mercoledì 15 ottobre 2008

basta un poco di marketing e il razzismo va giù

Questo è un governo subdolo. Ora tentano di istituire le classi differenziali per gli immigrati che non passino l'esame di italiano: naturalmente i pirla cronici, mentre si asciugano le bave, sono già pronti a bersi la versione del governo: quella gente deve imparare l'italiano, poverella, per poter vivere bene nel nostro paese.
Peccato che l'italiano - in una classe di rumeni, marocchini, albanesi, cinesi e filippini e una prof stanca e giustamente inferocita - si impara come noi tutti abbiamo imparato l'inglese a scuola, ovvero non si impara mai, mentre in una classe di italiani bastano due mesi.
No, ma che dico. Un ragazzino la lingua la impara in un mese - se è circondato da compagni che la parlano - due sono troppi: chiunque abbia figli ha potuto verificare che i compagni figli di immigrati nel giro di nulla erano in grado di fare gli interpreti ai genitori.
E naturalmente - siccome il nostro governo è composto da bugiardi e manipolatori di professione, racconta che è un sistema per migliorare l'integrazione. Invece iniziare un ciclo in una classe differenziale implica finire, il ciclo in una classe differenziale. Non imparando l'italiano, e - di conseguenza - non imparando neppure le materie che vengono insegnate, ci si ritroverà di fronte al nuovo ciclo enormemente indietro, rispetto ai coetanei italiani.
Questo è semplicemente un modo per tenere gli immigrati "al posto loro" allontanandoli dall'integrazione.
Naturalmente non stupisce, come fa notare il mio amico Eugenio, che gli attivisti dell'antimondialismo arrivino alle stesse identiche conclusioni, a destra come a sinistra.

Erano tempi belli, quelli della correttezza politica, dove bisognava cercare di non offendere l'altro anche se ti stava antipatico. Oggi è trendy il culto identitario, e benvenuti all'inferno.

34 commenti:

Anonimo ha detto...

Tragedia nella tragedia è il danno educativo che viene fatto ad i nostri figli, ai bambini italiani.

La scuola elementare serve ad educare, l'istruzione è marginale.

I nostri figli dovrebbero essere educati a vivere nella complessità sociale in base a quei principi comuni di civiltà che stanno scritti nella costituzione.

Invece li si vuole educare alla barbarie della discriminazione e del razzismo.

Numero 6 ha detto...

Volendo c'è anche questo, la cosiddetta legge anti-moschee.

Anonimo ha detto...

dove abbiamo sbagliato?

Rosa ha detto...

x noblogo: ma io infatti sono convinta che al di là del principio etico, c'è anche una cecità totale. Questo mondo che stanno mettendo su è una bolla putrida che prima o poi scoppierà travolgendo tutti.
Numero 6: orrenda.
psalvus: eh, boh, ognuno ci ha messo del suo. Direi che alla base di tutto c'è la mancata legge antitrust, comunque.

Palmiro Pangloss ha detto...

@numero 6: gia' il concetto di "culto ammesso" fa vomitare.

Anonimo ha detto...

"Numero 6: orrenda."

Me la sono letta, l'introduzione. Pero' indubbiamente mette il dito nella piaga.

Numero 6 ha detto...

Il testo della mozione è qui.
È una mozione, quindi un impegno per il governo a fare qualcosa, non una legge.
Scusate ma sono un appassionato dei documenti ufficiali.

Anonimo ha detto...

Culto ammesso.
per giudicare una legge occorrerebbe conoscere i princièpi basilari del diritto e della nostra carta costituzionale oltre, naturalmente, alle basi dell'ermeneutica e dell'interpretazione.

Culto ammesso, a quel punto, suonerà "meno male". Significa in poche parole CULTO NON contrario a norme imperative di diritto pubblico, penale e civile.

Un determinato culto sarà "ammesso" (o non ammesso) solo se la sua pratica non contrasterà dette norme.

