lunedì 11 agosto 2008

fruttivendoli farmacisti

Stamattina a radio 3 il giornalista e gli ascoltatori commentano aspramente l'abuso delle medicine "naturali" in una presunta contrapposizione con la medicina scientifica. La notizia che dà la stura alla livorosa litania (che ovviamente non risparmia i cinesi e i loro massaggi sulle spiagge) è che la papaja e gli agrumi potrebbero creare effetti indesiderati se associati ad alcuni farmaci: presumo che per questi campioni del pensiero razionale sia compito di chi vende la papaya o le arance, associare un bugiardino con le controindicazioni e gli effetti collaterali.

7 commenti:

Gillipixel ha detto...

Aggiungerei la raccomandazione di non dimenticare la pericolosità dell'aspirina associata alla Coca-Cola, soprattutto se assunta ascoltando i dischi dei Led Zeppelin al contrario, con l'aggravante dello sniffaggio di calzini usati :-)

Anonimo ha detto...

ricordo con piacere gli strali dell'ineffabile tarcisio mezzetti nei confronti della medicina alternativa e "il mondo occulto ed esoterico (sic) che ci sta dietro".

Anonimo ha detto...

Non vedo il punto: non esiste una medicina 'alternativa' cosi' come non esiste un'astronomia 'alternativa' (ma se preferite, il prossimo satellite potete lanciarlo secondo le coordinate fornite dal Mago Otelma).
Ne' vedo cosa ci sia da ridere: da queste parti, c'era chi curava il cancro con l'aloe vera; beh, lo curava talmente bene che i pazienti schiattavano.
Ma ripensandoci, magari e' un semplice meccanismo di selezione naturale.
Forse andrebbe riabilitata anche Wanna Marchi. In fondo, non faceva altro che curare il malocchio con due delle materie prime piu' abbondanti in natura: il sale e la credulita' umana.

Rosa ha detto...

Concordo sul fatto che non esiste "medicina alternativa". Le proprietà della papaya sono note e acclarate e confermate da esperimenti scientifici. Trovo però quando si scopre che la papaya non può essere presa insieme a una medicina chimica contro l'asma, il bugiardino con le avvertenze debba essere messo nella medicina contro l'asma e non nella papaya. E tuonare contro le medicine "alternative" perchè qualcuno è stato male prendendo papaya più farmaco antiasma è semplicemente ridicolo. Sembrerebbe ovvio, a me.

Anonimo ha detto...

Dipende: se la papaya e' stata somministrata come rimedio 'alternativo' contro l'asma o altro, era chi l'ha prescritta che doveva preoccuparsi di eventuali allergie o altri trattamenti in corso, come fa ogni medico serio prima di ordinarti qualcosa che potrebbe avere effetti collaterali.

Rosa ha detto...

La papaya è un frutto, se interagisce con roba chimica è bene che siano le case farmaceutiche a segnalarlo sul farmaco, perchè la frutta si compra al mercato e non ha bugiardino. Fra l'altro anche quando è in compresse non ha bugiardino perchè una geniale disposizione proibisce ai farmaci "naturali" di metterlo nella confezione, col bel risultato che sulle compresse d'aglio non si può segnalare il (comprovato) effetto anticolesterolo mentre su farmaci chimici di effetto comprovatamente nullo, come l'acutil, può esserci scritto che aiutano la memoria. Ti pare scientifica come logica? Ce la dobbiamo prendere con i ciarlatani o con le case farmaceutiche per il vulnus?

Anonimo ha detto...

Ecco, io parlavo proprio di quando e' in compresse, o comunque e' prescritta come farmaco e non assunta come semplice alimento.
Se e' vietato indicare eventuali effetti collaterali sulla confezione, e' una puttanata (e non sara' la prima ne' la peggiore compiuta dalle case farmaceutiche, figuriamoci); cio' non toglie che chi te la prescrive dovrebbe saperlo e avvisarti. L'erborista / medico alternativo / quellochee', NON il fruttivendolo.