In "Viva Zapatero" della Guzzanti mi aveva colpito Furio Colombo che raccontava come il fascismo si fosse insinuato lentamente, mitridatizzando le coscienze giorno dopo giorno.
Ma se - chessò - anche solo dieci anni fa un sindaco di una città italiana avesse proibito ai Comboniani di portare in piazza le bandiere della pace, motivando il divieto con l'argomento che sono "troppo di sinistra" che cosa sarebbe successo?
sabato 27 settembre 2008
mitridatizzazione delle coscienze
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giovedì 25 settembre 2008
i pattini e l'iperuranio
Mi sorprende l'evoluzione tecnologica degli oggetti semplici. Prendiamo i pattini. Ero convinta che quella forma, con le quattro ruote su due diversi piani, dovesse essere quella definitiva, e mi ha stupito moltissimo vederla soppiantare dai pattini a ruote su un unico piano: all'inizio pensavo fosse una bizzarria momentanea, poi pensavo che le due forme avrebbero convissuto, invece non è così, da Bruegel ad oggi i pattini continuano il loro incessante cammino verso una forma ideale e perfetta, che non c'è, perchè ogni perfezionamento è una tappa.
E questa sorpresa è davvero forte quando si tratta di innovazioni banali operate su oggetti quotidiani: la ruota e la bisaccia sono tra le più primitive forme di tecnologia, eppure ci sono voluti secoli per mettere le ruote alle valige, e pare che ora la valigia diventi una ruota.
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lunedì 22 settembre 2008
i ricordi paletto
Pare - leggo su Psicocafè - che si conservino ricordi più vividi del periodo della vita che va dai quindici ai venticinque anni. Tre le ipotesi: la prima è che il cervello sia in quell'epoca al massimo della sua efficienza, la seconda che le esperienze in quel periodo siano particolarmente dense di "prime volte", la terza che quel periodo venga ricordato perchè fonda la nostra identità. Non so se la prima ipotesi sia vera, ma la seconda e la terza per la mia esperienza lo sono senz'altro. Io ricordo bene il periodo tra i quindici e i venticinque anni, in effetti, ma anche il periodo in cui è nato mio figlio - e avevo trent'anni - perchè era una "prima volta" importante e perchè ha cambiato la mia identità. Inoltre, ad esempio, ogni trasloco serve da "paletto temporale", e attorno al ricordo di quel cambiamento, vivido, riescono ad "aggrapparsi" anche altri ricordi parassiti.
A questo proposito, a favore della prima ipotesi ci sarebbe, secondo alcuni studiosi, il fatto che gli stessi eventi storici, estranei cioè alla vita privata, sarebbero fissati meglio in quel periodo della prima giovinezza.
Non sono sicura, però, che questo sia necessariamente una conferma della prima ipotesi: ad esempio ricordo molto bene il giorno del rapimento di Moro, e avevo diciassette anni. Ero a scuola, e la notizia ci venne data dal più fesso della classe: nessuno di noi ci credette. Ma ricordo anche molto bene la prima guerra del Golfo. Avevo appena partorito, e quella guerra - in un momento in cui ero fragile - mi faceva preoccupare, e sentire in pericolo.
In quel caso l'evento storico nella mia memoria si era "aggrappato" ad un ricordo personale particolare. Laddove invece penetra una routine, più facilmente di disperde e si rarefà.
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per un compleanno in economia
Ecocompatibilità per una splendida festa di compleanno in economia, come da suggerimento nel commenti al post di quel buontempone di maus.
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domenica 21 settembre 2008
fascisti al governo
E gli è che a Colonia erano talmente fascisti che Le Pen ha declinato l'invito.
Non Borghezio, però, e con la benedizione di Berlusconi.
Vignetta di Gianfalco.
