martedì 16 giugno 2009

the antichrist

The antichrist - Lars Von Triers

spoiler:

Mentre una coppia tromba allegramente, il bimbo di tre anni attraversa la stanza, si affaccia alla finestra e precipita giù.
Ospedale: la madre è sotto psicofarmaci, il padre - terapista - decide che il dolore va affrontato e i farmaci fanno male. Prende la moglie in terapia e vanno nel bosco - luogo d'elezione delle paure di lei.
Nel bosco la natura è nemica e ventosa, le volpi sono assassine e gli uccellacci sono cattivi: piovono ghiande sul tetto e sul cranio dei personaggi, in rallentì.

L'uomo viene aggredito da un nugolo di zecche, mentre la moglie è sempre più in crisi, e soffre.

A un certo punto una volpe parla e dice: "tutto è caos"

Il personaggio di lui si va delineando sempre più come quello dello psicologo pomposo e molesto. Tenta tutto il repertorio a sua disposizione per calmare le mattane della moglie: lezioni di respirazione, grafici della paura, esortazioni ad affrontare i fantasmi.

Nel frattempo lo spettatore si fa molte domande, tipo: "com'è che la Gainsborough è così cozza?" "che ore sono?" "Sono lì da giorni e non mangiano un cazzo" "ma perchè mettono l'aria condizionata così alta al cinema" "Crea più sofferenza la noia o il disgusto"?

All'improvviso, un evento repentino e preoccupante sveglia gli spettatori dal coma: La donna, talmente martoriata dalle rotture di palle del marito terapista, gli molla una pietrata sul cazzo, e - dopo avergli fatto una sega da cui escono spruzzi di sangue - approfittando dello stordimento di lui gli buca una gamba col trapano, gli infila un perno da parte a parte, a cui attacca una ruota.

Lui sulle prime è stordito, lei va a urlare nel bosco.

Lui è la razionalità, lei la natura selvaggia: madre e matrigna. L'uomo terrorizzato si sveglia, si trascina con tutta la ruota attaccata alla gamba in una tana di animali che lo torturano ancora, beccandolo a sangue . Lei urla nel bosco "bastardo, bastardo" finchè non lo trova, e lo seppellisce.

Poi si pente e lo disseppellisce, e nel pentimento si taglia via un pezzo di fica, spiegandogli che debbono arrivare i tre viandanti e qualcuno morirà.

Lui a quel punto però si è rotto il cazzo anche metaforicamente oltre che fisicamente, e la strangola, e così a morire è lei, che è brutta, cozza e strega.

Zoppicando il ferito si avvia verso casa mentre il bosco rischiara, e mangia (finalmente!) delle more. Qui Lars Von Triers vuole significare che la natura è sì demoniaca (La natura è il tempio di satana: cit) ma è anche benevola, e inoltre vuole significare che l'equilibrio è ristabilito, e che il film è finito. Infatti, per calmare gli spettatori, Von Triars mette anche il cartello "epilogo"

Molte donne arrivano nel bosco, ma il loro volto è invisibile, elogio indiretto dello jihab.

Morale:

1) Le donne son pericolose e numinose, sono in contatto con la nascita e con la morte, adepte del tempio del demonio e dunque vanno coperte di veli o pixelate, altrimenti si corre il serio rischio di ritrovarsi con una ruota appesa ad una gamba.
2) Sempre meglio prendere psicofarmaci che sposare uno psicanalista.
3) Se vai in un bosco di querce, portati il caschetto.
4) Se vai al cinema d'estate, portati una felpa.

22 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

?) Lars Von Trier è un presuntuoso cacacazzi a cui l'ultimo trip è andato male...

scegli tu il numero

la lista la condivido totalmente anche se invece della felpa preferisco uno scialle, mi ci incarto anche le gambe :-)

Anonimo ha detto...

