Io forse sono tonta, ma ci ho messo un po' a capirlo.
La ragione sociale del partito di Ferrara è quella di spezzare il Partito Democratico.
L'arma clericale è stata fin dall'inizio quella principale della destra: i PACS, la fecondazione assistita, e l'ala maggioritaria del neonato Partito Democratico ha rinunciato senza troppo dolore a battersi far valere quei diritti, di pochi e quindi "non interessanti"un po' come le malattie rare per le case farmacologiche. Le coppie omosessuali e quelle sterili son pur sempre una minoranza, andassero a farsi fecondare in Svizzera che ormai abbiamo l'Europa e non rompessero i coglioni.
Questa linea - molto cinica ma probabilmente indispensabile alla loro sopravvivenza - aveva fatto sì che la destra avesse poco margine per impostare la campagna elettorale sul tormentone etico. Dopotutto la 194 era talmente intoccabile da non poter essere toccata neppure dai partiti cattolici e di destra, senza un serio rischio di perdere molti, molti voti.
Ed ecco che dal ventre immenso del cinico e ributtante giornalista neonasce il perfido pupino prolife, che non ha come ragione sociale ne' la vittoria elettorale ne' aborto, ma l'uccisione in culla del neonato pupone democratico.
Per questo questa petizione che mi è arrivata stamattina in mail mi lascia perplessa.
Questo blog è favorevole senza alcuna esitazione non solo alla 194, ma alle unioni civili, alla fecondazione assistita e alla RSU 486, ma nel contempo ritiene che si debba evitare in ogni modo di impostare la campagna elettorale prossima ventura sui temi etici, come invece vogliono strumentalmente le destre e il Vaticano per mezzo dell'osceno cabarettista teocon.
venerdì 15 febbraio 2008
il perfido pupino prolife
Pubblicato da Rosa alle 10:08
Etichette: aborto, ferrara, politica italiana
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7 commenti:
Ma insomma, Rosa. Mettiti nei panni di un magistrato, non poteva sospettare che in un padiglione IVG si praticassero aborti, se non avesse ricevuto la telefonata anonima, no? Cioe' immagina che IO sia un magistrato.
Uriel: pronto.
Anonimo: C'e' un aborto qui in ospedale!
Uriel: dove? In quale padiglione?
Anonimo: e' nella sezione Interruzione Volontaria della Gravidanza.
Uriel: incredibile. Pazzesco. Mai avrei sospettato che dentro un luogo dove si abortisce ci sia una donna che abortisce. Desidera comprare un colosseo seminuovo?
Anonimo: ma no! C'e' una donna che abortisce senza ragione! Non e' in regola.
Uriel: e lei come lo sa? E' un medico?
Anonimo: no, sono un portantino.
Uriel: e il salumiere invece cosa ne pensa?
Anonimo: E va bene, cio' la sindrime anche io, va bene? Non mi potete sempre offendere cosi'!
Uriel: su, su coraggio. Essere un coglione non e' grave. E poi, siete sempre in due. L'altro dirige il Foglio.
Uriel
(Uriel è un mito)
Io però non so proprio come muovermi. Questa cosa che tu dici l'ho pensata molto tempo fa, e però ho sottovalutato l'effetto che crea. Ovvero: quando uno stronzo parla e nessuno tira la catena gli altri stronzi pensano che il mondo è coprofilo.
Allora io non so bene perchè se Ferrara fa tutto ciò a scopo puramente elettorale cosa di cui sono ancora abbastanza convinta, so che comunque questo ha concesso l'emergere di una serie di problemi inelaborati e inespressi di questo paese, maschilista e solo per caso ritrovatosi con alcune leggi progressiste. E ho la sensazione che certi temi andranno nuovamente combattuti e nuovamente razionalizzati.
"E ho la sensazione che certi temi andranno nuovamente combattuti e nuovamente razionalizzati."
Quando l'intero arco costituzionale - compresi Fini e Casini - afferma con chiarezza che una legge non è in discussione, discuterla è a mio avviso un errore sciocco.
