Il mio commento più sincero sul film 300 è idiota ma inevitabile: "troppe battaglie" (sì, sì, lo so le Termopili, le Termopili, ma due palle lo stesso). In questi casi - quando mi allesso - mi assento un po' dalla trama, non capisco bene cosa succede, penso ai cazzacci miei e mi limito a "guardare le figure". E in questo caso peraltro c'è di che guardare.
La cosa curiosa è che all'uscita del cinema i miei amici, le cui vibrazioni adolescenziali al vedere il fiero Leonida che s'avanzava alla pugna erano di frequenza tanto alta da disturbarmi il sonno, si sono lamentati poi dell'eccesso di retorica, un film fascista, e blabla: io non concordo. Con tutto che per motivi miei personali e probabilmente condivisi dalla quasi totalità del pubblico femminile, i cui sbadigli coprivano talvolta l'assordante sonoro, il film mi sì ha stracciato le palle, ma queste schiere da warhammer, con tanto di mostri bitorzoluti, teste rotolanti dai fieri corpi muscolosi, corazze sfavillanti, piogge di frecce nere che avanzano in cielo come cavallette (queste per la verità sono citazioni della cronaca del tempo) sono una riproduzione di "genere" così fedele al fumetto, che mi pare testimonino del distacco del film dalla sua retorica. Un film di genere secondo me usa delle forme, dei contenuti e degli stilemi tipici per cimentarsi in un esercizio di stile, con molto distacco e nessuna adesione, anche se non necessariamente con ironia.
Posso convenire che ci vuole una faccia come il culo a recensire un film in cui si è ronfato, ma d'altronde a che cazzo servirebbe, altrimenti, un blog?
martedì 27 marzo 2007
300
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38 commenti:
Bah: come ho gia' scritto, gli spartani erano troppo lontani da noi perche' noi possiamo capirli. Per esempio, e' fortemente dubbio che combattessero per la gloria, visto l'ordinamento della loro societa' e' piu' facile che lo facessero per lo stravagante valore che davano alla legge. Ma e' cosi' distante da noi che non possiamo capirlo. Si tratta di un film che narra un fumetto, non di un film che narra la storia, tutto qui. Peraltro alle termopili erano quasi 7000, contando anche gli alleati. Solo che gli alleati si sono disintegrati facilmente ai primi scontri.
Uriel
A parte che a me i film de guera me piaciono, ma questo lo sapevi o quantomeno te l'aspettavi, e in piu' amo Miller e quindi il mio giudizio su 300 e' gia' positivo prima di vederlo, mi chiedo, e ti chiedo, una cosa: perche' a fare i film sul passato dell'europa sono solo gli yankees? Insomma, loro li fanno, noi di solito ci lamentiamo che li fanno male (spesso e' vero) ma resta che noi non ci proviamo nemmeno. Strano no?
Per carità non svegliare il can che dorme, vorrai mica vedere la battaglia di Salamina fatta da Ermanno Olmi, spero...
comunque - se non si fosse capito - il mio giudizio sul film era tutto sommato positivo, eh, fatta la tara con l'avversione non ideologica ma di genere ai film de guera...
Salamina di Ermanno Olmi... beh considerato che, pur nella poverta' di mezzi, a me Il Mestiere delle Armi e' piaciuto abbastanza forse non sarebbe una cattiva idea. Insomma, piuttosto di Alexander di Oliver Stone preferisco Farsalo dei Vanzina.
Ne hanno parlato ad MTV, tentando di far passare gli spartani per democratici (Speaker: "Questi uomini hanno inventato la democrazia"; attore: "Non esageriamo! Non credo fossero democratici come li consideriamo noi...").
Ovviamente i persiani sono brutti, stupidi, vanitosi e negri!
Gli americani fanno film sulla storia dell'europa perche' ne hanno poca della loro, mi sembra ovvio.
Dopotutto , per quanta cultura USA si trovi oggi in europa , se ne trova il doppio di quella europea in USA. Sono un ex colonia, casomai ce lo fossimo scordati.
Uriel
Uriel: E gli europei non fanno film sulla storia europea perche' ne hanno troppa? C'e' qualcosa che non mi e' chiaro...