La nostra costituzione prevede alcune libertà fondamentali fra cui quella di culto ossia siamoliberi di credere in una divinità trascendentale o se vogliamo anche in un tronco e nessuno potrà MAI vietarcelo. Ma sempre la nostra costituzione distingue il CREDERE in qualcosa e PRATICARE una religione le cui regole impongono una condotta contraria alla legge o al buon costume.

Come l'ex griso ha fatto giustamente notare difficilmente si potrà invocare la libertà di religione qualora la stessa richieda sacrifici umani. Non è quindi il "credo" o la cosmogonia e neppure i principi che vengono messi in discussione ma i precetti pratici.

Io quindi potrò anche fondare una chiesa di satana e praticare LEGALMENTE riti satanici, adorando bafometto ma non potrò mai fare un sacrificio umano od animale.

Viceversa alcune regole normative di scarso allarme sociale potranno anche essere DEROGATE in presenza di particolari liturgie. Il Kasherut ad esempio violerebbe le normali norme di macellazione ma l'allarme sociale che scaturisce da tale violazione in DEROGA è talmente scarso da consentire la deroga stessa. Normalmente dette deroghe (scriminanti) vengono statuite mediante accordi/intese fra stato e religione.

Alcuni motivi per cui l'islam ancora non è addivenuto ad intese con lo stato italiano sono:
- mancanza i un islam unitario atto (per rappresentatività) a contrarre intese con lo stato

- contrarietà di alcuni precetti coranici alle norme dello stato italiano: poligamia, circoncisione maschile e femminile (gli ebrei hanno solo quella maschile ma EFFETTUATA DA UN MEDICO Moel), norme ereitarie contrarie al diritto di famiglia vigente in italia (si escludono le donne) etc etc etc

castruccio

Rosa ha detto...

La poligamia, o la circoncisione femminile restano (giustamente, soprattutto per quel che concerne la seconda cosa) vietate dal nostro ordinamento indipendentemente da quante moschee vengano costruite sul suolo italiano, ed indipendentemente da quello che comanda o vieta il nostro ordinamento. Non esiste alcun rapporto di causa ed effetto, la costruzione di una moschea non aumenterà le infibulazioni ne' i matrimoni poligami. Anzi, la moschea - come ogni luogo aperto - è maggiormente esposta all'osservazione pubblica: la misura tende quindi a creare un effetto paradosso, che mette in evidenza la profonda insipienza di chi l'ha concepita: relegare i fedeli ad una pratica nascosta e privata. Non c'è alcun nesso tra la costruzione della moschea e pratiche vietate nel nostro paese: la costruzione di qualsiasi luogo di culto deve essere proibita o autorizzata in base alla pianificazione urbanistica, qualsiasi regola che proibisca un culto va contro il principio costituzionale della libertà di culto.

Anonimo ha detto...

no blogo, condivido, la perdita enorme è per i vostri bianchi figli italiani "etnici".....lasciati soli senza i nostri...
brrrrrrrr
io se fossi un genitore di bianchi insorgerei solo per questo...:
salvateci dagli italiani ("etnici")!

a parte gli scherzi vedere il razzismo assorgere a modus governandi mi fa rabbrividire....

Anonimo ha detto...

In realta' il luogo di culto e di preghiera del muslim si chiama musalla, come è spiegato nella proposta di legge Gibelli - Cota.

La moschea invece è un luogo politico e simbolico, come sarebbe quello di un'ambasciata, che gode dei privilegi dell'extraterritorialita' e al cui interno vigono leggi che non sono quelli dello stato ospite ma quelli dello stato che essa rappresenta. Nella fattispecie quella legge che vige all'interno della moschea si chiama sharia e confligge vistosamente con i nostri principi costituzionali.

Allora, come la mettiamo?


Se la moschea non è (come non e' ) un semplice luogo di culto, la legge italiana dovra' chiarire quante (e se) queste "ambasciate" possano essere tollerate, e in che proporzione rispetto alla
popolazione che esse rappresentano.

