La buona fede è contagiosa. Questo ragazzo racconta la Palestina - dove è stato e tornerà come volontario - senza idee preconcette, pregiudizi, e odio antisraeliano.
E l'effetto di una voce "pulita" pulisce i pregiudizi altrui, per simpatia: ad esempio i miei. E' con un certo stupore, infatti, che prendo atto del fatto che questi bambini non sono armati di kalashnikov, non hanno sguardi cupi, ne' cinture di esplosivi giocattolo: non sono bandiere, vessilli, simboli, sono bambini.
Una masnada di bambini allegri, vitali, che ci ricordano quello che si tenta in ogni modo e da più parti di farci dimenticare, ovvero che i modi di declinare l'umanità sono molteplici ma l'umanità è una sola.
giovedì 9 ottobre 2008
voci che fanno pulizia
Pubblicato da Rosa alle 09:58
Etichette: medio oriente
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2 commenti:
Accidenti, grazie.
I "palestinesi" sono diventati una bandiera, un popolo simbolo: chi la sventola in nome degli oppressi, chi la sventola contro gli ebrei, chi la sventola contro il terrorismo... tu invece fai vedere delle persone, e per assurdo che sembri sei una eccezione mai vista e un po' stupefacente: di questo ti ringrazio.
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