Eugenioc: sul brutti, stupidi e vanitosi non so che dire, sul "negri", che interpreto come di pelle scuretta e pelo scurto, dai un'occhiata qui:
http://www.ceramicstudies.me.uk/hgrafs04/ch423s.jpg
http://www.bible-history.com/archaeology/greece/2-persian-soldiers-bb.jpg
http://www.membres.lycos.fr/robag/Persian_archers.jpg
A me francamente sembra che la trasposizione metaforica ai giorni nostri dell'epopea delle Termopili - al di là dell'dentificazione storico-geografica del regno persiano di Serse con l'attuale Iran - potrebbe ritorcersi contro le presunte intenzioni guerrabushofondaie degli autori del film.
Infatti, abbiamo un potente impero - quello Persiano - che va a rompere le scatole a dai popoli, con la scusa che doveva portare l'Illuminata Civiltà Persiana e la pax persiana. I "resistenti" sono molto inferiori, ma sanno sfruttare bene il terreno e l'ambiente, nonché sono animati dal fatto che combattono nella propria terra, per la propria libertà (la democrazia, come giustamente osservato, c'entra 'na cippa, visto che gli spartani tutto erano, tranne democratici, anche per gli standard dell'epoca).
Alla fine i "resistenti" perdono sì una battaglia, ma vincono la guerra contro l'Impero aggressore.
Hmmm...forse la rossa Hollywood ha confezionato a Bush un polpettone avvelenato, altro che propaganda di regime!:-).
Ciao
Ritvan
P.S. I soldati di Serse nel film saranno pure negri, ma in quanto a negritudine nemmeno il corpo dei marines americani scherza:-).
@hari.: facciamo pochi film sulla storia perche', detto come va detto, abbiamo una storia che parla di guerra, guerra, guerra. Se consideriamo il territorio europeo intero,per 1930 anni sugli ultimi 2000 c'e' stata una guerra.
E magari ce ne sarebbero le palle piene, visto che l'economia di guerra brucia in un anno il PIL di dieci anni, quasi il 90% del PIL europeo negli ultimi due millenni ce lo siamo fumato in guerra.
Una storia di una stupidita' incredibile, se vogliamo essere razionali la summa del contendere non arriva a compensare i costi del contendere.
Uriel
Uriel: 1930 anni di guerra su 2000, per ogni anno di guerra serve il PIL di 10 anni... vuoi dire che ci siamo spesi il PIL di 19300 anni?? E nonostante tutto siamo il continente piu' prospero? Minchia! :D
Giochini sulle cifre a parte, la tua teoria non la trovo realistica. BTW. la nostra storia e' anche guerra, come quella di tutti, ma e' anche Socrate, anche la costruzione delle cattedrali, anche l'esplorazione del mondo su trabiccoli di legno che andavano a 3 nodi con un vento sostenuto alle andature portanti e basta, anche la rivoluzione industriale, anche i maestri fiamminghi, anche il rinascimento fiorentino, anche i pittori di icone, anche imperi commerciali nel baltico e moltissimo altro ancora. Mi sa che i motivi sono diversi.
P.S. Hari??
@Hari. Con una visione eurocentrica, direi di si'. Ma Socrate e' un dilettante , in confronto che so io a Confucio, e le cattedrali sono dei giochini da ragazzi in confronto a certe costruzioni maya o a certi templi orientali.
I maematici indiani discutevano di infiniti quando Cantor non era nemmeno nei pensieri di suo padre. Sorry, ma la ragione di prevalenza della cultura europea e' stata una stravagante attitudine alla guerra, con la quale si sono *ammazzati* i concorrenti.
Il tuo calcolo sarebbe corretto se TUTTA l'europa fosse stata in guerra per 1930 anni su 2000. Ma le guerre spesso coinvolgevano solo due o tre stati. Senza guerra, oggi saremmo circa dieci volte piu' ricchi , piu'2000 anni di interessi e di crescita. Anche con un misero 1% di crescita, fa un bel pochino.
Ovviamente, queste perdite enormi sono state compensate da entrate enormi del periodo coloniale (almeno in parte). Ma il tasso di crescita del periodo romano era enormemente piu' alto proprio perche' le guerre erani solo ai confini e l'impero era in pace (per la gran parte). Tutti i grandi imperi in pace sono cresciuti a ritmi vertiginosi, proprio per la cessazione delle attivita' militari.
Sorry, se io fossi un alieno e leggessi la storia europea, nuclearizzerei la zona. Troppo stupidi gli abitanti, ci hanno messo 2500 anni a capire che smettendo con le guerre si vive meglio.
