venerdì 6 aprile 2007

ethno girl

Con i teorici dello scontro di civiltà è impossibile entrare nel merito dei contenuti: in qualsiasi confronto arriva il momento in cui alzano un limite simbolico ma invalicabile, che non ammette repliche: non conta più l'oggetto della discussione ma soltanto i loro attori. La loro Fede, le loro Origini, la loro Identità. Accade con Dacia, con Oriana, con Deborah: nello stesso modo e con modalità simili.

Dacia, sul suo blog, scrive un post appassionato - beffardo e divertente come d'abitudine - ma inutile: programmaticamente e scientemente privo di contenuto.

Quando i fronti sono delineati non già dai contenuti - oggetti flessibili - ma dal sangue - oggetto simbolico di natura incerta e durezza adamantina (si basti pensare alla razza italica, per capire quel che intendo) - che senso può avere la parola?

Dacia profetizza un futuro generico movimento "di rottura": a tutt'ora sappiamo da lei solo che le sue schiere saranno ordinate su base etnico-religiosa - l'islam e gli africani protagonisti, e - chissà perchè - i buddhisti dello Sri Lanka comprimari - e che i suoi obiettivi di breve, medio e lungo raggio non sono unfortunately al momento disponibili. A parte - ovviamente - schiaffarla nel culo a moi (mica come persona, che son simpatica: come simbolo, ovviamente) che non sarà un granché sul piano della progettualità, dicamocelo, ma ha il dono della semplicità. Mica nulla di nuovo, eh: è un po' la buona vecchia logica della gambizzazione dei sindacalisti: colpiamo gli agenti dello SIM, quanto al resto si vedrà poi.

(per inciso, l'ottica etnica mi interessa meno di un cazzo, viceversa metterla nel culo ai fautori dello scontro di civiltà per me è un goal primario, eh? Solo perché il mio pacifismo non sia eccessivamente frainteso, we shall overcome sta minchia)

Come la beffarda fanciulla candidamente ammette, dunque, qualsiasi opzione, progetto politico, proposta, è in se' sospetta e inaffidabile non tanto per il suo eventuale contenuto - indiscutibile per definizione - ma per la sua fonte, cassata senza ulteriori indagini.

Lei rappresenta dunque la Giustizia: e per grazia ricevuta.

(ahi, se mai fosse sensato farlo, si potrebbe per una volta giocare a Miss Ethnic con Sua Etnicità in persona: CUANDO EL REY NIMROD sai i miei avi dhimmi, lavoratori alla salatura delle teste dei condannati in terra di Algeria , o erano a Tunisi? - URUH ma di sicuro sputati dalle navi a Livorno due secoli fa con le pezze al culo? Quello? E' un dijeridam, mi marido ha uno zio aborigeno, AVA NAGHILA, no che non sono andata in vacanza, stronza, noi sefarditi siamo abbronzati: per carità nulla al confronto, eh! C'ho il patronimico arabo! Prima si suona il violino sul tavolo: poi si balla la hora? NERENNENNAH)
Niente da fare, noi non si emana medioriente, non ci sono quarti di terzomondità ostentabili a fronte di tanta sovrabbondanza etnica.

Naturalmente far notare ad un teorico dello scontro di civiltà che la sua visione è manichea è impossibile. Si può forse convincere Oriana del fatto che i crociati fossero delle bestie? Giammai! Ammetterà mai Deborah le colpe di Baruch Goldstein? Ma no, troverà sempre delle ottime giustificazioni. E parimenti sarà impossibile far notare a Dacia - per esempio - che la storia del suo pueblo d'elezione, l'Islam, non è necessariamente una storia di gente aliena dal potere: che è - anzi - una storia di conquiste e di grandi imperi.
O che le carneficine tribali non sono affatto "pittoresche" solo perché agite da neri.
Chi teorizza lo scontro di civiltà è costretto ad esser cieco di fronte alla trasversalità del fenomeno del potere, nella storia dell'uomo: quella bestiaccia, il potere, che ciclicamente viene uccisa e che risorge a nuova vita, con nuove forme e nuovi attori, e che sfoggia abiti ogni volta diversi, techno, ethnic, american style, pure black, soviet chic, restando sempre invariata nella sostanza.
La stessa premessa - nel riconoscere una trasversalità di oppressori e oppressi - verrebbe a cadere, e con quella il castello ideologico - assai debole di sostanza ma forte nelle simbologie - che la sorregge.

