Chi ama mangiare lo sa: l'attesa di una cena all'aperto, cucinata da un amico-ottimo-cuoco e annaffiata da ottimi vini è un momento festoso e allegro. Tanto più se è una casa al mare, se la calura agostana si è appena sciolta in una mite e frizzante atmosfera settembrina, se è il crepuscolo e il sole decide di tingere il cielo di tutte le sfumature dal verde smeraldo al viola violacciocca.
E così quando il mio amico Francesco torna dalla spesa, mi offro (dovere, sono ospite a casa sua) per un aiuto in cucina: ho già bevuto un bicchierozzo, tanto da perfezionare qb la gioia di vivere, ed essere al tempo stesso presente e partecipe.
Sfodera - all'inizio non capisco perchè - un ghignetto apertamente sadico ed estrae dai sacchetti di plastica gli incarti della pescheria, spiegandomi che sì, certo, ovvio che posso aiutare.
Si tratterebbe insomma di tagliare in due i granchi-sugo-per-la-pasta, che sono talmente freschi - pensa che figo - da essere ancora vivi, infatti l'incarto si muove.
L'inattesa corvè improvvisamente trasforma la lieta aspettativa della cena in un incubo psichedelico. Chiarisco subito che sono disposta ad offrire il mio aiuto per qualsiasi mansione - fosse anche la più umile - che non implichi la trasgressione di uno dei dieci comandamenti, intesi in senso allargato.
Dunque no, non taglierò in due alcuna creatura vivente.
L'amico mi congeda con malcelato disprezzo. Non c'è - a quanto pare -altro da fare, e questo mi permette di sedermi di fronte al tramonto a fare due conticini con la mia coscienza, quella intollerabile scassacazzi.
La cena sembra ormai rovinata, perché - come implacabili impietose formiche - i pensieri scorrazzano impazziti mettendomi di fronte alle mie contraddizioni.
Non aiuto l'amico, io? quella delle bisteccone alla fiorentina da un chilo? E quando all'amica americana che mangia carne "but not babies" gli ho propinato il vitel tonnè a la maniera di Ada Boni spacciandolo per vetusto tacchino? Tutti gli stufati, i cosci d'abbacchio, i deliziosi roast beef...ogni singolo pollo arrosto, trancio di pesce spada, per non parlare dei polpi (mio padre non li mangia, sostiene siano intelligentissimi) sfilano davanti ai miei occhi, sbattendo i ciglioni disneyani.
Provo a fare i conti: di quanti cadaveri - io anima pia che mi tiro indietro inorridita se si tratta di tranciare in due un granchio - mi sono resa responsabile? Quanti babies pecorelle, cefalopodi da nobel della fisica, quanti capi fiduciosi e giocherelloni sono passati all'altro mondo (o al limbo? Dove vanno? Dove finirò io, pecorella sbattezzata?) per la mia cruda mano , se pure così vile e ipocrita da non riuscire a finire il granchio che renderà buona la mia cena?
Sopraffatta dai pensieri e sperando di distrarmi rientro in cucina. Serve per caso aiuto?
Non serve, e gli arti della granceola già fremono sul fuoco. Ebbene sì, si muovono ancora, la pentola è tutto un brulicare, un fremere, un contorcersi. La visione mi colpisce come un pugno nello stomaco. Torno in fretta al mio tramonto ormai scialbato cercando di calmarmi. E' un riflesso, la bestia non soffre più, mi ripeto. Ma i dubbi si insinuano velenosi: chi mi dice che in ogni emi-granchio ancora vitale non ci sia un emi-io in un inferno di dolore? Sì, lo so, una parte di me osserva che io sono favorevole all'aborto, e infatti confermo: lo sono, quanto più precoce possibile: gli arti se pure assai eso-ossuti della granceola mi ricordano i miei e quelli dei fratelli assai più della catena di DNA di una morula e ad ogni buon conto ho sulla coscienza un milione di capi di bestiame, tra ovini, bovini, suini, prodotti ittici e pollame, e neppure una morula.
