lunedì 29 dicembre 2008

il medio oriente non è un koan

La malafede è - per la psicoanalista Simona Argentieri - non soltanto un problema etico, ma una forma di nevrosi. La mente dell'ambiguo è costretta a dissociarsi costantemente per evitare l'onere della coerenza: chi è in malafede deve poter far convivere dentro di se' non soltanto una ma più morali, e farle scorrere in binari paralleli e tra di loro sempre incomunicabili: evitare il conflitto interno e il dispendio energetico che ne deriva è la regola aurea dell'ambiguo: gli aerei a bomba sulle torri gemelle possono essere nel contempo - a seconda degli argomenti dell'interlocutore - un'opera di giustizia o un "inside job" della CIA, senza che queste due "teorie" entrino mai in contraddizione.
Il "pensiero unico", terreno assai fertile per la malafede, ha informato e informa la questione questione mediorientale, e in questi giorni più che mai il fenomeno è evidente. Gli israeliani sono onnicolpevoli e i palestinesi specularmente onninnocenti, e ogni contraddizione all'interno di questa dicotomia non potrà essere composta e dovrà essere accuratamente ignorata. Nessuno sembra rilevare ad esempio la qualità paradossale dell'obbligo morale cui dovrebbe sottostare quel paese: a chi altri infatti si chiede di ...perdere la guerra in virtù della propria forza?
Quello che per un prete buddista sarebbe un koan su cui scervellarsi in lunghe sedute di meditazione, è diventato un luogo comune, una specie di ovvietà: tanto più Israele è forte, tanto più è tenuta essere debole! Logico, no?
E come se fosse la cosa più logica del mondo, vediamo quelli che sostengono più o meno apertamente Hamas - organizzazione che ha fatto della guerra fino ad eliminazione totale del nemico e a qualsiasi costo la sua bandiera - accorrere per primi a stigmatizzare la logica che hanno loro stessi hanno entusiasticamente sposato - ovvero quella della guerra - senza sentire il benché minimo stridore, la benché minima contraddizione!
Io dico che chi mette avanti alla vita del singolo l'Ideale Superiore dovrebbe avere il fegato, il coraggio civile e la coerenza di portare fino in fondo e senza ambiguità la propria visione! Dovete applaudire, al passaggio di quelle bare, alla carne dilaniata, dovete esaltarvi e lasciarle a noi che odiamo il sangue e non coltiviamo Ideali Superiori alla vita umana, le lacrime!

16 commenti:

Giovanni Fontana ha detto...

Pensa che sono d'accordo con tutto quello che hai scritto.

Rosa ha detto...

Non è che mi stupisca tanto, anch'io di solito sono d'accordo con quello che scrivi tu.

Anonimo ha detto...

Embe'? Io sono SEMPRE d'accordo con quello che scrivo.

Shylock

Rosa ha detto...

shy, sei definitivamente rincoglionito?

farlocca farlocchissima ha detto...

bellissimo post rose, oggi cercavo parole così e non venivano, sono felice di averle lette qui da te :-)

Gillipixel ha detto...

analisi filosoficamente molto raffinata, cara Rose...solo da una mente molto bella e da un cuore sconfinato possono arrivare simili parole...

Anonimo ha detto...

L'ironia, questa sconosciuta.

Shylock

comic_tadpole ha detto...

Cara Rosa_

Penso di capire, almeno un poco, cosa senti in questi giorni_ Di sicuro non stai meglio di quanto stia io, forse peggio: io in fondo sono un semplice italiano medio che apparentemente non ha nessun legame con quella terra_

Fra le tante persone che hanno una posizione diversa dalla mia, nel web, sei una di quelle con cui è più proficuo, e oso dire ‘bello’, parlare_

Per quanto si può conoscere una persona leggendo i suoi posts, non credo che tu sia mai in malafede_ A volte mi sembra che certe tue affermazioni però abbiano una radice ideologica, anche se fine e fragile_ Forse invece sei solo troppo presa e avvinghiata, dentro, da questo tema, che nessuno dovrebbe permettersi di chiederti ‘freddezza’ e lucidità completa_ Quindi non te li chiederò neanch’io_

