlo postato.
Invece non ho affatto capito a cosa ti riferisci con "Alien", e verso chi sarebbe rivolto questo presunto odio di Augias. Lui sente, come me, come noi, l'impellenza di difendersi contro coloro i quali vogliono prendere possesso dei corpi altrui in nome di un Dio che peraltro sul tema non si è mai pronunciato.
Senza offesa, a volte mi chiedo se psalvus ci fa o c'e'.
Shylock
non di Augias, del suo (fico) lettore
siccome sottoscrivi pienamente il fico lettore di Augias ti chiedo quali sarebbero "gli interessi immediati", "il feticismo (!?)", "la pagana lotta (!?!)" di chi, nel rispetto della libertà individuale e della volontà di ognuno, e proprio per questo non si puo' demandare ai tribunali, alle commissioni bioetiche transnazionali, ai businessman dei tessuti biologici e dell'industria biotech, agli avvocati specialisti di contese medico-legali...
E cosi' accudire pietosamente una malata per 16 anni e' stata dunque un'azione di rapaci spietati. Ne prendo atto.
E dunque anche l'Almodovar di Parla con lei è un alieno che si prefigge chissa' quali feticismi inconfessabili...
Essere figo e di sinistra e' , come scrisse Della Loggia nemmeno due settimane fa, voltare le spalle al cristianesimo.
Che figata... invero.
x psalvus: ah, credo sia questo, l' "interesse immediato" cui fa riferimento il lettore di augias, una critica all'attaccamento ossessivo: il credente non vede "al di là" della vita? e dunque perchè abbarbicarsi a un fantasma e non lasciarlo andare? e no - no ritengo che chi accudisce un corpo per tanti anni sia "rapace", e ne rispetto il dolore e l'angoscia, rapace è chi vuole imporre a me, la tortura di vivere così, o a mio figlio la crudeltà di rinunciare alla vita vera, la sua, verso cui io proietto tutte le speranze di felicità possibile, per accudire un ombra: me.
E.L., ebbene si' lo confesso, ho una visione settaria: per me vengono prima le persone intelligenti.
Quindi tu vieni per ultimo.
Anzi, dopo.
Shylock
"di voi che avete fede"
Sono solo un difensore d'ufficio - non so quanto voluto - di chi ha fede.
"Mi resta difficile capire come mai sia tanto più difficile per chi crede nell'immortalità dell'anima accettare la mortalità del corpo."
Per chi pensa così, i migliori credenti, i piu' conseguenziali ed ammirevoli sarebbero quelli che si fanno saltare lietamente in aria per meritarsi il paradiso.
Ma torniamo al nostro problema:
Welby rivendicava la sua libertà di por fine alla sua vita e ci fu un medico, M.Riccio, che lo aiuto'. Nessuno ha eccepito nulla contro quel medico, benchè si possano invocare delle leggi (omicidio del consensiente, art. 579 cod. pen). Data la specialissima circostanza nessuno ha invocato con determinazione quelle leggi.
Il caso Englaro e' differente, Nel caso Englaro ci si affida a un giudizio per conto terzi, quello del padre a cui si concedono diritti particolari. .
La mia paura è precisamente quella del giudizio esterno alla persona che dovrebbe subire un giudizio empatico ed in definitiva estetico.
Ora l'arroganza di un giudizio estetico di altri sulla qualità della vita di un mio simile è smisurata. Letteralmente fuori misura. E', cioè, al di là della mia portata.
Io, mentre tento con tutti i mezzi di alleviare una sofferenza, posso esperirla solo empaticamente, non patirla personalmente.
E' per questo che mi debbo astenere, nel dubbio di poter ledere la libera' dell'altro.
Se cade questo principio allora tutto puo' essere ammesso (se Dio non esiste tutto è permesso).
A questo punto tutto è consentito e 'eliminazione organizzata di vite esteticamente non adeguate può assumere i meccanismi che furono sperimentati gia' sessant'anni fa.
Perchè criticammo il nazismo e lo vedemmo come disgustoso e adesso invece non sappiamo più fare lo stesso con le eutanasie?