Hitler era vegetariano, mi ripeto, cercando di far evaporare la fila di abbacchi schierati davanti ai miei occhi non per saltare l'ostacolo e portarmi al sonno ma per andare al patibolo. "Ad baculum", recita l'etimo, e il bastone del boia lo tengo in mano io.
Stasera pasta all'olio, e in futuro con la carne ho proprio chiuso.
E mentre mi dimeno, torturata dai miei sensi di colpa di carnivora come un granchio in una pentola, inizia a levarsi il profumo: il sugo di pomodoro danza con il delicato pesce freschissimo in un matrimonio coronato da semini di finocchiella selvatica. I colori hanno lasciato posto ad un nero pieno di stelle....massì, forse posso apparecchiare e versarmi un altro bicchierozzo di Elba Bianco.
Portare le stoviglie in tavola mi fa bene, nella pentola la granceola si muove sì, ma solo per effetto del bollore del sugo: la quiete della morte è sopravvenuta, nessun emi-granchio semicosciente può inchiodarmi alla mia mortalità, la mia percezione del dolore e a quella dei fratelli. Il fratello granchio è diventato oggetto: nessuna empatia per i cadaveri.
Il mio amico Emiliano - e il ricordo mi allevia la pena - se potesse scegliere nella prossima vita si reincarnerebbe in un maiale selvatico in Corsica: per quei giorni da bestia brada e felice sarebbe disposto a finire salsiccia e figatellu.
E forse in effetti quei granchi hanno avuto giorni migliori dei miei, rifletto, e forse potrei correggere un po' i miei propositi vegetariani: magari potrei partire da domani.
O potrei - chessò - limitare la mia natura carnivora nutrendomi esclusivamente di quelle bestie antipatiche: magari potrei mangiare caimani, serpenti, boje panatere.
Che poi, a dirla tutta, pure i bovini tutta questa simpatia non me l'hanno mai fatta, eh.
lunedì 14 settembre 2009
granceola, o memorie di una wannabe veg
Pubblicato da Rosa alle 17:16
Etichette: vita quotidiana, wannabe
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51 commenti:
argomento scivoloso come un'anguilla...
ma mi astengo, ogni mio commento è prevedibile.
PS: l'enhanchement si può rendere con propiziare...
ahahahahhaha mentre scrivevo in certi punti - giuro - è a te che pensavo. Comunque ho già corretto con "perfezionare".
Mi sono gustato ogni singola riga. E ROTFL, Rosa sei leggendaria con il tuo 'minimalismo delle nevrosi quotidiane', lo ribadisco, e se fossi un editore ci farei un libro intitolato 'le 49 nevrosi'.
Brava, brava. Eccellente. Mi scapicollo in inchini.
Fra l'altro per il povero granchio hai tutta la mia solidarieta'.
Capisco e sostengo. Non esiterei a mandare certa gente dal dentista, ma non farei male a una formica.
Questo perche' forse sono un criptonazista (anticipo la battuta).
:-)
Purtroppo non sono vegetariano.
Ma potrei vivere di formaggi, che mi fanno impazzire.
A proposito 'congratulations' per la risposta nell'altro post.
Mo' ci devo pensare alla risposta.
Fra l'altro non sapevo di essere marxista e di quelli cazzuti.
Sai che forse hai ragione?
E' un po' come quegli omosessuali repressi che odiano gli omosessuali.
Ho bisogno di un dottore.
;-)
Ciao
bwahahhahahahhahahhahahahahha!
psychiatric help: five cents!
be' io ho reagito così in due occasioni:
1) intorno ai 9-10 anni mi diedero da mangiare il coniglio da me amorevolmente allevato. stop al coniglio alla cacciatora e simili fin quasi ai 20 anni
2) visita ad allevamento di polli in batteria. niente pollo per molto molto tempo.
Poi come sempre si ricade nel vizio ;-)
Mi associo a Yossarian, pubblichiamo-ti ...