HAHAHAHAHAAH!
Lars von Trier, aka il surrogato del cinema per i fighetti farlocchi che vogliono fare gli intellettualoidi (Uriel docet): non a caso, non l'hai manco scritto 'na volta giusto (von
TrierS, TrIArs - e che e', la pronuncia de l'ammaragani, aho'?).
Uno che oltre a non saper fare un'inquadratura decente e tenerci a ricordarlo il piu' spesso possibile, rimesta da sempre nelle sue ossessioni pseudoreligiose da seminarista frust(r)ato e represso.
Mi portarono una volta a vedere Breaking the Waves, vedo dalla tua recensione che da allora non si e' smosso e continua a usare sceneggiature che sembrano scritte dal buttafuori sbronzo di un club per scambisti e a maltrattare le attrici, che si vede hanno un gusto perverso tutto femminile nel farsi maltrattare dallo sborone di turno.
Comunque con me da allora lui ha chiuso, come hanno chiuso da mo' tutti i registi dagli occhi a mandorla che hanno vinto qualche festival cinematografico e sono dotati di un senso dei tempi filmici da bradipo con l'Alzheimer.
Morale: chi va a vedersi un film di Von Trier senza una Luger puntata alla tempia si merita altro che Berlusconi e le ronde nere, Ahmadinejad e i Guardiani della Rivoluzione gli ci vogliono - e l'avatar di Khomeini a trollargli i commenti.
Giudizio critico: Lars von Trier va assolutamente visto.
Da uno bravo.

Shylock

Rosa ha detto...

x farlocca: giusto, quale felpa: lo scialle è di gran lunga più radical chic.
x shylock:
è - oltre che ovviamente l'ultimo - il primo film di von triers che vedo in vita mia: come possa essere "radical chic" uno che è pure un mezzo nazistoide è mistero che risiede solo nei tonti che non hanno repertorio in canna.
Speravo in un horror, mi aspettavo una kitcheria assoluta (la gente sghignazzava a cannes) quello che non mi aspettavo è che fosse una rottura di cazzo di questa portata.

Anonimo ha detto...

Darling, anche per fare un horror decente occorre una certa professionalita' e - cosa ancora piu' importante - non avere un evidente, malposto complesso di superiorita' e un ancor piu' manifesto disprezzo per il pubblico pagante.

Detto questo, Von Trier passa per regista 'complesso / difficile / controverso / etc.', quindi puo' filmare qualsiasi cagata e i farlocchi ci cascheranno sempre, anzi: piu' e' da martellate sui coglioni e piu' accorrono a frotte.

Shylock

Psalvus ha detto...

Le onde del destino era buffo e aveva quella colonna sonora vintage che mi piaceva tanto e quel particolare colore di luce e di grana, non ho visto nientaltro di lui. Mi piacque.
Ah no, pardon, una cosa bislacca con sesso esplicito con attori picchiatelli e freak veri. Non ricolrdo il titolo. E poi il regno the kingdom, ambientato in un ospedale danese, molto divertente. MA dura 3 ore e mezzo.

Di questo di cui parli ne ho sentito parlare un sacco male... perchè mai dovrei andarci. Stasera sotto casa mia c'e' l'ultimo dei Vanzina a 5 euro (è martedì), quindi mi sa che ci vado.

Rosa ha detto...

"Stasera sotto casa mia c'e' l'ultimo dei Vanzina"

WOW, ma come sei non-radica-chic-anzi-nazional-popolare, figo!

Psalvus ha detto...

sono dottor Jekill mister Heidi

Yossarian ha detto...

a me di Trier e' piaciuto solo Dogville.

Per il resto lo trovo decisamente velleitario e, francamente, una pizza solenne.

Rachel Barnacle ha detto...

Hey, ma è fantastico!
Un raduno di NCUCDC! V'incontrate spesso, organizzate cene, serate danzanti, robe così? LOL!
Vabbé, io "Antichrist" ancora non l'ho visto, quindi non mi pronuncio. Facesse cagare S.Basilio con tutte le cupole arricciolate, non mi stupirei: è da un pò che il ragazzo pare aver finito gli argomenti, e abbia cominciato a raschiare pentoloni.
Che lo vogliate o no, vi saprò dire.
LMAO!

Namib ha detto...

La tua stroncatura fa venir voglia di andare a "vedere" (in senso pokeristico). Grazie a te, in fondo, mi sono visto uno spassosissimo film nippo sui funghi cannibali. E poi, via, von Triers non è male: "Le onde del destino" e "The Kingdom", per es., sono ottimi film. Eppoi, l'horror è uno zinzino misogino a priori. Perché non credere che stavolta abbia fatto semplicemente un film "di genere" (non nel senso di gender...)? E il senso dell'horror è appunto spostare in avanti l'orizzonte del visibile.

