mercoledì 3 maggio 2006

siamo dei frattali, e i cinesi lo sanno [medicina vs. Medicina]

Chi abbia, pur senza comprenderne le equazioni matematiche che le sottendono, avuto a che fare con le immagini frattali, sa che danno un senso di vertigine e meraviglia, e in certi casi suscitano anche nel più fermo degli atei una scintilla di dubbio, o un brivido di paura: esisterà una sorta di "dio-matematica"? Mandelbrot scoprì l'insieme che porta il suo nome (che qui si può esplorare, cliccando sull'immagine) verso la fine degli anni 70': con la computer grafica era finalmente possibile rendere visiva una equazione. E il brivido sorge perchè - istintivamente - si riconosce nelle forme frattali una sorta di calco di molte forme naturali, sia biologiche che minerali. Gli alberi, i cavolfiori, le conchiglie...ma anche i fiumi o le coste seguono la geometria frattale: ogni componente è composta da microcomponenti identiche, in scala minore, microcosmo e macrocosmo sono la stessa cosa. L'agopuntura - pur essendo una delle poche cosiddette "terapie alternative" (pessima definizione) che godono di una qualche considerazione, ha degli effetti verificabili e concreti ma tuttora inspiegati - da un punto di vista scientifico, e si basa su osservazioni di tipo filosofico: il microcosmo "commenta" il macrocosmo, e seguendo questa logica ogni organo/microcosmo sarebbe una sorta di "mappa" del corpo/macrocosmo. Non so se questo approccio sia indagabile - anche - su un piano scientifico, ma mi sorprende che molti (tra cui un mio caro amico, fisico) possono ammettere che l'agopuntura sia efficace ma escludono che si sia giunti a metterla a punto tramite via "filosofica": preferiscono credere che i cinesi si siano dilettati per migliaia di anni a punzecchiare la gente a casaccio (ipotesi peraltro assai poco compatibile con il darwinismo) finchè - empiricamente - non sono giunti a scoprire i punti giusti.
Io - in assenza di ulteriori elementi - preferisco - per motivi estetici ma anche logici - credere invece che funzioni perchè il presupposto filosofico era azzeccato: siamo dei grossi frattali.

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