Altro sono i "temi etici" come l'eutanasia, la fecondazione assistita, le unioni civili e tutti quei diritti non acquisti, per i quali mi pare che purtroppo il PD non intenda al momento spendersi.
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(Uriel è un mito)
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No, esisto. Giuro. Anche se, con -9 gradi, questo WE ho camminato sull'acqua. E ci sono quasi scivolato, mica come certi dilettanti.
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Io però non so proprio come muovermi. Questa cosa che tu dici l'ho pensata molto tempo fa, e però ho sottovalutato l'effetto che crea. Ovvero: quando uno stronzo parla e nessuno tira la catena gli altri stronzi pensano che il mondo è coprofilo.
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Un tempo bastava mettersi al balcone e gridare cose come "chi muore per la patria vissuto e' assai", oppure che so io "e' laspada che difende l'aratro", e tutti gli idioti cosi' si arruolavano e andavano a schiattare in qualche luogo ameno.
Questa proliferazione e' dovuta alla mancanza di un sano militarismo.
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Allora io non so bene perchè se Ferrara fa tutto ciò a scopo puramente elettorale cosa di cui sono ancora abbastanza convinta,
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Suggerimento. "Quando uno sembra un pirla, parla come un pirla, pensa come un pirla, con ogni probabilita' non ha nessuno scopo recondito: e' proprio un pirla."
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so che comunque questo ha concesso l'emergere di una serie di problemi inelaborati e inespressi di questo paese, maschilista e solo per caso ritrovatosi con alcune leggi progressiste.
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No, non e' stato per caso. Ti dicono che sia stato per caso , perche' se ti spiegassero come sono arrivate , le faresti di nuovo, e ne faresti pure altre.
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E ho la sensazione che certi temi andranno nuovamente combattuti e nuovamente razionalizzati.
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C'e' poco da razionalizzare: Ferrara e' un fesso. Il problema del 1968 e' stato che nei collettivi si dibatteva troppo e si rideva poco.
Immagina il regime cinese. Un miliardo e cinquecento milioni di persone che alle 10.30 si girano verso la citta' proibita e scoppiano a ridere.....
Uriel
avevo scritto qualcosa a commento di questo post, che pero' non e' apparso. O e' stato filtrato o s'e' perso. Faccio un copia e incolla di quello che avevo scritto: "
beh, Rosa, la tua spiegazione dietrologica non mi convince. La strategia cinica del compagno Ferrara (definizione di Pannella) messa cosi' è fin troppo banale.
Secondo me Ferrara ha un problema psicologico- esistenziale, tipico dell'avanzare dell'eta' e del "precariato" delle sue condizioni di salute; e vuole - contortamente, per speculum et in aenigmaete - fare bella figura niente popo' di meno che col Padreterno.
Questo e' il motivo di fondo che lo ha spinto a lanciarsi in questa sua Kampf.
Che', bada bene, peraltro e' iniziata in tempi non sospetti, referendum legge 40, e anche prima...
D'altronde, che si arrivasse prima o poi a queste contrapposizioni sui temi bioetici - e se non era Ferrara sarebbe stato un'altro a farlo - era inevitabile dato lo Zeitgeist.
Se vogliamo mettere da parte - perche' francamente insopportabile - lo stile "tenorile", autocelebrativo, autoassolutorio e melenso della maggior parte dei cosiddetti prolife, piu' interessati a far bella figura con la propria coscienza e con Domineddio per meritarsi l'eternita', che a capire empaticamente la sofferenza concreta di una qualsiasi alle prese con una diagnosi prenatale infausta, possiamo leggerci un bel libro.
In esso l'argomento di cui stiamo parlando
è trattato in modo brillante, smagato e a tratti francamente divertente, addirittura da scompisciarsi dal ridere: si tratta di "Next" di M.Crichton.
L'argomento pero' e' serio, ed e' quello della deriva eugenetico -mercantilistica che ormai pervade il nostro vissuto senza che manco ce ne siamo accorti. Struzzescamente, pervicacemente.