Rosa ha detto...

x rachel:
NCUCDC?? Cazzugliè?

Yossarian ha detto...

Io lo so, ma non te lo dico :-P

Stavolta mi metto io a bordo campo con le patatine e la birra a godermi lo spettacolo


:-)

Ciao

Rosa ha detto...

x namib: no, davvero, è noiosissimo e molto pretenzioso: ha rubacchiato due o tre nozioncelle di antropologia e le ha rimasticate in modo concettuoso, gli attori sono cani e non ha nulla del cinema di genere (che - come sai - a me piace). Bon, se decidi di andarci lo stesso fammi sapere. Cià.

x yossarian: lol, mi volete sfinire!

Gillipixel ha detto...

Per evitare analisi eccessivamente concettuose (nelle quali cado già anche fin troppo in senso generale), a volte adotto due semplicissimi criteri per valutare la bontà di un film.
Di solito per me è un buon film se:
1) Durante il tempo della visione mi sono sentito come trasportato "altrove", mi sono sentito da un'altra parte...se poi quella parte la sento coincidere esattamente col luogo in cui presumibilmente mi voleva condurre il regista, si tratta di un capolavoro :-)
2) Provo empatia coi personaggi.

Coi film di Von Trier, e in particolare con Onde del destino, mi sono sempre sentito esattamente nel posto in cui ero, preciso sputato e annoiato, e l'unica empatia provata per i suoi personaggi era a livello di speranza che crepassero tutti al più presto onde accelerare il termine della pellicola :-D

(...salverei però The kingdom, c'è una tensione ben costruita e mi ha trasportato abbastanza lontano :-)

Namib ha detto...

Per gillipixel. Scrivi:
Di solito per me è un buon film se:
1) Durante il tempo della visione mi sono sentito come trasportato "altrove", mi sono sentito da un'altra parte...se poi quella parte la sento coincidere esattamente col luogo in cui presumibilmente mi voleva condurre il regista, si tratta di un capolavoro :-)
2) Provo empatia coi personaggi.

Ergo, debbo desumere, ove una fisicamente talentuosa tassista ti accompagnasse (non senza averti complicemente commosso, in itinere, con le sue vicende familiari) in Via dei Meloni 5 dopo che tu avevi espressamente chiesto di essere "trasportato" in Via dei Meloni 5, detto viaggio su croceo - nonché semovente - vascello si muterebbe con (per) ciò in capolavoro? Trasecolerei, se potessi.

Rosa ha detto...

x namib: forse non ho colto il senso ultimo del tuo commento, ma mi è difficile scorgere una qualsivoglia somiglianza tra le aspettative riguardo ad una alata opera di fantasia e quelle di un pedestre e unidirezionale viaggio in taxi. :-)

Namib ha detto...

Per Rosalux:

Beh, tutto può essere, un viaggio in taxi, men che "pedestre" :)

Rosa ha detto...

x namib: ahahahahahaha sì, in effetti ho realizzato il paradosso dopo averlo scritto.

Gillipixel ha detto...

@->Namib: l'essere altrove di cui parlavo aveva ovviamente un valore figurato, ossia era riferito a trasferimenti in luoghi della fantasia, dell'immaginazione, della bellezza intesa come sensazione pura...niente a che vedere con viaggi concreti...è questo il punto fondamentale della magia delle espressioni artistiche meglio riuscite: con un minimo di fisicità degli strumenti adottati (i lampi di luce dei fotogrammi, le corde di un violino, poche pagine ed inchiostro, ecc.) possono farti attraversare le variazioni emozionali di un viaggio vero e proprio, ancor più strabiliante se si considera che si tratta di un viaggiare senza muoversi di un mm.
Minchia, per fortuna che mi ero ripromesso di non fare il concettuoso :-D

Allegro furioso ha detto...

ROTFL
imho Lars von Trier è sempre stato una bufala, ma la tua recensione è spettacolare.
Ciao

Rosa ha detto...

"imho Lars von Trier è sempre stato una bufala"

Ah, dubito che uno che fa un film così possa averne fatti di buoni.. :-)

maus ha detto...

NCUCDC potrebbe essere "non capisco un cazzo di cinema"...

nel caso voglio la tessera, non mi vergogno.