domenica 16 aprile 2006

caleidoscopio

Può succedere, la mattina della domenica di pasqua, di dover andare a ritirare il materiale per un lavoro a casa del capo, che abita a Ponte Milvio (fallo tu, la tua pasqua è già finita) e di rimanere senza macchina. Può succedere di valutare cupamente le ipotesi, imprecando all'indirizzo del marito che ti-ha-soffiato-il-mezzo-per-andare-a-divertirsi-da-amici: in autobus è mal collegato, il taxi costa troppo, la bici è faticosa... Può succedere di vincere la pigrizia e una volta tanto scegliere l'opzione giusta, prendere la bici, affacciarsi da ponte Regina Margherita e di notare la pista ciclabile.

Può succedere di scendere le scale e di farsi tutti il tragitto, da ponte Regina a Ponte Milvio, in un mondo parallelo, silenzioso, fatto di ciclisti, canottieri, paperelle, vecchietti che portano a spasso i cani, padri che portano a spasso i bambini, e tutti che si salutano - come si fosse in passeggiata sui monti - storditi da uno strano incantesimo che rende il mondo di sotto leggero e diverso dal mondo di sopra, cupo e pesante. E se succede, quando succede, allora bisogna essere capaci di riconoscere che se Torino è una lanterna magica, Roma è un mirabile, incredibile, imprevedibile caleidoscopio.

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