venerdì 3 marzo 2006

sindrome da consegna stressogena compulsiva

Molti comportamenti nevrotici hanno - probabilmente - dei punti in comune con le tossicomanie. Sono - secondo alcuni - un tentativo dell'organismo di ristabilire uno squilibrio chimico: è ben noto il caso dei giocatori patologici, che - come i tossicomani - hanno bisogno di dosi sempre più alte di paura, per poter marciare. Persino l'anoressia potrebbe avere caratteristiche analoghe: il digiuno - purchè prolungato - crea una sorta di euforia e di benessere (probabilmente compensatorio): il problema è che per mantenere uno stesso effetto benefico bisogna costantemente varcare il limite, spingersi un po' più in là.
Lungi da me il sostenere una eziologia chimica *invece* che psicologica. E' un po' come come chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina, mi pare probabile che siano entrambe vere, e che interagiscano.

Io sono affetta da una addiction - finora non classificata ma sicuramente comune - che chiamerò provvisoriamente "sindrome da consegna stressogena compulsiva".
Lavoro a casa mia, e ho scadenze più o meno settimanali. Da pigra, ho sempre avuto la tendenza a far le cose all'ultimo momento, ma più passa il tempo e più questa tendenza assume i contorni di una addiction. Se ho appena preso un lavoro e la scadenza è lontana, posso stare davanti al monitor anche tutto il giorno: non sono in grado fisicamente di scrivere due righe "utili". In questi primi vacanzieri giorni le attività che prediligo debbono essere totalmente gratuite ed inutili:

1) Fare previsioni sul numero di occorrenze su google di una determinata parola, o frase, e congratularmi con me quando ci azzecco.
2) Cercare su google immagini una stessa parola in varie lingue, e osservare le differenze, senza trarne alcuna conseguenza.

donna
woman
femme
mujer

Quest'ultima attività può - ma solo nei giorni successivi, diventare appena un po' più intellettuale. Si possono fare confronti e forse, persino, trarne delle conseguenze.

american woman
italian woman
arab woman
french woman

Più o meno a metà settimana, quando si avvicina la consegna, posso arrivare a scrivere qualche riga, e a dedicarmi ad attività un po' più impegnative, come scrivere post su usenet.

Quando finalmente la consegna diventa sufficientemente vicina da scatenare un rash adrenalinico dovuto ad un'ansia mostruosa, inizio a lavorare, con concentrazione impressionante e rapidità diabolica.

Ci si potrebbe anche convivere, se non fosse che - come in tutte le tossicodipendenze - per ottenere un rash da paura sufficiente alla bisogna occorre costantemente spostare il limite, arrivare sempre più a ridosso della consegna, camminando su un filo sul baratro della disoccupazione.

Ci saranno dei muccioli per chi soffre di "sindrome da consegna stressogena compulsiva"?

3 commenti:

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

quoto!

Anonimo ha detto...

mi rifiuto di considerare ciò una patologia - il che suppongo sia tipico di chi ne è affetto in forma grave.

Rosa ha detto...

per ipazia:

l'ho scritto pensando a te...

per paolo benforti

Non saprei: ieri l'ho postato su it.scienza.medicina.
A quanto pare i pareri sono discordi: chi consiglia di andare dritti dallo psichiatra, chi sostiene che finchè dura fa verdura, secondo alcuni si tratta di un effetto anfetamino-simile
dell'iperincrezione adrenalinica, perlopiù si sostiene che siamo dei fancazzisti.