Contemplo per qualche ora il perno del tuo ragionamento ‘a chi altri infatti si chiede di ...perdere la guerra in virtù della propria forza?’ – e sento la necessità di dirti alcune cose, con la stessa stretta allo stomaco e pesantezza mentale che forse hai te, e che non mi fanno dormire molto da qualche giorno_

Mi sembra evidente che l’atteggiamento e la posizione che ha Israele nei confronti della Palestina sia di tipo coloniale tradizionale, da sempre_ Ma quando è nato Israele il colonialismo non aveva più senso, gli ultimi esempi si stavano sfaldando come torri di sabbia_

E anche l’epoca dei ‘vincitori che mangiano tutto quanto appartiene ai vinti’ era finita_ Ne aveva appena dato dimostrazione sovrana la fine della 2^ Guerra Mondiale_ Immagina un po’ che pace si sarebbe potuta costruire se la Francia non si fosse presa solo Alsazia e Lorena, ma anche la Ruhr, Westfalia, Assia, Baviera, il Baden-Württemberg_ O se in Germania Est i Russi ci fossero emigrati in massa, dichiarandola terra russa_ O se la Jugoslavia si fosse presa tutto il Friuli, il Veneto e il Trentino Alto Adige_ Il fatto che gli USA abbiano vinto le Filippine alla Spagna, non fece di certo sì che la loro fosse una dominazione più ‘giusta’_ Era una dominazione e basta, come tutte le altre_

Sì perché vedi, l’ingiustizia macroscopica e basilare nella questione palestinese è che QUELLA TERRA NON E’ DEGLI ISRAELIANI_

Oggi possiamo aggiungere: NON TUTTA, ALMENO – NON COSI’ TANTA_

Proprio come la terra dei pellerossa NON E’ dei nordamericani – la terra del tibetani NON E’ dei cinesi – la terra dei curdi NON E’ né dei turchi né degli iracheni – la terra degli armeni NON ERA dei russi – la terra degli aborigeni NON E’ degli australiani, o almeno non tutta_ (Io dico pure che la terra dei sudtirolesi NON E’ nostra_)

Ed è un’ingiustizia che conosce e vede bene chiunque – i miei parenti giovani o di mezza età che non sanno quasi niente del mondo, i bambini di 10/12 anni a cui lo chiedo, molti miei amici dalle conoscenze e dalle idee politiche più disparate_ E’ palese, ingenua, banale_

Tutto questo vuol dire semplicemente che fondare lo Stato d’Israele con la modalità con cui è stato fondato, fu un errore_

Ovviamente, è un errore da cui non si può minimamente tornare indietro, non si può assolutamente ‘cancellare’_
Solo pensarlo è di una stupidità illimitata e pericolosissima – sarebbe un cercare di rimediare all’errore e ai drammi schiacciandoli con un errore e dei drammi 3 volte più grossi_

Ma solo il fatto di aver trattato la creazione di Israele con gli Inglesi invece che con i Palestinesi e gli altri paesi arabi, dimostra che era proprio il proseguimento, di fatto, di quelle idee e di quei progetti coloniali precedenti_ Ci si passava semplicemente la terra di mano – come era successo in epoca coloniale con l’Indonesia, il Congo, il Sudafrica_

Ecco – finché esisterà questa ingiustizia di base, il suo colpevole non potrà essere altri che Israele_

Quando quest’ingiustizia sarà colmata, e i Palestinesi avranno una loro terra, sovrana, libera, pronta allo sviluppo, possibilmente contigua, e di dimensioni simili a quelle che avrebbe avuto tanti anni fa – allora si potrà cominciare a contare le colpe ‘alla pari’_
Nel senso che quando ci saranno 2 terre libere per 2 popoli liberi, come Francia e Italia – allora credo si potrà considerare l’autodifesa di Israele equivalente a quella della Palestina – e se dei gruppi terroristi lanceranno dei razzi contro Israele, li potremo considerare come se dei gruppi terroristi francesi rivendicassero il possesso della Liguria e le sparassero contro_ Solo allora_