Beh, per la cronaca io il grande passo l'ho fatto ormai da qualche anno, e proprio per questo motivo: con tutto il rispetto per chi è capace (se non tecnicamente, in coscienza) di compiere un'uccisione per nutrirsi, io non sono uno di loro. So benissimo che è una scelta che faccio finché posso permettermela e che questo potrebbe cambiare, i casi della vita potranno forse riconvertirmi un giorno; ma finché non arriverà, ciao ciao alla carne.
Il problema è che se si diventa vegetariani per questo motivo poi non passa nemmeno per il capo di cercare di fare proseliti, com'è costume tra gli animalisti militanti; col risultato che i carnivori, spesso e volentieri, rompono le scatole a te. E pazienza.
bello bello :-)
x lamb-O: è vero, io aspiro a diventar vegetariana e nel contempo rompo le palle a chi ha coerentemente scelto. Non per motivi ideologici però: ho amici vegetariani, ebrei che non mangiano maiale, una amica che non mangia voltatili, altri che il pesce non sia mai, una amica celiaca, quelli che i molluschi si ma i crostacei no, quelli che i crostacei si ma i molluschi no, un paio di amici che se vedono troppe verdure gli viene l'ipervitaminosi ...
x ipazia: grazie grazie :-)
Beh, di fronte a questi livelli di stress non posso dire nulla =D
Questo sì che si chiama scrivere :-)
"col risultato che i carnivori, spesso e volentieri, rompono le scatole a te. E pazienza."
Vero. E' incredibile quanto riescano ad essere scassacazzi.
x falecius: sei vegetariano?
Sì, più o meno per le stesse ragioni di Lamb-O. E sempre nella circostanza di dover spiegare e giustificare le mie ragioni, come se fossi IO a rompere i coglioni.
Però non sono assolutista, riconosco che l'uomo è biologicamente onnivoro e che la carne è buona. Ma ci rinuncio volentieri e senza particolare fatica, nella situazione in cui vivo.
Se fossi solo in una foresta ed avessi fame, probabilmente caccerei, o almeno proverei a farlo.
Inoltre se sono ospite e qualcuno non sa che lo sono, o mi dimentico di avvertire, a volte accetto di mangiare carne per cortesia; però l'ultima volta che l'ho fatto ho avuto un'irritazione alla lingua.
Specifico: non sono vegano. Mangio uova (accertandomi però che siano da allevamento a terra) e formaggi, evitando di solito quelli con caglio animale. E come Yoss, mi piacciono molto.
Uh, vegetariano che mangia uova da allevamento a terra e formaggio senza caglio animale. Sembri perfetto per entrare nella schiera dei miei amici pochivori. (sarà che a me mi puoi dare dal budello di merluzzo alla rapa bollita e mi fai contenta :-) )
> Inoltre se sono ospite e qualcuno non sa che lo sono, o mi dimentico di avvertire, a volte accetto di mangiare carne per cortesia.
Stesso per me. Messo alle strette tra l'irrigidirmi sulle mie posizioni e il rendere onore alla tavola scelgo la seconda.
Se mi inviti a cena e mi proponi una frittata, non ti scasso di certo sulla provenienza delle uova. :)
Per il budello alla rapa, vedrò di provvedere. :P
Io ho una filosofia di vita, a riguardo: mi sento perfettamente in pace con me stessa nel mangiare tutto ciò che sarebbe ben disposto a mangiare me (o a crescere su di me) se solo gliene lasciassi l'occasione.
Et voilà.
LOL!
@Rosa
"dal budello di merluzzo@
Ma che zozzeria!
Certo che voi cuministi mangiate proprio di tutto...
:-P
@Falecius
Sono d'accordo Dott sulla carne. Neanch'io ne faccio un uso smodato, anzi.
Adoro pero' la pasta.
x rb: mah, in linea teorica sarebbe ottimo: di fatto però i canivori fanno schifo...io già mi sentirei un passo in avanti a mangiare solo le bestie che scappano. Mangiare una bestia fiduciosa è terrificante.
@Rosa
Sai che 'bestia fiduciosa' mi garba?