Uriel
Uriel: Sono eurocentrico? Ovvio, almeno quanto un cinese e' cinocentrico e un paupasiano e paupasiacentrico. Siamo uomini, e siam fatti cosi'. BTW non ho detto che la nostra sotria e' "meglio", ho detto solo che e' quella che abbiamo e che e' notevolmente appassionante quanto ogni altra. Quanto ai confronti che fai, beh qualcosa ci sarebbe da dire su Socrate e le cattedrali. Il mio calcolo era cosi' per mostrare che le tue sono 4 cifre sparate la', una semplificazione talmente estrema da risultare inutile. Pretendere che siano un argomento definitivo in una conversazione e', come dire, velleitario.
I what-if, poi, lasciamoli perdere: sono molto divertenti, ma nulla di piu'.
Sulla ragione del "successo" europeo si puo' dibattere, la propensione alla guerra e' una delle ragioni ma non LA ragione IMHO. Penso che in ultima analisi la ragione della nostra forza, diciamo dal 1500 in poi che prima forti non eravamo, sia stata la divisione: essere divisi in un territorio povero, relativamente piccolo e molto differenziato (orograficamente, climaticamente, etc.) ci ha costretti a diventare quello che siamo stati. BTW i grandi imperi in pace - che poi in pace non sono mai stati - accumulavano grossi stock di ricchezza ma a tasso lento e a prezzo di una sostanziale stagnazione tecnologica (di scienza non si puo' parlare).
Per finire fossi un alieno stronzo come quello che ipotizzi forse nuclearizzerei tutti gli altri tranne noi, i cinesi e gli indiani: ci abbiamo messo qualche millennio ma almeno lo abbiamo piu' o meno capito.
Detto questo, resatano due problemi sul tavolo:
1. Perche' in Europa si producono pochi o punti film sulla storia europea?
2. Perche' mi chiami Hari?
1)Ho gia' risposto. La storia europea ha avuto una svolta pacifista dopo il 46. Prima la storia era solo guerra. Non ci riconosciamo piu' in una storia di guerre.
2)Perche' mi piace Asimov, anche se le tre leggi della robotica violano ben due teoremi.
Uriel
1. Ti ho gia' risposto: la spiegazione non e' soddisfacente: c'e' molta guerra, non c'e' solo guerra. Se questo fosse il motivo potremmo parlare d'altro. E poi c'e' modo e modo di parlare di guerra: Converrai che Orizzonti di Gloria non e' Berretti Verdi.
2. Piace anche a me, ma non e' che ti chiamo Bel Riose. BTW, ad Asimov la storia europea evidentemente piaceva.
1)L'impero cinese ha avuto meno guerre, nel tempo, di quello romano. Per dirne una. Ne ha avute, ma di meno. Non pensi che si potrebbe anche pensare che si guardi alla storia in maniera diversa?
2)Aho', hai scritto Hari Seldon sul tuo blog e quando commenti sul mio ti firmi cosi', tutto qua....
Uriel
1) Certamente un cinese guarda alla storia in modo diverso di me, ma guarda in modo sinocentrico come io guardo in modo eurocentrico.
2) Ti sbagli con qualcun'altro, non mi sono mai firmato Hari Seldon.
1) Il fatto che anche un'altra persona sbagli non implica il fatto che tu sia nel giusto facendo lo stesso sbaglio.
2)Uhm.
Uriel
1) Ne io ne lui sbagliamo, e' questo il punto. Che ognuno abbia il proprio angolo visuale e' un fatto, come la gravita': puo' non piacere ma ci si deve fare i conti.
2) Eh.
1)Sbagliate entrambi. E' che vi perdonate a vicenda per comodita'. :)
Uriel
1) Sbagliamo, ma lo sappiamo. Tu fai lo stesso sbaglio e pensi di non farlo :-P
Bene. Almeno dalla mia parte c'e' la buona fede.
Uriel
Dalla mia, e del cinese, c'e' la consapevolezza dei propri limiti. Ne ha parlato amche un dilettante, certo Socrate.
Ma voi non siete Socrate,farebbe notare Russell.
Uriel
E meno male, altrimenti saremmo morti. Battute e judo da blog a parte, penso che non possiamo - noi uomini intendo - prescindere dal filtro costituito dalla cultura nella quale siamo stati educati. tutto cio' che possiamo fare e' essere consapevoli che tale filtro esiste.
non sono d'accordo. Oggettivabilita' ed epistemologia condivisa sono alla base del pensiero scientifico, e di molto del pensiero moderno. Il relativismo e la sua necessita' e' una sega che si sono fatti negli anni 70 per giustificare il fatto di essere buoni in casa e porci fuori.
