lunedì 15 gennaio 2007

quell'antica onda di riflusso [prima parte]

Quando, più o a metà degli anni settanta, si varcava la soglia del liceo il primo giorno di scuola della quarta ginnasio, si veniva travolti da una marea di input ad iscriversi/partecipare /simpatizzare a questo o a quel gruppo politico.
E così fui coinvolta, da subito anche se per breve periodo, nel collettivo femminista della mia scuola. Le attività del collettivo erano fondamentalmente due: la prima era organizzare gruppi di autocoscienza: le navigate liceali da una parte organizzavano gruppi tra loro - escludendo noi quartine - ai fini di sviscerare sconfinate e stratosferiche esperienze sessuali, e a noi dall'altra non restava che approfittare della privacy del gruppo ristretto per sparlare delle grandi che ci avevano escluse con tanta puzza sotto al naso dalle loro torride confidenze. In fondo qualche pomiciata l'avevamo fatta anche noi, e neanche solo.
La seconda era il mettere a punto, il chiarirci, lo sviscerare le fondamenta del Nuovo Femminismo, del tutto diverso e forse addirittura opposto a quello che avevano portato avanti una ristretta avanguardia della generazione delle nostre madri (o addirittura nonne).
Eva, alta magra e dai bruni ricci e Antonella, molto piccola, tonda e dai lunghissimi capelli biondi, ci spiegavano che era proibito o quanto meno molto malvisto parlare di indipendenza economica femminile, o di farsi strada nel mondo del lavoro. Quegli argomenti non interessavano nessuna, ed erano anzi visti con un certo sospetto, dalle Nuove Femministe, neanche sotto sotto si volesse commettere il peggiore dei peccati già bruciati dalle nostre nonne suffragette: il voler assomigliare agli uomini. Il Nuovo Femminismo aveva costruito il suo bozzolo ideologico intorno ad un nucleo diverso e contrario. Era un femminismo fortemente sessualizzato, dove l'importante non era più l'eguaglianza, ma anzi - la diversità. Importante non era ciò che ci rendeva simili, ma ciò che ci differenziava dagli uomini. La Vagina, l'Utero, erano bandiere del nostro diverso rapporto con il potere, che non puntava ad una semplice conquista di eguaglianza sociale, ma ad una vera e propria rivoluzione. [fine prima parte]

4 commenti:

Anonimo ha detto...

seguirò con interesse

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

attendo con ansia la seconda

MMAX ha detto...

Antonia, a che punto incontri Rocco?

Anonimo ha detto...

C'è una grande recrudescenza del lesbofemminismo, avete notato?