Stamattina ho provato l'agghiacciante esperienza di ascoltare una intervista a Bruno Vespa in questi tempi bui, fatta da un Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo. Il giornalista - cercava disperatamente - per salvarsi la faccia e non sputarsi allo specchio - di essere "graffiante".
"Il tuo libro è come un Big Mac"
diceva. E uno si poteva aspettare che da lì potesse sgorgare un qualche abbozzo di critica: ma poi spiegava:
"E' fatto a strati, ci sono tante cose, tante possibili diverse letture, il giornalismo di inchiesta, la critica politica".Urka, che graffio doloroso.
"Che ne dici, Bruno?"E lui, vagamente seccato:
"Mah, sì e no"E il Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo, dando di gomito alla fidanzata in ascolto:
"Ti vedo seccato, non ti piace il Big Mac?"
"Mi piace moltissimo, ma..."e giù autoincensamenti.
A un certo punto il povero cristo, visibilmente combattuto tra la paura di fare brutta figura con la sua fidanzata in ascolto e quella di perdere il posto chiede la viscida serpe quale fosse - secondo lui - il suo editore in RAI.
Nessun dubbio, da parte di Vespa, ne' rincrescimento. Una arrogante sincerità.
"Il mio editore? Ma è il Governo, mi sembra ovvio. E' anche il tuo editore"Farfugliamenti vaghi da parte di Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo.
Chissà, non avrebbe potuto ricordare che un tempo - quando c'era la famigerata (e quanto rimpianta) lottizzazione, e non c'era la Mediaset al governo, le reti erano "spartite" tra i partiti?
Non avrebbe potuto ricordargli quei tempi felici in cui l'informazione plurale era garantita dalla lottizzazione, dai finanziamenti pubblici ai giornali, dalla separazione tra politica e media privati...
Macchè, non dimentichiamoci che Giornalista Impegnato a Non Perdere il Posto e Come Biasimarlo aveva graffiato Vespa chiamando il suo libro "Big Mac".
Perchè stratificato, eh...attenzione. Che il libro sia cheap l'ha capito solo la sua fidanzata, e come ha riso...
2 commenti:
Avrei parecchio da dire sul giornalismo italiano, ma non essendo riuscito a farmi assumere dalla mia testata locale( gruppo repubblica espresso)dopo dieci anni di culo indefesso da pubblicista (e badate, facevo cose per chi e'del mestiere, tipo cronaca nera e giudiziaria ad alto livello, robe da 'assunti') mi attirerei commenti scontati stile 'la volpe e l'uva', ossia, 'non ti hanno assunto perche' non te lo meritavi, etc'. La mia unica soddisfazione consiste nel non aver mai versato una lira a un istituto pensionistico (l'impgi) e a un ordine, schifosamente corporativi. Il peggior sindacato del mondo. Mi cercano ancora con le cartelle esattoriali, ma venitemi a prendere dove sto ora se ci riuscite. Molto infantile lo so, ma molto orgasmico, ve lo assicuro, specie verso un branco di raccomandati che sembra uscito da un quadretto di George Grosz sulla Repubblica di Weimar. E' cosi' come dici tu Rosalucs e non me ne stupisco. Si', si', d'accordo risparmiatemi il sermone sui 'quelli onesti che fanno il loro lavoro'. Ci sono, sono parecchi, ma non intervistano Bruno Vespa. Perdonate lo sfogo, ma non ho resistito.
Yossarian
"specie verso un branco di raccomandati che sembra uscito da un quadretto di George Grosz sulla Repubblica di Weimar"
direi che rende l'idea :-)
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