Uriel
Lo so che non sei daccordo, e sbagli. BTW il relativismo di cui parli non c'entra, cosi' come il pensiero scientifico.
Spiacente, continuo a non vedere nulla di intelligente in una societa' che dipinge dei quadri magnifici e spreca il 90% delle risorse in guerre.
Uriel
Esistono societa' intelligenti e societa' stupide? 'Ste cifre in liberta, poi...
Dimenticavo: il film l'ho visto ieri e, come previsto, m'e' piaciuto abbastanza. E non e' nemmeno, per almeno due motivi, quell'esaltazione dell'occidentalita' che alcuni dicono, come del resto non lo era il fumetto del quale e' fedele trasposizione.
@palmiro: http://www.wolfstep.cc/index.php?subaction=showfull&id=1175128187&archive=&start_from=&ucat=1,13,23,30&
Uriel
Uriel: Eh??
Il film mi e' piaciuto. Soprattutto per le scene e l'immaginario disturbante, del tutto simile al fumetto.
Delle polemiche sulla questione politica mi frega poco, come ci sono persone che han dato una lettura politica dei Puffi non mi stupisco che ce ne siano che danno una lettura attualizzata di questo film.
Mi stupisce che su un piano femminile non ci sia una maggiore attenzione al tipo di maschio dipinto. Mi sembra molto piu' interessante degli orridi maschi a la Moccia o via discorrendo.
Un tipo da scatenare dialoghi simili a quelli fatti tirar fuori dalla visione di Brad Pitt ignudo in Troy:
io (sospiro megagalattico)"che pezzo di figo stratosferico"
vicina di sedile con accanto marito : "beata lei che puo' dirlo apertamente"
Per dire... Qui a Venezia non lo danno ed io ero curioso... La Capitale del cinema... MAh
> tentando di far passare gli spartani per democratici
Hanno avuto per secoli due monarchi costituzionali con poteri esclusivamente cerimoniali in tempo di pace e significativamente inferiori a quelli dei magistrati romani dotati di imperium in tempo di guerra, un senato stile camera dei lord (la gerusia), un'assemblea dei cittadini (l'apella) e una magistratura elettiva indipendente (gli efori).
In che senso non sarebbero stati democratici? Perché non davano cittadinanza e uguaglianza di diritti a tutti i sudditi?
Con la breve eccezione del direttorio giacobino (per il quale vi sono altri motivi di contestazione), nessuna repubblica europea dotata di colonie ha fatto diversamente fino agli anni cinquanta/sessanta, se non costretta.
Persino gli USA hanno abolito la segregazione razziale a livello federale solo nel 1964, lo stato della Georgia la abolí nel 1971, se ben ricordo.
>In che senso (glii spartani)non sarebbero stati democratici? Perché non davano cittadinanza e uguaglianza di diritti a tutti i sudditi? fb<
No, non credo proprio. E se lo "standard democratico" dell'epoca era Atene (in cui stranieri e schiavi erano lo stesso privi di diritti politici i primi e anche civili i secondi) la risposta sta altrove.
Credo che la risposta te la potrei suggerire con un esempio.
L'Iran ha un parlamento (più o meno)liberamente eletto che esprime un governo, ha un presidente eletto dal popolo con suffragio universale, una Guida Spirituale che fa la Guida Spirituale, un Consiglio dei Guardiani che fa il Consiglio dei Guardiani, un'economia dirigista, ma sostanzialmente di mercato.
Con tutto questo, tu ti azzarderesti a definire l'Iran di oggi una "democrazia compatibile con gli standard dell'epoca"?
Ciao
Ritvan
Ah, dimenticavo, l'Iran ha pure una Costituzione. Sembra scritta da un certo Licurgo, però:-).
Ciao
Ritvan
"In che senso non sarebbero stati democratici? Perché non davano cittadinanza e uguaglianza di diritti a tutti i sudditi?"
Un sistema elettivo non basta a fare la democrazia. Altrimenti, anche il Papa viene eletto, ergo il Vaticano e' una democrazia.
atene non era una democrazia nel senso moderno del termine, nel senso che per esempio puniva con la morte la rottura dell'enoteismo (non si adoravano divinita' che non fossero quelle cittadine), nel senso che non c'era una reale liberta' di parola , nel senso che la stragrande maggioranza della popolazione era in schiavitu', ovvero non votava e non aveva diritti politici.
a volte, c'e' da dire , glischiavi si agitavano (o venivano agitati), ma in questo caso si indicava sregiativamente la situazione di cedimento alle piazze come "oclocrazia".
Uriel
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