Rosa ha detto...

Allora, se io dico "a casa mia non vale la legge dello stato italiano, ma vale la legge rosaluxemburghiana" non è che casa mia inizia a irradiare pericolo, non è che diventa una "ambasciata rosaluxemburghese" e pertanto bisogna affrettarsi a chiuderla. Il momento in cui a casa mia - a prescindere dalle mie credenze riguardo al mio territorio - commetto un reato, allora io sono responsabile del reato che ho commesso, perchè si dà il caso che al di là delle mie convinzioni, casa mia è in territorio italiano e valgono le leggi italiane.
Signori, ma state delirando o cosa?

Anonimo ha detto...

"Non esiste alcun rapporto di causa ed effetto, la costruzione di una
moschea non aumenterà le infibulazioni ne' i matrimoni poligami."

Ah, beh, questa e' fantastica, me la devo proprio segnare.
Neanche tra il numero di licenze di caccia rilasciate e il tasso di
mortalita' tra i fagiani, allora, c'e' correlazione.
O tra la quantita' di fagioli che mangio e le scorregge che emetto.
Men che meno c'e un nesso causale tra i voti alla Lega e il numero di
negri sprangati.
Allora possiamo stare tranquilli, l'hai detto te.

(E quella che strilla al nazismo ogni 3 post x 2 e' solo una
sciroccata che posta qui, ma che non ha alcuna correlazione col tuo
atteggiamento sobrio e razionale.)

Rosa ha detto...

puoi spiegarmi con parole tue perché ci sarebbero meno infibulazioni, meno musulmane vessate, meno matrimoni poligami e meno terroristi se i mussulmani invece di pregare ed incontrarsi in un luogo aperto, pubblico e dedicato lo facessero in un luogo chiuso, nascosto ed adibito ad altro?
Aspetto con vivo interesse la tua spiegazione razionale.

Anonimo ha detto...

Giusto, ottimo, razionalizziamo.
Perche' far tagliare la droga in laboratori sporchi, da chimici raccogliticci? Facciamolo fare alle Asl.
Perche' mandare in giro i picciotti a raccogliere il pizzo, che poi sorgono equivoci e magari spiacevoli incidenti? Subappaltiamo all'Agenzia delle Entrate.
Perche' far riunire i casalesi nella clandestinita', in un luogo chiuso, nascosto ed adibito ad altro? Diamogli una bella sede aperta, pubblica e dedicata, meglio ancora ceduta gratuitamente dal Comune come la progettata moschea di Padova.
Ah, naturalmente non avrai nulla in contrario se domani Alemanno dara' una sede aperta, pubblica e dedicata a Forza Nuova o agli skinhead, proprio dietro casa tua, giusto? Che poi aumentino le sprangate e' un'illazione tua, il nesso causale e' tutto da dimostrare.

Ma tu pensi che se si aprono luoghi (non a caso finanziati coi petrodollari e di stretta osservanza wahabita) dove si predica come verita' divina che le donne valgono meta' dell'uomo, che puo' ripudiarle quando vuole via SMS (si sa, le religioni si aggiornano) e menarle se gli gira, la condizione femminile nell'ambiente circostante non peggiorera'?
E il fatto che queste cose (infibulazione, poligamia, magari frustate per le svergognate e pietrate per le fedifraghe) succedano gia' dove simili luoghi di culto sono preponderanti (anche perche' si sa, trattasi di culto che ha qualche problemino con l'ecumenismo) non c'entra niente? Puoi sostenere stronzate simili and keep a straight face?

Rosa ha detto...

