Mi ha sempre lasciato perplessa da distinzione tra vita reale e virtuale, ma la riflessione di Ipazia sui blog come "amplificatori dell'ego" è interessante. In rete, sui blog, newsgroup, mailing list, mail, in effetti manca quel tempo di riflessione che ti impone la scrittura della lettera cartacea, la sua imbustatura, il tempo di camminare fino al telefono e prendere in mano la cornetta: basta un click e la tua "verità" - giusta, sbagliata, calunniosa, reale, fittizia, diventa una roba che corre, e - in questo non sono d'accordo con Ipazia - modifica eccome la realtà. Magari in modo distorto e patologico.
mercoledì 17 gennaio 2007
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