Ma finché quest’ingiustizia continua, più si va avanti, più sarà dura_ E più sarà impossibile rimarginare la violenza moltiplicata per tutti questi anni_ Allora l’alternativa finale sarà soltanto quella di sterminarli tutti: che il più forte stermini totalmente il più debole_ Se lo credi possibile_
Non so, probabilmente qualcuno lo crede, lo vuole, se lo augura pure_

Hamas non piace molto neanche a me_ E’ banale dire che preferirei essere governato da Bush Jr, e forse anche da La Marmora, Sadat o Abdallah di Giordania, che da Hamas_ Opinione simile potrei avere di Hizbullah, anche se mi sembra molto positivo invece che partecipi, in rappresentanza di una parte della popolazione, alla vita democratica del Libano_
Ma bisogna rendersi conto che il potere ad Hamas gli è stato dato dalle politiche israeliane – dal non aver mai ceduto e voluto consegnare la riparazione di quell’ingiustizia né nelle mani di Arafat, né in quelle di Al-Fatah_ E cosa ci si doveva aspettare allora? Che i Palestinesi invece di pretendere giustizia ed affidarsi a chi gli restava vicino in questo bisogno, accettassero buoni buoni l’ingiustizia, col cappello in mano e magari anche ringraziando?

No, cara Rosa – in un mondo che pretenderebbe di crescere verso certi valori di rispetto reciproco, libertà, diritti universali, a volte si può volere che il più forte faccia tutti i passi indietro necessari a metterlo sullo stesso piano del più debole: è successo tante volte e ha portato anche a risultati concreti_ Ma non si può mai chiedere a nessuno di accettare sereno e posato l’ingiustizia_

L.M. (Leonardo Migliarini)

Rosa ha detto...

x leonardo: il "peccato originale" degli australiani - tanto per dirne una - è stato lavato il corrente anno con una formale richiesta di "tante scuse" agli aborigeni, che se le sono prese (quei quattro che sono rimasti). Questo per chiarire fin da subito che se il "peccato originale" degli ebrei sembra illavabile, non è - come vuole il luogo comune paradossale - perchè gli ebrei sono ultrapotenti, ma perchè sono sostanzialmente deboli: se pensi al rapporto tra quantità di territorio e potenziale distruttivo, ti rendi conto che israele, quel paese che da sempre è una bandiera e rappresenta il male, è praticamente uno sputazzo. E' uno degli incredibili paradossi che sorreggono l'immaginario di chi si occupa della "questione mediorientale", ovvero di tutto il mondo occidentale.
Quanto ad Arafat, mah, non è affatto vero che i tentativi di accordo non ci siano stati, ed è vero invece che si sono arenati, che non sono andati a buon fine. Arafat non ha mai dato segno di voler retrocedere dal concedere il diritto al ritorno (in Israele) dei profughi. Quattro milioni di profughi che tornano in Israele significano semplicemente la fine di Israele, come sa chiunque abbia guardato un po' più da vicino la faccenda: di nuovo l'errore che tu fai è di attribuire una onnicolpevolezza ad Israele: è chiaro che per esempio la costruzione di insediamenti nei territori è - oggettivamente - una "colpa" di Israele. E' pazzesco però che a quel paese vengano attribuite tutte, le colpe.

Anonimo ha detto...

300 morti in risposta a razzi che hanno fatto 0 morti sono roba da Deir Yassin, ovvero da pulizia etnica. Non vedere la colpa tutta israeliana di questo è ipocrita.