Serenamente, pacatamente come direbbe Crozza-Veltroni lo prendiamo in quel posto...
Mi meraviglia molto che Ferrara non abbia ancora arruolato Crichton, dopo Pasolini e Bobbio fra gli araldi della sua battaglia.
Battaglia che e', fodamentalmente, semplicemente, e senza scomodare eccessive dietrologie, quella antieugenetica.
Ti inviterei a indossare per un attimo questo paio di occhiali ideologici che ti porgo: timore della deriva eugenetica delle biotecnologie. E cambiare temporaneamente - serenamente, pacatamente - paradigma, e ti saranno piu' chiare le due congetture che ho fatto riguardo alla politica ferraresca:
- psicologia del Nostro di fronte alla "sua" morte.
- deriva eugenetica da diagnosi prenatale in cui siamo immersi tutti fino al collo.
Cordialita'"
L'argomento pero' e' serio, ed e' quello della deriva eugenetico -mercantilistica che ormai pervade il nostro vissuto senza che manco ce ne siamo accorti.
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Innanzitutto ti faccio notare che la "deriva eugenitico-mercantilistica" non e' un fatto ma un'opinione sui fatti. Io non vedo alcuna deriva eugenitico-mercantilista, ne' sono obbligato a farlo da alcuna circostanza materiale, come avviene per qualsiasi opinione personale.
Quindi, non stai discutendo un fatto ma una mera opinione.Lì'argomento e' serio solo se la tua opinione richiede l'esistenza di una deriva eugenetica e mercantilistica, che suppongo stia per "mercantile".
In secondo luogo, "eugenetico-mercantilistico" non significa di per se' nulla. E' un'espressione alla quale assegni un qualche valore euristico per via di una tua scelta arbitraria.
Se proprio dovessimo scendere nel dettaglio, accettando premesse sbagliate, l'eugenetica in se e per se' non e' nulla di cosi' allarmante. Lo puo' essere l'eugenetica nazista. Lo puo' essere l'eugenetica spartana.
Tu non specifichi nemmeno a quale tipo di eugenetica ti riferisci.
Ma se tu diagnostichi una malattia genetica in tuo figlio e hai la possibilita' di correggere il gene difettoso, lo fai o non lo fai. Nessuno vuole un figlio malato, *questo NON e' un ragionamento mercantile* e una morale che imponga una patologia curabile e' di gran lunga piu' indifferente alla dimensione umana di quella nazista o di quella "mercantilista".
Tra parentesi, la scelta di curare il figlio sarebbe correggendone il genoma sarebbe pienamente contraria ad una logica selettiva, che richiede l'eliminazione del malato. Di conseguenza hai un paradosso: se curi il bambino correggendo il genoma fai eugenetica in senso terapeutico, se lo uccidi fai eugenetica nel senso selettivo. In ogni caso farai eugenetica, ed ENTRAMBI i casi sono classificabili come una logica mercantile.
L'unico caso non mercantile , cioe' non indirizzato almassimo vantaggio, e' quello in cui il bambino si tiene la malattia. Caso che trovo di gran lunga piu' condannabile della scelta eugenetica, qualsiasi essa sia.
In ultimo,vorrei farti notare che la lingua italiana e' piuttosto antica e ha un lessico di tutto rispetto: parole come Zeitgeist e Kampf non sono necessarie in alcun discorso in italiano, per la semplice ragione che esiste l'espressione adatta nella nostra(?) lingua: "spirito del tempo", espressione che indica esattamente il concetto.La stessa parola Kampf ha addirittura una traduzione letterale: guerra. Non c'e' motivo di usare termini stranieri in una lingua che contiene gia' i termini adatti: la cosa risulta fastidiosa e rende meno leggibile il testo.
Oltre a dare l'idea di una persona che si spara un sacco di pose: espressione che so essere gergale, ma estremamente efficace.
Uriel
questo tipo di strumentalizzazione da parte delle destre e della chiesa è davvero una cosa molto sgradevole... d'accordissimo con te....
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