Sarà per questa necessità di non mettere in discussione la fede nei doni innati, nelle rendite di posizione cromatiche, o per questo bisogno di negare la trasversalità di vizi e virtù umane, che Dacia - invitata a riflettere ed argomentare sulla qualità non etnica dell'esercizio del potere - liquida il destino tragico dei piccoli uomini della foresta, neri vittime di oppressione e di rapina ad opera di bastardi sì - ma concolori - con una bella, schietta, argentina risata?

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Bah. Prendiamo per esempio l'ipotetico "movimento di rivolta", tutto quello che si puo' fare per descriverlo meglio e' prendere una fotografia delle black panthers (vecchia mediamnte di 40 anni), metterci dei discorsi di qualche leader di movimenti neri (vecchi mediamente di 40 anni). Poi, si fa un bel discorso sopra, e quello che fanno gli spettatori e' chiedersi "ma perche' questa roba puzza come se fosse vecchia di 40 anni?". Mah.

Uriel

P.S: state facendo discorsi tipici degli anni 70 del 1900. Siamo nel 2007. Dice qualcosa? Serve disegnino? Calendario guasto?

Rosa ha detto...

x uriel: mi piacerebbe moltissimo darti ragione: le identità etniche e lo scontro di civiltà sembrano invece essere all'ordine del giorno. Roba scamuffa, ma di gran moda.

annarella ha detto...

Ahem parlare in Italia su basi etniche fa un pochino ridere, per non dire fa tanto ridere anche se e' il cavallo di battaglia di alcune formazioni politiche.
Per la carita' e' di moda come il rosso o le borse matelasse' di Chanel ma ritornare a parlare di identita' etnica o altro vuol solo dire non andare avanti a costruire qualcosa di nuovo ma tornare a trite e ritrite battaglie in cui conta di piu' il campanile che altro. Lega Nord vs Lega Timbuctu (con Mari Djata al posto di Alberto di Giussano).
Il problema mi pare piu' cercare punti di dialogo, punti comuni piu' che cercare di modellare l'altro sulla propria identita'.
Allo stesso modo parlare di Africa come entita' unica ed inscindibile mi pare un po' strano. La Kabila sono anni che insorge e in Algeria ci sono state furiose lotte per vedere riconosciuto il tamazigh come lingua ufficiale accanto all'arabo per non parlare di Tutsi ed Hutu nonche' di 800 mila morti.
Detto papale se io ho a che fare con un musulmano osservante , mi trovo un set di regole da rispettare ed il set minimo di accordo e' che io rispetto lui e lui rispetta me. In caso diverso si scazza.
Il secondo punto e': che due coglioni con le questioni di secoli fa. Oggi abbiamo Darfur, guerre civili e GIA. Questioni attuali ed autentiche.
Come e' attuale ed autentico il problema di dover dialogare con i propri vicini di casa prima di pensare allo schiavismo blah blah.
A me non interessa piu' di tanto il grande movimento mondiale e come ad altri penso che come persone interessi di piu' parlare con Yahya, Youssef, Radu o Praineesh che andare a tirar fuori una sorta di rosario stile "nella prima rivendicazione dolorosa si ricorda le navi che partivano dall'Africa v.so l'America facendo bene attenzione a non dire che spesso i cacciatori di schiavi erano anche loro africani e musulmani.Amen"
Il set di valori comuni lo cerchero' con Yahya, Youssef, Radu o Praineesh e lo cerchero' io come persona perche' sara' con loro che mi dovro' rapportare, con la loro specifica identita'.
Il resto e' grandi discorsi sui massimi sistemi.
Certo che se Y. arriva da me e mi inizia un discorso dicendo "io africano, algerino colonizzato dai francesi, musulmano perseguitato ecc" e' anche il caso che gli arrivi la risposta stile "Molto spiacente per le tue disgrazie storiche ma manco ero nata ai tempi, posso solo instaurare un dialogo con te e cercare di far si che non accada di nuovo".

Una curiosita' mia e' di capire perche' i massimi sostenitori dello scontro di civilita' sono tutte donne, aggiungendo anche la Coulter e la Malkin degli USA. Morrigan ancient crone of war .. mi viene in mente sta canzone a citarle

Anonimo ha detto...