Mi ci chiami cosi' la prossima volta che litighiamo?
"Yoss, maledetto qualunquista demagogo e bestia fiduciosa!"
Fiducioso tu? Ma se senti puzza di cumino pure nella pizza napoletana...
@Yossarian: la trippa di merluzzo e' SQUISITA. Blasfemo!
L'incoerenza vista/non vista è insita nell'uomo: uccideremmo più faiclmente - con la pancia, non con la testa - due cinesi, con un bottone dall'altra parte del mondo, che qualcuno che vediamo.
Detto da un carnivorissimo che non ammazza neanche le zanzare.
@Palmiro
ROTFL
@Rosa
Ebbene si',anche nella pizza napoletana! Perche' i cuministi sono dappertutto!
Escono dalle fottute pareti!
Arrrrghhhhhh, sbroc, sbroc.
:-)
Marò, che ridere. Io mi accontento di non mangiare le bestie con cui condivido il tetto, ma in fin dei conti mangio carne una volta a settimana. Ad eccezione dei wurstel, ma quella non è carne, è roba chimica. O no? Ehm...
x renzo: nel senso che non mangi gatti o ti limiti a non mangiare *il tuo* gatto? :-D
@Rosa
"nel senso che non mangi gatti o ti limiti a non mangiare *il tuo* gatto?"
Ahhhh si'. Sei in forma splendida Rosa. LOL. Mi sono sotterrato.
Hai cambiato pusher?
"Hai cambiato pusher?"
Uhm, veramente da quando ho smesso di assumere la perniciosa e venefica nicotina sono costretta a rinunciare anche alla dolce e innocua cannabis. Dunque niente pusher, è tutto nature.
@Rosa
Io potrei rinunciare a tutto, ma non alla venefica e perniciosa nicotina.
Non bevo quasi piu' fra l'altro.
Fra l'altro guarda, penso di aver compiuto una cosa che per un fumatore e' un'impresa:
fumavo 40 marlboro rosse al giorno e sono riuscito a passare al tabacco rollato e ora ne fumo circa 15.
Ahhh la cannabis. Il 'fumo' non l'ho mai digerito. Mi mandava sempre in para, ma la cannabis e' buona anche se e' davvero tanto che non pratico.
Vorrei raccontarti di quella volta del 'collo di bottiglia' e dell' "accendilo tu Yoss, accendilo tu Yoss", con conseguente svenimento a faccia in giu' su tre cannoli siciliani, ma e' tardi e devo andare a nanna.
;-)
PS senti, a parte le punzecchiature velenose nell'ultimo post di Gilli ( dai lo sai che ho la coda di paglia), se davvero fai quel post che gli hai promesso, mi sa che viene fuori una cosa davvero interessante.
E per una volta senza polemiche. Dico sul serio, mi ha sempre incuriosito quel che pensi in materia, ma non ho mai avuto occasione di chiedertelo.
Ciao
Mah, io sospetto che 15 sigarette di tabacco rollato equivalgano circa a 40 malboro... (anch'io ci sono passata, e comunque ne fumavo quaranta)
No-no, il MIO gatto, e se in un ristorante chennesò del vicentino mi proponessero polenta e gatto, che dovrei fare? Rifiutare per motivi meramente ideologici? Mavalà.
x renzo: ovvove ovvove! No, per me il gatto è proprio tabù. Mangerei cavallette, formiche e coccodrilli senza nessun problema. Persino i topi, se ben cotti, ma cani e gatti mai.
Vabbe', ma alla fine sono tutte fisime e idiosincrasie personali, che con l'etica c'azzeccano poco.
Oppure smettete di portare le scarpe di pelle, che' morire scuoiati non e' che sia molto piu' dignitoso, eh?
Shylock
AH, quanto a questo se non avrei il fegato di uccidere una vacca per fare il brasato al barolo, figurati quanto ce l'avrei per fare un portafoglio...
Comunque non capisco come fai a derubricare la questione dall'etica e ad infilarla nel settore "fisime". La sofferenza degli animali è eccome una questione etica.