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sabato 20 settembre 2008
burn after reading
Il film dei Fratelli Cohen, l'ultimo. La CIA in mano a burocrati coglioni, tutti i personaggi danno il loro contributo ad una narrazione perfettamente "costruita" solo attraverso il fattori caso e il fattore stupidità: nessun personaggio agisce in base al quoziente minimo di razionalità che consentirebbe la sopravvivenza, ognuno fa il peggio che potrebbe fare, per se' e per gli altri: nessuna ambizione, nessun obiettivo di carriera , nessuna meta, nessuna prospettiva: unico motore dei personaggi un po'tardoncelli, il luogo comune: la fitness, il "rifarsi una vita", il "reinventarsi", luoghi comuni che muovono i personaggi fino alla alla catastrofe senza motivo. Con una CIA post guerra fredda che non ha più sistemi di riferimento che non siano obsoleti: gusci vuoti e senza contenuto. Io mi sono divertita? Sì, forse, ma anche no: più che altro vien da chiedermi, nell'arco della mia vita solo il declino, o anche la risalita?
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giovedì 18 settembre 2008
stranezze
Come mai, mi chiedo, sono ancora qui e non in libreria a comprarlo?
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mercoledì 17 settembre 2008
down under web meteo

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martedì 16 settembre 2008
il papa e le unioni civili
Ora, avrei davvero bisogno dell'aiuto di qualche cattolico.
Premesso che il matrimonio civile è a tutti gli effetti una forma di unione civile, il Papa ha per caso intenzione di opporvisi?
Se no, ritiene che il matrimonio civile sia un "sacramento"? Premesso che il mestiere del Papa è quello di far fare al suo gregge le cose che ritiene più corrette sotto il profilo religioso, lui ovviamente vuole estendere questa sua facoltà anche a chi religioso non è, quando parla di "opporsi alle leggi". Conta di opporsi anche alle leggi correnti, come il divorzio? O solo a quelle che potrebbero entrare in vigore?

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domenica 14 settembre 2008
quizzettone web: caccia all'infiltrato
Per gli ignari, nessun riassunto: leggetevi Haramlik, Kelebek, Campo Antimperialista.
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sabato 13 settembre 2008
problema risolto: allucinazioni da Alzheimer
Mi pento e mi pungo, del mio scivolone nostalgico del post precedente, applaudito dagli amici passatisti e sbeffeggiato amichevolmente da quelli progressisti.
E mi pento perché in un momento di lucidità ho capito: la mia percezione, che distorce la realtà fino a farla diventare incomprensibile e grottesca, deve essere condizionata da allucinazioni psicotiche. Temo si tratti di un Alzheimer precoce.
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venerdì 12 settembre 2008
ai miei tempi era meglio
Rileggendomi qua e là scopro con raccapriccio emergere da quache riga - mio malgrado - il ripetitivo e vetusto concetto, sciorinato da ogni generazione a partire dagli ominidi del miocene: "ai miei tempi era meglio".
Avevo promesso, giurato a me stessa di non farlo mai, di essere sempre consapevole del fatto che quando mi scotterò sotto al sole senza protezioni non sarà per il buco nell'ozono ma perchè la mia pelle è panata, se la musica ad alto volume mi bombarderà le gonadi non saranno i giovani maleducati ma le mie orecchie gnecche nonchè il mio sistema nervoso esausto, quando la classe politica e la società civile mi faranno orrore non saranno i...seh, vabbeh, fanculo alle promesse di gioventù, ai miei tempi era meglio.
E porca puttana.
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giovedì 11 settembre 2008
tollera il prossimo tuo, se ci riesci
Ho sempre nutrito un certo scetticismo per l'imperativo cristiano di "amare il prossimo".
Una più terrena tolleranza mi parrebbe già un successo meraviglioso, ma forse è perchè - non possedendo immobili - non ho mai partecipato a una riunione di condominio, altrimenti anche quella mi parrebbe utopia.
L'altissimo standard etico richiesto al cattolico è davvero impossibile, a mio avviso, tranne che per pochissime illuminate eccezioni, perchè non richiede una norma di comportamento ma un sentimento, e - come è ben noto - al cuor non si comanda.