@rosa: e' dovuto al fatto che la stampa italiana ha come target gli anziani. E quindi parla in termini di 40 anni fa. Matteo e' stato sfottuto come gay, non come nero o come filippino.

La stragrande maggioranza di coloro che si fanno questi segoni vivono in un ambiente monocolore e monoetnico. Come appunto e' l' Italia. Chi vive il problema , cioe' il ragazzino che sta in una classe col 30% di immigrati, lo affronta a livello estremamente differente, costruendo una cultura creola locale.

L'adulto, che in realta' vive una realta' monocolore e monoetnica a casa propria, e monocolore e monoetnica sul posto di lavoro (cioe' l' 85% del tempo), vede lo straniero solo mentre passeggia per le strade, nella media, e in TV.

Per questo e' possibile raccontare tutte queste cazzate di etnie e altre stronzate: un direttore di TG di 70 anni imposta il TG per un pubblico di persone che vanno dai 50 in su.

Stai subendo un'allucinazione mediatica, vivi in un mondo che e' fatto al 50% di casa tua, 45% di lavoro, 5% di girare per le strade. In queste condizioni, che cazzo credi di saperne, tu , della realta'?

Keep watering dead flowers, keep watering dead flowers, keep watering dead flowers....

Uriel

Rosa ha detto...

x uriel: sai che me lo sono chiesto, se l'essere filippino avesse contribuito alla messa all'indice di quel ragazzino? Non sono così certa che non abbia contribuito.
Cmq: il rifugio nelle identità etniche va al di là delle storielle del TG, delle sparate dei leghisti o di Dacia (che pure sono fenomeni, mi chiedo perché dovrebbe essere obbligatorio snobbarli): è una roba orchestrata da integralisti di varia natura, e con molta violenza.
Il grande "momento" di questa chiesa che tu dai per suicida in base alla logica di "tanto peggio tanto meglio" esiste solo in base alle sollecitazioni identitarie, Baget Bozzo docet. Poi - chiaro - te te ne stai a casa tua, la tv non ce l'hai, frega cazzi di Baget Bozzo. Tieni però conto che la chiesa può permettersi di alzare la cresta come sta facendo, solo e unicamente in base al fatto che ha la dalla sua un argomento identitario, di contrapposizione all'islam: radici giudaicocristiane, eccetera. Argomento che ha - di questi tempi - una gran presa.

Anonimo ha detto...

Rosa, non venirmi a raccontare che gli ebrei non avessero i loro quarti di mediorientalità da esibire... prima del sionismo l'Europa ce l'aveva con loro più o meno per quello (lo so che Edward Said forse per te non è una fonte affidabilissima, però io la cito lo stesso). Erano "immigrati" in Stati Nazionali pretesi monoetnici. Che poi gli "immigrati" ebrei vivessero, poniamo, a Londra qualche secolo prima che ci arrivassero gli Anglosassoni, chi glielo spiegava a Céline? Comunque per qualche ragione gli europei cristiani continuabvano a considerarvi, oltre che perfidi, deicidi, uccisori di bambini, avidi usurai o eversivi anarco-bolscevichi, anche "orientali" (non necessariamente in negativo, come dimostra la vicenda di quel viceré dell'India di cui adesso mi sfugge il nome).
Tra l'altro, gli Ebrei hanno sofferto per mano del mondo "occidentale-cristiano-bianco" (così lo chiamerebbe Dacia)più di un gran numero di altri popoli; senza dubbio più degli arabi nel loro complesso.
Invece (a prescindere dalla tua personale posizione universalista) il sionismo si è messo dalla "parte" dell'Occidente.
(Sto facendo breve un discorso lungo, lo so). Basta se no il misssile me lo schiaffate in culo tutte e due.

Rosa ha detto...

:-) no, non mi sono spiegata: io tentavo proprio - senza successo ma scherzosamente - di esibirli, i miei "quarti di mediorientalità": e con qualche ragione visto che i miei avi in medioriente ci sono stati dal 1490 fino al 1800! Il sionismo non si è messo "dalla parte dell'occidente": ha individuato nell'assenza di autodeterminazione la causa prima dei mali degli ebrei, e ha provato a sanarli. Con quanto successo non saprei, ma non sono neppure tanto sicura che ci fossero fulgide alternative, francamente.