L'abbiamo già detto: se la categoria "musulmano" è criminale, come tu dai ad intendere con i tuoi esempi, allora bisogna andare dal fruttivendolo, dal muratore, dalla colf - indipendentemente dal loro comportamento - arrestarli. E' questo che vuoi? Perchè è inutile che tu continui a ronzarci intorno, tirano poi fuori esempi sui mafiosi e spacciatori. Un mafioso e uno spacciatore sono punibili per quello che fanno, non per quello che sono. Invece tu vuoi punire i musulmani per quello che sono, ma non hai il coraggio di dirlo chiaramente, forse hai ancora un residuato di ipocrisia, che ti salva.
Quello che tu vuoi fare - casomai - equivale ad opporsi alla costruzione di una palestra o di un parco giochi o di una qualsiasi struttura in un luogo di camorra perchè sarebbe "fare un regalo alla camorra".
Mi pare una logica irrazionale, controproducente, stupida.

Rosa ha detto...

Comunque, davvero, piantiamola. E' veramente una perdita di tempo, discutere così. Tu hai gente collusa con la mafia al governo, e ti è del tutto indifferente...invece gli zingari ti tolgono il sonno... abbiamo priorità, preoccupazioni, obiettivi diversi. Lassamo perde, dai.

Anonimo ha detto...

Mi sono riletto , ho fatto degli errori di concordanza, spiacente.

farlocca farlocchissima ha detto...

ma perchè shylock legge i tuoi post se poi gli viene tutto sto mal di pancia? (la solita domanda cretina da farlocca)

Rosa ha detto...

:-) hai ragione, d'altra parte anch'io leggo un sacco di gente che mi fa venire il mal di pancia.

Anonimo ha detto...

A parte che esiste il reato di associazione mafiosa, quindi puoi essere punito per il semplice fatto di far parte della mafia, indipendentemente dalle azioni criminali concrete che poi compi, negare che la predicazione di determinati principi etici e di comportamenti coerenti con gli stessi porti ad un incremento dei comportamenti in questione e', mi spiace, negare l'evidenza.
(Ed e' questo che mi da' fastidio, per rispondere a farlocca.)
La palestra c'entra un cazzo: qui parliamo di un luogo di riunione di affiliati alla camorra che ne fanno - io non direi neanche una 'camorrea', no: diciamo piuttosto un centro culturale, ecco, si', una bella accademia di studi camorristici, con tanto di corsi di omerta' base e avanzata, storia della concussione e corruzione, educazione guappica, etc.
Pero' appunto, secondo te questo non portera' affatto all'aumento dei reati di camorra, quindi non vedo il perche' di tutte queste discriminazioni.
Invece se la TV parla male degli zingari, ecco che prepara lo sterminio ed arma la mano di chi tira le molotov. Li' il Teorema e' bell'e dimostrato. Calogero ti faceva una pippa, ti faceva.

Anonimo ha detto...

Rosalux
quando ti ostini a non voler comprendere qualcosa...

una moschea, quale luogo di culto, per poter essere edificata (in quanto tale) necessita di alcune cosucce, strettamente connessde alle leggi, ti piaccia o meno. Il sistema giuridico funziona cosi' indipendenemente dalla tua volontà e soprattutto dalle tue opinioni al riguardo.

In prmo luogo occorrono autorizzazioni amministrative

norme urbanistiche

norme di sicurezza

tant'è che a Roma esiste una moschea!

per operare quale luogo di culto occorre inoltre che il culto non sia in contrasto con norme penali e di ordine pubblico e, possibilmente che ESISTA UN INTESA CON LO STATO.

per quanto concerne l'ebraismo, ad esempio, il primo a regolamentare rapporti fra questo e lo stato fu Napoleone e, strano a dirsi, successivamente Mussolini.

