martedì 30 gennaio 2007

sono favorevole ai tecnopalliativi

Leggo sul sempre interessante blog Petrolio che l'allarme degli scienziati è unanime: mancherebbero dieci anni a rendere irreversibili i cambiamenti climatici globali dovuti all'effetto serra, con conseguenze catastrofiche per il pianeta. Pochi giorni fa in un post, l'autrice dello stesso blog si ribellava indignata all'idea dei tecnopalliativi proposti a soluzione del problema: uno schermo per bloccare i raggi solari (basterebbe - pare - bloccarne l'uno per cento per risolvere il problema). Ora: io sono convinta che il capitalismo sia destinato ad estinguersi, per la banale considerazione che qualsiasi sistema economico/sociale è destinato ad avere un arco: un'inizio, un climax, una fine. Chi ritiene che il capitalismo sia "natura" e abbia caratteristiche di eternità, spaccia una bubbola ideologica tanto quanto chi pensa che il comunismo sia il destino ultimo dell'umanità. Certamente sarebbe molto seccante che la fine del capitalismo - il suo limite ultimo - coincidesse con la fine dell'umanità tutta: se devo dunque avere in sorte la ventura di assistere alla fine del capitalismo, non è questa quella che mi auguro. Ma - sappiamo da Petrolio - mancano dieci anni al casino totale. Ogni soluzione che riguardi i cambiamenti del comportamenti dei singoli - sebbene necessaria - è fatalmente destinata ad avere uno sviluppo estremamente più lento: basti pensare che da anni in Italia c'è la raccolta differenziata, che costa nessun denaro a chi la pratica e un impegno minimo, e a farla sono una minoranza assoluta di persone di buona volontà. Una caccola, una goccia nel mare: figuriamoci se dovessimo convincere cinquanta milioni di persone al baratto via internet, a rinunciare alle fiorentine in favore di una dieta vegana, alle ferie, all'automobile, a glocalizzarsi i cavolfiori in terrazzo, gestendo ovviamente gli effetti collaterali inevitabili della disoccupazione. ... vogliamo invece purparlè vagliare l'ipotesi di arrivare alla fine del capitalismo per via rivoluzionaria? Perfetto: occorre prima di tutto strutturare un'ideologia che non sia il comunismo - che con quello avremmo già dato - poi iniziare la mattanza consistente in sangue, epidemie, morte per fame, e verificare infine - a patto di sopravvivere - se l'uomo nuovo stavolta funziona davvero.
Ah, ovviamente convincendo l'intero globo, della bontà del progetto.
Al di là del fatto che l'idea della mattanza globale mi attira ancor meno del tramonto della civiltà per mezzo dell'effetto serra, ma mi domando: basterebbero dieci anni?
Dunque perchè prendersela tanto con l'innocuo schermo per raggi solari? Intanto per carità, sviluppiamo organismi internazionali, pannelliamoci, mangiamo meno hamburger... ma senza troppo indignarci per i tecno-palliativi.
A questo proposito, qui potete leggere una petizione che mi è arrivata via mail. E' forse un po' ingenua, non so se sia utile, ma male non fa e mi è arrivata da una persona a cui voglio molto bene, quindi la pubblico.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Il guaio è che il capitalismo sembra sia l'unico deputato a decdere il destino di tutti, tutto il resto è eresia. E' come se un pazzo suicida sia alla guida di un pulman di turisti su una strada di montagna e la patente l'hanno rilasciata soltanto a lui

Rosa ha detto...

Il capitalismo è un sistema in cui si strutturano miriadi di interessi ad ogni livello sociale: in questo senso è ingenuo pensare che un "sistema" sia "deputato a decidere". Un crollo del sistema ci travolgerebbe tutti, e non mi consola pensare che il pianeta se ne gioverebbe: non è una dichiarazione di amore per il capitalismo, è una considerazione pragmatica. La rivoluzione francese ha vinto perchè l'aristocrazia era alla fine della sua parabola, lo schiavismo negli USA ha cessato di esistere quando non aveva più utilità, e idem per il colonialismo. Ti risulta che ci sia un nuovo "sistema" che sta sorgendo, dotato di una forza propulsiva tale da scalzare il capitalismo? Ti risulta che qualcuno abbia qualche idea interessante su come superare un sistema? Se sì, fammi sapere. Tieni poi conto che io - come gran parte delle persone - non ho alcuna vocazione a venire triturata in nome di un "ideale".

Anonimo ha detto...

Nessuno ti chiede di triturarti in nome di un ideale, ci mancherebbe. E' stata fatta già troppa carne macinata. E nessuno ha la soluzione in tasca. Ma idee, non ideologie, idee come disincentivare lo sfruttamento del lavoro minorile per merci che vengono prodotte a basso costo in oriente e distribuite in occidente, ridistribuzione in loco di parte dei profitti derivanti dallo sfruttamento delle risorse energetiche dei paesi poveri da parte delle multinazionali occidentali, incentivazione del commercio equo e solidale, sperimentazione di modelli di sviluppo eco compatbili, ti sembrano proprio idee campate in aria per cominciare a cambiare qualcosa??

Rosa ha detto...