Anonimo ha detto...

@rosa: secondo me potrai anche chiederti se il ragazzo non fosse un po' ebreo e chiederti se non ci fosse dell'antisemitismo (magari era ebreo Jonathan, o aveva quarti, che ne sai?) ma come diceva il buon Guglielmo da Occam, Pluralitas non est ponenda sine necessitate.

Per quanto riguarda il secondo punto: il fatto che vivendo senza TV io tutta questa etnicita' non la veda proprio, non ti fa venire qualche sospetto? Ma proprio nessuno?

Uriel

Rosa ha detto...

uriel:
punto 1: sono d'accordo.
punto 2: no. nessun sospetto. Rinunci all'ubiquità posticcia televisiva e alla opprimente calca urbana per startene - beato te - in campagna, dove presumo che tra passeri e fringuelli corra effettivamente ottimo sangue. Scelta impeccabile, eh? sia chiaro.

dacia ha detto...

Risposta, da me.

Dacia

Anonimo ha detto...

Sì, sì, Rosa, quello che dicevo io, è che i vostri quarti vi venivano riconosciuti senza problemi dalla cultura europea... prima del sionismo ;)

Non stavo facendo un'analisi dei motivi e degli scopi (anche nobili) del sionismo: non me ne hanno parlato a Filologia Semitica ;) Stavo affermando il fatto che le organizzazioni sioniste cercarono prevalentemente l'appoggio di stati e governi occidentali, ed in particolare della potenza mandtaria inglese, e che in seguito lo Stato d'Israele stabilì alleanze politiche col campo occidentale(Francia e Gran Bretagna prima, USA poi, ma anche Germania Federale). Non so se avessero alternative, ma questo ha portato il sionismo a schierarsi con le politiche di dominio della parte del mondo che aveva inflitto le più dure persecuzioni agli ebrei proprio in quanto "semiti" (e quindi in qualche modo troppo simili agli altri "dominati" delle colonie, forse. Una tesi di laurea su queste cose deve anora essere scritta).

P.S. a metà maggio forse sono a Torino.

Rosa ha detto...

x falecius. Io però non ci sono a Torino, perchè sono di Roma :-)

dacia ha detto...

Ecco, e a questo punto che dovreste cominciare a parlare di champagne millésimé.

Dacia

Anonimo ha detto...

@rosa: vai a vivere qualche tempo fuori dall'italia. Ti accorgerai che le cose di cui parlate tu e dacia esistono solo sulla TV italiana. E su qualche canale di basso livello straniero, tipo uno che vedevo a Ddorf dove facevano i quiz telefonici e la conduttrice si spogliava fino a restare in topless se il tipo rispondeva bene.

Onestamente, tu e dacia (e spesso una consistente fetta di italiani) discutono di allucinazioni televisive. Di realta' che esistono solo in TV,e nemmeno su tutte le TV.

Uriel

dacia ha detto...

uriel,

io dello schermo di casa ne faccio un uso vintage.

solo film, qualcosa di nuovo, ma molta molta roba vecchia.

non leggo giornali se non la rassegna quotidiana che mi arriva via mail dall'eco della stampa.

le notizie le ho in presa diretta con le agenzie.

non so cosa siano i grande fratello e le isole dei famosi se non per quello che lego ogni tanto (sempre meno spesso) su macchianera o dalla lucarelli.

le trasmissioni televisive che potrei trovare interessanti a vario titolo le trovo in rete il giorno dopo.

le mie opinioni me le formo in testa a me. magari dopo aver letto parecchio e bevuto altrettanto.

sono così desolata di darti l'impressione di essere una specie di sottoeroina tragica da soap opera, ma che ci vuoi fare, non tutti sono dei draghi come te.

e lo dico sul serio.

dacia

Anonimo ha detto...

Rosa: Avevo capito che fossi mezza torinese ;)

Anonimo ha detto...

Dacia: eppoi dici che non scherzi? :) Guarda che l'aperitivo lo offro anche a te (o la birra visto che sembri preferire), non fare la gelosa.
Però non sono a dispozione come babysitter. Per nessuna/o, indipendentemente dalla nazionalità, dalla forma del compenso e dalla sua entità.

Rosa ha detto...

sono nata e vissuta per otto anni a Torino, lì ho ancora amici e parenti e ci torno ogni anno per festeggiare Pesach.