L'appello di Nazione Indiana di solidarietà agli organizzatori della Fiera del Libro."In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale amministrazione israeliana, possono tranquillamente, diremmo perfino banalmente!, coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele."
giovedì 7 febbraio 2008
nel nome della letteratura
Pubblicato da Rosa alle 10:03
Etichette: appelli, fiera del libro
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1 commenti:
Concordo. Ieri mi ha telefonato una persona per chiedermi se T. Ramadan fosse impazzito.
Io normalmente apprezzo Ramadan, ma su questa cosa, a parte il suo essere "polemica inutile" sono sideralmente lontano.
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