La religione ebraica, pur contemplando i propi precetti religiosi ed anche un proprio diritto interno (anche consuetudinario come quello urbanistico vigente nel vecchio ghetto romano, lo jus gazaga') ha ottenuto tramite le intese, importanti deroghe alle norme vigenti, dalla macellazione rituale alla milà (circoncisione) altrimenti vietate dall'ordinamento statuale (codice civile e penale vietano qualsiasi atto di disposizione del proprio corpo)

nessuno pertanto nega il sacrosanto diritto a chicchessia, musulmani per primi, di credere nella propria divinità ma si vieta semplicemente di seguire precetti religiosi contrastanti con le norme dello stato. Quanto ai luoghi di culto, per essere considerati tali, devono rispettare le normative vigenti sopraelencate. lo fanno le chiese, lo fanno le sinagoghe, o le sale del Tempio dei testimoni di G., perchè non dovrebbero essere validi gli stessi motivi per gli islamici???

capisco che il concetto di "culto ammesso" possa dar adito a fraintendimenti ma qualora si superasse tale barriera psicologica e si comprendesse il senso giuridico tutto risulterebbe più accettabile. Tutti i culti sono ammessi alle condizioni di cui sopra. Lo dice la nostra carta costituzionale, non io.

castruccio

Rosa ha detto...

Nessuno ha mai sostenuto che le moschee debbano essere costruite senza approvazioni urbanistiche o amministrative (ho anzi sostenuto il contrario) invece contesto che sia necessaria una "intesa con lo stato" per costruire un luogo di culto. Se sbaglio, saprai indicarmi le parti del codice che riguardano il tema in questione.

Quanto alla legge italiana, è sovrana. Se il matrimonio poligamo è vietato, la costruzione di una moschea non cambia le leggi italiane.

Faccio notare che anche gli Indù - che sostengono la impermeabilità delle caste - hanno dovuto accettare nel loro stesso paese un ordinamento politico che rende le caste assolutamente permeabili. Infatti un intoccabile, che è religiosamente costretto a fare "mestieri sporchi", per lo stato indiano può diventare neurochirurgo o primo ministro. Che debba esserci identità tra religione (arcaica) e ordinamento dello stato (moderno) è idea che viene da chi non ama pensare che stato e chiesa siano entità diverse e che sia lo stato a legislare.

x shylock: pensi che essere mussulmano debba essere fuorilegge? E' una domanda che ti ho fatto mille volte e a cui ti ostini a non rispondere.

Anonimo ha detto...

Rosa, sei tu che non sai distinguere la sfera pubblica da quella privata e paragoni una moschea a casa tua.
A casa tua puoi cucinare e servire merda di cinghiale in fricassea, se ti piace.
Se invece lo fai in un ristorante aperto al pubblico, arrivano i Nas e te lo chiudono. E giustamente.

Anonimo ha detto...

mussulmano, islamico sono diventate parole scomode, meglio essere piu' specifici ormai. Salafista, wahabita, sufi (questi ultimi mi sono simpatici).

Il problema e' che si ha paura della "discriminazione" persino come parola. Ma il termine etimologicamente significa vagliare, distinguere. Così sull'altare del "tutto è degno di rispetto" si rinuncia all'uso della ragione.

Se si mette sullo stesso piano salafismo e sufismo, per paura di discriminare, ci si comporta come in quei paesi di mafia dove ci si volta dall'altra parte e ci si fa i cazzi propri.

Rosa ha detto...

Psalvus, cos'è che non ti è chiaro del fatto che sono punibili i comportamenti e non le appartenenze?

Shy, se io vado in metropolitana, e dico che bisogna prendere il fucile e uccidere tutti i vecchi, tu chiudi la metropolitana o (al limite) denunci me per apologia di reato?

Cosa c'è di complicato da capire che si puniscono i comportamenti e non le appartenenze?

Inoltre, Shy, non ci sono cazzi.
O "musulmano" è una categoria criminale al pari di "mafioso" e "spacciatore", e allora ti prendi la responsabilità di sostenere l'immediata incarcerazione di tutti i musulmani, o "musumano" è una categoria diversa, e allora il tuo discorso precedente è semplicemente nullo. Ma tu su questo punto sei molto evasivo.

Anonimo ha detto...

