Ho sempre trovato buffo che si chieda "perché hai smesso di fumare" a chi smette. Intendiamoci, i motivi per smettere di fumare sono innumerevoli, ma quelli che - per lo meno per me - bilanciano il sommo gusto di spippacchiare sono pochissimi, a occhio e croce li ridurrei a due: il cancro e l'infarto.
Eppure molti - in particolar modo chi vagheggia di smettere ma non lo fa - presentano dei motivi inconsistenti e collaterali, ai miei occhi; a volte decisamente bizzarri: Motivi che - secondo me - in fondo in fondo non hanno mai fatto smettere di fumare nessuno. Dai classici "fumare fa venire i denti gialli", "non mi piace la dipendenza" "fumare costa troppo" ai più originali "un giorno smetterò perché non mi piacciono le vecchie che fumano" o anche "smetto per passare il quinto dan di aikido".
Io se però devo essere del tutto onesta non ho smesso di fumare propriamente per il rischio di morire di cancro: in realtà - e ne ho avuto la conferma qualche giorno fa - ho deciso di abbandonare la appagante pratica perché si cessasse una buona volta di ricordarmelo, che sarei morta per il mio vizio. Non sopportavo più i pacchetti bordati a lutto con la scritta "TU FUMI? TU MUORI" o a scelta "TI PIGLIERA' UN CANCHERO". Ho provato, al tempo, a comprare un portasigarette per celare il funebre avvertimento, ma era come nascondere polvere sotto il tappeto: ogni volta che vedevo l'allegro e colorato oggetto mi ricordavo che era lì per nascondere il memento mori e mi riempivo di sgomento.
Per un breve periodo ho comprato il tabacco per sigarette, con la scusa che a confezionarle a mano se ne fumano meno (non è vero e ognuna vale come dieci) : in realtà optavo per quelle perché il packaging mortuario non aveva ancora colpito quel settore di consumatori marginali, e questo era per me assai rassicurante: se non c'è memento, non c'è mori. Purtroppo la pacchia è durata poco, e il cupo avviso è comparso anche lì.
Gran parte dei fumatori - va detto - sono più razionali: non si fanno abbindolare dalla scritta. Altri addirittura invertono il senso della comunicazione. Ho un amico, ad esempio, che ogni volta che in qualche paese dell'alto Lazio vede il classico manifestino bordato di nero con la scritta "Antonietta Frizzibaldi si è spenta serenamente a 94 anni, i figli la piangono" non può fare a meno di prendere una sigaretta e fumare. Associazioni a ritroso: effetti collaterali del marketing.
Comunque, la verità è che pochi giorni or sono stata sul punto di ricominciare e - paradosso dei paradossi - a causa di un branco di amici americani radical chic, accaniti fumatori che in polemica e snobistica controtendenza (i motivi per ricominciare sono sempre buoni) fumano American Spirit:
Le American Spirit sono sigarette concepite per soddisfare il nuovo fumatore americano: il radical chic . Solleticano l'amore etnico (tardivo e un po' necrofilo) degli americani - in particolar modo quelli di sinistra - per i Native, e se pure nel potenziale fumatore in controtendenza bolle del sangue misto italo-irish-polacco con qualche nota giamaicana, il marketing suggerisce che un po' di pellerossaggine - chi sa mai - possa sempre essere assimilata recuperando l'antica pratica del calumet. I colori sono vivaci ma poco techno, rassicuranti, il memento mori c'è (per legge è obbligatorio anche negli USA) ma discreto, e - ducis in fundo, il tabacco...proviene niente popò di meno che da coltivazioni biologiche certificate.
L'amica americana mi spiega, aspirando voluttuosamente e scuotendo la riccia e selvaggia chioma sale e pepe, che quella no: non fa male. Quella è nicotina senza pesticidi, nicotina organic, e da foglie di tabacco OGM free.
Il mio cervello è dominato dall'emisfero destro (quello un po' frikkettone e pirla) e la voglia di fumare mai sopita del tutto: per un attimo valuto l'opportunità: che quei cancri sian davvero dovuti al tabacco ingegnerizzato? Sarà mica stato il DDT? Prendo in mano il pacchetto determinata a smettere di smettere, già i polmoni si preparano alla festa, quando mi fulmina un immagine di Sirchia vestito di nero e con la falce, e capisco che ormai non posso più: qualche profonda sinapsi mi tutela dal vizio, forse per sempre. E il peggio è che se mi dice culo e campo cent'anni, è proprio lui che dovrò ringraziare. (qui un articolo su wikipedia dedicato agli avvisi antifumo su tutti i pacchetti del mondo. Hat tip Psicocafè)
giovedì 28 dicembre 2006
potenza del marketing
Pubblicato da Rosa alle 14:05
Etichette: fumare, nevrosi, satira, vita quotidiana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
10 commenti:
I vantaggi del non fumare non sono solo l'evitare cancro e infarto (almeno in teoria) ma tante piccole cose. Per esempio, ora non devo più uscire sul terrazzo a fumare (e in questi giorni con temperature sottozero è una grandissima soddisfazione). Ho riscoperto cosa vuol dire respirare. E non mi pare poco. ;-)
Complimenti per il post, delizioso.
Sì, certo, sono indubbiamente vantaggi: ma se il problema fosse stato solo ghiacciarsi in terrazzo, tu avresti smesso di fumare? Io nemmeno per sogno. :-)
Grazie dei complimenti!
Campare cent'anni non è necessariamente bello, ricomincia a fumare.
cmq sia, le vecchie che fumano non sono belle per niente
ipazia
Io ho smesso per nessun motivo, ma potrei ricominciare parimenti nella totale assenza di motivi!
MMAX: schiattare a cinquantacinque però è spesso una schifezza. Comunque mi hai convinto, riprendo a fumare.
ANONIMA IPAZIA: Hai torto, e domani te lo dimostro.
CAZZIDUI: Sei un troll: l'ho sempre sospettato. :-)
Secondo voi le scritte che deturpano gli altresi' graficamente bellissimi pacchetti di sigarette, le scatole deliziosamente retro' di sigari e financo le stilosissime scatole di tabacco danese da pipa quante persone hanno fatto smettere di fumare? Quante anima (che non esistono, e' un modo di dire) hanno salvato? Eppoi fumare e' bellissimo e si schiatta comunque. Ad esempio io stasera dalle 19.30 ad ora mi sono fatto un toscano e cinque (5) vinataba (http://www.vinataba.com.vn)e mi sento VIVVISSIMO. Di piu': ho regalato un pacchetto sigillato delle sudette delizie alla mia amata e lei ha sorriso! Vuoi mettere? Ancora meglio: nel pub che frequento piu' volentieri, al piano di sopra, dopo le 23.00 ci si guarda, ci si fa un cenno, il meno timido sbotta ocn un "Dispiace se accendo?" e poi si fuma che e' un piacere... io quasi quasi li ringrazio 'sti proibizionisti: da un po' di tempo fumare mi piace di piu'. Ora scusate che mi verso una zubrowka (http://www.zubrowka.net/) e appiccio un toscanello.
L'importante è saper accettare una sigaretta, quando è il caso... Simpatico questo post, e poi finalmente degli ex-fumatori tolleranti !
Fumatori, non, ex, e occasionali: un sano 2007 a tutti.
PALMIRO: Ao, l'ho appena scritto, che i memento mori mi hanno fatto smettere!
ANONIMO: Il mio amore per i fumatori non è tolleranza: è bisogno di nicotina passiva. Buon 2007 anche a te! :-)
Rora: Eh lo so, ma sei una anomalia statistica. E poi non ti credo.
Posta un commento