E' così che le società che pretendono di fondarsi sull'etica cattolica sono costrette o all'ipocrisia o alla "distrazione" dei sedicenti fedeli dal proprio defatigante dovere religioso. E' da un po' che sospetto che l'enfasi ossessiva posta sulla "famiglia" da parte dei politici cattolici sia una forma di copertura dell'assoluto maniacale autismo che caratterizza ogni giorno di più le nostre relazioni sociali. Al di là di un peloso appello alla solidarietà, che si risolve con la monetina dell'obolo, esiste sempre meno la collettività e la cittadinanza, mentre la "famiglia", il luogo cioè dove si coltivano i propri memi e i propri geni, la fa da padrona.
E' per questo che questo prete, idealista e sincero, e assai scoraggiato, mi ha fatto molta molta simpatia.
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mercoledì 10 settembre 2008
la rete è piena di maddalenette
Navigando qua e là capita di incontrare il proprio passato: nella rete c'è tutto.
Io volevo i formaggini MIO, che avevano dei personaggetti di plastica trapuntata un po' adesiva con un buonissimo odore di colla (avevo tre o quattro anni, più o meno l'età in cui iniziano i meninos de Rio) mentre mia madre - ma forse la colorita ipotesi era partita da mia nonna - sosteneva che i MIO erano fatti con...i manici degli ombrelli.
E così mangiavo i Dofo Crem, parenti stretti del Philadelphia, buonissimi quindi, ma che mi costringevano a collezionare soldatini in metallo con il colbacco. E niente odore di colla.
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martedì 9 settembre 2008
lunedì 8 settembre 2008
una delicato sistema per farsi una manicata
Grazie a questo bell'articolo di Psicocafè ho finalmente capito che senso ha Facebook.
Proverò ad usarlo come si deve, resto però una facebooker noiosa, perchè di solito o lavoro o cazzeggio: dubito che il mondo abbia grande interesse ad essere aggiornato.
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venerdì 5 settembre 2008
un futuro nero come il petrolio
Sono in tanti a teorizzarlo, tra gli antisistema e non: tra Barak Obama e Mc Cain non ci sarà, in politica estera, differenza di sorta.
Premesso che le promesse in campagna elettorale sono - da una parte e dall'altra - da prendere con le pinze - e che nessuno di noi ha la sfera di cristallo - sono convinta che tra i molti punti di divergenza tra i due candidati ce ne sia uno che più degli altri ci riguarda, che riguarda il futuro del mondo in modo impressionante, ed è la politica energetica.
Il progetto di trivellare i parchi naturali dell'Alaska, cavalcato da Mc Cain, è inquietante a mio avviso non solo per le fondamentali preoccupazioni riguardo all'ecosistema, ma perchè indica la precisa volontà - confermata dalla scelta della vicepremier, ex governatrice dell'Alaska e con qualche interesse nel campo - di non intervenire con nessuna innovazione strutturale nella politica energetica - e conseguentemente anche nella politica internazionale.
Come l'amministrazione precedente, questa sembra avere radicati interessi personali nel petrolio: fonda la sua campagna elettorale sulla paura del terrorismo, su una promessa impossibile di autarchia energetica e su una forte immagine identitaria, atta - e ti pareva - a verniciare di "cultura" lo scontro di civiltà: Sarah Palin è un condensato di tutto ciò. La mamma americana pro-life - con cinque figli, di cui l'ultimo così piccolo e sfortunato da essere già una bandiera - che farnetica di costruire oleodotti per conto di Dio.
Per contro Barack offre qualcosa che (tolta la quota di sogno, probabilmente in dieci anni è impossibile farlo) è un impegno serio e irrinunciabile. Affrancarsi dal petrolio, e investire in tecnologia sulle fonti energetiche alternative - dal solare al nucleare.
Ora, si dà il caso che il petrolio dell'Alaska sia una risorsa proprietaria e finita, mentre la tecnologia è una risorsa universale e non consumabile: circola, è a disposizione di tutti.
Una politica fondata sul petrolio renderà inevitabilmente gli USA più unilaterali, guerreschi ed autarchici, impegnati a difendere i loro interessi e il loro merdosissimo fondamentalismo autoctono, rimandando semplicemente il problema - comunque inevitabile - della riconversione energetica ad un futuro lontano, mentre l'investimento in innovazione tecnologica - in qualsiasi forma e misura si riesca a realizzare - non sarà di giovamento solo agli Stati Uniti ma anche a quei paesi - come ad esempio il nostro - che investono poco o nulla in ricerca e tecnologia, e che possono sperare solo in un traino esterno.