@Rosa
"La sofferenza degli animali è eccome una questione etica."
Allora, io e te avevamo un patto:
Non potevo essere d'accordo piu' di due volte con te sullo stesso post.
Ora stai esagerando. Devo richiamarti all'ordine.
:-)
Beh, qualsiasi bovino ha un sistema nervoso piu' complesso di quello di una granceola, quindi finche' insisti a mangiare bistecche non sei etica, fai solo quello che ti da' piu' piacere e/o ti da' meno fastidio sensoriale.
E in culo alla sofferenza dei poveri Fratelli Animali.
x yoss: anche l'orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno! :-D
x anonimo: no, no, le bistecche non hanno l'anima, no! Non mettermi ancora di fronte alle mie contraddizioni, potrei morirne. (ma non sei shylock, spero...)
Speri male: scusa ma era saltata la firma.
Piu' che contraddizioni, direi paraculismo etico: l'abbacchio non soffre, se non lo scanni tu.
Shylock
@rachel: "...in pace con me stessa nel mangiare tutto ciò che sarebbe ben disposto a mangiare me (o a crescere su di me) se solo gliene lasciassi l'occasione."
non mangi erbivori?
<:3)-
Eh, capisco che l'autoironia sia al di là di qualsiasi tuo possibile orizzonte, ma stai ripetendo esattamente quello che ho scritto io. Shy, occhio che vai rincoglionendoti, mi preoccupi.
> x rb: mah, in linea teorica sarebbe ottimo: di fatto però i canivori fanno schifo...
Con questo criterio però rimane mangiabile il maiale. Non è poco.
(e un maiale se lo mangia un uomo, altroché se se lo mangia)
L'avrai anche scritto, ma tra lo scrivere e il pappare mi pare che, per mare o per terra, te magni tutto quello che non ti tocca scannare da sola: e li' vanno ad utilizzate finali tutte le pippe su ma e' meglio la morula, o il babbuino che e' cosciente e in grado di soffrire?
Alla fine, l'unica sofferenza decisiva per te e' quella che proveresti a sbudellarti il pranzo da sola.
Shylock
x lamb-O: certo, il maiale mangia tutto, ma non ucciderebbe mai un uomo!
Gia' sui maiali domestici non sarei tanto sicuro, ma quelli selvatici ti scannano senza problemi.
Shylock
Dici? Non lo so. Dal basso della mia ignoranza, se un fanciullo cadesse in una porcilaia e non ci fosse nessuno a intervenire la vedrei grigia.
Dici? Non lo so. Dal basso della mia ignoranza, se un fanciullo cadesse in una porcilaia e non ci fosse nessuno a intervenire la vedrei grigia.
@ Maus:
non mangi erbivori?
Giusto. Gli erbivori!
Allora diciamo che il fato degli erbivori è segnato dal fatto di nutrirsi di verzure indifese.
Un tipico caso di bad karma.
XD
@ rosalux:
certo, il maiale mangia tutto, ma non ucciderebbe mai un uomo!
Ma nemmeno io ucciderei mai un maiale se non per mangiarlo! LOL!
Ro', si e' perso un mio commento, comunque io ti contestavo questo:
"Comunque non capisco come fai a derubricare la questione dall'etica e ad infilarla nel settore "fisime". La sofferenza degli animali è eccome una questione etica."
La questione in se' sara' etica finche' vuoi, ma non lo e' il tuo atteggiamento, visto che l'unica sofferenza che, alla prova dei fatti, t'interessa evitare e' la tua nel vedere ammazzato l'animale: infatti se qualcun altro s'incarica del lavoro sporco, dopo il cadavere te lo magni con gusto.
Tutto qua.
Shylock
Ossignur: infatti, questa contraddizione è proprio il senso ultimo del post. Stavo mettendo in luce una MIA contraddizione, in modo critico. Ma è proprio così difficile da capire?
L'ho capito.
Ma allora smetti di chiamare 'etica' quella che al massimo e' una questione estetica.
Shylock
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