Devo essermi fatta, in qualche momento della mia vita, l'idea che se avessi recuperato - o mantenuto - ogni singolo frammento anche solo blandamente significativo del mio passato in forma di amico/parente/figurante mi sarei guadagnata l'eternità, in una specie di valle di Giosafatte ante-giudizio, con le persone al posto delle ossa.
Per una come me, quindi, Facebook è un gioco interessante. Mi viene in mente un brandello, un nome, un cognome, e parto alla ricerca del frammento perduto per ricostruire il puzzle.
E' così che l'altro giorno ho scritto a Maria Giulia.
Era stata mia compagna in quarta e quinta elementare, e pur non essendo lei la mia migliore amica, ci eravamo frequentate un po'. Mi piaceva forse proprio perché il suo mondo orbitava a distanze siderali dal mio. Seconda figlia di sette fratelli (io figlia unica) di una famiglia molto cattolica (i miei ebrei atei) e molto serena (noi furibondamente litigiosi). La mamma era giovane, bella, sfornava torte e allevava la sua squadra di bambini, da uno a dieci anni: avevano delle sedie di legno con un cuore intagliato, e le tendine a quadretti rossi e bianchi. Tutto era curato e sacrale, in quella famiglia, i giochi di costruzione di legno, le bambole di pezza...nessuna concessione alle mode, ma con molta dolcezza.
Neanche io avevo la Barbie, e avevo poche bambole - in genere viste da mia madre però con manifesto disprezzo femminista. Non ero certo viziata, eppure coltivavo una mia forma di consumismo subdolo e infelice, che - penso nella speranza che mi decidessi finalmente a studiare - non mi veniva negata: la cancelleria. Ogni quaderno nuovo mi sembrava una promessa, e quando poi lo avevo iniziato, diventava subito lo specchio della mia pochezza di studiosa, del mio orribile disordine, della mia incostanza. E così lo dismettevo il prima possibile con qualche scusa per cominciarne un altro denso di nuove promesse.
Maria Giulia no. Maria Giulia aveva dei quaderni un po' cicciotti, non con i quinterni come i miei ma con la costa incollata. Quando ne iniziava uno nuovo, la parte ancora vuota a sinistra veniva riempita con un quaderno vecchio d'appoggio, e da pagina vergava con una calligrafia pochissimo leziosa e molto personale, pigiatissima e ordinata tutte le sue pagine perfette. Inesorabili. Non uno sbrego, non una cancellatura. Se sbagliava, usava il gommino con grande perizia e riusciva ad eliminare ogni traccia di inchiostro anche se le parole, pigiate com'erano dal suo tratto, attaccavano ogni foglio scritto al fogli vergine, e quando staccava la pagina scricchiolava un po, cantava, con un rumore caratteristico, e si andava ad appoggiare sulla parte soffice e già scritta. Aveva una scrittura che si sarebbe persino potuto definire "brutta", ma che nell'insieme dei suoi modi mi incantava: ammiravo illimitatamente questa sacralità che mi era impossibile, e in ogni nuovo quaderno la promessa era diventare la Maria Giulia che non ero, per scontrarmi col mio limite.
Ci siamo scritte qualche messaggio. Mi ricordava? Mi ricordava. Dopo le cerimonie di routine "sono-spostata-ho-figli-lavoro-qui-e-lì-come-passa-il-tempo" ho pensato bene di raccontarle la storia di come i suoi quaderni mi fossero entrati nell'anima: in fondo se uno va a caccia di un frammento questo qualcosa avrà pur significato!
Niente. La confessione dei quaderni deve averla terrorizzata, perchè non ho più ricevuto risposta. Maria Giulia scomparsa.
Probabilmente avrà pensato che preda di raputs di feticismo da cancelleria vintage sarei andata a casa sua, l'avrei strangolata, le avrei rubato i quaderni e li avrei bruciati in un sabba infernale.
Peccato. Ho dovuto prendere atto di due miei errori tipici.
Tra me e gli altri c'è una differenza. Io avrei amato essere ricordata così, e mi sarebbe piaciuto saperlo con tanta distanza: a lei - con tutta evidenza - no.
E il secondo errore è che il passato non è ciclico, non ritorna, è lineare e a volte è infinitamente più potente se non lo si va a disturbare.
lunedì 19 aprile 2010
i quaderni canterini
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10 commenti:
Anche se con Maria Giulia l'operazione ricordo non ha sortito l'effetto desiderato, grazie per aver condiviso con noi questo gioiello, cara Rose :-)
Molto, ma molto bello :-)
Bacini cicciotti :-)
Grazie, mon coeur!
"vergava con una calligrafia pochissimo leziosa e molto personale, pigiatissima e ordinata tutte le sue pagine perfette. Inesorabili. Non uno sbrego, non una cancellatura."
Me pari Salieri.
Qualche tempo fa è morto Maurizio Mosca. Non saprai chi è, non importa.
Qualcuno, su un social network che frequento ha scritto: "ho il sospetto che di calcio ne capisse quasi nulla, ma era un simpatico cialtrone". Un altro ha scritto: "vorrei tanto che sulla mia lapide ci fosse scritto qualcosa di simile – capiva una cippa, ma era un simpatico cialtrone."
Ho pensato che anche io, tanto.
Sono sicuro che, invece, a Maria Giulia non sarebbe piaciuto, ma abbiamo ragione noi.
Davvero molto bello.
x shy: LOL, sapevo di poter contare sulla tua immancabile parola buona!
x giovanni: siamo il sale della terra! :) grazie...
Ma guarda che Salieri, in quella scena, mi ha sempre fatto una sim-patia totale, e' di una umanita' straordinaria; e' la tragedia di chi sa che arrivera' sempre secondo proprio perche' e' bravo abbastanza da capire che l'altro e' un genio.
Io ho trovato tempo fa il gruppo della mia classe delle elementari e, devo dire la verità, non me la sono sentita di iscrivermi.
Massimo Manca
x shy: sì, vero, Salieri è un bel personaggio, nel film. Meglio di quel pirlacchione di Mozart, diciamocelo! :-D
x mm: Io beccato tutta l'infornata di asilo, prima e seconda elementare, scuola ebraica colonna e finzi di torino. Sono anche spuntate delle foto che non avevo, e ho riconosciuto tutti.
tra i tanti effetti FB questo dell'effetto rimpatriata è uno dei più tipici. Ho riannodato rapporti dopo sepolture decennali, ma soprattutto con gente di cui avevo rimosso ogni ricordo e che invece si ricordava perfettamente di me. Qualcuno mi invia documenti d'epoca e rimango un po' sconvolto. Le rimpatriate pero' sono belle se durano poco e la maggior parte di queste persone non sopporterei di vedermele davanti in carne e ossa. Ma cio' credo sia reciproco. Quindi il destino delle anime ritrovate via FB è di rimanere nella forma dei bytes (ricordati che bytes sei e bytes ritornerai, qohelet?)...
Ho apprezzato molto la descrizione dei quaderni, scrivi molto bene.e la sua fuga per il giudizio implicito, sprezzante e altezzoso, che c'è nella tua descrizione. Come fai a non accorgertene signorina Mozart?
x psalvus: Assolutamente no. Amavo disperatamente quei quaderni e quella bambina, ed è questo che l'ha fatta scappare. Se questo non si è capito, vuol dire che NON scrivo bene (o che tu ti fai condizionare nella lettura dal fatto che ti sono antipatica! eehhehhehehe)
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