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quel'ammaccato strumento del libero arbitrio
Opinione di molti è che la democrazia "non serva a nulla".
Questa teoria è naturalmente sostenuta dai radicali antisistema. Loro votano per l'apocalisse e la redenzione dell'umanità dal capitalismo/consumismo, che vedono come male assoluto, e chiunque non gliela garantisca è parte di un magma indistinto, tutto uguale. Coerentemente debbono sperare che vinca il peggiore, perchè è lui che avvicinerà l'inevitabile catarsi purificatrice.
Questa teoria, fondata su altri presupposti, non è però appannaggio esclusivo di coloro i quali stanno trepida e sadica attesa di quell'apocalisse che - certamente - farebbe morire di fame, guerra e malattie non solo i loro ma anche i miei, pupi, ma anche di menti lucide e non devastate dall'odio di se'.
Qualcuno ad esempio sostiene l'inevitabilità della storia. La storia avrebbe delle tappe obbligate e inevitabili, degli appuntamenti fatali per evitare i quali non esisterebbe misura possibile.
La facoltà di decidere i propri leader sarebbe dunque una specie di illusorio libero arbitrio, un sogno in cui pascersi mentre il fiume degli avvenimenti incalza da solo, e nostro malgrado.
E' una teoria interessante, filosofi e neuroscienziati hanno fondati dubbi che esista, il libero arbitrio. Io personalmente però mi comporto come se esistesse, perché è solo ed esclusivamente la fiducia che esista mi muove a pagare le bollette, smettere di fumare, telefonare all'amico depresso, portare a casa la pagnotta, e votare Rutelli anche se lecca il culo ai preti.
La democrazia funzionerà solo se chi ha facoltà di utilizzare questo strumento è convinto che possa funzionare, e se vince il duo Palin Mc Cain siamo - a mio modesto parere - definitivamente fottuti.
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giovedì 4 settembre 2008
niente reni ai bizzochi
L'osservatore Romano mette in discussione la morte cerebrale, e con questa i trapianti.
Identificare una persona con le sole attività cerebrali - dicono - va contro la dottrina cattolica.
Io sono "relativamente" relativista: ci sono dei limiti ovviamente, ma se l'escarificazione è fondamentale per un animista, la circoncisione per gli ebrei o rinunciare a donare organi per essere tenuti in vita quando si è in morte cerebrale è fondamentale per un cattolico, non ho problemi.
Credo però che un minimo di coerenza sia la base per la convivenza civile. Se qualcuno, per la sua particolare superstizione, non considera "morte" l'annientamento delle funzioni cerebrali (e pretende che il suo corpo sia tenuto in vita dal Sistema Sanitario Nazionale) allora deve conseguentemente essere considerato fuori dalla possibilità di ottenere un trapianto in caso di bisogno. Chi è disposto a donare, può ricevere.
Semplice, lineare, coerente, e molto etico.
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mercoledì 3 settembre 2008
la percezione dell'insicurezza
E' proprio vero, la percezione dell'insicurezza è aumentata.
Si provi infatti ad andare, dotati di tappetino e cintura, a fare yoga in un parco romano, magari sfoggiando un rutilante incarnato magrebino, dovuto a geni sefarditi più piscina estiva. Nel giro di niente il sereno happening verrà trasformato in una rumba di paranoia. Che il fruscio alle spalle sia un vigile pronto a mettere la multa per riposo abusivo su pubblico suolo? Che il palestrato col pitbull - inosospettito dalla tua carnagione scura - stia meditando di battersi per la giusta riappropriazione del suo spazio etnico? Che le suorine appena uscite dalla cappella, preoccupate dalle esotiche posizioni della ginnastica filosofica orientale - stiano avanzando verso di te, armate di crocifisso, per riavvicinarti alla cultura della nostra civiltà?
Le nostre città, e purtroppo non solo quelle governate da ex-picchiatori fascisti, stanno diventando luoghi tristi e pericolosi, sempre più insicuri. Nella percezione e purtroppo anche nella realtà.
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