Aveva annunciato che avrebbe smesso per sempre di fare cinema e - a differenza di molti che fanno e disfano - ha tenuto fede alla sua decisione: con il teatro però ha continuato per molti anni ancora.
Io ho avuto l'onore di vedere una sua regia teatrale , durante la prima e unica vacanza da sola della mia vita, una settimana a Edimburgo per il Fringe Festival.
Era "la signorina Julie", e un regista con la personalità e la fama di Bergman affrontava Strindberg con una fedeltà, una neutralità, una pulizia, e una tale mancanza di "ego" che - abituata alle regie italiote, tutte genio, intellettualità, barocca creatività, mancanza di rispetto per il testo, e passione per gli effettacci puttaneschi - mi lasciò letteralmente di stucco.
Tanto di cappello per Ingmar Bergman, di cui ho amato soprattutto "Sorrisi di una notte d'estate", "Sussurri e grida" e "Fanny e Alexander".
lunedì 30 luglio 2007
omaggio a Bergman
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