Se corredate da studi di fattibilità molto seri, e non fondate su criteri ideologici, mi paiono la sola possibilità di salvezza. Però secondo me il tuo punto di partenza è inguaribilmente viziato da una visione manichea della faccenda: nella Cina rurale i bambini si spaccavano la schiena a trasportare legna, e oggi invece si massacrano in fabbrica: dunque l'industrializzazione, il "capitalismo", in questo senso non ha mutato nulla in peggio: forse anzi in un mondo globalizzato si può (e si deve) puntare all'istituzione di organismi internazionali preposti al controllo di questo tipo di problemi, obiettivo che mi pare primario. Ma non è un obiettivo che contrasta la globalizzazione, ne' l'industrializzazione. Anzi.

Anonimo ha detto...

Per la miseria: io considero la Cina uno dei modelli sociali più aberranti del pianeta! E ti assicuro che la mia cultura è cultura del dubbio, altro che manicheismo. Ma perchè per molti, te compresa, chiunque si dichiari comunista deve portare la responsabilità e il marchio d'infamia di chi in nome del comunismo ha oppresso invece di liberare? Ho una presunzione, forse l'unica che ho: penso che in quell'ideale ci sia qualcosa che possa liberare gli oppressi e i sofferenti, e che quel qualcosa, imparando dagli errori e dagli orrori, vada preservato, ripensato, tenuto vivo.

Rosa ha detto...

Korvo, non hai capito quello che intendevo dire: non criticavo affatto il tuo comunismo, ma il tuo terzomondismo. L'esempio della Cina era per dire che lo sfruttamento del bambini NON è nato con il capitalismo: che la Cina (ma anche l'India) NON è nel mercato da schiava dell'occidente, e che quel paesi non rinunceranno al benessere - che riguarda molti anche se come sappiamo tiene fuori troppi - in nome dei "buoni sentimenti". Ti sto dicendo che per sviluppare idee e progetti funzionanti bisogna uscire dagli schemi rassicuranti (come tutti gli schemi) tipo "occidente oppressore" "terzo mondo oppresso"

Palmiro Pangloss ha detto...

Ma poi questo effetto serra e' necessariamente male? Io dico, piantiamo le palme al posto dei cipressi, la canna da zucchero al posto del sangiovese - i comunisti al fgoverno gia' ci sono - e diventiamo la Cuba del mediterraneo. Mancano solo il Son e la Salsa, ma con un po' di sforzo...

Rosa ha detto...

LOL -
ps. ma che fine ha fatto il tuo blog? Non si vede più!

Anonimo ha detto...

L'iniziativa e' del tutto inutile. Le centrali elettriche non possono stare senza carico, e quindi se hanno energia in surplus, perche' tagli il carico, la sprecano muovendo acqua verso l'alto nei bacini idroelettrici. Durante la notte, quando il carico si abbassa, le centrali idroelettriche invertono i motori delle idrovore e iniziano a pompare verso l'alto l'acqua, per sprecare energia che essendo in eccesso costringerebbe le centrali a fermarsi per protezione.

Se vuoi fare un favore all'ambiente, semmai, contribuisci a fermare questo spreco: aziona gli elettrodomestici che consumano molto (lavatrice, lavastoviglie, boiler) durante la notte. Se non lo fai, quell'energia finira' sprecata, e in pratica consumerai il doppio.

Uriel

Rosa ha detto...

sì, l'inziativa è del tutto inutile, mi pare che si proponesse più che altro un impatto mediatico. L'iniziativa mi pare ingenua ma innocua,e - come dicevo - mi è arrivata da una persona che amo.
Io più che altro non trovavo poi così esecrabile l'idea di "bloccare" i raggi del sole per limitare l'effetto serra (se segui il link a petrolio puoi leggere l'articolo). Naturalmente non ho strumenti per valutarla dal punto di vista tecnico, ma non ho nulla in contrario sul piano ideologico. Tu che dici?

Anonimo ha detto...

Dico una cosa: non siamo ancora in grado, con le nostre risorse di calcolo, di modellizzare l'intero pianeta.Possiamo misurare che la temperatura stia salendo, calcolare una correlazione con il CO2, e teorizzare che sia il CO2. Essendo il sistema non lineare, rimane una teoria interessante. Cosa succederebbe schermando le radiazioni? Che si riscalderebbe lo schermo. Si raffredderebbe il pianeta? Boh. Basta un aumento dell' uno per mille del decadimento nucleare del torio dentro il pianeta per aumentare la temperatura di alcuni gradi. Basta un lievissimo incremento della radiazione solare e friggiamo vivi. Tutto dipende da fattori microscopici. Onestamente, come principio di precauzione vale la pena non immettere CO2 , e questo mi va bene. Ma non conoscendo il meccanismo, di proporre delle soluzioni attive secondo me non se ne parla. Tra qualche anno, quando costruiremo calcolatori con YottaFlop di potenza di calcolo, potremo farci un modello e si ragionera' di cosa fare.

Uriel

Anonimo ha detto...

Càpito qui per caso, e toh.
Lascio un commento per precisare che la mia indignazione verteva principalmente sulla geniale idea di saturare l'atmosfera di solfuri per ovviare al troppo sole. L'hanno preso loro, troppo sole.

Per il resto beh, nessuno si convincerà mai a fare la raccolta differenziata... se non costretto.

Grazie del linkino

Rosa ha detto...

x uriel e petrolio: va bene, va bene, niente schermo, come non detto.