Ac., commentando il mio post "si guarda ma non si tocca", dice riguardo all'uccisione/stupro dei tabù:
" [cut] io di solito tabù e predugidizi li preferisco vivi e vegeti, forse perchè penso che senza il mondo sarebbe un poco più noioso."Anche i pregiudizi, come i tabù, sono - credo - inevitabili, ma mentre i tabù appartengono al sacro, i pregiudizi devono rimanere profani. Impossibile avere una percezione del mondo, senza avere un modello a monte, e un modello è a tutti gli effetti un pregiudizio. Nella salubre e continua opera di revisione del pregiudizio occorre però un costante confronto con la realtà: il tabù è una norma sociale emanata dalla collettività/divinità, che la tiene insieme e le dà identità: il pregiudizio deve restare uno strumento versatile di interpretazione del reale, utile ma flessibile e "sensibile". E' quando viene meno il confronto con la realtà e il pregiudizio diventa sacro, che nascono le più oscene perversioni. Almeno, secondo me.