Tu non sei evasiva, mistifichi. Oltre ad ignorare elementari principi giuridici.
La metropolitana non e' tua, non la gestisci tu, non ha la funzione specifica di permettere alla gente di riunirsi per propagandare determinate idee, promuovere comportamenti, fare proselitismo.
Se un bar diventa ritrovo abituale di spacciatori o altri criminali, si chiude il bar. Eppure di per se' il barista non fa altro che vendere caffe' o sambuche come i suoi colleghi. MA in quanto gestore di un servizio pubblico, e' responsabile di quel che fa la gente che si ritrova li' dentro. A maggior ragione il gestore di un luogo di predicazione e' responsabile di quel che si predica, o un partito di quel che si fa nelle sedi del partito.
Sei uguale sputata ai gestori delle moschee che mah, qui ci viene tanta gente, che ne so io se quello vende le cassette del GIA; mah, che ne so io se l'imam inneggia alla jihad, e' appena arrivato dall'Egitto, mi par tanto 'na brava persona, io non ci credo mica, e poi se l'avete registrato avete violato la privacy, ecco (questa l'ho sentita da Santoro, impagabile).
Quelli mentono sapendo di mentire, ma almeno difendono i loro interessi.
Tu invece sei dhimmi dentro.

Rosa ha detto...

Ti sbagli, io sto difendendo i miei interessi: è mio interesse primario mantenere separato lo stato dalla chiesa, è mio interesse che ci sia la libertà di culto, che non ci siano culti "ammessi", è mio interesse vivere in un paese dove si riconosce la differenza tra criminalizzare una appartenenza e criminalizzare un comportamento, è mio interesse che si lavori all'integrazione degli immigrati, che non ci siano gli omicidi etnici, che gli immigrati votino, che il livello di odio non trabocchi, che non si cerchi di fare alzare ragazze marocchine perchè "quello è un posto degli italiani". E' mio interesse che i "ragazzi che sono razzisti perchè così fan tutti" vengano sbattuti in riformatorio, che i loro genitori debbano pagare i danni morali, è mio interesse VINCERE sulla tua logica da scontro di civiltà: tua e - naturalmente - degli integralisti mussulmani che fingi di odiare, ma di cui condividi nella sostanza il paradigma "o loro o noi".
I miei interessi, il mio mondo, quello che io voglio è semplicemente il contrario assoluto di quello che vuoi tu. Questo non è essere Dhimmi, è essere affezionati a quei valori occidentali che tu dici di difendere mentre ti batti per un nuovo medio evo.

Rosa ha detto...

E continui ad evadere alla questione: il tuo ragionamento si fonda sul presupposto che essere mussulmani è criminale. La logica conseguenza è quella di arrestare *tutti* coloro i quali si professano mussulmani, indipendentemente dal loro comportamento. E' questo, che pensi che andrebbe fatto? Perchè se non è così, il duo discorso non sta in piedi e puoi anche occuparti di ippica che fai meglio.

Anonimo ha detto...

"Cos'è che non ti è chiaro del fatto che sono punibili i comportamenti e non le appartenenze."

E' tutto chiaro. Pavento quanto te gl'incubi alla minority-report. Solo che la laicità è un fiore di serra destinato a soccombere a confronto coi fiori del deserto.

Il nemico purtroppo non ce lo scegliamo noi. E' lui che ti sceglie. E' lui che sceglie "il paradigma", la musica che devi ballare. O scappi o combatti.

La vera tragedia è che questa non è una guerra.

Rosa ha detto...

Ma ti sembra veramente ragionevole criminalizzare milioni di persone? Dico, non è una via più ragionevole costringere chi vive qua a rispettare le leggi? Tu veramente vedi il fruttivendolo musulmano e lo percepisci come nemico? Se non è così, non credi che sia più opportuno vigilare su chi istiga all'odio e lasciare in pace la gente comune? E - anche la vigilanza - non è più semplice in un mondo aperto? Dove le idee, le persone, circolano liberamente? Abbiamo vissuto nel migliore dei mondi possibili - dove c'era libertà di culto, di associazione, di opinione - abbiamo vissuto una società aperta stigmatizzando - giustamente - chi proibiva ai cattolici di costruire chiese nel loro territorio. Vogliamo veramente rinunciare alla nostra civiltà? Pensi che l'islam politico sia sradicabile criminallizzando l'islam tout court? Fiaccando la gente, impedendole di essere quello che è?