Con l'esempio del kamikaze confondi il disprezzo della vita propria e altrui realizzato con mezzi tenici con l'accettazione della (propria) morte naturale per mezzo della *rinuncia* alla tecnica. Cosa non si arriva a sostenere per amor di retorica, eh? Quanto al resto, finchè non c'è una legge che regoli le volontà individuali di fronte alla agonia e alla morte, tutto è demandato alla volontà propria e dei propri cari. Lì ovviamente si annida l'arbitrio, cui mi oppongo attivamente chiedendo una legge sul testamento biologico. E tu, invece? tu sei favorevole al testamento biologico, e sei favorevole che questi contempli l'ipotesi di cessare l'alimentazione e la respirazione forzata? Non puoi criticare la possibilità dell'arbitrio e poi - ogni volta che ti si fa questa domanda - evadere, è una contraddizione macroscopica.
Psalvus, tu dici: "Nel caso Englaro ci si affida a un giudizio per conto terzi, quello del padre a cui si concedono diritti particolari".
No. Nel caso Englaro la Corte di Appello di Milano (giudizio confermato in Cassazione) ha stabilito che "all'individuo che, prima di cadere nello stato di totale ed assoluta incoscienza, tipica dello stato vegetativo permanente, abbia manifestato, in forma espressa o anche attraverso i propri convincimenti, il proprio stile di vita e i valori di riferimento, l'inaccettabilità per sé dell'idea di un corpo destinato, grazie a terapie mediche, a sopravvivere alla mente, l'ordinamento dà la possibilità possibilità di far sentire la propria voce in merito alla disattivazione di quel trattamento attraverso il rappresentante legale".
La decisione di sospendere l'alimentazione forzata è quindi fondata su una dichiarazione di volontà anticipata della stessa Eluana Englaro, non sulla volontà presente del suo tutore e padre.
La corte di Cassazione ha stabilito chiaramente che l'unica persona titolata a rifiutare l'alimentazione forzata è il paziente stesso. Non i medici, non i tutori, e nemmeno i giudici. Recita infatti la sentenza: "[al giudice] non può essere richiesto di ordinare l'interruzione di un trattamento sanitario, non costituente forma di accanimento terapeutico, come quello che si risolve nell'alimentazione artificiale tramite sondino nasogastrico".
Questo per restare ai fatti e non mettere in circolazione bufale più o meno fantasiose. Inutile (?) dire che la sentenza della Cassazione sul caso Englaro non ha nulla a che spartire col nazismo.
il non voler "staccare la spina" di tanti familiari di persone in stato vegetativo, non è secondo me feticismo, ma solo quell'umana terribile difficoltà che c'è nell'accettare il distacco definitivo, il pensare "finché respira posso sperare di riavere questa persona che ho tanto amato e amo". poi un giorno si capisce che non tornerà più e allora, se la persona ha detto che non vuole essere tenuto in vita per forza, perché non lasciarlo/la finalmente andare? è quindi opportuno che uno stato prenda atto e riconosca questo diritto. la sentenza della cassazione fa proprio questo.
ps certo che a deriva mentale andiamo forte. si è partiti da un cazzeggio su obama per arrivare a dire una marea di cose (cazzate?) su tutt'altro... ;-)
trentaseiesimo intervento, assume il tono del battibecco, quindi sara' il mio ultimo per questo post. Ma non mi sottraggo.
"tutto è demandato alla volontà propria e dei propri cari. Lì ovviamente si annida l'arbitrio, cui mi oppongo attivamente chiedendo una legge sul testamento biologico"
Non ho nulla contro il testamento biologico, ma creerà piu' problemi e arbitri di quanti non ce ne siano ora. Solo che sarà possibile nasconderli, come si fa con la polvere sotto i tappeti. Cosi' saremo tutti piu' felici e contenti, laici e biotech.
"Continuiamo cosi' a farci del male" Moretti
x psalvus: e perchè dovrebbe creare più arbitrio, definire una legge sul testamento biologico? E se crea "più arbitrio" perchè sei favorevole? E sei favorevole ad includere anche l'alimentazione e la respirazione forzata?
x farlocca: chi mantiene in vita il proprio caro è prima di tutto una persona devastata dal dolore della perdita, e spesso dalla speranza. Trovo grave che da parte di chi fa battaglia contro la possibilità di staccare la spina crei confusione su questo punto. Troppe volte si è letto "si risveglia da un coma irreversibile", quando in realtà questo non è mai successo.
volendo ci si può trasferire da Galatea http://ilnuovomondodigalatea.wordpress.com/2008/11/20/va-dove-ti-porta-il-nonno/
giusto giusto parla di questo :-)
E che e', l'afterhour del flame?
Ma ci sono i salatini, almeno? ;-)
Shylock
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