Rosa ha detto...

ridurre le responsabilità politiche al body count è un modo visibilmente scorretto per semplificare: se infatti funzionasse così in guerra ci sarebbe (sempre) una coincidenza tra efficienza e colpa, e tra incapacità e innocenza: è evidente che così non è: le responsabilità politiche di quei morti dipendono esclusivamente da chi non concepisce altro orizzonte che la guerra, caro il mio anonimo bodycounter.
Comunque, facciamo un discorsetto più semplice, se preferisci: i bambini palestinesi morti sotto i kassam valgono "zero" secondo te? Oppure dal tuo punto di vista come "morti palestinesi" vanno a fare monte con i 300, per ragioni etniche?

Giovanni Fontana ha detto...

Comic Trapdole: secondo il tuo ragionamento la città in cui, generalmente vivo NON è terra italiana. Ma dello Stato Pontificio.

A me sembra così assurdo il concetto di possesso di una terra, così destrorso, così rinchiuso su sé stesso, così reazionario, così egoista (il Colosseo è mio più che di Mohammed? E perché?); mi sembra assurdo usare l'argomento del "chi c'era prima", assurdo e cieco. Ma se proprio dobbiamo dire chi c'era prima, c'erano prima gli ebrei.

Ciao,
Giovanni

Rosa ha detto...

x giovanni: se tutti avessero lo stesso senso di "possesso" di una terra che abbiamo io e te il problema non sussisterebbe. Il punto è prendere atto che così non è, temo.

comic_tadpole ha detto...

@ Rosa e @ Giovanni

Credo che, sia lasciare la situazione com'è adesso, sia negare il diritto di ritorno ai profughi, voglia dire approvare a tutti gli effetti una pulizia etnica_

Israele, infatti, non ha mai dimostrato di voler retrocedere fino a un punto di effettiva parità di diritti, e lo ha fatto anche in virtù di quell'argomento che è il perno centrale del post di Rosa_

Mi dispiace che Giovanni abbia frainteso il mio discorso sul 'possesso' della terra, che non era così idealista e astratto come l’ha capito - anzi, io sono d'accordo con lui_ Ma era un’osservazione di carattere storico sulle forme coloniali tipiche dell’Occidente degli ultimi 2 secoli, tutte indistintamente creatrici di ingiustizia_

Certo, se le condizioni che gli vengono offerte sono quelle degli ultimi 40 anni, o perfino la soluzione australiana, o peggio ancora nordamericana, qualsiasi persona con un minimo di umanità, istinto vitale e buon senso continuerebbe a combattere a oltranza_

L.M.

Rosa ha detto...

Io non credo che si possano affrontare i problemi in modo ideologico. Concedere il diritto al ritorno a 4 milioni (erano ottocentomila in origine, tanti quanti i profughi ebrei da paesi arabi) di persone cresciute nell'odio verso gli ebrei, su un territorio di quelle dimensioni è semplicemente la morte. Nessuno vuole e cerca la propria morte, ti pare? Se pensi che lo Stato di Israele è nato come un rifugio, fatti due conti di come può essere accettabile una soluzione simile....

Anonimo ha detto...

xLeonardo Migliarini

Versione Leonardo: 'O se in Germania Est i Russi ci fossero emigrati in massa, dichiarandola terra russa'
Traduzione: "per fortuna cio' non e'avvenuto grazie alla politica e alla 'longa manus' benevola e lungimirante dell'Unione Sovietica nei paesi del Patto di Varsavia"

Versione Leonardo: "Sì perché vedi, l’ingiustizia macroscopica e basilare nella questione palestinese è che QUELLA TERRA NON E’ DEGLI ISRAELIANI"
Traduzione: "Israele non ha alcun diritto di esistere"

Versione Leonardo: "Oggi possiamo aggiungere: NON TUTTA, ALMENO – NON COSI’ TANTA"
Traduzione: "Dio bono, io sono di sinistra, leggo il Manifesto e Liberazione, eppure ho appena detto una cosa degna di Adolf Eichmann. Mettiamoci una pezza..."


Yossarian