Anonimo ha detto...

Mi spiace, Rosa. La tua 'logica' e': ho un elefante che mi scorrazza in salotto, prima cosa da fare, negare che il suo aggirarsi in salotto sia un problema; seconda linea di difesa, dare del 'pachidermofobo' a chi ti spiega che invece hai un problema e che si', tra la cacca di elefante che hai appena pestato e l'elefante c'e' un rapporto di causa ed effetto.

Pero' vedo che fai progressi. Dal kebabbaro siamo passati al fruttarolo, wow.
Sunshine, l'unica cosa che mi interessa di un fruttarolo e' che mi dia della frutta buona a un prezzo giusto; se a casa c'ha l'altarino con il Duce o col pisello di suo nonno in salamoia, sono - letteralmente - cazzi suoi.
La prossima volta che compro dal bengalese, ti mando lo scontrino cosi' la pianti con 'sta storia che vorrei fare il pogrom?
Ti do una dritta, Miss difendo-i-miei-interessi: i pogrom veri, quelli originali, stessa premiata vittima da duemila anni, nell'ultimo mezzo secolo non li hanno fatti in Europa, ma in Paesi che avevano tutti una caratteristica in comune, indovina quale.
E credo che la cosa, per interesse personale, dovrebbe interessarti.

Anonimo ha detto...

Per Shilok
un bar non è un esercizio pubblico ma aperto al pubblico :-)

detto questo voglio rispondere a Rosa.

No per aprire un luogo di culto non servono le intese ma per far si che quel luogo abbia le caratteristiche tipiche del luogo di culto servono eccome. Ad esempio l'imam non ha, in mancanza di ntese, nè lo status di ufficiale di stato civile per quanto concerne la trascrizione di un matrimonio religioso e neppure lo status di "ministro di culto" con quanto ne consegue.

Alla tua domanda " shylock: pensi che essere mussulmano debba essere fuorilegge? E' una domanda che ti ho fatto mille volte e a cui ti ostini a non rispondere"

rispondo io perchè vedo che non vuoi comprendere quanto griso ti ha più volte detto.

Se l'islamico intende in questo territorio, adempiere a tutti i suoi precetti ed accetta tacitamente o fattivamente che i suoi correligionari seguano tali precetti... la risposta non può che essere affermativa!

parlo dell'integralista ovvero di quell'islamico che considera la legge coranica al di sopra di tutte le leggi
che conseguentemente non riconosce le leggi statuali
che conseguentemente non le rispetta.

In egitto i fratelli musulmani per queste ragioni sono considerati quasi fuorilegge.

Ti basterebbe leggere con sguardo attento la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo nell'islam e quella ordinaria. Alcune differenze ti balzerebbero imediatamente all'occhio! s vuoi te ne indico qualcuna fondamentale.

Infine omicidi razzisti. Me ne sapresti indicare qualcuno? perchè se ti riferisci a caselvolturno, ad esempio, posso rassicurarti: criminali italiani che uccidono criminali stranieri. Sarebbe potuto capitare anche in no scontro fra bande di albanesi e rumeni e nessuno avrebbe gridato al razzismo.

castruccio

Anonimo ha detto...

Castruccio, sei un azzeccagarbugli ;-)
Io comunque sto a come si definiscono loro:
"La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi è l’associazione leader nel settore delle imprese che svolgono attività di ristorazione e di intrattenimento (P.E.) come: bar, wine bar, pub, internet caffè, piano bar, videobar, ristoranti, trattorie, free flow, osterie, pizzerie, tavole calde, gelaterie, pasticcerie, mense aziendali, mense scolastiche, mense sanitarie, discoteche, night club, balere, buffet di stazione, stabilimenti balneari."