mercoledì 10 gennaio 2007

non adorerai giulio carlo argan

Nel corso della mia breve - ma convintamente dedita alla pigrizia e perciò intensa - vacanzina piemontese, sono andata a visitare Palazzo Madama, da poco riaperto al pubblico dopo una chiusura per restauro durata nove anni (bellissimo). Visitando il piano dedicato al gotico e al primo rinascimento, mi colpisce subito una grossa statua in legno rappresentante una pietà. Una enorme Madonna dolente tiene in braccio un piccolissimo Cristo morto. Mi ritrovo a rovistare nella mia mente - che ammetto non essere dotata di un campionario particolarmente fornito - quali altre immagini riportino una tale enfasi sulla Madonna rispetto al Cristo che - in generale - senza nulla togliere a sua madre, non è proprio una figura di secondo piano del cristianesimo. Si sa che nel medioevo le dimensioni dell'oggetto non rappresentavano la distanza dall'osservatore o un dato fisico, ma l'importanza del medesimo nell'economia della narrazione. Improvvisamente mi coglie un pensiero blasfemo (rispetto alle letture arganiane, non evangeliche). E se lo scultore si fosse trovato per le mani un pezzo di legno evocativo della pietà, ma imperfetto sul piano delle proporzioni? Mentre lo immaginavo, a opera finita, scuotere la testa preoccupato sull'effetto vagamente goffo della scultura, butto l'occhio sullo spiegone dell'opera, in basso a destra. Esordisce con un dato sul virtuosismo tecnico: la pietà è stata eseguita da un unico pezzo di legno. "Ah" penso tra me e me, "tana per lo scultore". Poi continuando l'autore dello spiegone - ovviamente storico dell'arte - non può fare a meno di notare le ridotte dimensioni del Cristo, ma nel farlo sente - probabilmente colto lui stesso dal medesimo terrore di blasfemia anti-arganiana - il bisogno di una sorta di excusatio non petita postuma: "L'artista" afferma "scolpisce un Cristo volutamente più piccolo rispetto alla Madonna". Io ho molto amato l'Argan, non senza una certa irritazione per la sua tendenza alle frasi involute e alla complicazione accademica, ma la religione dei miei padri mi impedisce di adorare gli storici dell'arte.
Per me, lo scultore aveva sbagliato ciocco.

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